Smitty, kristen D. Randle
La famiglia di Ginny si è appena trasferita. Lei non ama molto i cambiamenti, ma fa subito amicizia con Hally, ragazza molto popolare, e Caulder, suo vicino di casa. Lui le fa conoscere Smitty, un ragazzo geniale, ma non parla e non guarda nessuno. I medici non sanno come definirlo, a scuola è soprannominato l'Alieno. Ginny e Caulder si fanno aiutare da lui in matematica, e cominciano a portarlo fuori con loro...
Interessante per affrontare il tema della diversità, degli abusi in famiglia e dell'amicizia.
* Di fatto, l'unica cosa certa di lui era la sua presenza fisica. Ma questo non è abbastanza...abbiamo bisogno di sapere che cosa pensa la gente, e perché e come reagirà. Perciò, in modo del tutto naturale, mi ritrovai a inventargli delle personalità, come si fa con gli animali, i bei ragazzi e i personaggi famosi. "Il pericolo" mi aveva detto Paul, "è che rischi di affezionarti non a quello che c'è realmente, ma a quello che tu hai deciso ci sia. Che può essere lontanissimo dalla verità. Rischi di dipendere da una bugia. O da un sogno."* Come fai a spiegare perché vuoi bene a qualcuno?* Come poteva essere, tenersi tutto chiuso dentro, senza mai il sollievo di sfogarsi, senza mai condividere o liberarsi di niente, o confrontarsi con qualcun altro? Senza mai fare domande? Solo te stesso con cui parlare. Solo te stesso da ascoltare. Non essere mai compreso. Compreso. Non essere amato per quello che sei. Non essere mai conosciuto.
*T'importa di lui Ginny? - chiese la dottoressa. - Sì, Cioè m'importa quello che gli succede. E' la stessa cosa? - *Secondo me è un bene che ci importi della gente, non ti pare, Ginny? - Mi sorrise - Quello che voglio sapere adesso - proseguì - è se voi due volete davvero aiutarlo.
*-Assolutamente - disse Caulder, rispondendo con sicurezza per entrambi.
"Nella vita di tutti i giorni nessuno ti chiede di raccontare la storia che ti morde il cuore e te lo mastica, e se qualcuno te la chiede, nella vita di tutti i giorni nessuno riesce a raccontare quella storia, perchè non trovi mai le parole adatte, le sfumature giuste, il coraggio di essere nudo, fragile, autentico."
"Gioia e dolore vengono da quella stanza e sono la chiave per entrarci. Gioia e dolore piangono le stesse lacrime, sono la madreperla della vita, e quel che conta nella vita è mantenere intatto quel pezzetto di cuore, così difficile da raggiungere, così difficile da ascoltare, così difficile da donare , perché lì tutto è vero."
"E' il dolore quotidiano della monotonia, della fatica di amare, di alzarsi dal letto, di trovare qualcosa di nuovo in ciò che si ripete. Ma solo chi accoglie il dolore che la giornata offre si fa la pelle nuova."
(‘Cose che nessuno sa’, A.D.)