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    02/03/02: Dennis Bergkamp - "That’s magnificent!"

    itApril 28, 2023
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    Signore e Signori, mettetevi comodi. Oggi raccontiamo il Best Goal di Dennis Bergkamp.

    Il 2 marzo del 2002, il suo goal più celebre e sensazionale. Una rete che riesce a racchiudere il suo credo calcistico: intelligenza e tecnica. Teoria e pratica. Testa e piedi. Pensare e realizzare. Estetica ed efficacia.

    Il dubbio amletico che ci lascia questo goal è crudele: è stato più difficile pensarlo o realizzarlo? E’ stato più bello il movimento o il controllo orientato?
    Il telecronista inglese riesce solamente a pronunciare. It’s Bergkamp, that’s magnificent! Poi tredici secondi di silenzio. Certi goal, se ci pensate, vanno omaggiati. Religiosamente.

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    01/01/2015: Harry Kane - Gulliver nel paese dei Lillipuzziani

    01/01/2015: Harry Kane - Gulliver nel paese dei Lillipuzziani
    Veder giocare Harry Kane dal vivo è un piacere sotto diversi punti di vista. Sa muoversi con i compagni, sa giocare per la squadra, diventando un regista offensivo, sa toccare il pallone dote non scontata per un centravanti di un 1 metro e 90, sa fare goal. Di Testa, di astuzia, di potenza, da fuori area. Barney Ronay sul The Guardian scrisse che se l’Inghilterra ha un’attaccante che può giocare da nove e da dieci, bisogna ringraziare Dio o Mauricio Pochettino...

    02/03/02: Dennis Bergkamp - "That’s magnificent!"

    02/03/02: Dennis Bergkamp - "That’s magnificent!"
    Signore e Signori, mettetevi comodi. Oggi raccontiamo il Best Goal di Dennis Bergkamp.

    Il 2 marzo del 2002, il suo goal più celebre e sensazionale. Una rete che riesce a racchiudere il suo credo calcistico: intelligenza e tecnica. Teoria e pratica. Testa e piedi. Pensare e realizzare. Estetica ed efficacia.

    Il dubbio amletico che ci lascia questo goal è crudele: è stato più difficile pensarlo o realizzarlo? E’ stato più bello il movimento o il controllo orientato?
    Il telecronista inglese riesce solamente a pronunciare. It’s Bergkamp, that’s magnificent! Poi tredici secondi di silenzio. Certi goal, se ci pensate, vanno omaggiati. Religiosamente.

    16/01/02: Gianfranco Zola - Il colpo di tacco di Magic Box

    16/01/02: Gianfranco Zola - Il colpo di tacco di Magic Box
    IL COLPO DI TACCO DI MAGIC BOX

    Il 16 Gennaio 2002, si gioca Chelsea - Norwich di Fa Cup. Non c’è storia, troppo forti i blues. La partita però entra passa agli annali per l’invenzione del geniale fantasista. Fa sorridere pensare che uno dei goal più belli della sua carriera nasca proprio da un calcio d’angolo, dove teoricamente la sua statura fisica dovrebbe pagare principalmente dazio.
    Zola legge prima degli altri lo spiovente. Parte prima. Si avventa con determinazione sul pallone. Ad una prima impressione, quello scatto sembra quasi metterlo fuori gioco, perchè termina la sua corsa avanti al pallone e con il corpo al di là del primo palo. A quel punto serve una magia. L’unico modo per mandare il pallone in rete è un colpo di tacco. E così sarà. Riesce in un istante a coordinarsi e a spedire la palla sul primo palo. Sotto l’incrocio. Green, portiere avversario, resta sbigottito mentre Stanford Bridge esplode in un grido animato da entusiasmo e gioia. E’ un tripudio. Rischia di venire giù tutto.
    Magic Box,ha colpito ancora. Dalla scatola magica un nuovo incantesimo. Londra è ai piedi di quello che nel 2004 verrà insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico.

    Testo e voce - Umberto Zimarri

    24/08/97: Gianluca Vialli - “Glorious Strike!”

    24/08/97: Gianluca Vialli - “Glorious Strike!”
    Best Goal – Gianluca Vialli. 24 Agosto 1997: Barnsley – Chelsea 0-6.

    Devi essere speciale per legare l’operosa provincia italiana con la Londra di fine secolo. Deve esserti chiaro ciò che vuoi nella vita e come fare per ottenerlo. Non puoi improvvisare, non ti è concesso. Deve animarti lo spirito dei vincenti. Quel mix speciale tra lungimiranza, tenacia, capacità ed umiltà. Tutto sapientemente e naturalmente equilibrato, magari anche con un pizzico di simpatia e leggerezza, nell’accezione calviniana del termine....

