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    donnaeleadership

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    Episodes (67)

    Empowerment Femminile

    Empowerment Femminile
    L’empowerment femminile nel mondo del lavoro è un argomento che merita un approfondimento, non solo per comprendere le sfide che le donne affrontano ma anche per celebrare i progressi compiuti e delineare i passi futuri verso una completa parità di genere.
    Troppo spesso si tende a considerare l’empowerment ossia“il potere” femminile come qualcosa che vuole “sconfiggere un possibile avversario” oppure che vuole “dominare su qualcosa o qualcuno”.
    Approfondire questo argomento vuol dire scoprire quale sia questo “vero potere femminile” e così, attraverso una combinazione di riflessioni storiche, esempi contemporanei e strategie future, possiamo insieme esplorare come l’abilità e il talento delle donne possano essere meglio riconosciuti e valorizzati nel contesto lavorativo.
    Possiamo dire che il silenziamento delle donne ha radici profonde nella storia, come evidenziato dall’esempio di Penelope nell’Odissea. Questo antico esempio di marginalizzazione della voce femmi- nile non è un caso isolato ma piuttosto un simbolo di una lunga tradizione di esclusione delle donnedalla sfera pubblica e decisionale.




    Nuovo anno fare spazio al nuovo

    Nuovo anno fare spazio al nuovo
    Con l’inizio di un nuovo anno viene spontaneo chiedersi cosa fare di nuovo o cosa migliorare di noi stesse, del nostro lavoro o delle nostre relazioni.
    Con la domanda posta in questi termini viene più facile rispondere elencando aspettative, desideri, ambizioni, necessità che vorremmo soddisfare.
    In questo modo avvertiamo un senso di direzione o possibili direzioni che ci rendono più chiara la traiettoria, ma accade anche che pur avendo chiarezza di visione e di direzione, poi non riusciamo a realizzare quello che volevamo, ci accorgiamo nel durante che tutto non è così chiaro e in sequenza.
    Quando questo succede, anche quello che nel frattempo abbiamo concretizzato ha un forte retrogusto di insoddisfazione per qualcosa che ci sfugge, che ci disorienta e non sappiamo individuarne la causa.

    Libera la mente quando troppo è troppo

    Libera la mente quando troppo è troppo
    In questo periodo dell’anno, sarà per l’avvicinarsi della fine di un anno, saranno gli impegni per lavoro e famiglia in concomitanza con l’organizzazione delle varie ricorrenze, delle sognate vacanze invernali, saranno gli accadimenti che ci preoccupano... siamo forse troppo occupate!
    Occupate a pensare, a organizzare, a preparare, a fare e sbrigare... e questo occupa tutto il nostro spazio vitale.“Il troppo stroppia” e così rischiamo di avvertire un senso di ineguatezza perché non riusciamo afare quello chevolevamo, un senso difrustrazione perchénon ci sentiamomai abbastanza e,soprattutto, un senso di sopraffazione che ci arriva attraverso lo stress e i vari sintomi con cui si manifesta: stanchezza,insonnia, nervosismo,apprensione,svogliatezza e altri come mal di testa,crampi allo stomaco etc..

    Progetti e Business Plan

    Progetti e Business Plan
    Sentiamo o leggiamo spesso di iniziative di sostegno, o bandi, o finanziamenti per progetti dove le donne sono protagoniste.
    Per agevolare l’occupazione delle donne nel mondo del lavoro ci sono numerose iniziative locali, naziona- li e internazionali che sono pronte a sostenere i progetti, e noi donne siamo pronte?
    Abbiamo un progetto?
    Abbiamo un Business Plan da presentare?
    Avere un progetto signi- fica prima di tutto aver deciso di volersi occupare in qualcosa di specifico, oggettivo e realizzabile.

