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    inganno

    Explore "inganno" with insightful episodes like "Guarda prima di saltare - DN vola in Camerun", "I 10 scherzi più spaventosi della storia", "L'uomo del 2000: un robot degli anni '30", "ACCA E02 | Cibo per cani (H)" and "Weekend: cinema; è l'ora delle spie" from podcasts like ""Dai nonna", "AI CONFINI - di Massimo Polidoro", "AI CONFINI - di Massimo Polidoro", "ACCA - La Serie" and "ANSA Cinema: ieri, oggi, domani"" and more!

    Episodes (17)

    Guarda prima di saltare - DN vola in Camerun

    Guarda prima di saltare - DN vola in Camerun
    Questa storia si potrebbe intitolare anche "Non fare il passo più lungo della gamba". Scopri il perché ascoltandola.
    Questa storia è stata raccolta da fra Terence, un quarantunnne origninario della città di Buea in Camerun, impegnato nelle missioni dei frati minori Cappuccini a Shisong.
    Scritta da Maria Angela Cerutti
    Voci e suoni di valeria Battaini
    Tema musicale di BELGA

    https://valeriabattaini.it/

    I 10 scherzi più spaventosi della storia

    I 10 scherzi più spaventosi della storia
    La storia del mistero e del paranormale conta tantissimi casi di burle e bravate, alcuni meno riusciti, altri che hanno ingannato centinaia di persone - e ai quali magari qualcuno crede ancora adesso. Oggi vi accompagnerò in un viaggio alla scoperta di 10 scherzi particolarmente spaventosi, per l’atmosfera che suscitano o per le conseguenze che hanno avuto...

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    L'uomo del 2000: un robot degli anni '30

    L'uomo del 2000: un robot degli anni '30
    Nel 1934, una curiosa esibizione circolava per fiere e teatri del Nord Italia: era l’Uomo del 2000, meraviglia dell’ingegneria, l’ultimo ritrovato in fatto di robot. L’uomo meccanico parlava, cantava, camminava, scriveva, rispondeva ai comandi dei suoi manovratori per la gioia del pubblico. Eppure, tra i suoi ingranaggi custodiva un segreto, che sarebbe ben presto finito in tribunale…

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    ACCA E02 | Cibo per cani (H)

    ACCA E02 | Cibo per cani (H)
    Orso Novak: “Qui è dove il cervello mi inizia a ballare la Lambada al ritmo delle sirene della municipale: uno spettacolo… per chi guarda da fuori.”

    ACCA: Intrighi e Rivelazioni - Seconda Puntata
    Scopri il nuovo capitolo di "ACCA", il podcast che ridefinisce l'arte del racconto sonoro. Nella seconda puntata, immergiti in un'atmosfera carica di tensione e mistero, dove il protagonista Orso si trova ad affrontare situazioni sempre più complesse e pericolose. Ascolta come manovra attraverso gli intricati corridoi di potere e di inganno, in un viaggio audace che mescola realtà e finzione.Questa puntata si distingue per la sua intensa narrazione e la ricchezza di dettagli sonori, che trasportano l'ascoltatore in un mondo dove ogni decisione può avere conseguenze inaspettate. Tra dialoghi avvincenti e colpi di scena, la storia di Orso prende una piega inaspettata, rivelando segreti oscuri e nuove alleanze."ACCA" ti invita a un viaggio emotivo senza pari, dove la suspense e l'azione si intrecciano in un intenso dramma sonoro. Non perdere questa entusiasmante seconda puntata, dove le scelte di Orso influenzano il corso degli eventi in modi sorprendenti e imprevedibili.

    Vuoi saperne di più? Visita la Landing pade di ACCA - La Serie
    Oppure il sito della casa di produzione Spreetzstories

    La base di ogni interazione umana… Il Potere e l’Influenza

    La base di ogni interazione umana… Il Potere e l’Influenza
    Ciao 😊
    In questo podcast parlo di quello che c’è alla base di ogni interazione umana.
    Di come il potere e l’influenza possano cambiare il nostro modo di agire.