    ...“Glorious Strike!” urla sbalordito il telecronista inglese. L’azione che porta al goal è velocissima. Il portiere del Chelsea rilancia intelligentemente ed in maniera molto precisa, Petrescu nello spazio. Siamo sulla linea di centrocampo, sulla fascia sinistra. Il calciatore romeno alza la testa, apre un interno piede e lancia nello spazio Vialli che ha allungato la difesa avversaria di 30 metri. Quando il pallone arriva è sul limite dell’area di rigore. La palla non è alta ma rimbalza sul manto erboso. Vialli non l’aspetta spalle alla porta come solitamente fanno gli attaccanti. Corre in diagonale, nella stessa direzione del pallone. Si concentra sulla traiettoria della sfera. Il difensore preoccupato di non dare l’appoggio lascia meno di un metro tra sé e l’attaccante. Quando il pallone arriva però Vialli è già coordinato alla perfezione per colpire al volo. Un bolide. Un colpo secco. Una sentenza. Colpisce la palla alla perfezione. La sfera viaggia veloce e si infila in rete a fil di palo....

    27/05/1987: Rabah Mustafa Madjer - Il tacco di Allah

    27/05/1987: Rabah Mustafa Madjer - Il tacco di Allah
    Il calcio qui ha una storia antica. Sulle spiagge di Algeri si giocava a pallone come a Rio. Intellettuali e popolo.

    Dietro il gesto tecnico sublime protagonista del nostro racconto c’è una storia lunga millenni in cui è possibile sentire il vento del deserto ma anche l’odore del sangue nelle strade dell’Algeria durante la guerra di liberazione.

    Quella di oggi è sì la storia di un goal bello ed importante per i tifosi del Porto ma lo è, probabilmente, ancor di più per tutto un popolo che vede in quel pallone che finisce in rete un feroce grido di libertà e d’indipendenza.

    Quella di oggi è la storia di Rabah Mustafa Madjer e del suo tacco di Allah. Nasce il 15 Dicembre 1958. Le sue origini sono simili a quelle di un più famoso Zinedine, infatti i suoi genitori vengono dalla Cabilia e parlano l’antico dialetto Berbero delle montagne del Djurdjura...
    Dal 27 maggio 1987 in poi, in ogni paese arabo il colpo di tacco si chiamerà e per tutti quel goal non è solamente opera terrena, ma anche divina e spirituale. Il 27 maggio 1987 è il giorno del tacco di Allah

    08/09/1996: George Weah - Coast to coast

    08/09/1996: George Weah -  Coast to coast
    Settembre 1996. La Juve è campione d’Europa in carica, La Nigeria ha da poco vinto l’oro olimpico ad Atlanta, Presidente del Consiglio è Romano Prodi. Eros Ramazzotti guidava le hit italiane con “Più bella Cosa” e gli Oasis quelle europee con “Don’t Look Back In Anger”. Al cinema è l’anno di Trainspotting.
    L’otto settembre, una data oltremodo storica per il nostro paese, un ragazzo di quasi trent’anni si prende la scena. E’ il ruggito di un Re. E’ la forza di un continente. E’ ritmo tribale e ancestrale. E’ la forza fisica. E’ l’incoscienza. E’ la follia che diventa realtà. E’ il riscatto. E’ uno dei goal più belli della nostra serie A.
    L’otto settembre 1996, giornata d’esordio del campionato, si gioca Milan-Verona. George Manneh Oppong Weah, pallone d’oro in carica e primo non europeo a vincere il prestigioso riconoscimento decide di imprimere la sua zampata nella storia del massimo campionato calcistico italiano.

    10/12/1994: Matt Le Tissier - Il giorno più bello della mia carriera

    10/12/1994: Matt Le Tissier - Il giorno più bello della mia carriera
    Il 10 dicembre del 1994 si gioca Blackburn – Southampton. Il giorno più bello della sua carriera per definizione dello stesso fantasista.
    La palla è telecomondata all’incrocio dei pali. Sembra non dare forza al pallone eppure la sfera viaggia velocissima con quello strano effetto. Un cross. Un cucchiaio. Un tiro. Tre componenti per un risultato strabiliante. Il portiere sorpreso e chi non lo sarebbe, può solo cadere all’indietro.
    E’ il gol dell’anno per la BBC. Uno dei più belli di sempre in Premier League.
    "C’era una parte di me che voleva dare spettacolo, far apparire un sorriso sul volto della gente. E mettere spesso un pallone all’incrocio da 25 metri mi sembrava un buon modo per riuscirci."

    3/11/1985: Diego Armando Maradona - La punizione più bella del mondo

    3/11/1985: Diego Armando Maradona - La punizione più bella del mondo
    Si inizia con la punizione più bella del mondo, quella che ha sfidato e battuto le leggi della fisica, quella calciata da Diego Armando Maradona contro la Juventus.
    Perché quelle poche frazioni di secondo che passano da quando il piede sinistro di Diego accarezza il pallone a quando la palla sfiora delicatamente l’incrocio dei pali squarciano il mondo reale. Sono un ponte nella dimensione magica, dove non esistono più le leggi che regolano l'Universo.
    Genio e magia.
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