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    illuminismo

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    3' grezzi Ep. 625 Lasciate in pace i serpenti

    3' grezzi Ep. 625 Lasciate in pace i serpenti
    Avrei voluto parlare degli incantatori di serpenti (affascinante!) ma poi scopro che la loro pratica è tutt'altro che fascinosa. In fondo alla pagina vi metto il link all'articolo che mi ha illuminato.

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]
    Stamattina, mentre facevo colazione, ho letto un articolo che mi ha incuriosito. Era un articolo che parlava della scomparsa degli incantatori di serpenti. - Ah, interessante! Magari ne parlo nei 3 minuti grezzi. - Poi però sono andata a scavare, a vedere un po' di che cosa si trattava e uh! mi è venuto un magone, mi è venuto un malumore terribile, perché non sopporto bene le storie di maltrattamento di animali e peggio, e quella degli incantatori di serpenti è una storia del genere.

    Tra l'altro... allora stanno scomparendo perché è vietato dagli anni '70 perché quelli che si chiamano 'incantatori' in effetti stordiscono i serpenti e fanno delle pratiche terribili che non voglio dirvi, perché mi fa impressione solo semplicemente parlarne, oppure le estraggono le sacche del veleno, che poi vendono ad altissimo prezzo perché vengono utilizzate per fare l'antidoto al veleno.
    Insomma, una storiaccia, una storiaccia triste e lugubre, anche se in alcune parti, non tanto dell'India ma del Bangladesh e di un altro posto che adesso non mi ricordo i serpenti, questo tipo di serpente, rientra nell'ambito di questi cerimoniali religiosi.

    Ecco, spunta sempre nuovamente la religione che, chi mi conosce lo sa, non sono una persona religiosa, considero le religioni alla stregua di qualsiasi altro storytelling, e quando si fanno le guerre di religione per me è sempre la guerra a chi ha l'amico immaginario più forte, come se si litigassero perché a me piace Superman e a te piace, boh, Batman o Catwoman, nel mio caso, che mi piace di più.

    Sì, quindi questa cosa qua dei serpenti che mi ha affascinato, perché avevo in mente immagini un po' da, da esploratore occidentale che va a distruggere l'habitat altrui e che vede l'indianino di turno che è con questo piffero a due canne e si muove, che poi, si sa che i serpenti sono sordi, più o meno sordi, o comunque non sentono i suoni o al di sopra o al di sotto di una certa frequenza, quindi seguono le vibrazioni e il movimento.

    Sì, io da occidentale che le cose le sa e che si informa, e questa è una cosa molto ironica quella che ho appena detto, quindi prendetela con molta ironia, io dal mio pulpito dico no agli incantatori di serpenti, anche se sono pratiche religiose, soprattutto se sono pratiche religiose. Viva Voltaire e viva l'Encyclopédie, viva Diderot, non me ne vengono altri in mente illuministi, che poi anche loro ci avevano le loro pecche.

    Vabbè, mollo qui sta facendo ancora molto caldo, m'ha dato un po' la testa. Ve ne sarete accorti, eh?



    TRANSLATION

    This morning, while eating breakfast, I read an article that intrigued me. It was an article about the disappearance of snake charmers. - Ah, interesting! Maybe I talk about it in my daily 3 minutes. - But then I went to dig it out, to see a little bit of what it was about and uh! I got sick, I got a terrible mood, because I can't stand animal abuse stories and worse, and the snake charmers one is such a story.
    And also... btw they are disappearing because it has been banned since the 1970s because those who are called 'charmers' actually stun the snakes and do terrible practices that I don't want to tell you, because it makes me feel bad just talking about it, or they extract the venom sacs from them, which they then sell at a very high price because they are used to make the antidote to the venom.
    I mean, a bad story, a sad and grim story, although in some parts, not so much of India but in Bangladesh and some other place that I can't remember now snakes, this kind of snake, falls within the scope of these religious ceremonials.

    There you go, religion always pops up again, which, those who know me know, I'm not a religious person, I consider religions the same as any other storytelling, and when you have religious wars for me it's always the war of who has the strongest imaginary friend, like they're fighting because I like Superman and you like, IDK, Batman or Catwoman, in my case, because I like her better,
    Yes, so this thing here of snakes that fascinated me, because I had in my mind images a little bit of, of a Western explorer going to destroy other people's habitat and seeing the Indian on duty who is with this two-barreled pipe and moving around, which then, you know snakes are deaf, more or less deaf, or anyway they don't hear sounds either above or below a certain frequency, so they follow the vibrations and the movement.

    Yes, I as a Westerner who knows things and is informed, and this is a very ironic thing I just said, so take it very ironically, I from my pulpit say no to snake charmers, even if they are religious practices, especially if they are religious practices. Long live Voltaire and long live the Encyclopédie, long live Diderot, I can think of no other Enlightenmentists, but then they too had their flaws.

    Whatever, I stop here it's still very hot, it's made me a bit silly. You must have noticed, huh?