    Ascolterai degli esempi di come veniamo “raggirati” con tecniche di:
    - inganno e mistificazione,
    - sensi di colpa e gabbie logiche e
    - ritiro affettivo.
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    🛑 Non vuoi perderti i prossimi video su YouTube?
    https://www.youtube.com/channel/UC1YkulV_P6J9sr9p-SsJdXw?sub_confirmation=1
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    Il podcast ti è piaciuto? Non ti scordare di pigiare il pollicione all’insù.

    Mirco

    #mircobosi
    #egoinfantile
    #softskills
    #competenzetrasversali
    #coltivalacrescita
    #cambiamarcia

    EP. 17 - Pubblicità ingannevole

    EP. 17 - Pubblicità ingannevole
    Iniziamo questa seconda stagione di AudioConsenso parlando di Pubblicità Ingannevole insieme a Beatrice Alba.

    Partendo da un articolo da lei pubblicato su Linkedin, ragioniamo su come questo fenomeno influenzi costantemente gli spettatori e di come sia sempre più semplice essere tratti in inganno, in particolare sui social media. Di fondamentale importanza saranno due esempi avvenuti in Inghilterra e Norvegia che ci faranno capire come gli Stati, compresa l’Italia, potrebbero muoversi per garantire una corretta informazione.

    Quale complottismo? | Incontri di Filosofia Realizzativa #8 | live

    Quale complottismo? | Incontri di Filosofia Realizzativa #8 | live
    C'è un complottismo che è intelligente esercizio del libero pensiero (e sensibilità) e un complottismo che, invece, favorisce il complotto.

    Poi ci sono i tiepidi mediocri che "si fidano"...ma quelli contano poco in questo intenso periodo di crisi.

    Farò il possibile per aiutarvi a fare chiarezza nella confusione che, appunto, favorisce chi non vuole "menti sveglie".
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    QUI trovi tecniche e musiche che possono aiutarti a gestire pensieri ed emozioni:
    Meditazioni Guidate: https://youtube.com/playlist?list=PLYMxfnZSataP6RaULxDesoY2NVSzts4uZ
    Musica e Meditazione: https://youtube.com/playlist?list=PLYMxfnZSataNlyHD6BDFWh5QmZ2i7Oiah
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    Che cos'è un Bias?

    Che cos'è un Bias?
    Conosci i Bias? Hai mai realizzato quanto sia facile inciampare in un Bias cognitivo?

    Nel primo episodio del Podcast “Bye Bye Bias” scopriremo insieme la definizione del termine Bias e il meccanismo che comporta questa nostra distorsione della realtà.

    Fin troppi contesti fanno leva sui nostri Bias… Vuoi impedirlo? Schiaccia Play!

    Segui la nostra pagina instagram @ilpodcast, il programma è disponibile su Spotify, Spreaker e iTunes.
    Ogni Giovedì alle 15 e 30 uscirà una nuova puntata!

    Vuoi abbattere anche tu questo muro!?
    Con Bye Bye Bias possiamo demolirlo insieme!

    Devo dirti un fatto #29 - Tre trucchi per fregare il lettore

    Devo dirti un fatto #29 - Tre trucchi per fregare il lettore
    Devo dirti un fatto - una rubrica di Consigli Non Richiesti.
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    Episodio 29
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    Vogliamo comunicare un messaggio al nostro lettore senza dire farglielo sapere? Eccovi tre trucchi per riuscirci! EVVIVA!
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    Blog di Avrei qualcosa da dire show ->https://aqddshow.blog

    ► Music Credit: LAKEY INSPIRED
    Track Name: "Better Days"
    Music By: LAKEY INSPIRED @ https://soundcloud.com/lakeyinspired
    Original upload HERE - https://www.youtube.com/watch?v=RXLzv...
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    Ecco come ci inganna l'Unione Europea

    Ecco come ci inganna l'Unione Europea
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6151

