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    36 - Bombe climatiche

    itJuly 01, 2022
    What was the main topic of the podcast episode?
    Summarise the key points discussed in the episode?
    Were there any notable quotes or insights from the speakers?
    Which popular books were mentioned in this episode?
    Were there any points particularly controversial or thought-provoking discussed in the episode?
    Were any current events or trending topics addressed in the episode?

    About this Episode

    -Carbon Bombs: i progetti delle aziende fossili che ci porteranno dritti dritti verso l'inferno climatico se non li fermiamo.
    https://www.theguardian.com/environment/ng-interactive/2022/may/11/fossil-fuel-carbon-bombs-climate-breakdown-oil-gas
    -La notizia Che clima fa è sull’estate. Da stagione delle vacanze sta diventando la stagione pericolosa.
    https://grist.org/extreme-weather/summer-has-transformed-into-danger-season-scientists-warn/
    https://www.nytimes.com/2017/07/20/well/move/the-risk-of-exertional-heatstroke-to-young-athletes.html
    -In Italia un magazine di food se la prende con la carne, wow!
    https://www.dissapore.com/alimentazione/altro-che-siccita-il-problema-dellacqua-deriva-dalle-bistecche/
    https://www.bioecogeo.com/no-non-servono-15mila-litri-acqua-un-chilo-carne/?fbclid=IwAR1ap-57q6T7XXdQ6shgZr3cxVqM6iLQj4KJoYakXLafRwV8Pmxh2wUKR6U
    https://www.facebook.com/sergiosaia/posts/pfbid029VqRf4EmB5oPJGyC2mdNzTpSqFjdwkiCgbD9NWncdFYVWkgY8Cx8e7Amx6dAPvewl
    -Chiudiamo con il tech e le aziende agricole… verticali!
    https://www.bbc.com/news/uk-england-beds-bucks-herts-61954771

    COVER - Climate bombs - TheGuardian
    Nella lista delle cose che possiamo fare per il clima c’è sostenere il giornalismo ambientale d’inchiesta.
    The Guardian è la testata che al mondo prima delle altre e con più convinzione lotta per allontanare la crisi climatica.
    L’inchiesta di cui parlerò oggi è uscita da un mese ormai, l’ha tradotta Internazionale se volete leggerla in Italiano e si chiama the ‘carbon bombs’ set to trigger catastrophic climate breakdown
    Intanto ve la inquadro, allora facciamo un passetto indietro, andiamo alla COP26, ne ho parlato nelle prime puntate di questo podcast. Alla fine i grandi del mondo, comprese le aziende, avevano preso una serie di “impegni” per essere più bravi e diminuire progressivamente i fossili.
    The Guardian ha fatto una grande inchiesta sulle oil company, in breve stanno investendo in questi immensi progetti di estrazione come se non ci fosse un domani, o meglio facendo in modo che un domani non ci sarà.
    Petrolio e gas sono investimenti caratterizzati da grande volatilità (cioè i prezzi vanno su e giù) ma anche molto molto profittevoli. BP’s boss to describe the company as a “cash machine”.
    Ovviamente le multinazionali non spiegano chiaramente i loro progetti, anche se, questo lo dico fuori dell’articolo. Ho imparato che il modo migliore per seguire cosa fanno non sono le loro comunicazioni o siti web, ma i CS diretti al settore finanziario. Perché agli investitori sì che si vuole spiegare come intendono fare soldi.

    Loro le chiamano Carbon Bombs, sono quei progetti di petrolio o gas il cui effetto sia di rilasciare in atmosfera almeno 1 miliardo di t di CO2. 1 Giga tonnellata
    Ah, sì. Wooow, un botto… e quindi?

    E quindi la domanda che dovete farvi è: quanta CO2 possiamo rilasciare in atmosfera prima del punto di non ritorno? Ovvero dell’apocalisse climatica?
    Fuori di articolo questo si chiama Carbon Budget. Semplicissimo: l’atmosfera è un contenitore che si riempie di gas, a partire da adesso, diciamo dal 2022, quando gli avremo emesso 120 miliardi di tonnellate di CO2. Con questa cifra abbiamo il 50% di possibilità. Cmq è il limite per non superare il famosissimo 1.5°C.
    Sapete quanti mega oil and gas megaprogetti The Guardian ha censito fra le multinazionali? 195.
    Recap per chi era distratta o distratto:
    Se i governi non regolano queste aziende (che spesso sono governative) noi rilasceremo più di 195 miliardi di CO2 senza considerare gli altri settori inquinanti. Sfondando di sicuro e rapidamente il 1.5° e quindi ben di più perché intanto le foreste bruciano, le mucche scorreggiano, etc etc etc…

    Adesso pensiamo a Russia e Medio Oriente che sono i cattivi di professione. E lo sono. Ma chi è che sta per investire le cifre più alte? E chi che usa più soldi pubblici per finanziarli? US.

