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    emergenza

    Explore "emergenza" with insightful episodes like "Rosa come il codice che salva le donne (di Teresa Carbone)", "Stato del clima 2023", "Nozze medico-infermiere, salvano ospite in arresto cardiaco", "IT-ALERT, tra disservizi e mancati recapiti che fine fa la nostra privacy?" and "Ep.2 - Tra le cose da buttare" from podcasts like ""ANSA Stories", "CHE CALDO FARA'?", "ANSA Daily", "Antonio Lazzari - StrategieSociali.it" and "Dopo il fango"" and more!

    Episodes (100)

    Stato del clima 2023

    Stato del clima 2023
    Mentre adoriamo chi ci racconta fandonie ogni giorno la scienza ci racconta che l’ottobre 2023 è stato l’ottobre più caldo mai registrato a livello globale.
    Attualmente il 2023 sembrerebbe andare a prendersi il record di anno solare più caldo mai registrato.
    La vita sul pianeta Terra, è sotto assedio.
    Un recente studio racconta come 20 dei 35 segni vitali del pianeta siano in salita ripida verso record mai raggiunti. E racconta perché dobbiamo cambiare e fare qualcosa. Siamo in territori inesplorati.
    Il vero problema è che non crediamo alla scienza ma crediamo a persone che per ottenere consenso ci raccontano quello che vogliamo sentire.
    E sentir parlare di catastrofi e declino della specie, non è, paradossalmente, interessante.
    Fonti:
    https://climate.copernicus.eu/copernicus-october-2023-exceptional-temperature-anomalies-2023-virtually-certain-be-warmest-year
    https://doi.org/10.1093/biosci/biad080

    IT-ALERT, tra disservizi e mancati recapiti che fine fa la nostra privacy?

    IT-ALERT, tra disservizi e mancati recapiti che fine fa la nostra privacy?
    IT-ALERT è la tecnologia di messaggistica riesumata per avvertire i cittadini in caso di disastri. Ma il test in Emilia-Romagna non è andato benissimo e molti dubbi sono sorti in tema di tutela dei dati degli utenti. Vediamo dove e come possono esserci dei problemi e proviamo a capire quanto sia realmente utile questa tecnologia.

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    I LINK CITATI NELLA DIRETTA
    Il sito del progetto
    https://www.it-alert.it/

    Il sito parallelo per la formazione ed informazione dei cittadini
    https://www.iononrischio.it/

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    APPROFONDIMENTI

    Link al mio libro: "Dalle comunità marginali all'economia della risonanza" https://www.amazon.it/Dalle-comunit%C3%A0-marginali-alleconomia-risonanza-ebook/dp/B09NMXMK14

    Seguimi anche su YouTube
    https://www.youtube.com/@AntonioLazzari

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    TAG
    #it-alert #emergenza #privacy

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    CREDITS
    Global Impact - Philip Ayers

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    Ep.2 - Tra le cose da buttare

    Ep.2 - Tra le cose da buttare
    Dopo l’emergenza alluvione, è scattata l’emergenza rifiuti: secondo la Protezione Civile, sono quasi 150mila le tonnellate di ingombranti e di Raee raccolti. Sono cucine, lavatrici, culle, divani, librerie, giocattoli, vestiti, frigoriferi, album di fotografie. Sono i ricordi di vite intere, inghiottiti dal fango. Separarsene è un lutto, come raccontano Benedetta, Giovanni e Veronica, che hanno dovuto abbandonare le loro case. Ma il problema non è solo emotivo, è anche gestionale, come racconta Paolo Calani, uno dei responsabili della task force del Gruppo Hera che ha lavorato in prima linea con le istituzioni per il ripristino dei servizi post alluvione.

    112 - Una storia vera

    112 - Una storia vera
    112, where are u, è un'app per le emergenze, utilissima ma sconosciuta. Proviamo a capire come funziona e perché nessuno la conosce.


    Questo episodio è il primo della rubrica "giovedì gnocchi" prodotto per la Borioula Media Company srl.

    La Composterìa è il luogo dove butto alla rinfusa le idee che mi vengono nella convinzione che lasciandole depositare un po’ ne riuscirò a ricavare lavori più interessanti.

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    🖥️ Scopri di più sui podcast di Passaggi a Nord Ovest al sito: anordovest.eu

    ✋🏻 Io sono Franz Rossi, sono uno scrittore e un content creator, di mestiere aiuto le persone e le aziende a trasformare le idee in parole, sfruttando un’esperienza pluriennale e multimediale.
    Ecco come puoi interagire con me e contattarmi:
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    - Email: franz.rossi@bomeco.eu

    Mai più soli. Storie di vita di strada

    Mai più soli. Storie di vita di strada
    Provate per un attimo a immaginare cosa significa passare una notte in strada, soli, al gelo, su un letto fatto di cartoni, senza nessuna via d’uscita. È la realtà di Ambrogio, Aldo, Alberto, Giorgio, persone che vivono in strada a cui offriamo aiuto e calore umano ogni giorno, grazie ai nostri fantastici volontari e operatori. Ascolta ora il quarto episodio di “Così vicini”, il podcast di Progetto Arca.