    ECCO COME CI INGANNA L'UNIONE EUROPEA di Antonio Socci
    È passato poco più di un anno, ma tutti fingono di aver dimenticato cosa accadde fra l'autunno 2018 e la primavera 2019. Ricordate?
    Il Giornale Unico del Partito Conformista Italiano (Pci), con l'establishment Ue, già dal settembre 2018 cominciò a sparare a zero perché il Def del governo gialloverde per il 2019 - su impulso della Lega - prevedeva un rapporto deficit/pil al 2,4%.
    Era giustificato quell'allarme apocalittico? No, era infondato. Infatti i precedenti governi Pd, con Padoan all'Economia, nei loro Def, avevano previsto il rapporto deficit/Pil all'1,4% nel 2016 e nella realtà si era poi attestato al 2,5. Lo avevano previsto all'1,8% nel 2017 e poi era andato al 2,3%.
    Dunque non c'era nulla di sconvolgente, ma fecero fuoco e fiamme e - con il diktat della Ue - riuscirono a imporre a quel governo di portare il deficit al 2,04. La Ue tedesca voleva piegare la Lega.
    Con quell'operazione l'obbediente Conte cominciò ad accreditarsi come l'uomo di fiducia delle cancellerie europee per "neutralizzare" la Lega, finché Salvini - l'estate scorsa - fu costretto a mandare tutto all'aria perché non era più possibile fare una politica economica di rilancio dell'Italia(Conte aveva ormai portato il M5S fra le braccia dell'establishment).
    Perché fu fatta dalla Ue (e dai suoi seguaci) quella battaglia apocalittica per uno 0,4% di deficit in più? Non c'era nessun motivo economico, erano quantità minime. Ma per una questione politica.

    L'EUROPA NON VUOLE TAGLIARE LE TASSE
    Infatti la Lega, con quel 2,4%, intendeva dimostrare (sia pure inizialmente) che dalla ventennale crescita zero dell'economia italiana non si usciva continuando con tagli, tasse e austerità (che ci avevano fatto precipitare in recessione e avevano aumentato il debito pubblico e la disoccupazione), ma si usciva con una politica espansiva (investimenti pubblici e abbassamento di tasse) per rimettere in moto l'economia e, crescendo il Pil, far diminuire l'incidenza del debito pubblico.
    Tutto questo però era visto come la peste dall'establishment, perché avrebbe dimostrato che la strada "tedesca" dell'austerità, che ci stava affondando da 20 anni, era stata del tutto sbagliata.
    I dogmi germanici, assoluti e indiscutibili, erano: il deficit - che occorreva ridurre perché altrimenti avrebbe fatto crescere il "mostruoso debito pubblico" italiano - e, appunto, il debito che - dicevano - era una voragine che stava per inghiottirci. A questa cupa divinità bisognava continuare a sacrificare lavoro, sanità, istruzione, opere pubbliche e - in sostanza - il benessere degli italiani.
    Ripeto: si parlava di un deficit previsto al 2,4% del pil (portato al 2,04 dal diktat della Ue) e di un debito pubblico che si aggirava attorno al 132% del pil. Questo era "il mostro".
    È passato poco più di un anno, è cambiato il governo, e ora nel Documento di Economia e Finanza 2020, varato dall'esecutivo giallorosso il 27 aprile 2020, si legge: "Il nuovo livello di indebitamento netto (deficit, ndr) delle amministrazioni pubbliche è quindi fissato al 10,4 per cento del PIL nel 2020... Quanto al livello del debito pubblico, lo stesso è previsto attestarsi al 155,7 per cento del PIL nel 2020".

    CLAMOROSO
    Capito? Dal 2,04 siamo schizzati al 10,4% di deficit e dal 132% di debito pubblico al 155,7%. E tutto con l'accordo dell'Ue, senza nessun allarme apocalittico. Venerdì scorso il governatore di Bankitalia Visco, nelle sue Considerazioni finali, ha affermato - riferisce il Corriere della sera - che "la sostenibilità del debito pubblico italiano 'non è in discussione', nonostante quest'ultimo, nell'anno in corso, sia previsto in aumento dal 135% al 156% del Pil".
    Ma allora il "debito mostro" al 132%? Quella divinità a cui abbiamo sacrificato 20 anni di economia e di benessere degli italiani? Non è più vero niente?
    Ora ci dicono che per combattere un crollo del Pil (causa Covid) del 13% occorre indebitarci e fare politiche espansive. Ma nei 20 anni precedenti avevamo lo stesso Pil in coma: perché ci hanno fatto fare la disastrosa strada tedesca del rigore e non una politica economica espansiva?
    E la Ue che adesso, per aiutare i suoi paesi in crisi, sospende addirittura il patto di stabilità e così contraddice se stessa? È la clamorosa ammissione di aver sbagliato strada.
    Certo, la Ue lo fa in modo controproducente: continuano a rifiutarsi di far fare alla Bce la Banca centrale (come chiedono "i sovranisti") e così escogitano le soluzioni sbagliate, quelle che creano più debito (anche a noi).
    Ma resta il fallimento. Dunque avevano ragione i cattivi leghisti (a cominciare dai terribili Borghi e Bagnai).

