Ai tecnozeloti piace tacciare i critici di essere rimasti "indietro rispetto alla tecnologia". Peccato che i primi a essere rimasti indietro siano proprio loro...
Il Governo approfitta del decreto Capienze per attaccare pesantemente la protezione dei dati personali e indebolire i poteri di indirizzo e controllo del Garante. Forse è solo incompetenza.
Tre spunti: gli smartglass di Google, lo smart work come servitù della gleba e IDMO, il nuovo Osservatorio europeo che vuole "distinguere il vero dal falso".
Di anonimato e sicurezza tutti conoscono la mitologia e pochi la sostanza. Facciamo chiarezza con il caso di ProtonMail che fornisce alla Polizia l'IP di un attivista.
Ultimamente si fa un gran lamentarsi, specie da parte di esponenti del Governo, che "il GDPR ci impedisce di fare cose". Ma... esattamente "quali" cose?
"Un drone ha inseguito e ucciso un bersaglio umano senza ceh gli fosse stato ordinato": Certo virgola certo. Ma cosa si nasconde dietro la "paura dell'Intelligenza Artificiale"?
Un ministro che spara numeri a casaccio, un'app istituzionale che fa acqua, un grand commis che se la prende con la "privacy che blocca tutto". Aggiungete la nuova Agenzia per la Cybersicurezza-con-la-ipsilon Nazionale che affronta solo i problemi che ci sono nei film. Cosa potrebbe andare storto?
Il Ministro Brunetta ha detto che per garantire il corretto reclutamento delle professionalità necessarie ai progetti del PNRR ci ha già pensato lui: farà un portale come LinkedIn, ma con anche l'IA. Su dati degli Ordini Professionali, noti bastioni di meritocrazia. Che poi tutto quanto ruota attorno all'IT, per dire, l'ordine professionale manco ce l'ha...