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    Explore "sacerdote" with insightful episodes like ""Si me lo pidieran, haría un exorcismo en Palacio Nacional": José Filiberto Velázquez", "Plática con un Exorcista | ft. Padre Javier Luzón | Ep 022", ""La advertencia hoy es una insurrección, una guerra civil": Gregorio López, "padre Goyo"", "Cazadores de Mediums | EP 020" and "Latinus Diario: 4 de julio" from podcasts like ""Tragaluz", "Cronicas del Narrador", "Tragaluz", "Cronicas del Narrador" and "Latinus Diario"" and more!

    Episodes (100)

    "Si me lo pidieran, haría un exorcismo en Palacio Nacional": José Filiberto Velázquez

    "Si me lo pidieran, haría un exorcismo en Palacio Nacional": José Filiberto Velázquez

    Fernando del Collado conversa con José Filiberto Velázquez, sacerdote y activista, quien asegura que ya se le fue de las manos el país al presidente Andrés Manuel López Obrador. Además, llama a no votar en las elecciones del 2024 por quien promueva la muerte y quiera cortar las libertades.

    Para el religioso, el titular del Ejecutivo no se asemeja a Dios. Al ahondar en esta idea, incluso ofrece realizar un exorcismo en Palacio Nacional. “Dios nos ama más que AMLO”, sentencia.

    Plática con un Exorcista | ft. Padre Javier Luzón | Ep 022

    Plática con un Exorcista | ft. Padre Javier Luzón | Ep 022
    Bienvenida Familia nocturna a éste nuevo episodio de Crónicas del Narrador el día de hoy nos acompaña un invitado de lujo, el Padre Javier Luzón, quien nos platica desde su EXPERIENCIA DE EXORCISTA relatos y acontecimientos que él vivió de cara a cara con éstas entidades oscuras , nos explica las 6 PUERTAS por las que pueden entrar y cómo saber si hay una POSESIÓN

    "La advertencia hoy es una insurrección, una guerra civil": Gregorio López, "padre Goyo"

    "La advertencia hoy es una insurrección, una guerra civil": Gregorio López, "padre Goyo"

    Fernando del Collado conversa con Gregorio López, mejor conocido como “padre Goyo”, sacerdote y activista por los derechos humanos, quien recrimina que la estrategia de “abrazos, no balazos” del gobierno federal encierra corrupción e indiferencia. Además, acusa que hoy hemos pasado “del vandalismo al terrorismo”.

    El religioso sostiene que las Fuerzas Armadas han sido mediocres, y asegura que la Guardia Nacional ha funcionado como un “títere” de la delincuencia organizada: “La advertencia hoy es una insurrección, una guerra civil”.

    Episodio 816 😱 SACERDOTE Afirma Homosexualidad Es Diversidad Creadora De Dios P. Damián María Montes / Luis Roman

    Episodio 816 😱 SACERDOTE Afirma Homosexualidad Es Diversidad Creadora De Dios P. Damián María Montes / Luis Roman

    El Padre Damian Maria Montes dijo expresiones en una entrevista que contradicen la Doctrina de la Iglesia Católica y Es corregido por otros sacerdotes. Luis Roman nos habla sobre qué dice la Iglesia sobre el tema de la Homosexualidad y si los seminarios aceptan estas conductas.

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    Nella mente (e nel cuore) di un prete gay feat. Marco Grieco e Don Malù

    Nella mente (e nel cuore) di un prete gay feat. Marco Grieco e Don Malù
    Qualche settimana fa, 50 preti italiani omosessuali hanno scritto una lettera anonima indirizzata ai vescovi, per condannare una volta per tutte l’omofobia della Chiesa Cattolica.

    Molti di loro hanno deciso di restare anonimi. Altri hanno sfoggiato una forza indicibile e si sono svelati al mondo intero.

    Uno di questi, nei prossimi minuti, risponderà alle mie domande. Insieme alla sua voce e a quella di Marco Grieco, giornalista contributor per Domani e altre testate, in cui tratta il tema da tempo, partiamo alla scoperta degli abissi di un oceano di fede, spiritualità e, purtroppo, ipocrisie.

    Preparate pinne, boccaglio ed occhiali, perché fino ad oggi non ci siamo mai immersi così a fondo.

    E allora via, tuffiamoci insieme – senza pregiudizi – in questo incredibile e inesplorato mondo sommerso.

    Tutto Sommerso
    Articolo di Marco Grieco su Domani

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    La tua preghiera è stata esaudita (Lc 1,5-25)

    La tua preghiera è stata esaudita (Lc 1,5-25)
    Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
    Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
    Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
    Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
    Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
    Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

    Se il sacerdote vuole salvare le anime, deve mirare alla santità... la sua!