    I cattivi, i maggiori emettitori di fossile, i colpevoli. Perché attenzione: la favoletta che il genere umano merita l’estinzione per una colpa condivisa lo è fino a un certo punto. Qui, le nazioni più responsabili se questi progetti andranno tutti in porto e noi speriamo di no. nell’ordine sono: USA, Arabia Saudita, Russia, Qatar, Iraq, Canada, Cina, Brasile

    Un altro aspetto che l’articolo fa notare è che durante la COP26 tanto si è parlato di carbone. Ma nessuno ha nominato petrolio e gas che fanno almeno il 60% delle fossili.

    Ora dai paesi vediamo quali sono queste aziende. Vi leggo le prime 10 fra cui non c’è Eni. Diciamo che in un film di fantascienza alla star trek questi sarebbero i cattivi che si apprestano a fare fuori un pianeta.
    Dalla più grande a scalare: Qatar Energy, Gazprom, SaudiAramco, Exxonmobil, Petrobras, Turkmengaz, TotalEnergies, Chevron, Shell e BP.

    C’è una frase del Prof Kevin Anderson, del Tyndall Centre of Climate Research, University of Manchester and Uppsala University, in Svezia.
    Lui dice che il livello pazzesco di estrazioni pianificate è tale che sta gente qua, lui dice: o non crede alla scienza del clima, oppure pensano di accumulare tanta ricchezza da poter proteggere se stessi e i loro figli in futuro.

    CLIMA - Luglio ti temo e non ti voglio
    L’estate è il periodo di vacanze, giochi, posti meravigliosi. Di bel tempo.
    Ma come facciamo ancora a dire frasi come: speriamo che non piova, che faccia bel tempo quando l’Italia si sta desertificando?
    E allora, in questa epoca matta, c’è pensa di rinominare l’estate: la Stagione Pericolosa. I rischi sono colpi di calore, siccità, blackout, incendi, infiltrazioni di acqua salata su campi agricoli e falde acquifere, grandinate violente.
    Kristy Dahl, a climate scientist at the Union of Concerned Scientists, ci spiega che le ondate di calore negli Stati Uniti fanno più morti degli eventi meteo estremi. Difficile da stimare ma parliamo di migliaia di decessi contro centinaia, una bella differenza.
    Nella puntata precedente spiegavo che i primi a rischio sono gli anziani e i poveri, ovvero con una casa fatta male e senza AC.
    Ora vi insegno un altro acronomi della lingua inglese che è EHS, ovvero Exertional heat illness, ovvero Malattia da Calore che è una forma grave di colpo di calore
    E la sapete una cosa pazzesca? Nel 2015 una rivista medica ha detto che l’EHS è la terza causa di morte improvvisa fra gli atleti delle scuole superiori.

    Come abbiamo visto i rischi sono più di uno, in diversi settori e l’estate si fa sempre più lunga. Quello che dobbiamo fare è informare, come io cerco di fare, persone, scuole, aziende e amministrazioni di questi rischi perché preparino piani di prevenzione e riduzione del rischio.
    E queste sono cose che andrebbero fatte a livello governativo o europeo

    ITALIA - Dissapore fa un articolo contro la carne
    Dissapore.com pubblica questo articolo: “Altro che siccità, il problema dell’acqua deriva dalle bistecche”
    In cui fa un disamina dell’acqua dolce: quanta ne abbiamo sul pianeta, dove va a finire, come noi umani la usiamo e/o sprechiamo. Termina con la storia dei 15k litri d’acqua usati per fare 1 solo kg di carne. Se non la sapete ascoltate la puntata precedente.
    Ma la meta-notizia, per me che faccio comunicazione ambientale, è che questo sito Dissapore, che parla di cibo gourmet, e la migliore pizza napoletana a Milano, fusion e sapori, fa un articolo su questo argomento con questa posizione. Ha attirato la mia attenzione e penso sia un fatto positivo.