    Il lavoro ideale

    Il lavoro ideale
    Ad ognuna di noi prima o poi è arrivato questa domanda: di cosa mi piacerebbe occuparmi? Spesso a questa domanda rispondiamo con: “non è a ancora il momento per pensare a questo” oppure “magari potessi scegliere!” o ancora “non lo so!?”, in ogni caso il più delle volte non troviamo la risposta o rimandiamo o bypassiamo. Siamo sempre prese nelle vicende quotidiane, nelle commissioni, nell’organizzare i tempi per ogni ambito di vita, un pò sempre in corsa, soprattutto con noi stesse. Sì il nostro peggior cronometrista siamo proprio noi stesse, vogliamo riuscire a fare tutto quello che abbiamo in programma, tutto quello che nel frattempo ci capita e riducendo sempre di più lo spazio per tirare un sospiro profondo, per gustarci qualcosa che ci piace del nostro quotidiano.

    Autoefficacia in azione

    Autoefficacia in azione
    Perché parlare oggi di autoefficacia?
    Quando i problemi ci sembrano più grandi di noi, quando non ci sentia- mo sicure o ancora quando tutto ci sembra difficile o estenuante, conoscere la nostra autoefficacia, o meglio poterla valutare ci può aiutare a prendere in mano la situazione nel miglior modo possibile.
    Secondo lo psicologo canadese Albert Bandura “L’autoefficacia è. la credenza che una persona ha rispetto alle proprie capacità di produrre azioni che portino ai risultati desiderati.”
    Il senso di autoefficacia ci guida nella scelta degli obiettivi e delle azioni da mettere in campo, infatti quando sentiamo un basso livello di autoefficacia, ossia quando abbiamo le convinzione che le nostre capacità non siano all’altezza della situazione, non credendo in noi stesse, minore sarà il nostro impe- gno o il nostro focus sulla nostra riuscita.


    CAMMINARE

    CAMMINARE
    Sempre più persone si stanno accorgendo di quanto sia importante e direi anche necessario fare attività fisica.
    Questo sicuramente è dettato da maggiori conoscenze in ambito medico o anche semplicemente culturale e tecnologico.
    Infatti è sempre più facile accedere alle conoscenze di qualsiasi tipo, attraverso internet e i mezzi per poterlo fare sono alla portata di tutti, vedi i cellulari.
    Il sapere che il “movimento è la migliore medicina” che ogni persona ha a sua disposizione per vivere una vita di qualità è una certezza che è dettata sia dal sapere che l’uomo per la sua natura è fatto per muoversi, mettendo in pratica l’azione del camminare, correre, saltare, tirare, spingere, arrampicarsi, etc… sia dal fatto che sempre di più conosciamo i meccanismi che stanno alla base di un corretto funzionamento del nostro corpo.

    E ADESSO COSA FACCIO

    E ADESSO COSA FACCIO
    Quando siamo in confusione, quando siamo oberate oppure quando anche abbiamo deciso di prendere una direzione, chesia per una nuovo lavoro, che sia per cambiarlo o migliorarlo la prima domanda che ci assilla è “E adesso cosa faccio?”
    Non ci sembra vero quando qualcuno ci spiega, o leggiamo di qualcuno altro, che, senza sforzi, ci indica gli step per agire e per raggiungere i nuovi obiettivi o trovarenuove soluzioni a ciòche ci preoccupa.

    Rinascere a nuova vita con Camminata Metabolica

    Rinascere a nuova vita con Camminata Metabolica
    Quando anni fa diventai un’insegnante di educazione fisica, con il titolo conseguito all’ISEF di Firenze, capii subito che la cosa che più mi affascinava di questo tipo di attività non era certo la parte agonistica o quella narcisista che spesso qui si cela sotto mentite spoglie, bensì quella di aiutare le persone a vivere bene il proprio corpo, rispettandolo, assecondandolo e curandolo.
    Per fare ciò iniziai successivamente il percorso per diventare Osteopata che
    mi avrebbe permesso di aiutare le persone affette da varie patologie strutturali o traumatiche, interrotto dopo soli due anni per fare il mestiere più bello ed appagante del mondo, quello di madre di due splendidi figli Veronica e Michele.

    Decidere il proprio futuro

    Decidere il proprio futuro
    Un tempo veniva detto che la decisione che prendevi per “la tua futura carriera lavorativa” sarebbe stata l’attività per tutta la tua vita.
    Tante persone che sono oggi in pensione possono raccontare di aver lavorato nella stessa azienda, oppure nello stesso ruolo o ambito per tutta la propria vita lavorativa.
    Altre persone sono occupate nella medesima attività ormai da tanti anni.