    Se il sacerdote vuole salvare le anime, deve mirare alla santità... la sua!
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7198

    SE IL SACERDOTE VUOLE SALVARE LE ANIME, DEVE MIRARE ALLA SANTITA'... LA SUA! di Padre Adolphe Tanquerey
    Santificare e salvare le anime, tal è il dovere del proprio stato per un sacerdote. Quando Gesù sceglie gli apostoli, li sceglie per farne pescatori d'uomini; perché producano in sé e negli altri copiosi frutti di salute: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga". A questo fine devono predicare il Vangelo, amministrare i sacramenti, dar buon esempio e pregar con fervore.
    Ora è di fede che ciò che converte e santifica le anime è la grazia di Dio; noi non siamo che strumenti di cui Dio si degna servirsi, ma che non producono frutto se non in proporzione della loro unione con la causa principale, instrumentum Deo conjunctum. Tal è la dottrina di S. Paolo: "Io piantai, Apollo irrigò, ma Dio fece crescere. Quindi né chi pianta è qualchecosa, né chi irriga, ma chi fa crescere, Dio". D'altra parte è certo che questa grazia s'ottiene principalmente con due mezzi, con la preghiera e col merito. Nell'uno e nell'altro caso noi otteniamo tanto maggiori grazie quanto più siamo santi, più ferventi, più uniti a Nostro Signore [...]. Se dunque il dovere del nostro stato è di santificar le anime, vuol dire che dobbiamo prima santificar noi stessi: "Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella verità".
    Arriviamo del resto alla stessa conclusione, facendo passare i principali mezzi di zelo, cioè la parola, l'azione, l'esempio e la preghiera.
    La parola non produce salutari effetti se non quando parliamo in nome e nella virtù di Dio. Così fa il sacerdote fervoroso: prima di parlare, prega affinché la grazia avvivi la sua parola; parlando, non mira a piacere ma a istruire, a far del bene, a convincere, a persuadere; e perché il suo cuore è intimamente unito a quello di Gesù, fa vibrar nella voce un'emozione, una forza di persuasione, che scuote gli uditori; e perché, dimenticando sé stesso, attira lo Spirito Santo, le anime restano tocche dalla grazia e convertite o santificate. Un sacerdote mediocre invece non prega che a fior di labbra, e perché cerca sé stesso, per quanto si venga sbracciando, non è spesso che un bronzo sonoro o un cembalo fragoroso.
    Il buon esempio non può essere dato che da un sacerdote sollecito del suo progresso spirituale. Allora può con tutta fiducia invitare, come S. Paolo, i fedeli a imitar lui come egli si studia d'imitar Cristo: "Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo". Vedendone la pietà, la bontà, la povertà, la mortificazione, i fedeli dicono: è un sacerdote convinto, un Santo; lo rispettano e si sentono tratti ad imitarlo: verba movent, exempla trahunt; la parola muove, l'esempio attrae. Un sacerdote mediocre potrà essere stimato come un brav'uomo; ma si dirà: fa il suo mestiere come noi facciamo il nostro; e il ministero ne sarà poco o punto fruttuoso.
    Quanto alla preghiera, che è e sarà sempre il più efficace mezzo dello zelo, qual differenza tra il sacerdote santo e il sacerdote ordinario? Il primo prega abitualmente, costantemente, perché le sue azioni, fatte per Dio, sono in sostanza una preghiera; non fa nulla, é dà consiglio, senza riconoscere la propria incapacità e pregar Dio di supplirvi con la sua grazia. Dio copiosamente gliela concede "dà grazia agli umili", e il suo ministero è fruttuoso. Il sacerdote ordinario prega poco e prega male; quindi anche il ministero ne è sterile.
    Chi dunque vuol efficacemente lavorare alla salute delle anime, deve sforzarsi di quotidianamente progredire: la santità è l'anima dell'apostolato.

    ¿Es bíblico confesarse?

    ¿Es bíblico confesarse?
    hablaremos sobre el sacramento de la reconciliación (la confesión), donde tratamos de abordar desde el punto de vista bíblico algunos interrogantes como: ¿Es bíblico confesarse con otro hombre?, ¿Es bíblico confesarse con un sacerdote católico?, ¿Es bíblico confesar los pecados?, ¡La confesión es bíblica?, ¿Es la Iglesia católica la Iglesia fundada por Cristo?

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    Episodio 707: Mujer Concelebra La Santa Misa/ Obispo comienza Investigación / Plegaria Eucarística / Luis Roman

    Episodio 707: Mujer Concelebra La Santa Misa/ Obispo comienza Investigación / Plegaria Eucarística / Luis Roman

    La teóloga Monika Schmid, de 65 años de edad, “concelebró” la Misa en la que se despedía tras 37 años de servicio en la parroquia St. Martin en Suiza. Tras lo ocurrido, el obispo local y la Iglesia Catolica inició una investigación.

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