    Nota di BastaBugie: l'autore dell'articolo mette in luce il pessimo comportamento dell'Unione Europea nei confronti dell'Italia. Abbiamo rilanciato questo articolo per questo motivo, non per esaltare l'azione di governo della Lega o perché siamo d'accordo al 100% con ciò che dice Salvini. Scriviamo questa nota per evitare che chi legge l'articolo si senta in dovere di scriverci che Salvini non è un santo, né condivide le sue idee. Ognuno tragga le conclusioni che vuole. Semplicemente i numeri sono numeri e l'Unione Europea si beffa sempre di noi italiani. A noi interessa dire solo questo.
    I fan sfegatati di Salvini, invece, possono divertirsi con gli ironici video seguenti (speriamo di non dovere anche in questo caso specificare che per noi Salvini non è il Salvatore promesso all'umanità). Per favore chi non ha senso ironico non li guardi e soprattutto... non ci scriva che non gli sono piaciuti.
    https://www.youtube.com/watch?v=Jat4XZUnG8s
    https://www.youtube.com/watch?v=GkUg4U4gfpw

    La bufala degli incendi in Amazzonia

    La bufala degli incendi in Amazzonia
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5807

    LA BUFALA DEGLI INCENDI IN AMAZZONIA di Eugenio Trujillo Villegas
    Il mondo piange sconsolato l'Amazzonia. Certo, nessuna persona sensata vuole che un così vasto e importante territorio si trasformi in una torcia accesa, prosciugando la più grande riserva di acqua dolce del pianeta e distruggendo il più ricco patrimonio di vita animale e vegetale esistente. Il furore dei sedicenti difensori della natura s'indirizza decisamente contro il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, accusato di essere il responsabile della tragedia. Alcuni leader delle potenze del G7, riunito qualche giorno fa in Francia, la maggioranza dei movimenti ambientalisti del mondo e, va da sé, la sinistra mondiale, alzano il dito accusatore contro chi in realtà colpa non ne ha. Il peccato di Bolsonaro è infatti solo quello di avere avuto il coraggio di denunciare e sfidare l'agenda ideologica del mondialismo, fondata in gran parte su volgari bugie. Il tempo e il senso comune le smentiranno, tappando la bocca di tutti quelli che creano una psicosi ambientalista.

    L'ESEMPIO DEL PRESIDENTE BOLIVIANO EVO MORALES
    L'area amazzonica del Brasile è di quattro milioni di km2, quattro volte la Colombia, e grande quanto tutta l'Europa. Come tutti sanno, non solo in Amazzonia, ma in ogni luogo del mondo avvengono incendi forestali di origine criminale o naturale. Di recente, sono scoppiati in vaste aree della California e nelle Isole Canarie. In Colombia, capitano tutti i giorni. Ma a chi viene in mente l'insensatezza d'incolparne il presidente americano, il premier spagnolo, il presidente colombiano? Secondo rapporti scientifici della NASA, che da anni controlla la vasta regione amazzonica, oggi gli incendi in Brasile sono meno rispetto ad altri anni. E attestano che attualmente il pianeta è più verde di 20 o 30 anni fa, grazie alle politiche di conservazione ambientale e di riforestazione intraprese in diverse parti del mondo. Tuttavia, tra i furiosi ambientalisti, nessuno denuncia che il più grande incendio dell'Amazzonia è stato causato dal Decreto Supremo 3973 del presidente boliviano Evo Morales. Davanti ai media e con grande pomposità, il 9 luglio scorso Morales ha annunciato che avrebbe dato fuoco in modo "controllato" a 500.000 ettari di Amazzonia boliviananei pressi della frontiera brasiliana, al fine di ampliare lo spazio agricolo del suo Paese, che ha come principale coltivazione la foglia di coca. Ma la decisione socialista e dittatoriale del personaggio si è trasformata in un errore madornale. L'incendio è andato fuori controllo e si è esteso ad un milione di ettari, originando così un inferno che, 45 giorni dopo, è ancora attivo: un vero monumento di fuoco alla incompetenza e alla irresponsabilità.