    Infatti la prossima tendenza del settore food show vi do un’idea, così, a gratis: è mangiare bene in modo sostenibile.

    Ma ne approfitto per fare una precisazione.
    Perché la storia dei 15.500 litri per avere 1 kg di carne bovina è stata messa in discussione
    Il dato tanto citato di recente viene dal Water Footprint Network che ha considerato l’insieme dei diversi tipi di acque dolci:
    -green water, ovvero la pioggia
    - blue water, ovvero l’acqua dolce di superficie e di falda
    - gray water, l’acqua di fogna
    Viene fuori che è quasi tutta acqua verde. Ma se la pioggia non è che viene consumata, dicono questi, ad es. Il giornalista Andrea Bertaglio, la pioggia cade lo stesso ed entra in ogni caso nel suo ciclo naturale. Dire che viene sprecata è sbagliato.

    Allora Bertaglio ha rifatto il calcolo: in Italia per produrre 1Kg di carne bovina e nelle migliori condizioni agronomiche di coltivazione di foraggi e mangimi, sono consumati effettivamente 790 litri. Tuttavia, anche quando il coltivatore dei foraggi non si distingue per efficienza, il consumo si attesta poco al di sopra di 5.000 litri

    Infine c’è chi fa notare un altro aspetto: uno dei problemi maggiori è che il consumo di carne crescente in occidente non solo alza la domanda, e porta paesi come il Brasile a deforestare l’amazzonia per fare spazio agli allevamenti e coltivazioni. Lì dove pioveva sulla foresta amazzonica che è talmente potente da generare un suo clima ora piove sugli allevamenti. Quindi quell’acqua piovana fa un altro giro con altre conseguenze. E anche se dovremmo ricalcolare il consumo di acqua cmq andiamo su valori più alti di altre forme di proteine.
    Io temo che abbiamo dedicato fin troppo tempo a questa discussione fra persone che sono d’accordo sul fatto che debba ridurre il consumo di carne, sotto i 200gr alla settimana

    TECH/CURIOSITA’ - Non ci saranno più i contadini di una volta
    La più grande vertical farm è a Bedford, UK.
    10mila metri quadrati che produrranno milioni di piante senza terra, con le idroponiche.

    Recent Episodes from Che clima fa

    95 - Tutti i punti della protesta dei trattori in Europa

    95 - Tutti i punti della protesta dei trattori in Europa
    "La nostra fine, la vostra fame"
    Questo uno degli slogan di protesta degli agricoltori in Francia. Ma i trattori stanno attraversando le autostrade dalle campagne, dirette alle capitali e a Bruxelles. Hanno mille storie, motivazioni e tendenze politiche ma c'è una cosa che li unisce: i piccoli contadini e gli allevatori si sentono inascoltati e la loro pazienza è terminata.
    In questa puntata/intervista ne parlo con Giacomo Zattini.
    Fra le ragioni principali:
    • Tagli ai sussidi e nuove tasse: I governi europei stanno tagliando i sussidi all'agricoltura e aumentando le tasse per gli agricoltori.
    • Transizione ecologica: Il Green Deal europeo impone nuove regole ambientali per l'agricoltura, che aumentano i costi per gli agricoltori.
    • Competizione sleale: Gli agricoltori europei si sentono svantaggiati rispetto ai concorrenti stranieri che non hanno le stesse regole ambientali e di sicurezza.
    • Speculazione finanziaria: I prezzi dei prodotti agricoli sono soggetti a speculazioni finanziarie.


    Editing: Umberto Terrusco
    Colonna sonora: Jazzahr
    Immagine copertina: Julia Koblitz

    Fonti:
    https://www.editorialedomani.it/politica/italia/vessati-e-inascoltati-le-ragioni-sacrosante-degli-agricoltori-q7q0i28w
    https://www.lanotiziagiornale.it/salvini-molla-la-ruspa-e-sale-sul-trattore/
    https://open.spotify.com/episode/3jbO2b0ASaumbw6YUz2nmf

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    94 - Il Ministero se la prende con Bologna città30

    94 - Il Ministero se la prende con Bologna città30
    Perché il Ministero dei trasporti fa una Direttiva con l'intenzione di bloccare le città che vogliono limitare la velocità dei veicoli?
    È vero che così tutti arriviamo più tardi al lavoro?
    È vero che ci saranno più incidenti per distrazione?
    È vero che proprio tutte le strade avranno questo limite?
    La risposta breve è no a tutte queste domande ma se vuoi saperne di più e imparare a rispondere a chi la pensa così ascolta questo episodio!

