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    Explore "domestica" with insightful episodes like "Violenza sulle donne e violenza domestica: il DDL licenziato dal Consiglio dei Ministri", "Le falsità del film di Bellocchio sul caso Mortara", "Violenza domestica: indagini più celeri con le modifiche approvate in Senato", "Capítulo 5 - Tía Isabel" and "183 – Tim Kasher (Cursive, The Good Life)" from podcasts like ""Altalex News", "Cinema - BastaBugie.it", "Altalex News", "Audiolibro Lágrimas negras" and "My First Band Podcast"" and more!

    Episodes (25)

    Violenza sulle donne e violenza domestica: il DDL licenziato dal Consiglio dei Ministri

    Violenza sulle donne e violenza domestica: il DDL licenziato dal Consiglio dei Ministri
    L’articolato approvato il 7 giugno dal Governo si pone nella direzione di velocizzare le valutazioni preventive sui rischi che corrono le potenziali vittime di femminicidio o di reati di violenza contro le donne o in ambito domestico, ma anche rendere più efficaci le azioni di protezione preventiva, rafforzare le misure contro la reiterazione dei reati a danno delle donne e la recidiva e, ancora, migliorare la tutela complessiva delle vittime di violenza.
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    Le falsità del film di Bellocchio sul caso Mortara

    Le falsità del film di Bellocchio sul caso Mortara
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7416