    41 - Audio manuale di sopravvivenza climatica

    41 - Audio manuale di sopravvivenza climatica
    Oggi vi propongo un episodio un po’ diverso. Ho cercato e messo assieme i consigli per affrontare situazioni di emergenza a cui ci potremmo trovare a causa del cambiamento climatico.

    INCENDI - che fare
    https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:ugcPost:6955556840491413504/?actorCompanyId=19026854
    Mi sono imbattuto in questo video su LinkedIn. È di un telefonino, il punto di vista da dentro una casa tipo villetta, si vede il giardino, con la casetta sugli alberi, un bel giardino. Ma la fila di alberi immediatamente dietro sta bruciando violentemente. Il bambino è disperato, chiede cosa accadrà loro e la donna lo rassicura: nulla ci accadrà, non aver paura.
    Ecco, ha ragione il bambino.
    C’è da aver paura. Se siete nei pressi di un incendio evacuate molto prima di arrivare a vederlo dalla finestra di casa vostra, in certe situazioni basta una manciata di minuti per far progredire il fuoco, fiamme alte, vento forte, vegetazione secca e resinosa.
    L’atteggiamento corretto è mantenere la calma, chiaro, come sempre, e senza perdersi in social video prendere lo stretto necessario e andare via.

    Storie come questa ve ne sono sempre di più e ne ho trovata una accaduta proprio vicino casa mia, in Abruzzo. Per questo mi ha colpito. Ascoltate perché è l’esempio di cosa accade alla nostra consapevolezza quando siamo aperti a imparare:
    https://www.facebook.com/maura.peca/posts/pfbid0SnWmEZ9JkXx6iaRkXh3wUpggpz3nT19KJKg7NKz1yQcz9iPbZR2XGtmBoYWZ7qnRl

    Sul sito del National Fire Protection Association ci sono ottimi consigli:
    https://www.nfpa.org/Public-Education/Fire-causes-and-risks/Wildfire/Wildfire-safety-tips
    I consigli sono:
    Cosa puoi fare oggi per l’incendio che potresti dover fronteggiare domani
    Tieni pulite le zone attorno casa, anche i tombini da foglie e materiali ignifughi. Rimuovi la vegetazione morta. Andrebbe creato un perimetro attorno alle nostre case di zona sempre ben pulita
    Gli alberi vanno potati con sapienza. Non dovrebbero essere danneggiati come spesso avviene in città e nei cortili condominiali, ma cmq potati in modo da essere meno rischiosi in caso di incendio.
    I prati e le piante vanno idratate, purtroppo cioò non è possibile in casi di siccità come quella del nord italia di quest’anno
    Durante gli incendi tizzoni di braci ardenti volano e possono entrare nelle abitazioni, nei balconi. Bisogno imparare a proteggere la propria casa, con gabbie di metallo sui balconi degli attici e altre modalità.
    Crea un piano d’emergenza. Questo va bene per tutto, non soltanto per gli incendi

    Niente panico, è solo un'emergenza

    Niente panico, è solo un'emergenza
    Il Direttore Generale dell'OMS ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria di portata internazionale per la diffusione del virus del vaiolo delle scimmie, il monkeypox. Come al solito il pubblico si divide fra chi, esagerando, rischia di alimentare il panico e chi, al contrario, tende a minimizzare il rischio. Una corretta analisi di quello che potrebbe succedere se un nuovo virus diventasse endemico in tutto il mondo è quello che serve per capire come mai il vaiolo delle scimmie rappresenta un'emergenza internazionale.

    Covid Anno Zero - Ep.1

    Covid Anno Zero - Ep.1
    All’inizio del 2020 il nuovo coronavirus è un patogeno sconosciuto che viene considerato quasi innocuo, ma ben presto compaiono degli elementi che rivelano una realtà del tutto diversa. Il virus è contagioso e aggressivo e a causa di ritardi, omissioni e incompetenza si trasforma rapidamente nella più grande minaccia globale degli ultimi cinquant’anni.

    Roy De Vita ripercorre le origini del Covid-19 e dell’infodemia da esso generata insieme a Luciano Catti, uno degli italiani che si trovavano a Wuhan durante il primo lockdown.

    Il riscaldamento globale salva più persone di quante ne uccida

    Il riscaldamento globale salva più persone di quante ne uccida
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6776

