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    Episodes (5)

    Sebastiano e Maurizio Clicech - Dai vostri gessati borghesi

    Sebastiano e Maurizio Clicech - Dai vostri gessati borghesi
    Dai vostri gessati borghesi. Passante tra altri scendere il viale, l’ora tarda di cene ristori riempire, eppur viandanti signori incrociare, sguardi di altezza fatale, Dai vostri abiti gessati, cravatte intonate, di alti colli le camice. Non posso ignorare l’attinenza, l’alterigia forzata dal censo, forse solo di presunzione incenso, ma quello sguardo significava distanza, da me e dal mio passo marinaio, rappresentazione di altro sentore di perfido distacco. Cosa dire a cotali signori, immergermi in dotte riflessioni, ad analizzare contesto ed impressioni, o solo a sopire roventi bollori, ma certo il pensiero analitico scava deciso nel metro sociologico anche il superbo inquadra e tabella. Ma il facoltoso in grigio gessato, chissà se immagina che l’immenso potere, dei danari sprecati in fuoristrada e piedaterre, non gli apriranno, mai, la porta dell’infinito, anzi, sempre più contingenti piccoli sogni porteranno traguardi iniqui nel cesto del rendere nel giudizio. Può il tuo ieratico incedere, aprirti le porte del cielo, o meglio, portarti effige su di un velo, gli dei son caduti, non dimenticare. Ma gli occhi sprezzanti stilano giudizi, facili d’immagine e contestuale superfice, senza fermarsi sugli sguardi pericolosi, di chi scava dentro il tuo nulla. Maurizio CLicech

    Essere - Maurizio Clicech letta da Sebastiano Clicech

    Essere - Maurizio Clicech letta da Sebastiano Clicech
    Essere Del mare il canto, Risacca, Il ritmo tuo rimandato da vitrei paesaggi, Riflesso. Essere conchiglia sospinta dal tuo ritmo sulla battigia dei propri pensieri. Desideri, forse. Essere nube dal vento rapita, Dell'alto risacca, spumeggiante frangersi di acque e schiume, Simili a vapori soggetti ai capricci dei venti. Momenti. Eppure simili candide essenze Distanti nel tempo e nel modo, diverse manifestazioni della medesima forza. Somme di acque, aria e dinamico trasformarsi nel movimento. Luoghi dell'anima, Per chi ha il coraggio di rispecchiarsici dentro, Normali fenomeni privi di nota, Scontati, Per chi della massa suo malgrado è molecola, E nel primordiale brodo, ancor nuota. di Maurizio CLicech

    sta finendo il cd - Maurizio Clicech

    sta finendo il cd - Maurizio Clicech
    Sta finendo il cd Il metro effimero della nottata, il cd, sta esaurendo il suo messaggio. E' stato l'amico che non c'e' di una notte come tante. L'ultimo pezzo gira, quattro minuti e finisce la storia. Dai .... sono le quattro del mattino, qualche ora di sonno e poi avanti. Il bicchiere non e' ancora vuoto, forse e' un segno del destino, il messaggio del -non finisce qui il discorso-. Ad ogni giorno una notte segue, se il pensiero regge sarà un'atra notte magica, a stendere pensieri in parole, o musica, o immagini, o perchè no, In un unica corale voce, pensieri, totali riflessioni, personali ossessioni. Altrimenti, come per tutti, buona notte al secchio. (Maurizio Clicech)

    Obelischi di cristallo - Maurizio Clicech

    Obelischi di cristallo - Maurizio Clicech
    Obelischi di cristallo. Luce di stella tra cristalli adamantini, raggi intersecano ordinate schiere di atomi, ombre di natura rimandano su opalini schermi, scienza esatta che studia l'infinito. Raggi energetici invisibili esplorano, ricercano per matematiche strade l'ordine, che costringe gli atomi in rigidi cristalli. Obelischi tesi al cielo, figure erette da un solo volere, avvicinare il mortale al divino. I miei pensieri ordinati in versi, altro non sono, forse. (Maurizio Clicech)

    So di aver amato - Maurizio Clicech

    So di aver amato - Maurizio Clicech
    So di aver amato. Sento di aver amato Anzi ne sono certo, fanciulle che a me donarono carezze. Sento ancora il loro dolce calore, nelle sere fredde del mio inverno. Il loro cuore gentile avevo toccato, per me quel calore non era gioco. Ci credevo veramente, in ogni bacio c'era tutta l'anima mia, e non scherzo. Tanto furono dolorosi gli abbandoni, anche se la logica certa comprendeva le decisioni. Soffrire d'amore non è cosa scontata, nessuno può dir con certezza quando sia finita, del tormento interiore la presenza sgradita. Eppure forse altro sembravo, nei miei sogni impossibili, nella volontà di realizzarli, andavo lontano con la mente e non solo, troppo forse, gli amori persi e restai solo. Fu solo mia la colpa come in ogni cosa, ripetuti errori malcelati dalla sorte, rimpiangere non serve, ma di ringraziare ancora sento il dovere, quei sinceri cuori di ragazza, che mi insegnarono, sinceri, amore. Maurizio Clicech
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