    LE FALSITA' DEL FILM DI BELLOCCHIO SUL CASO MORTARA di Ermes Dovico
    Al Festival di Cannes oggi è il giorno di Rapito, il film di Marco Bellocchio incentrato sul caso Mortara, ovvero il bambino che nel 1858 fu separato dalla sua famiglia d'origine, ebrea, a seguito di un battesimo avvenuto in circostanze eccezionali. La pellicola si ispira liberamente a un libro di Daniele Scalise (Il caso Mortara, Mondadori, 1996), che ha contribuito a rilanciare la leggenda nera contro la Chiesa cattolica. Al di là del titolo del film, già dal trailer si capisce il genere di mistificazioni che saranno proiettate sugli schermi.
    Nel trailer si vede un messo ecclesiastico che si reca in piena notte, accompagnato da alcune guardie, in casa dei Mortara per comunicare loro per la prima volta che il loro piccolo Edgardo è stato battezzato e che c'è l'ordine di «portarlo via». Si vede quindi il padre prendere di scatto il bambino tra le braccia e dirigersi verso la finestra, urlando «Vogliono portarcelo via!». Si dirà che è una versione romanzata, ma la distorsione clamorosa dei fatti - per un film che comunque dice di fare riferimento a una storia vera - rimane. Così come rimarrà il condizionamento nelle menti di quanti vedranno scene simili, ignorando appunto le tante verità taciute, a danno della Chiesa.
    Eppure, basterebbe leggere l'esaustivo memoriale che il protagonista della vicenda, Edgardo Mortara, scrisse nella sua piena maturità, nel 1888, quando aveva 37 anni. Un memoriale scritto in castigliano durante il suo apostolato in Spagna e poi custodito negli archivi romani dei Canonici Regolari del Santissimo Salvatore Lateranense, l'ordine in cui don Pio Maria Mortara, il suo nome in religione, volle liberamente e fortemente entrare non appena l'età glielo consentì. Tradotto in italiano, il memoriale è stato pubblicato integralmente nel 2005 in un libro introdotto da Vittorio Messori («Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX». Il memoriale inedito del protagonista del «caso Mortara», Mondadori), che smonta pezzo per pezzo la leggenda nera e dà conto, in modo esemplare, delle ragioni della fede. È quindi curioso che certe élite culturali continuino a preferire ricostruzioni parziali, pur di propagare la propria ideologia. Guardiamo dunque i fatti.
    LA VITA DI EDGARDO MORTARA
    Siamo a Bologna, allora nello Stato Pontificio. Edgardo, nono dei 12 figli di Marianna e Salomone Mortara, ha poco più di un anno quando viene colpito da una terribile malattia con violenti febbri. Il male progredisce con sintomi tali che nel giro di alcuni giorni i medici lo danno per spacciato. La morte appare imminente. È in queste circostanze che la giovane Anna Morisi, la domestica cattolica dei Mortara, si ricorda quanto insegna la Chiesa a proposito del battesimo di necessità, cioè in articulo mortis. Di nascosto, con in mano un bicchiere d'acqua, battezza il bambino per aspersione, pensando che quel gesto avrebbe donato - di lì a breve - il Paradiso al piccolo Edgardo. Solo che l'attesa morte non sopraggiunge. A poco a poco, infatti, il bambino si ristabilisce completamente. Anna entra nel panico, comprendendo le possibili conseguenze di una sua rivelazione. E decide di tacere.
    Passano circa cinque anni. Stavolta, ad ammalarsi è un fratellino di Edgardo, Aristide. Anche lui è in pericolo di morte. Le amiche di Anna la supplicano di battezzarlo, ma lei rifiuta, e confida infine quanto avvenuto cinque anni prima con Edgardo. Intanto, il piccolo Aristide muore, non battezzato. Su consiglio delle amiche, Anna rivela la vicenda di Edgardo al proprio confessore e da lì a breve la catena di comunicazioni, con il consenso della giovane, arriva fino al papa. Il beato Pio IX non perde tempo. Dà ordine che si mettano in atto tutti i tentativi possibili di conciliazione, per far capire ai genitori che la Chiesa ha il dovere - in quanto Edgardo è stato eccezionalmente ma validamente battezzato - di dare al bambino un'educazione cristiana. Lo stesso papa assicurava che avrebbe mantenuto a sue spese il bambino in un collegio cattolico di Bologna, dove sarebbe rimasto fino alla maggiore età e dove i genitori avrebbero potuto visitarlo a loro piacimento.
    C'è da aggiungere che nei territori pontifici c'erano allora delle leggi che proibivano agli ebrei di avere al loro servizio domestiche cristiane: leggi che erano intese a tutelare la stessa comunità ebraica, evitando all'origine situazioni complicate, come già era avvenuto sotto altri papi. I genitori di Edgardo sapevano insomma a quale “rischio”, nella loro prospettiva, andavano incontro prendendo in casa una cattolica.
    Ma nonostante tutto i Mortara, presi da un dolore misto a rabbia, respinsero i vari tentativi di conciliazione susseguitisi nel tempo e ciò anche quando furono informati dal buon padre Pier Gaetano Feletti (incaricato di gestire il caso) che la Chiesa, seppur con dispiacere, sarebbe stata costretta - in caso di nuovo rifiuto - a procedere al sequestro forzato del bambino. Cosa che avvenne, dopo un'ulteriore preparazione, il 24 giugno 1858. Il “rapimento” improvviso messo in scena da Bellocchio è dunque un falso storico.
    UN SEQUESTRO NECESSARIO PER EVITARE UN'APOSTASIA
    Il sequestro si rendeva peraltro necessario per il pericolo che Edgardo fosse spinto a una forzata apostasia e per il clima rovente che l'ampia fazione avversa alla Chiesa aveva creato, fino alla minaccia di scontri a sangue. Sul caso, con il pretesto di voler difendere la comunità ebraica ma in realtà di umiliare la Chiesa, si fiondarono i governi, la stampa, le logge massoniche e i politici di mezzo mondo. In testa all'opposizione, come spiega lo stesso don Pio Mortara, c'era Napoleone III, manovrato dalle suddette logge e infastidito da un atteggiamento ecclesiale che giudicava anacronistico. Seguivano a ruota Cavour e altri, che vedevano nella vicenda di quel bambino - come emerge dalle lettere di quegli stessi personaggi - un'occasione unica per porre fine al potere temporale della Chiesa. Difatti, il caso Mortara contribuì ad accelerare la «questione romana» che culminò nella breccia di Porta Pia. Ma soprattutto quell'attacco era diretto alla missione spirituale della Chiesa.
    Quello che i laicisti e anche i cattolici liberali dell'epoca rifiutavano di accettare era il significato del sacramento del Battesimo, che era invece ben noto a Pio IX e sarebbe stato poi spiegato con straordinaria efficacia dal nostro Edgardo. Nonostante per i suoi primi sette anni di vita fosse stato educato nella più stretta osservanza dell'ebraismo e non avesse mai sentito parlare di Gesù, don Pio Mortara testimonia, con diversi esempi, come l'azione invisibile della Grazia operasse in lui fin da prima del sequestro, suscitando in lui, bambino, un'attrazione soprannaturale verso chiese e funzioni cristiane.
    Anche la docilità che manifestò fin dalle prime ore dopo il sequestro, seppur in mezzo a qualche comprensibile moto di ribellione per la separazione dai genitori, risulta inspiegabile a una logica meramente umana. Nel viaggio verso Roma gli erano stati insegnati il Padre Nostro e l'Ave Maria, con i primi rudimenti di fede cristiana. L'operare della Grazia nell'animo del piccolo Mortara fu tale che quando i genitori, poco tempo dopo, giunsero a Roma - andandolo a visitare per almeno un mese di seguito, nella speranza di riportarlo a casa - fu lo stesso bambino a guardare con orrore a quella prospettiva. E ciò nonostante provasse e avrebbe continuato a provare per tutta la vita un grande amore per i suoi genitori. Ma già da allora, bambino di sette anni, pregava perché accogliessero Gesù. Edgardo era e si sentiva già in tutto e per tutto cristiano e, da lì in poi, fino alla fine della sua vita terrena, a 88 anni e mezzo, avrebbe cercato di conquistare anime a Cristo, morendo in odore di santità.
    Il tutto dopo una vita vissuta in una profonda gratitudine verso gli uomini e le donne che lo avevano reso un figlio della Chiesa, da Anna Morisi a Pio IX. Un papa che - per citare uno dei tanti elogi contenuti nel memoriale di Mortara - «rimanda tutto, dimentica tutto, per occuparsi del futuro di un povero bambino che una giovane domestica ha reso figlio di Dio, fratello di Cristo, erede della gloria eterna in seno a una famiglia israelita. Per salvare l'anima di questo bambino, il grande pontefice sopporta tutto, si espone a tutto, sacrifica tutto, mette a rischio persino i suoi Stati, davanti al furore, all'infernale accanimento dei nemici di Dio». Un papa, dunque, che era mosso da un'unica consapevolezza: nemmeno il mondo intero vale una sola anima.

