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La vista che si allarga verso le montagne, con le cime imponenti: un abbraccio vertiginoso verticale. Un’ubiquità di vino, biciclette e strade pedonali, un’architettura tirolese e razionalista, con qualche deviazione scandinava. Il meglio e l’inatteso di una meta viva, dinamica, multiculturale.

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Ricostruita completamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, oggi è una meta romantica che affascina i giovani. Sono andato a scoprirla assieme a Sopot e Gdynia, con cui compone una triade di città ricche di storia e di sorprese.

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