    Sai comunicare

    Sai comunicare
    Fin da quando nasciamo il principale intento di ogni essere vivente è quello di COMUNICARE cioè di entrare in contatto con l’ambiente, gli animali, le cose e persone che ci circondano.

    Il significato etimologico della parola COMUNICARE è cum, cioè con e munire ovvero legare, costruire ed anche comune-care cioè prendersi cura reciprocamente e questa è una caratteristica tipica di ogni essere vivente, quindi umano, animale e vegetale.

    Conosci il Coaching

    Conosci il Coaching
    La prima volta che ho sentito parlare di coaching ho pensato subito allo sport e alla figura del Mental Coach.
    Questa è una figura abbastanza conosciuta e quasi tutti riescono a comprendere il suo ruolo all’interno di una qualsivoglia squadra sportiva.
    La figura di un Mental Coach è importante anche per gli atleti di sport individuali dove è importante avere una prestazione sportiva ottimale, magari di breve durata, in presenza di Interferenze esterne e interne a volte anche molto esasperate!
    Sappiamo tutti come a volte sia difficile attingere alle nostre migliori capacità e competenze allorché l’ambiente esterno presenta situazioni che tendono a de-potenziare e de-stabilizzare.

    Orientarsi nell'incertezza

    Orientarsi nell'incertezza
    I giorni che stiamo vivendo, soprattutto da due anni a questa parte, sono caratterizzati da una persistente atmosfera di incertezza.
    Quello che abbiamo visto con il Covid, quello che stiamo vedendo con la guerra in Ucraina e gli effetti che questi hanno nelle nostre vite, nel nostro lavoro, nella nostra comunità ci portano verso qualcosa che non riusciamo a prevedere, non riusciamo a controllare.
    Le materie prime che mancano generano speculazioni e rialzi dei prezzi, le aziende che lavorano sui mercati internazionali hanno andamenti altalenanti, chi ha investito in borsa vede fluttuazioni negative per i propri capitali, i consumi e le utenze sono rincarati.

    Come prepararsi a migliorare la tua attività o carriera

    Come prepararsi a migliorare la tua attività o carriera
    Oggi molte donne si stanno domandando cosa fare per crearsi un’opportunità di lavoro oppure per migliorare la propria occupazione.
    Dopo il calo occupazionale femminile del 2020, soprattutto per effetto della pandemia COVID, un anno 2021 con alti e bassi e ora, ad inizio 2022 in presenza di una diffusa incertezze su questioni anche più grandi, vogliamo trovare le risposte alla nostra voglia di migliorare la situazione.

    Cosa voglio veramente

    Cosa voglio veramente
    Cosa voglio dalla mia vita? Cosa voglio “veramente” dalla mia vita?
    Quante volte ci saremo fatte questa domanda? E quante volte ci saremo messe in ascolto per sentire la risposta?
    Io credo che poche persone se la siano fatta in modo chiaro, vero, profondo. È molto facile farsi una domanda e darsi delle risposte di rito, guidate da quella che è la nostra cultura, estrazione sociale e vissuto. Quello che spiazza è il “veramente”, è il confronto con la nostra intimità dove si annidano desideri, sogni, immaginazioni.

    Work-life balance per il futuro

    Work-life balance per il futuro
    Nella classifica stilata da Forbes nel 2021 “World’s Best Employers 2021!” sono riportate le prime 750 aziende al mondo in cui, sulla base di interviste anonime a 150 mila lavoratori, le persone vorrebbero lavorare per svariati motivi, per esempio per un maggiore equilibrio tra vita professionale e privata, per la sicurezza del posto, per il clima di lavoro e per la reputazione dell’impresa.

    Il dato importante che emerge è che l’Italia è presente con 4 aziende nelle prime 100 classificate, mentre solo l’anno scorso era presente solo una: Ferrari.
    Nelle prime 200 classificate ci sono ben 8 aziende italiane rispetto all’anno scorso in cui erano solo 3.