    Capítulo 5 - Tía Isabel

    Capítulo 5 - Tía Isabel
    La primera bofetada en público, quién me lo iba a decir. ¿Qué había pasado por mi cabeza para que hasta ese instante yo diera por asegurado que nunca se atrevería a pegarme delante de otras personas? Puedo asegurar que hasta esa bofetada, con testigos, yo siempre tuve la sensación de «estar a salvo».
    Guardaba las apariencias, él también. Como si hubiéramos pactado un silencio que ayuda a aparentar una relación como pareja y como padres que había dejado de ser normal mucho tiempo atrás.

    𝑷𝒂𝒓𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒂𝒕𝒂𝒄𝒊𝒐𝒏𝒆𝒔
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    Luis carballés
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    183 – Tim Kasher (Cursive, The Good Life)

    183 – Tim Kasher (Cursive, The Good Life)

    This week's guest is Tim Kasher. In addition to fronting legendary Omaha emo outfit Cursive, Kasher can be heard in The Good Life and on his four solo albums. Over the course of his nearly-30-year career, he's toured extensively, put out some downright incredible records that have reshaped the genre and has influenced countless musicians along the way. Before any of that, Kasher was a high school kid cutting his teeth as the guitarist in a little-known Nebraska band called The March Hares.

    A few months removed from the release of his fourth solo album, the outstanding Middling Age, Kasher spoke with My First Band host Tyler Maas about the new record and accompanying tour, his approach to songwriting, his Patreon page, and the upcoming vinyl reissue of Domestica on 15 Passenger. Over the course of the conversation, Kasher talked about the musical influence his elder siblings had on him, starting out on a Cascio keyboard before taking up guitar, performing at bonfires and bars with The March Hares and Slowdown Virginia, some of his favorite experiences with Cursive and The Good Life, and much more!

    My First Band is sponsored by Mystery Room Mastering, Lakefront Brewery and Music Go Round Greenfield. The show is edited by Jared Blohm. You can listen to My First Band on iTunes, Stitcher, Spotify and wherever else you get podcasts. You can also listen to rebroadcasts of previous My First Band episodes on WMSE every Wednesday from noon to 12:30 p.m. CST. Music used in this episode comes courtesy of Devils Teeth ("The Junction Street Eight Tigers") and Tim Kasher ("I Don't Think About You").

    🌱 I sintomi della sostenibilitÃ

    🌱 I sintomi della sostenibilitÃ
    Sostenibilità: tutti ne parlano, ma come la si riconosce?
    È facile riconoscere le malattie, gli errori, le cose non sostenibili: ci sono i sintomi. Ma come si riconosce la salute e come si fa a capire che qualcosa va bene e fa bene? Ci saranno i sintomi anche per questo, no? Scopriamolo insieme!

    Con Salvatore Insolia, fumettaro e facilitatore e Rosaria Rogasi, educatrice di economia domestica e dietista, fondatori di Evekeia.

    Ep. 6 - Alla ricerca della sostenibilità sperduta

    Ep. 6 - Alla ricerca della sostenibilità sperduta
    C’è una cosa che di questi tempi tutti vogliono. Ne parlano ovunque. Nei telegiornali. Per le strade. Perfino nelle pubblicità.
    L’oggetto del desiderio oggi più chiacchierato che mai è la sostenibilità.
    Dove trovarla? Come trovarla? Perché cercarla?
    Benvenuti in questo sesto episodio del podcast di Evekeia. Sono Rosaria Rogasi, ex insegnante di economia domestica, da oggi vi accompagnerò in un nuovo ciclo di incontri alla ricerca della sostenibilità sperduta nella nostra quotidianità.