    IL RISCALDAMENTO GLOBALE SALVA PIU' PERSONE DI QUANTE NE UCCIDA
    Inoltre i costi delle devastazioni provocate da inondazioni e straripamenti non aumentano, bensì si stanno riducendo
    di Bjørn Lomborg
    In un recente appello per un "intervento di emergenza" sul cambiamento climatico, i direttori delle riviste mediche più importanti al mondo hanno dato ampio credito all'affermazione fuorviante secondo la quale le morti per caldo starebbero aumentando rapidamente.
    Il riscaldamento globale causa sì più morti per caldo, ma i dati statistici usati dai direttori sono ingannevoli. Questi ultimi sostengono che globalmente le morti per caldo sono incrementate del 54 per cento tra gli anziani negli ultimi 20 anni, tuttavia mancano di menzionare il fatto che il numero di persone anziane è cresciuto quasi allo stesso modo. È stata la demografia a guidare l'aumento, non il cambiamento climatico.
    I firmatari dell'appello tralasciano anche il fatto che l'innalzamento delle temperature ha salvato più vite dai decessi collegati alle temperature di quante ne abbia portate via. Le morti per caldo rappresentano circa l'1 per cento dei decessi globali annuali - quasi 600 mila vittime - ma il freddo uccide otto volte tanto, totalizzando 4,5 milioni di morti ogni anno. Dal 2000, mentre le temperature salivano, le morti per caldo sono aumentate dello 0,21 per cento, mentre le morti per freddo sono diminuite dello 0,51 per cento. Oggi muoiono per il caldo circa 116 mila persone in più ogni anno, ma ne muoiono di freddo 283 mila in meno. Nel complesso dunque attualmente assistiamo a oltre 166 mila decessi legati alle temperature in meno ogni anno.
    Tipicamente, è più facile mitigare il caldo che il freddo. I sistemi di allerta, bere liquidi e l'accesso a luoghi ombreggiati e rinfrescati contribuiscono a proteggere le persone dalle giornate più torride durante l'anno. Negli ultimi decenni le morti per caldo nei paesi ricchi sono generalmente diminuite grazie al condizionamento dell'aria.
    È molto più difficile fronteggiare il freddo. Riscaldare bene una casa durante tutto l'inverno può costare cifre proibitive per le famiglie più povere, anche nelle nazioni sviluppate. Uno studio ha concluso che quando intorno al 2010 il fracking fece calare i prezzi del gas negli Stati Uniti, questo permise soprattutto alle famiglie più povere di riscaldarsi meglio, salvando secondo le stime 11 mila vite ogni anno.
    Il modo migliore per proteggere le persone dal caldo o dal freddo è l'accesso a fonti di energia abbondanti ed economiche, malgrado questo molte volte significhi combustibili fossili. È buffo che tutto ciò non abbia trovato spazio tra le raccomandazioni dei direttori.

    Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Bjørn Lomborg, nell'articolo seguente dal titolo "No, i costi delle alluvioni non aumentano: si stanno riducendo" spiega che anche sulle devastazioni provocate da inondazioni e straripamenti le cose non stanno come le raccontano i media.
    Ecco l'articolo completo pubblicato su Tempi il 5 ottobre 2021:
    Si sente parlare spesso dei costi elevati delle alluvioni, tuttavia il conto che questi fenomeni presentano in termini di beni e di vite si è abbassato nel tempo. Negli Stati Uniti, che hanno dati di lungo periodo tra i migliori a disposizione, i costi relativi delle alluvioni negli ultimi 117 anni si sono ridotti quasi a un decimo, dallo 0,5 per cento del Pil dell'inizio del secolo scorso allo 0,05 per cento attuale. Il rischio di morire si è ridotto a quasi un terzo rispetto al passato.
    I dati mondiali sono più scarsi, ma alcune ricerche sulle alluvioni indicano che dal 1980 al 2010 i costi in relazione al Pil e le morti in rapporto alla popolazione sono diminuiti a livello globale.
    I titoli allarmanti sui costi crescenti delle alluvioni derivano in genere da statistiche fuorvianti che riguardano i danni totali, dati che in realtà ci parlano più della crescita economica degli Stati Uniti che non del cambiamento climatico. Dall'inizio del XX secolo la popolazione degli Stati Uniti è quadruplicata e il Pil annuale si è moltiplicato per 36. Non c'erano mai state così tante persone e costruzioni negli Stati Uniti, pianure alluvionali incluse.
    Un'alluvione che colpisca oggi Atlanta, per esempio, incontrerà molti più abitanti e edifici di trent'anni fa. Il numero di unità abitative esposte al rischio nella pianura alluvionale della città è salito del 58 per cento dal 1990 al 2010. Nello stesso tempo, una maggiore ricchezza e una tecnologia migliore hanno reso le persone e i beni nelle aree depresse più sicure nei confronti delle alluvioni. Solo prendendo in considerazione i danni nel contesto del Pil è possibile distinguere che cosa rappresenta un segnale della crescita della ricchezza e che cosa indica resilienza o vulnerabilità alle alluvioni.
    Malgrado non sia stato ben pubblicizzato, il Gruppo intergovernativo Onu sul cambiamento climatico (Ipcc) dice di avere «scarsa confidenza nell'influenza dell'uomo sui cambiamenti della portata dei fiumi su scala globale». Si aspetta che un maggior numero di aree in futuro vedano la frequenza delle alluvioni crescere piuttosto che diminuire: un effetto negativo del cambiamento climatico, ma molto meno drammatico di quanto suggerisca la narrazione mediatica. E con l'aumento della ricchezza mondiale, le infrastrutture e la tecnologia probabilmente faranno abbassare i costi relativi e il numero di vittime delle alluvioni. I dati dimostrano che lo stanno già facendo.