    L'OBIETTIVO È IL PRESIDENTE BOLSONARO, COLPEVOLE DI NON ESSERE DI SINISTRA
    Ma la sinistra ha parole di accusa solo per il presidente del Brasile. E perché non contro Evo Morales? Per la semplice ragione che questi è di sinistra, come i grandi campioni dell'odierna crociata ambientalista per l'ecologia; inoltre Morales è indigeno, status presentato come modello ideale alla società attuale; infine è il grande protettore dei coltivatori di coca nel suo Paese, il che non sembra recare alcun dispiacere ai promotori di un Nuovo Ordine Mondiale. Basta ipocrisie! È dimostrato che il Brasile protegge in modo responsabile la propria regione amazzonica, anche se ci sarà sempre un margine per farlo meglio. Ma è inaccettabile che altre nazioni dicano al Brasile cosa deve o non deve fare con le sue foreste, quando esse stesse hanno sfruttato e tagliato per secoli le loro. Peggio ancora, è intollerabile che, come se si trattasse di un Paese di serie B, senza sovranità né indipendenza, lo minaccino con sanzioni economiche arbitrarie, fino ad arrivare al delirio di augurarsi una sostituzione del suo capo di Stato, come ha fatto Emmanuel Macron. [...]
    L'ecologismo oltranzista, penetrato anche nella Chiesa, agisce come una setta e pretende di celebrare il funerale dello sviluppo, per inaugurare un regime socialista e pauperista che innalza sugli altari il modello primitivo e tribale. Tale ideologia verde rifiuta i benefici, pur imperfetti, della società occidentale e il suo stile di vita. Pretende di trasformare la religione cattolica in una pantomima di culti alla natura e alla "Madre Terra", lasciando così alle spalle due millenni di civiltà cristiana. Imbevuti di bugie e ipocrisie, questi fanatici ecologisti fingono d'ignorare che i Paesi con gli indici più alti di prosperità sono proprio quelli che meglio preservano le sorgenti di acqua dolce, che meglio curano i loro boschi, che meno inquinano l'ambiente e che offrono la migliore qualità di vita ai propri abitanti.
    In realtà sanno tutto alla perfezione, ma deliberatamente lo nascondono al mondo. Speriamo che l'inganno non duri troppo a lungo. Gli incendi un giorno si spegneranno, il fumo si dissiperà, e la realtà riemergerà agli occhi di quanti la vogliono vedere.

    Solo con Dio ci sono allegria e gioia

    Solo con Dio ci sono allegria e gioia
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5782

    SOLO CON DIO CI SONO ALLEGRIA E GIOIA
    Senza Dio (il vero Dio!) non solo non si va da nessuna parte, ma non si hanno nemmeno le carte in regola per ridere. Se per ridere intendiamo un'espressione di gioia. Infatti, senza Dio non c'è nemmeno la gioia, perché senza Dio c'è il non-senso, e con il non-senso vi è solo angoscia, inquietudine e disperazione.
    È talmente vero questo che il Cristianesimo Cattolico (che è l'unica vera religione: perché Dio è cattolico!) afferma che l'esperienza della gioia è importante, addirittura necessaria. Non testimoniare la gioia vuol dire non testimoniare l'avvenimento salvifico di un Dio che incontra l'uomo nella propria natura. Vuol dire non rendere il Cristianesimo per quello che vuole essere.
    Insomma, il Cristianesimo afferma una sorta di "obbligo" ad essere felici. Se il cristiano non mostra gioia, vuol dire che la sua esperienza non è vera. La gioia del cristiano deve essere nota a tutti gli uomini, deve essere un segno per tutti. "Un santo triste - diceva San Francesco di Sales - è un triste santo."
    Già nell'Antico Testamento, la gioia si presenta come realtà costitutiva del fedele: "Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento" (Salmo 4, 8). Così anche nel Nuovo Testamento: "Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore é vicino" (Filippesi 4, 4-5).

