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    vanitã

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    Episodes (5)

    Domenica 5 novembre (XXXI Tempo ordinario) - Vigilate!

    Domenica 5 novembre (XXXI Tempo ordinario) - Vigilate!
    VANGELO
    Dal Vangelo secondo Matteo

    In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
    «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
    Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
    Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
    Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

    Commento di don Fabrizio della Bella, sacerdote della diocesi di Cuneo-Fossano

    5: Organizzare la conoscenza per alimentare un Cervello Ausiliario

    5: Organizzare la conoscenza per alimentare un Cervello Ausiliario
    In questo episodio ti racconto come ho cambiato il modo in cui valuto quanto leggo, come sto organizzando la conoscenza che acquisisco da varie fonti, alimentando a tutti gli effetti quello che è un Cervello Ausiliario. Se hai dubbi, proposte, curiosità o critiche costruttive, scrivimi a: antonello@anotheryou.it In questo episodio sentirai parlare di: conoscenza e conoscenza pratica, tecnica di Feynman, vanity metric applicata alla lettura, salvare concetti interessanti per il futuro, importanza di rielaborare i concetti, appunti digitali, chunk di informazione, come salvo e categorizzo l'informazione che acquisisco, costruire un "Second Brain" ovvero un Cervello Ausiliario

    Chi ha paura del bambin Gesù?

    Chi ha paura del bambin Gesù?
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4490

    CHI HA PAURA DEL BAMBIN GESU'? di Tom Hoopes
    L'Avvento inizia con una resa dei conti mentre Satana cerca di tentare Gesù con l'orgoglio, la vanità e il comfort. Man mano che si avvicina il Natale, affrontiamo le stesse tre tentazioni.
    LA PRIMA TENTAZIONE DEL NATALE È L'ORGOGLIO: SENTIRSI MINACCIATI DA GESÙ
    È la tentazione a cui Erode ha dato libero sfogo, massacrando gli innocenti in una folle campagna volta a uccidere il bambino Gesù. I nostri Governi federali, statali e locali fanno lo stesso: non bandiscono il pupazzo di neve o la renna perché non sono reali, non fanno paura. Ma il Bambin Gesù è reale - e spaventa.
    Lo sappiamo perché spaventa anche noi. Spesso rispondiamo sentimentalizzando il Natale, per tenerlo a bada.
    Diciamo che in questo Natale vogliamo accogliere Gesù nel nostro cuore, ma non nella parte del nostro cuore incaricata delle nostre routine mattutine, o del nostro divertimento notturno, e non lo vogliamo accogliere neanche nella parte del nostro cuore che controlla il nostro tempo online, o in quella che parla - o rimane in silenzio - sul posto di lavoro, o ancora in quella che spende il nostro denaro.
    Accogliamo il pupazzo di neve nel nostro cuore, ma non Gesù.
    Una famosa citazione di papa Benedetto è importante in questa sede: "Non abbiamo forse tutti in qualche modo paura - se lasciamo entrare Cristo totalmente dentro di noi, se ci apriamo totalmente a lui - paura che Egli possa portar via qualcosa della nostra vita?", ha chiesto, e poi ha risposto. "No! chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla - assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande. No! solo in quest'amicizia si spalancano le porte della vita".
    LA SECONDA TENTAZIONE DEL NATALE È LA VANITÀ: SENTIRSI DELUSI DA GESÙ.
    Satana è l'esempio principale di questo. Il libro dell'Apocalisse racconta come obietti - violentemente - all'incarnazione. Perché? Rifiuta di adorare una persona che può essere pienamente Dio ma è anche pienamente umano, una natura inferiore alla loro.
    Nella nostra epoca accade lo stesso. Non tutti hanno paura di Gesù. Alcuni di noi sentono come se l'avessero trovato carente. A volte succede perché abbiamo avuto un'esperienza emotiva di Gesù che tragicamente lo fraintende.
    L'attore shakespeareano Derek Jacobi ricorda di essere andato a un incontro di Billy Graham in Inghilterra quando era adolescente. "Alla fine sono sceso sul palco per donarmi a Gesù", ha detto, ma poi "mi sono sentito completamente truffato e imbarazzato".
    E non è il solo. Altri hanno vissuto la stessa esperienza in un evento, ma ugualmente comune è una sua versione più "soft": quella di chi di noi si è riversato con tutto il cuore nella religione per un certo periodo e poi ha fatto marcia indietro, disilluso e dubbioso. [...]
    LA TERZA TENTAZIONE DEL NATALE È PREFERIRE LA NOSTRA ROUTINE CONFORTEVOLE A GESÙ.
    Gli osti ne sono un esempio - sono così presi dai loro affari che mettono da parte Gesù quando Maria e Giuseppe cercano un alloggio.
    Mi piace pensare, però, agli esempi positivi che abbiamo a Natale. Pensate a quanto sarebbe stato facile per i personaggi principali della storia della Natività cadere in preda a questa tentazione - o anche a tutte e tre!
    I pastori avrebbero potuto concentrarsi sui pascoli anziché andare a cercare Gesù, o avrebbero potuto sentirsi minacciati dagli angeli o delusi dal bambino in una mangiatoia.
    Anche i Magi avrebbero potuto facilmente evitare il loro viaggio dietro la stella, o avrebbero potuto essere minacciati o delusi dal sistema di credenze ebraico rivale a cui questa li portava.
    Tra i buoni esempi spiccano ovviamente Maria e Giuseppe. Pensate a come sarebbe potuta andare male la loro vicenda: Maria avrebbe potuto ribellarsi contro il viaggio stressante e il fallimento di Giuseppe nel trovare un alloggio, e Giuseppe avrebbe potuto rifiutare tutte le difficoltà provocate da quel figlio che non era suo.
    Ma nessuno dei due ha fatto niente di tutto ciò. Si sono riuniti intorno al bambino Gesù e lo hanno adorato.
    E se lottiamo contro le tentazioni dell'orgoglio, della vanità e della routine in questo Natale, possiamo unirci a loro.
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