L'Arcobaleno: una canzone capolavoro, frutto della collaborazione tra Gianni Bella (musica), Mogol (testo) e Celentano (voce). Una canzone ancora oggi avvolta dal mistero, perché il modo in cui Mogol si dice abbia scritto questo pezzo è davvero singolare: lo spirito di Battisti, attraverso una medium, fa recapitare a Mogol una poesia, dalla quale egli trae il testo per la canzone. Nasce in questo modo l'Arcobaleno. Nella sua lirica Foscolo parla del fratello, la cui giovinezza è stroncata prima del tempo. Una persona cara, scomparsa prematuramente, come l'amico Battisti cantato da Celentano. In entrambi i componimenti la morte dà pace e serenità . La quiete dellâultimo porto che ci attende, quella quiete pregata e quasi desiderata da Foscolo, è il piacere infinito della canzone. La tomba del fratello Giovanni, ovvero quella sepoltura intesa come lâultimo vero legame con i nostri cari, è lâarcobaleno di Mogol, Celentano e Battisti, simbolo di un messaggio dâamore eterno.