    1) SAN FRANCESCO D'ASSISI
    San Francesco d'Assisi, il giullare della letizia, è convinto che il cristiano non possa essere triste. Per lui la tristezza viene dal demonio. Ciò che è segno di Dio è il sorriso. L'allegria è dono di carità, è servizio di amore. "Sicurissimo rimedio - racconta fra Tommaso da Celano - contro le mille insidie e astuzie del nemico il nostro Santo affermava essere la letizia spirituale. Infatti diceva: 'Il diavolo fa grande tripudio quando può togliere la gioia dello spirito ad un servo di Dio. Egli porta una polvere con la quale, appena può gettarla per qualche spiraglio nella coscienza, insudicia il candore della mente e la purezza della vita. Ma quando invece i cuori sono pieni di spirituale letizia invano il serpente schizza fuori il suo mortale veleno. I demoni non possono offendere il servo di Cristo, quando lo vedono pieno di santa gioia; invece quando l'animo é disposto al pianto, desolato e afflitto, o si lascia facilmente vincere dalla tristezza, o si lascia trasportare a vani piaceri.' Si studiava perciò egli stesso di essere sempre lieto, e conservare l'unzione di spirito e l'olio della letizia. Evitava con somma cura la pessima malattia della malinconia, così che quando la sentiva infiltrarsi pur di poco nel suo spirito, subito si metteva a pregare" (Vita Seconda, II, LXXXVIII).

    2) SANT'IGNAZIO DI LOYOLA
    Un giorno, sant'Ignazio di Loyola comunicò ad un novizio (non sicuro della propria vocazione), che ormai era convinto che il giovane fosse realmente chiamato alla vita religiosa. Il motivo della sua convinzione era che negli ultimi tempi lo aveva visto spesso ridere ed essere allegro. Il santo spagnolo, infatti, riteneva il sorriso una spia sicura della chiamata di Dio.
    L'austera riformatrice del Carmelo, la mistica santa Teresa d'Avila, soleva chiedere nella preghiera di evitare le espressioni "acide". Le sue monache desideravano sempre che ella partecipasse alle ricreazioni, perché il suo parlare era pieno di allegria, di battute e frequentemente affibbiava loro nomi giocosi.
    Celebre il caso del beato Crispino da Viterbo, al secolo Pietro Fioretti, nato nella seconda metà del XVII secolo. È passato alla storia per la sua giovialità e per il suo gusto di cantare e fischiettare. Si dedicò dapprima al mestiere di calzolaio e lavorava cantando e fischiettando. Poi si fece frate cappuccino e prese il nome di Crispino. Anche in convento soleva cantare e fischiettare. Cucinando, facendo l'ortolano, il portinaio, assistendo i poveri, i carcerati, i bambini abbandonati, sempre cantava e fischiettava. Molti si convertivano affascinati dalla sua allegria. E molti, non solo semplici, ma anche nobili, dotti, e perfino alti prelati, si facevano spiritualmente dirigere da lui. Con sapienza e con allegria il frate risolveva anche i casi più difficili.

    3) IL CURATO D'ARS E DON BOSCO
    San Giovanni Maria Vianney, il celebre Curato d'Ars, continuamente invitava i suoi parrocchiani ad avvisarlo qualora lo avessero visto triste. Altrimenti avrebbe provveduto a confessarsi. Egli era convinto che la tristezza venisse dal peccato e dal demonio.
    San Giovanni Bosco non si stancava di dire ai suoi ragazzi che il Signore si dovesse servire sempre nella letizia. Già da adolescente, utilizzava il gioco e lo scherzo per attrarre al Signore i suoi coetanei ed evitar loro il peccato. Scrive di lui il salesiano Luigi Chiavarino, che trascorse molto tempo della sua vita con il Santo: "Ogni volta che vedeva crocchi di compagni amici o conoscenti e poteva temere che uscissero in qualche discorso poco onesto, bellamente vi si introduceva e cominciava a distrarli con parole cortesi, poi intraprendeva qualche gioco gustoso. Ora li sfidava a prendere un soldo da terra col dito mignolo e coll'indice della stessa mano; ora a far arco della persona, rivoltandosi totalmente indietro così da toccare il suolo con il capo; ora a congiungere bene i piedi ed a chinarsi a baciare la terra senza toccarla con le mani. Altre volte li sfidava a prendere con la bocca un pomo galleggiante in un mastello ripieno di acqua, o una moneta nascosta in un recipiente pieno di farina, oppure a correre e saltare coi piedi legati insieme da una funicella. Altre volte prendeva a declamare versi, parlare in latino e in greco, improvvisava sermoni, dialoghi, commedie. Così occupati, più nessuno pensava a discorsi pericolosi; e partivano sempre con qualche salutare pensiero; nei quali Bosco era maestro perfetto. 'Sempre ridere e scherzare, ma senza mai peccare!'"

