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    frasivita

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    Episodes (30)

    E poi fate l’amore. Niente sesso, solo amore. Alda Merini

    E poi fate l’amore. Niente sesso, solo amore. Alda Merini
    E poi fate l’amore.
    Niente sesso, solo amore.
    E con questo intendo
    i baci lenti sulla bocca,
    sul collo,
    sulla pancia,
    sulla schiena,
    i morsi sulle labbra,
    le mani intrecciate,
    e occhi dentro occhi.
    Intendo abbracci talmente stretti
    da diventare una cosa sola,
    corpi incastrati e anime in collisione,
    carezze sui graffi,
    vestiti tolti insieme alle paure,
    baci sulle debolezze,
    sui segni di una vita
    che fino a quel momento
    era stata un po’ sbiadita.
    Intendo dita sui corpi,
    creare costellazioni,
    inalare profumi,
    cuori che battono insieme,
    respiri che viaggiano
    allo stesso ritmo.
    E poi sorrisi,
    sinceri dopo un po’
    che non lo erano più.
    Ecco,
    fate l’amore e non vergognatevi,
    perché l’amore è arte,
    e voi i capolavori.

    Alda Merini

    I giovani, anche se non sempre lo sanno, stanno male. Umberto Galimberti

    I giovani, anche se non sempre lo sanno, stanno male. Umberto Galimberti
    I giovani, anche se non sempre lo sanno, stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive ed orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui. [...] Bisogna educare i giovani a essere se stessi, assolutamente se stessi. Questa è la forza d'animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la propria ombra. [...] Di forza d'animo hanno bisogno i giovani soprattutto oggi perché non sono più sostenuti da una tradizione, perché si sono rotte le tavole dove erano incise le leggi della morale, perché si è smarrito il senso dell'esistenza e incerta s'è fatta la sua direzione. Umberto Galimberti

    I normali sono i più malati, e i malati sono i più sani. Erich Fromm

    I normali sono i più malati, e i malati sono i più sani. Erich Fromm
    «I normali sono i più malati,
    e i malati sono i più sani.
    Suona spiritoso, oppure un po’ inasprito,
    ma è da prendere in modo del tutto serio,
    questa non è una formuletta divertente.
    L’uomo malato mostra che in lui
    determinati fenomeni umani non sono
    ancora del tutto repressi, e quindi entrano
    in conflitto con i modelli culturali,
    e attraverso ciò, attraverso questa
    “ frizione”, producono sintomi.
    Il sintomo, esattamente come il dolore, è
    solo un segnale che qualcosa non va.
    Fortunato colui che ha un sintomo.
    Come fortunato colui che ha un dolore
    quando gli manca qualcosa.
    Lo sappiamo bene: se l’uomo non
    provasse dolore, si troverebbe in
    una condizione molto pericolosa.
    Ma moltissimi uomini, ossia i “normali”
    sono così conformisti,
    hanno abbandonato tutto ciò che è loro
    più proprio, sono così alienati,
    strumentalizzati, robotizzati che già
    non riescono a provare nessun conflitto.
    Ciò significa che i loro veri sentimenti,
    il loro amore, il loro odio,
    tutto ciò insomma è così represso,
    o addirittura così atrofizzato,
    che costituiscono già il ritratto
    di una cronica, leggera schizofrenia».
    - Erich Fromm -

    Ricordo ancora la domanda che fece il professore di filosofia il primo giorno di liceo. Corrado Augias

    Ricordo ancora la domanda che fece il professore di filosofia il primo giorno di liceo. Corrado Augias
    《Ricordo ancora la domanda che fece il professore di filosofia il primo giorno di liceo:
    "A che serve studiare? Chi sa rispondere?".
    Qualcuno osò rispostine educate: "a crescer bene", "a diventare brave persone". Niente, scuoteva la testa. Finchè disse: "Ad evadere dal carcere".
    Ci guardammo stupiti. "L’ignoranza è un carcere. Perchè là dentro non capisci e non sai che fare.
    In questi cinque anni dobbiamo organizzare la più grande evasione del secolo. Non sarà facile, vi vogliono stupidi, ma se scavalcate il muro dell’ignoranza poi capirete senza dover chiedere aiuto. E sarà difficile ingannarvi. Chi ci sta?".
    Mi è tornato in mente quell’episodio indelebile leggendo che solo un ragazzo su venti capisce un testo. E penso agli altri diciannove, che faticano ad evadere e rischiano l’ergastolo dell’ignoranza.
    Uno Stato democratico deve salvarli perchè è giusto. E perchè il rischio poi è immenso: le menti deboli chiedono l’uomo forte》.
    - Corrado Augias