    Questa è la prima puntata della III stagione di Che clima fa. Io sono Daniele Federico.
    Inizio con un esperimento: parlerò di una sola notizia a puntata e la cadenza non sarà più strettamente settimanale.

    Le associazioni che si occupano di Mobilità, all’interno de “Gli stati generali dell’azione per il clima” condannano fermamente la direttiva del Ministero dei Trasporti e chiedono un ripensamento immediato per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini nelle città italiane. https://unbelclima.it/2024/01/26/citta30-direttiva-pericolosa/

    La Direttiva: https://www.asaps.it/downloads/files/DIRETTIVA-MINISTRO-SALVINI-LIMITI-VELOCITA-23_01-PULITA.pdf
    Incidenti stradali 2022 - Istat:
    https://www.istat.it/it/files//2023/07/REPORT_INCIDENTI_STRADALI_2022_IT.pdf L’approfondimento di FIAB: https://fiabitalia.it/direttiva-citta-30-una-proposta-inapplicabile-in-contrasto-con-il-codice-della-strada-e-le-indicazioni-dellue/

    Gli Stati generale dell’azione per il clima aderiscono alla campagna #Love30 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità https://www.who.int/news/item/22-03-2021-campaign-launched-to-make-30-km-h-streets-the-norm-for-cities-worldwide

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    93 - La conclusione di COP28 spiegata. Con Sofia Farina

    93 - La conclusione di COP28 spiegata. Con Sofia Farina
    In questa puntata si discute dell'accordo della COP28, noto come Global Stocktake (https://unfccc.int/sites/default/files/resource/cma2023_L17_adv.pdf), che coinvolge 197 paesi impegnati a transitare dall'uso dei combustibili fossili. La differenza tra "transitioning away from fossil fuel" e "Phase out" risiede nella forza di indicare una fine: il primo è più mitigato, il secondo definitivo. L'accordo menziona l'uso dei combustibili di transizione, come il gas, sollevando dibattiti.

    La COP28, appena conclusasi a Dubai si riassume così: in pratica l’accordo firmato rimanda tutta la responsabilità del problema climatico ai singoli stati che si ritrovano un accordo da interpretare. E qui sta il problema di fondo.
    In questa intervista con Sofia Farina, tornata dagli Emirati Arabi, con una serie di racconti interessanti di una persona che non era al centro dei negoziati, infatti lei non è giornalista o una negoziatrice ma una osservatrice, e proprio per questo ci offre una visione che non troviamo sugli articoli che girano per la maggiore.

    L’episodio di oggi di Che clima fa chiude il 2023 e la seconda stagione, mi prenderò circa tre settimane per riposarmi dal podcast e anche per scrivere.
    Daniele Federico, Che clima fa - ogni settimana gli approfondimenti delle notizie da conoscere se hai a cuore un pianeta abitabile.

    Mercoledì mattina i delegati hanno raggiunto un accordo denominato Global Stocktake. Con questo 197 paesi del mondo si impegnano a iniziare a fare la transizione dall'uso dei combustibili fossili per i sistemi energetici. In inglese c’è scritto “transitioning away from fossil fuel” ma erano circa 120 paesi volevano che ci fosse scritto “Phase out” fossil fuel, poi hanno trovato cambiato con “transitioning away from fossil” fuel.
    Inoltre Sofia ci parla degli incontri con i rappresentanti di alcune delle isole più colpite dalla crisi climatica e dell’incontro e discussione con l’Avvocato dell’Atomo, delle meraviglie del padiglione energia, degli scienziati che manifestavano vestiti da Dugongo. E di quando hanno staccato il wifi ai manifestanti che pacificamente chiedevano azioni più ambiziose.

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    Fine della seconda stagione di Che clima fa, ci sentiamo nel 2024 con la terza stagione del podcast Che clima fa. Grazie di cuore da Daniele Federico!