    4) SAN TOMMASO D'AQUINO
    Per concludere, [...] ricordiamo ciò che dice a riguardo san Tommaso d'Aquino, il più grande teologo. Egli arriva ad affermare che la mancanza di allegria può nascondere un peccato. L'allegria, il gioco - certo non quelli maliziosi - sono per lui una manifestazione della razionalità umana che può essere perfino virtuosa. "L'uomo - egli scrive -, come ha bisogno del riposo fisico per ritemprare il corpo, il quale non può lavorare di continuo per la limitazione delle sue energie, così ne ha bisogno per l'anima, (...). Ora, il riposo dell'anima è il piacere (...). Perciò per lenire la fatica dell'anima bisogna ricorrere a un piacere, interrompendo la fatica delle occupazioni di ordine razionale. Nelle 'Collationes Patrum' si narra che San Giovanni Evangelista, poiché alcuni si scandalizzavano per averlo trovato mentre giocava con i suoi discepoli, comandasse a uno di loro, armato di arco di lanciare una freccia. E avendo costui fatto questo più volte, gli domandò se poteva ripetere di continuo quel gesto. L'arciere rispose che in tal caso l'arco si sarebbe spezzato. E allora San Giovanni replicò che anche l'animo si spezzerebbe, se mai gli fosse concesso un po' di riposo. Ora, le parole e gli esercizi in cui si cerca soltanto la distensione dell'animo, si denominano appunto scherzosi, o giocosi. Quindi è necessario ricorrere ad essi a ristoro dell'anima. (...) il gioco può essere oggetto di una virtù. (...). Nelle cose umane tutto quello che va contro la ragione è peccaminoso. Ora, è contro la ragione essere di peso agli altri col non mostrarsi mai piacevoli, o con l'impedire il divertimento altrui. (...) quelli che, rispetto al gioco, peccano per difetto e non dicono mai niente da ridere e non tollerano che altri lo facciano'(...), sono in difetto (...)" (Secunda Secundae, q.168).

    Nota di BastaBugie: l'articolo seguente dal titolo "È l'allegria la causa dello star bene... o è lo star bene la causa dell'allegria?" riassume e concretizza i concetti espressi nel precedente articolo.
    Ecco l'articolo completo pubblicato su I Tre Sentieri il 10 agosto 2019:
    Spesso si dice che l'allegria sia il vero e unico mezzo per stare bene.
    Che l'allegria sia indispensabile è verissimo. [...] Ma l'allegria non è la causa dello star bene. E' il contrario: è lo star bene la causa dell'allegria.
    Non si tratta di essere pignoli, tutt'altro, si tratta di essere realisti e uomini di buon senso.
    La vita è piena di difficoltà e molte di queste purtroppo non sono risolvibili. Per non soccombere, si deve essere capaci di dare un senso a ciò che accade, bello o brutto che sia. Se tutto risponde ad un senso, allora tutto può essere sopportato e vissuto, senza che opprima impietosamente.
    Ma perché questo senso ci sia, occorre inserire Dio nella propria vita. Sì, avete capito, "inserire", cioè mettere Dio dentro le proprie faccende, le proprie azioni, le proprie fatiche, le proprie angosce. Dentro tutto.
    Solo così, rimettendosi ad un Progetto di Amore che permette ciò che ci accade solo per il nostro bene, il dolore diventa sempre compatibile con la speranza.
    E così l'allegria, non solo diventa possibile, ma viene fuori spontaneamente.
    Altrimenti siamo dinanzi ad un'allegria beota o, al limite, forzata.