    LINK all'articolo dove trovate la vera storia degli incantatori https://www.ilpost.it/2023/09/13/incantatori-serpenti/

    Manzoni e l'Illuminismo - Alessandro Manzoni. L'economia, la politica e i Promessi Sposi

    Manzoni e l'Illuminismo - Alessandro Manzoni. L'economia, la politica e i Promessi Sposi
    Da dove vengono le idee che ritroviamo nelle opere di Manzoni?

    Della genesi del pensiero manzoniano parla Alberto Mingardi nel primo episodio di "Alessandro Manzoni: l'economia, la politica e i Promessi sposi", la nuova serie podcast dell'Istituto Bruno Leoni con cui riscopriamo la lezione economica dietro uno dei più grandi classici della letteratura italiana

    #6: Benjamin Constant, con Biancamaria Fontana - 25 Pensatori Liberali

    #6: Benjamin Constant, con Biancamaria Fontana - 25 Pensatori Liberali
    “Uno dei più eloquenti difensori della libertà” - Isaiah Berlin a proposito di Benjamin Constant

    Fra i maggiori teorici politici dell’Ottocento, autore di lingua francese profondamente indebitato con l’illuminismo scozzese, Benjamin Constant ha saputo collegare la tradizione politica dei diritti individuali con quella economica.

    Forte oppositore di ogni dispotismo così come delle guerre di conquista, Constant è fra quanti più enfatizzano la relazione fra pace e commercio: quest’ultimo, avvicinando Paesi ed individui, rende più “costosa” per tutti l’attività bellica, che di per sé non si addice all’uomo moderno. La libertà di quest’ultimo coincide non con la partecipazione alla vita politica ma anzi con uno spazio autonomo, protetto da interferenze dello Stato, nel quale vivere la propria vita al meglio delle proprie possibilità. Anche come attore economico, come produttore e consumatore di beni e servizi.

    Protagonista:
    Lisa Kinspergher

    Ospite:
    Biancamaria Fontana, Storica del Pensiero Politico presso l'Università di Losanna

    I consigli di lettura
    •“Conquista e usurpazione” ([1813] 2009), di B. Constant, tr. di Luigi Marco Bassani, IBL. https://www.brunoleoni.it/conquista-e-usurpazione
    •“La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni” ([1819] 2005) di B. Constant, a cura e con un saggio di Pier Paolo Portinaro. Einaudi.
    https://www.amazon.it/paragonata-moderni-%C2%ABProfilo-liberalismo%C2%BB-Portinaro/dp/8806173979
    •“Constant: Political Writings” (1988) di B. Constant, a cura di B. Fontana. Cambridge Texts in the History of Political Thought. CUP.
    https://www.amazon.it/Constant-Political-Writings-Cambridge-Benjamin/dp/B01181GJVS
    •“Diari” ([1830] 1969) di B. Constant, a cura di P. Serini. Einaudi. https://www.amazon.it/Diari-Benjamin-Losanna-Parigi-CONSTANT/dp/B005TH9AJQ
    •“La mia vita (Quaderno Rosso)” ([1907] 1998), di B. Constant, a cura di L. Este Bellini. Adelphi.
    https://www.amazon.it/mia-vita-quaderno-rosso/dp/8845913554

    Per saperne di più
    •“Adolphe” ([1816] 2000), di B. Constant, a cura di L. Este Bellini. Adelphi. https://www.adelphi.it/libro/9788845913556
    •“Le reazioni politiche. Gli effetti del Terrore” ([1796] 2008), di B. Constant, trad. it. di C. Maggiori. Liberilibri.
    https://www.ibs.it/reazioni-politiche-effetti-del-terrore-libro-benjamin-constant/e/9788895481289

    Cactus #22 - Manzoni ci serve o non ci serve? - 25/02/2021

    Cactus #22 - Manzoni ci serve o non ci serve? - 25/02/2021
    Alzi la mano chi non ricorda come un incubo le estenuanti letture de I Promessi Sposi a scuola. Eppure l’opera di Manzoni è un formidabile spaccato dell’epoca e una metafora di altissimo valore. Concita intervista Antonio Gurrado, docente, che si occupa di Illuminismo presso l’Università di Pavia e ha curato diverse opere di Voltaire per l’edizione completa pubblicata dalla Voltaire Foundation (University of Oxford). Il nostro ospite sul Foglio ha scritto un articolo provocatorio, intitolato: “Smettere di far leggere i “Promessi sposi” agli studenti salverà Manzoni dalla scuola”.
    Da qui partiamo per capire la relazione tra noi e i grandi classici della letteratura.

    Nick racconta la passione di Manzoni per il cioccolato che fu importato in Italia proprio nel 1600. Tutto il fascino un po’ proibito del cacao rischia però di scomparire a causa del riscaldamento globale.

    Amenta ha curato per l’occasione una colonna sonora giocata sul tema degli amori possibili e impossibili, tra matrimoni, separazioni ed eterne nostalgie.

    Oltre due ore di musica ad alto gradiente sentimentale.
    Preparate i fazzoletti (e i chicchi di riso)
    https://open.spotify.com/playlist/2HnuAVJGHkw4h0WgB2Htth?si=KQsBkOW6S5C30q8Dejbmcw&nd=1&utm_source=embed_v2&go=1&play=1