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    Explore "liberta.it" with insightful episodes like "21 - Un cavaliere rapinato ci svela com’erano armati i crociati", "19 - Le sconcertanti confessioni fatte al papa a Piacenza dall'imperatrice venuta da Kiev", "01 - Come è possibile?", "Trailer" and "13 - Sposarsi in chiesa durante la messa? No, basta fare il contratto"" from podcasts like ""Echi dal Medioevo", "Echi dal Medioevo", "Dove sei stata? Dal furto al ritorno del Klimt", "Dove sei stata? Dal furto al ritorno del Klimt" and "Echi dal Medioevo"" and more!

    Episodes (8)

    21 - Un cavaliere rapinato ci svela com’erano armati i crociati

    21 - Un cavaliere rapinato ci svela com’erano armati i crociati
    Un guerriero a cavallo si rivolge al re e futuro imperatore Enrico IV per chiedere giustizia dopo che un uomo di nome Burgundione ha assaltato di notte la torre in cui abitava e lo ha depredato di tutti i suoi averi. Nella sua richiesta rivolta al sovrano attorno al 1077 ‒ che troviamo riportata nel "Registrum Magnum" del comune di Piacenza ‒ descrive minuziosamente tutto quanto gli è stato sottratto, compreso il suo equipaggiamento di cavaliere. Questo elenco fornisce importanti informazioni su come erano armati i "milites" dell'Europa occidentale del tempo, numerosi dei quali, appena vent'anni dopo, saranno inviati in Terrasanta per la prima crociata. Podcast di Giacomo NIcelli.

    FOTO

    La foto di presentazione di questa puntata del podcast presenta una ricostruzione dell'abbigliamento di un crociato realizzata da Angelo Frasconi ed esposta ‒ assieme a riproduzioni di armi e armature medievali, di strumenti utilizzati falconeria, miniature e tanto altro ‒ nella mostra "Ritorno al medioevo", allestita fino all'inizio del maggio 2022 nel Palazzo del Podestà di Castell'Arquato per iniziativa della Pro loco (apertura: nei giorni festivi e prefestivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30; tel. 347-8250724)

    BIBLIOGRAFIA

    Il racconto delle violenze subite dallo sconosciuto cavaliere è riportato in: Il "Registrum magnum" del comune di Piacenza, a cura di Ettore Falconi e Roberta Peveri, I, Milano 1984, doc. 24, pp. 40-41.

    Lo studio dedicato all'equipaggiamento militare dei "milites" dell'XI secolo è: Aldo A. Settia, L'europeo aggressore: tecniche militari in occidente alla vigilia della prima crociata, in “ Studi storici ”, 38 (1997), pp . 309-310.

    Su Piacenza i tempi della prima crociata: Il concilio di Piacenza e le crociate, Piacenza 1997 (lo studio di Settia è qui riportato alle pp. 201-211)

    Per saperne di più sul mondo della cavalleria: Jean Flori, La cavalleria medievale, Bologna 2002.

    19 - Le sconcertanti confessioni fatte al papa a Piacenza dall'imperatrice venuta da Kiev

    19 - Le sconcertanti confessioni fatte al papa a Piacenza dall'imperatrice venuta da Kiev
    La seconda moglie dell'imperatore Enrico IV di Franconia, una principessa proveniente da Kiev, Eupraxia, nota anche con i nomi di Prassede e Adelaide è passata alla storia per le sconcertanti accuse che mosse al marito nel 1095 durante il concilio di Piacenza. Di fronte a papa Urbano II, a duecento vescovi, a 4mila chierici e a 30mila laici intervenuti per partecipare a un concilio convocato per discutere della riforma della chiesa, l'imperatrice confessò, tra lamenti e singhiozzi, alcuni fatti attinenti alla sua sfera privata più intima. Disse che il marito l'aveva costretta a prostituirsi e aveva istigato parecchie persone a disonorarla nei modi più sordidi e abietti. Una confessione che scatenò un'ondata di deplorazione da parte dei padri conciliari e del papa che scomunicò Enrico IV. Un colpo tremendo per l'imperatore, il cui potere da quel momento iniziò a declinare.

    PER APPROFONDIRE:

    Uno studio fondamentale su Eupraxia è: Hartmut Rüß, Eupraxia - Adelheid. Eine biographische Annäherung, in: Jahrbücher für Geschichte Osteuropas, 54 (2006), pp. 481–518. Sui suoi rapporti di Eupraxia-Adelaide con il marito imperatore: Gerd Althoff, Heinrich IV. Wissenschaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 2006, pp. 207-219. Un sguardo sintentico e aggiornato sul periodo della lotta per le investiture è offerto in: Nicolangelo D'Acunto, La lotta per le investiture. Una rivoluzione medievale (998-1122), Roma 2020. Sul concilio di Piacenza e la città: Il concilio di Piacenza e le crociate, Piacenza 1996. Una biografia di Matilde di Canossa: Paolo Golinelli, Matilde di Canossa, Napoli 2021.

    01 - Come è possibile?