    92 - La COP "del fare". Con Sofia Farina e Federica Baldo

    92 - La COP "del fare". Con Sofia Farina e Federica Baldo
    La “COP of action” ha debuttato il primo giorno portando a casa l’accordo Loss & Damage, siamo tutti contenti? Non proprio, se siamo in grado di leggere quali sono stati i ragionamenti che hanno portato il Presidente di COP28 Al Jaber e il gruppo decisionale degli Emirati ha volere questo accordo subito e a convincere un po’ di paesi dell’annesso 1, fra cui l’Italia a saltare sul carro dei vincitori. Il Presidente Meloni, visto che che la hanno appellata con il pronome maschile e a lei va bene così, ha annunciato addirittura 100 milioni dei nostri soldi da destinare al fondo salva-stati-sommersi. Sono tanti, sono pochi? Sono molto meno della piazza affari a base di fossili che gli Emirati preparano per il futuro.Parliamo anche dell’accordo sui sistemi alimentari, un accordo che lascia tanto amaro in bocca e infine grande rivelazione di Al Jaber che si lascia sfuggire la sua vera natura di “negazionista di fatto” qual è.
    Nonostante tutti questi bocconi amari crediamo che la COP ci debba essere e che sbaglia chiunque dica trattarsi di un carrozzone inutile.

    Le fonti principali di questa puntata
    https://www.desmog.com/2023/11/30/cop28-al-jaber-climate-action-big-oil-loophole-language-greenwashing/
    https://www.youtube.com/watch?v=Sg_E__bHrVI
    https://climate-reporting.org/cop28-president-oil-climate/

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    91 - Andare alla COP28 con Sofia Farina

    91 - Andare alla COP28 con Sofia Farina
    Quest'anno la COP28 è forse una delle edizioni più criticate di sempre. Il numero di partecipanti fra delegati, osservatori e giornalisti è raddoppiato dall'anno scorso. Dal 30 novembre al 12 dicembre le attenzioni del mondo si sposteranno su quello che dovrebbere essere l'appuntamento annuale più importante per affrontare l'apocalisse che ci stiamo creando.
    Con Sofia Farina, fisica dell'atmosfera, attivista e divulgatrice scientifica seguiremo le fasi di questa Conferenza delle parti a Dubai riflettendo sui molti temi, come sempre, con uno sguardo pragmatico e smaliziato.

    Sofia è presidente di Protect Our Winters Italy: https://protectourwinters.org/
    Fa parte anche di uno dei tavoli a Gli stati generali dell'azione per il clima: https://unbelclima.it
    CLASP è la NGO che mi ha coinvolto nelle sue ricerche di monitoraggio degli inquinanti indoor: https://www.clasp.ngo/
    Il sensore per la qualità dell'aria che sto utilizzando è questo: https://getuhoo.com/

    Alcune fonti per approfondire e verificare le cose dette in questa puntata:
    https://climatepositions.com/climate-debt-the-united-arab-emirates-ranks-4th-climate-destruction-branded-by-sports-soon-with-nuclear-power/
    https://www.theguardian.com/environment/2023/nov/15/cop28-host-uae-oil-plans-datahttps://edition.cnn.com/2023/11/22/climate/uae-cop28-adnoc-fossil-fuels-expansion-climate-intl/index.html
    https://climate.copernicus.eu/global-temperature-exceeds-2degc-above-pre-industrial-average-17-november

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    Le puntate di Che clima fa sulle COP precedenti.
    COP26
    https://open.spotify.com/episode/2zMqJlpVKmk6rDoIrYJa7v
    https://open.spotify.com/episode/7paSVQPMCjW60SZj6kroiQ
    https://open.spotify.com/episode/2ZlMP0TKOYnHG5FYrrF9un
    https://open.spotify.com/episode/1GTwJTWEKqPxoD51bNk5FJ
    COP27
    https://open.spotify.com/episode/4SRoGEJbw9yVfkpN74BXD4
    Che clima fa
    itNovember 25, 2023

    90 - GKN a Campi Bisenzio: una storia di re-industrializzazione verde dal basso

    90 - GKN a Campi Bisenzio: una storia di re-industrializzazione verde dal basso
    COVER - Gli operai di Campi Bisenzio sono pronti a costruire pannelli e cargo bike.
    Da due anni, la fabbrica di componentistica per auto GKN, vicino Firenze è in presidio permanente. Si tratta della più lunga occupazione della storia italiana. I lavoratori si stanno ri strutturando per passare a produzioni green per salvare l'economia e il lavoro.