    Educazione domestica sostenibile ♻️

    Educazione domestica sostenibile ♻️
    Che cos’è l’economia domestica, a chi è diretta e che valore ha? Educazione domestica sostenibile è un concetto che oggi tiene conto della sostenibilità sotto diversi aspetti: ambientali, sociali ed economici.

    Approfondiamo il tema in compagnia di Evekeia, una Cooperativa Sociale, che nei suoi servizi coniuga all’educazione di vita pratica l’educazione ambientale, economica e sociale per sviluppare una nuova coscienza collettiva insieme alle competenze necessarie alla vita di tutti i giorni.

    Con Salvatore Insolia, fumettaro e facilitatore e Rosaria Rogasi, educatrice di economia domestica e dietista

    Ep. 1 - C'era una volta l'economia domestica... oggi c'è Evekeia

    Ep. 1 - C'era una volta l'economia domestica... oggi c'è Evekeia
    C’era una volta l’economia domestica, disciplina dai preziosi insegnamenti.
    Come svolgere le pulizie di casa? Come prendersi cura del proprio abbigliamento: lavarlo, stirarlo, riporlo nel guardaroba? Come impostare una corretta alimentazione? Come stilare menù, scegliere gli alimenti e cucinarli? Come praticare una corretta igiene in casa? Come gestire i conti di casa? Con l’economia domestica.

    Revisa lo que gastas para tener una economía doméstica saludable

    Revisa lo que gastas para tener una economía doméstica saludable

    En este capítulo de Salud Financiera te vamos a hablar de la importancia de revisar lo que gastas. De acuerdo con los resultados de la encuesta Future Consumer Index : Deconstruyendo al consumidor post-covid y su apuesta por el consumo sostenible publicada por EY este año, la pandemia de la Covid-19 ha llevado a una mayor concienciación del consumidor en lo referente al control del gasto. De hecho, un 69% de los encuestados presta mayor atención a la forma en la que gasta su dinero. Esta encuesta realiza un seguimiento periódico de los cambios en el sentimiento y comportamiento de los consumidores. 

    Así que es esencial que seas consciente tanto de tus ingresos como de tus gastos y que seas capaz de visualizar y estar informado de en qué y cómo estás gastando tu dinero.  Si escuchas este podcast verás que mantener todo eso bajo control es más sencillo de lo que parece. Y recuerda, mejora tu salud financiera con BBVA y vive más tranquilo.

    Cannabis autoproduzione e referendum il punto con Riccardo Magi

    Cannabis autoproduzione e referendum il punto con Riccardo Magi
    Le firme per chiedere il referendum sulla cannabis hanno superato le 600mila, ma ora cosa accade? Ne abbiamo parlato con Riccardo Magi, presidente di Più Europa e tra i parlamentari più attivi nelle battaglie per la cannabis. Dal quesito referendario alle tempistiche, passando per il problema dei certificati elettorali che non vengono inviati dai comuni, abbiamo analizzato insieme la situazione attuale per capire cosa ci aspetta e quali saranno i prossimi passi.

    Puntata 13 - Violenza domestica e violazione degli obblighi familiari. Con i Lawpills

    Puntata 13 - Violenza domestica e violazione degli obblighi familiari. Con i Lawpills
    In questo episodio, che potete trovare anche in versione video sul nostro canale YouTube, parleremo di violenza domestica e di violazione degli obblighi assistenziali familiari.
    Lo faremo con due ospiti speciali, ovvero l'avvocato Giulia Ferrari e l'avvocato Giorgio Molinari, conosciuti meglio come "Lawpills".
    In particolare, ci soffermeremo sulla situazione esasperata dalla pandemia Covid-19, sul dato normativo degli articoli 570, 570-bis e 572 c.p. , sulla responsabilità genitoriale e su tante altre tematiche.

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    Un grazie speciale agli Animali di Plastica, per aver creato, per il nostro podcast, la sigla di intro e outro.

    Music by: Bluebird - E's Jammy Jams ; Ersatz Bossa - John Deley and the 41 Players ; Tango Bango - E's Jammy Jams ; Hold on a Second - John Deley and the 41 Players ; Play Song - John Deley and the 41 Players ; Arabian Sand - E's Jammy Jams ; Handprints - John Deley and the 41 Players ; 1940's Slow Dance - Doug Maxwell/Media Right Productions ; The Night Falling - JR Tundra ; Book Bag - E's Jammy Jams
    From YouTube Audio Library under Creative Commons CC licence.