    01 - Come è possibile?
    E' il pomeriggio del 22 febbraio 1997. I carabinieri ricevono una telefonata dalla galleria Ricci Oddi di Piacenza: “E’ scomparso il Ritratto di Signora di Gustav Klimt”. Il quadro, tra i più ricercati al mondo, ricompare clamorosamente il 10 febbraio 2019 nel giardino della galleria dalla quale era sparito circa 23 anni prima.
    Pochi mesi prima del colpo, l'allora studentessa 18enne Claudia Maga aveva scoperto la presenza di un doppio ritratto: sotto al "Ritratto di Signora", si nascondeva il "Ritratto di ragazza con cappello" di cui non si avevano notizie dal 1912.

    Il podcast “Dove sei stata?” di Liberta.it, curato dalla giornalista Nicoletta Marenghi racconta l’affascinante mistero, dal furto al ritorno della tela. A svelare i retroscena della vicenda è il cronista di Libertà Ermanno Mariani che ha partecipato a una delle “trattative” tra alcune persone informate sul furto e le forze dell’ordine per la restituzione del prezioso dipinto.

    Podcast di Nicoletta Marenghi ed Ermanno Mariani. Editing e sound design Matteo Capra.

    Trailer

    Trailer
    E' il pomeriggio del 22 febbraio 1997. I carabinieri ricevono una telefonata dalla galleria Ricci Oddi di Piacenza: “E’ scomparso il Ritratto di Signora di Gustav Klimt”. Il quadro, tra i più ricercati al mondo, ricompare clamorosamente il 10 febbraio 2019 nel giardino della galleria dalla quale era sparito circa 23 anni prima.
    Pochi mesi prima del colpo, l'allora studentessa 18enne Claudia Maga, aveva scoperto la presenza di un doppio ritratto: sotto al "Ritratto di Signora", si nascondeva il "Ritratto di ragazza con cappello" di cui non si avevano notizie dal 1912.

    Il podcast “Dove sei stata?” di Liberta.it, curato dalla giornalista Nicoletta Marenghi racconta l’affascinante mistero, dal furto al ritorno della tela. A svelare i retroscena della vicenda è il cronista di Libertà Ermanno Mariani che ha partecipato a una delle “trattative” tra alcune persone informate sul furto e le forze dell’ordine per la restituzione del prezioso dipinto.

    Podcast di Nicoletta Marenghi ed Ermanno Mariani. Editing e sound desgin Matteo Capra.

    13 - Sposarsi in chiesa durante la messa? No, basta fare il contratto"

    13 - Sposarsi in chiesa durante la messa? No, basta fare il contratto"
    Sposarsi tra le mura di una chiesa durante una messa e scambiarsi gli anelli di fronte al sacerdote dopo avere risposto alle sue domande? È un'eventualità a cui un uomo del XII secolo non avrebbe mai neppure lontanamente pensato, non perché fosse poco devoto ma semplicemente perché il rito nuziale era regolato secondo modalità ben diverse da oggi, dettate da usanze locali che mutavano da città a città. La figura centrale era il notaio. - Podcast di Giacomo Nicelli. Editing e sound design Matteo Capra.

    Per approfondire: Alessandro Lattes, Il diritto consuetudinario delle città lombarde, Milano 1989, pp. 229-256; Emanuela Fugazza, Diritto istituzioni e giustizia in un comune dell'Italia padana. Piacenza e i suoi statuti (1135-1323), Padova 2009, pp. 28-36, 137-142, 319-325; Ermanno Orlando, Sposarsi nel medioevo, Roma 2010; Giacomo Nicelli, Alle origini di Castel San Giovanni: la pieve di Olubra, Piacenza 2021, p. 220, nota 215.

    FOTO Uno sposalizio a Firenze nel XV secolo, opera di Giovanni di ser Giovanni Guidi in: Galleria dell'Accademia di Firenze, Cassone Adimari (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cassone_adimari_(dettaglio)_by_lo_scheggi,_Galleria_dell%27Accademia,_Firenze.jpg)

    04 - Spende nelle taverne i soldi dell'ospedale che amministra

    04 - Spende nelle taverne i soldi dell'ospedale che amministra
    Milo da Besenzone e sua moglie Ermengarda, ministri dell'ospedale della pieve di Olubra (oggi Castel San Giovanni), nel 1226 sono accusati davanti a un giudice delegato dal papa Onorio III di avere dilapidato i beni ospedalieri. Milo, in particolare, è accusato di essere un ubriacone e di frequentare scioperati, biscazzieri e donne di malaffare - di Giacomo Nicelli. Editing e sound design Matteo Capra

    01 - Un duello di Dio per decidere la "frontiera" tra Piacenza e Pavia

    01 - Un duello di Dio per decidere la "frontiera" tra Piacenza e Pavia
    Agli albori dell'età comunale, o forse appena prima, scoppia una contesa tra i governi delle due città, destinate a restare per secoli in conflitto anche armato tra loro. Oggetto della diatriba sono i confini dei due contadi negli anni a cavallo tra i secoli XI e XII. A decidere è un'ordalia. I campioni scelti dalle due parti si sfidano a duello sulla collina di San Marzano, un piccolo centro a tre chilometri dall'odierno Castel San Giovanni, che a quel tempo ancora non esiste - di Giacomo Nicelli
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