    MAL CLIMA - L'Amazzonia è in crisi e rischia di portarsi dietro il pianeta.
    La recente siccità dell'Amazzonia è talmente grave che mai si erano visti simili situazioni come le morie degli animali, la crisi dell'acqua, delle coltivazioni, dei trasporti e della produzione di energia da idroelettrico: più di mezzo milione di persone sono in crisi umanitaria. Un ricercatore climatologo crede che il tipping-point potrebbe essere superato con 50 anni di anticipo sulle previsioni.

    Per partecipare e per informarsi sull'azionariato popolare di GKN di Campo Bisenzio https://insorgiamo.org/

    Per partecipare ai tavoli e ai gruppi di lavoro de Gli stati generali dell'azione per il clima scrivi a: daniele@unbelclima.it

    Sai che puoiCiclabileumanaAriannaCensiGKNAmazzoniaDeforestazioneSofia Farinadaniele@unbelclima.it Gli stati generali

    89 - Elezioni in Svizzera, Antartide e la brughiera di Malpensa

    89 - Elezioni in Svizzera, Antartide e la brughiera di Malpensa
    L'appello per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza di ClimateNetwork: https://climatenetwork.org/2023/10/20/climate-action-network-calls-for-a-ceasefire-now/https://press.un.org/en/2016/sc12657.doc.htm

    COVER - Elezioni in Svizzera sono l’esempio delle destre che avanzano
    https://www.politico.eu/article/switzerland-anti-immigrant-party-projected-make-record-showing-election/ In ottobre si sono tenute le elezioni in Svizzera e, indovinate un po’? Ha vinto le estrema destra. Sta drammaticamente avvenendo ovunque. Quindi è importante fare alcune considerazioni.

    MALCLIMA - Il ghiaccio Antartide continuerà a sciogliersi ma noi lo sapevamo già
    https://www.editorialedomani.it/ambiente/ormai-e-tardi-la-fusione-del-ghiaccio-dellantartide-occidentale-e-inevitabile-fa9518t1
    Ebbene sì, è uscita questo studio pubblicato su Nature Climate Change, suggerisce che il collasso della calotta glaciale dell’Antartide occidentale rappresenta un preoccupante punto di svolta climatica, con il potenziale di innalzare il livello globale del mare fino a 5,3 metri.

    ITALIA - Un Decreto Aria di nome ma non di fatto
    La brughiera è un tipo di terreno poco fertile e poco presente in italia me ricco di biodiversità e di specie protette dalle direttive europee: falene, libellule, ninfee. Su quella di Malpensa si vuole costruire un pezzo di aeroporto.

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    88 - Drill, baby, drill

    88 - Drill, baby, drill
    ExxonMobil, il gigante petrolifero, è ora il principale estrattore di fracking negli USA. Nato dalla Standard Oil, acquisì Mobil nel 1999. L'acquisto di Pioneer lo consolida come leader nel Permian Basin. I democratici vedono queste fusioni come minacce alla democrazia e all'ambiente. Investigazioni indipendenti hanno dimostrato che le compagnie petrolifere hanno diffuso disinformazione sul cambiamento climatico. Exxon ha ostacolato accordi ambientali, ma sotto Rex Tillerson ha riconosciuto l'impatto umano. Trump lo scelse come Segretario di Stato e ritirò gli USA dall'Accordo di Parigi. Dopo la pandemia, le compagnie petrolifere vedono profitti crescenti, spingendole ad aumentare l'esplorazione e la vendita di idrocarburi.

    https://www.nytimes.com/2023/10/18/opinion/exxon-pioneer-climate-change.html

    Chris McFarlane, consulente globale per l'ambiente presso Starbucks, ha sottolineato l'importanza di motivare cambiamenti di comportamento su larga scala, non solo tra gli appassionati del settore. Starbucks ha sperimentato dei contenitori di vuoto a rendere per i suoi celebri caffé. Com'è andata? Quali sono gli insegnamenti?

    https://www.renewablematter.eu/articoli/article/cosa-ha-imparato-starbucks-sperimentando-le-tazze-riutilizzabili

    Dal prossimo anno, inizieranno lavori di riqualificazione della grande piazza e snodo del traffico milanese Piazzale Loreto. Questo modello prevede miglioramenti alla circolazione e spazi pedonali in cambio dello sfruttamento commerciale dell'area, portando a una gentrificazione della città. Sebbene la mobilità migliori leggermente, non si prevede una rivoluzione. I dati del progetto indicano una riduzione della superficie dedicata alle auto dal 41% al 31%, ma solo un modesto calo del 5% dei veicoli in entrata. Questo suggerisce una visione a lungo termine che non mira a ridurre significativamente le auto. Tuttavia, durante i lavori, si consentirà il passaggio delle biciclette. Il cambiamento potrebbe suscitare lamentele, ma alcuni potrebbero sperimentare la bicicletta come alternativa ai mezzi tradizionali.

    https://www.linkiesta.it/2023/10/piazzale-loreto-milano-riqualificazione-progetto-cantieri-fine-lavori-ciclabili-auto/

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    87 - L'italiano licenziato perche si è rifiutato di volare

    87 - L'italiano licenziato perche si è rifiutato di volare
    COVER - Uno studio di metà settembre, pubblicato su Science, rivela che la biosfera è in uno stato pericoloso. Dei 9 aspetti che la rendono vitale, 6 sono già superati, anche l'acidificazione degli oceani è prossima al punto critico. La CO2 atmosferica è a 428 ppm, oltre il limite di sicurezza di 350 ppm. La biodiversità declina rapidamente. Nonostante la calma apparente di ottobre, siamo in una situazione gravissima.
    https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.adh2458?fbclid=IwAR2X8qiHTuGy-XdjdhJ1626zfCLaIMf519LvvxPVW9EpmPUnYuhyedBqtaY

    CITTÀ - A Stoccolma fra un anno e mezzo c’è il divieto per auto a benzina e diesel. Di Andrea Cavalleroni. Dal 2025, Stoccolma vietará auto a benzina e diesel in parte del centro. Il vice-sindaco Stromgren sottolinea l'urgenza per la salute pubblica, citando danni polmonari e decessi prematuri. Milano è tra le città più inquinate d'Europa, con migliaia di morti evitabili legate all'inquinamento, principalmente dai motori diesel. In contrasto, Stoccolma, con aria di migliore qualità, registra poche vittime.
    Post di Andrea su LinkedIn: confronto inquinamento dell'aria Milano e Stoccolma
    https://www.linkedin.com/posts/andreacavalleroni_benzina-diesel-diesel-activity-7118163985706737664-T6FE
    I dati sull'inquinamento di 1.000 città in Europa:
    https://isglobalranking.org/


    ITALIA - Gianluca Grimalda, sociologo al Kiel Institute, ha viaggiato in Papua Guinea senza prendere un aereo, impiegando 45 giorni. Il suo gesto ha attirato l'attenzione mediatica, ma gli ha causato la perdita del lavoro. Grimalda sostiene che i comunicatori del cambiamento climatico sono più credibili se vivono in modo sostenibile. Perché si è arrivati a questa situazione?
    https://www.theguardian.com/commentisfree/2023/oct/12/fly-climate-breakdown-germany-climate-change-papua-new-guinea
    https://link.springer.com/article/10.1007/s10584-019-02463-0



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    86 - Olimpiadi 2026 e la montagna che vogliamo con Camilla Bianchi

    86 - Olimpiadi 2026 e la montagna che vogliamo con Camilla Bianchi
    il controverso progetto della pista di bob a Cortina d'Ampezzo. Da una parte, si celebra il modello Milano e l'unità attraverso lo sport. Dall'altra, emergono proteste, non sostenibilità ambientale, disaccordi finanziari e dubbi sulla sua reale utilità.Quali sono le principali controversie e opposizioni che circondano la realizzazione di questa pista? Quali sono gli impatti ambientali previsti e quali alternative sono state considerate? Cosa rappresenta questa situazione in termini di governance e decisioni politiche?
    Camilla Bianchi, Assessora con delega alla Transizione ecologica, all'Ambiente e al Verde del Comune di Brescia risponde all'interno del Festival Scienza in Paese in una serata organizzata dall'associazione Chirone (https://www.provincia.brescia.it/cittadino/turismo-e-cultura/evento/scienza-paese).


    Fonti e link citati in puntata:
    Video Promo Milano-Cortina 2026 https://www.youtube.com/watch?v=M6tqrmIfREs
    Infrastrutture di montagna nel nord Italia: https://www.facebook.com/luca.rota1/posts/pfbid051QgK4Ench2h4i9R162vacQen7BdBF4w2Gq3M1JQ6aVAFAhFX3vwRBhUtHPy89oil realizzata dal fotografo Alessandro Ghezzer

    L'evento di BiciClima.org: https://www.facebook.com/events/1019049636085449?acontext=%7B%22event_action_history%22%3A[]%7D

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