Logo

    121 - 1921-2021: il comunismo sempre al potere

    itJanuary 11, 2021
    What was the main topic of the podcast episode?
    Summarise the key points discussed in the episode?
    Were there any notable quotes or insights from the speakers?
    Which popular books were mentioned in this episode?
    Were there any points particularly controversial or thought-provoking discussed in the episode?
    Were any current events or trending topics addressed in the episode?

    About this Episode

    Il 7 gennaio, il leader nordcoreano Kim Jong-un è stato eletto segretario generale del Partito dei lavoratori, in occasione dell'ottavo congresso del Partito, il primo negli ultimi cinque anni. Il ruolo di Kim come dittatore comunista della Corea è stato dunque ufficialmente riconfermato.

    Recent Episodes from Analisi e commenti | RRL

    241 - Papa Francesco, "l'invidia e la vanga gloria"

    241 - Papa Francesco, "l'invidia e la vanga gloria"
    Papa Francesco, nell’udienza generale del 28 febbraio, ha dedicato la sua catechesi al tema “L’invidia e la vanagloria” (Gal. 5, 24-36). Nel saluto ai pellegrini di lingua spagnola il Papa ha raccomandato di meditare con frequenza durante questa Quaresima le Litanie dell’umiltà del cardinale Rafael Merry del Val (1865-1930), per combattere i vizi che ci allontanano dalla vita in Cristo. Non è la prima volta che il Papa si riferisce a questa celebre preghiera del cardinale che fu segretario di Stato di san Pio X. Lo fece nell’udienza del 13 giugno 2019, proponendo come “una specie di decalogo” le Litanie dell’umiltà, che aveva ripreso dall’agenzia “Corrispondenza romana”, citata nell’ultima nota del suo discorso. La retta conoscenza di sé è la radice e la misura dell’umiltà. Il detto “conosci te stesso” era per i filosofi greci il fondamento della sapienza, ma per nessuna altra virtù, osserva il padre Cathrein, il conoscere sé stesso è più importante che per l’umiltà (L’umiltà cristiana, Morcelliana, Brescia 1931, pp. 35-37). Però i più grandi filosofi greci, come Aristotele, non hanno mai conosciuto l’umiltà, perché non hanno mai avuto il chiaro concetto cristiano della creazione dal nulla, e perciò non hanno mai raggiunto la completa chiarezza circa la vera natura delle relazioni dell’uomo con Dio. Creando l’uomo, Dio lo trae dal nulla e nel nulla l’uomo ricadrebbe, se Dio non lo mantenesse nell’essere in ogni momento della sua esistenza. Tutte le creature tornerebbero ad inabissarsi nel nulla, se Dio non le conservasse ininterrottamente nell’essere. Come dice san Paolo, “Dio regge tutto con la parola della sua potenza” (Eb. I, 3). Poiché Dio ha creato dal nulla tutte le cose e le conserva, le guida e le governa, è Lui l’altissimo e assoluto padrone e signore del cielo e della terra. L’umiltà innalza il suo edificio sulla conoscenza del proprio nulla. La società in cui viviamo esalta il principio di auto-determinazione dell’uomo che è antitetico al concetto di umiltà. L’autodeterminazione è indipendenza da tutti e da tutto, mentre l’umiltà è un sentimento di profonda dipendenza da Dio, di fronte a cui l’uomo riconosce di essere un nulla. Non basta però riconoscere teoricamente il nostro nulla dinanzi a Dio; bisogna viverlo nella pratica e le Litanie del cardinale Merry del Val ci aiutano a farlo. Se la retta ragione ci dice che siamo nulla in noi stessi, il nostro cuore deve amare il nascondimento e la dimenticanza di noi stessi, anche per la nostra profonda inclinazione al peccato, che ci deriva dal peccato originale. Per questo l’Imitazione di Cristo dice “Ama nesciri et nihil reputari” (L. I, c. 2, n. 3): “Desidera di essere ignorato e di essere ritenuto un nulla”. E’ questo un principio fondamentale della vita cristiana espresso dalle Litanie dell’umiltà, con le quali chiediamo a Dio di essere liberati dai nostri desideri di onore e di gloria e dal timore di essere disprezzati e dimenticati dal nostro prossimo. Nell’ultima parte delle Litanie, che esprimono il grado più perfetto di umiltà, chiediamo di ricevere la grazia di desiderare che gli altri siano amati, stimati e preferiti a noi in ogni cosa, per meglio inabissarci nel nostro nulla. Ma ascoltiamo le parole del cardinale Merry del Val:
    O Gesù! mite ed umile di cuore! Esauditemi.Dal desiderio di essere stimato – Liberatemi, Gesù.Dal desiderio di essere amato – Liberatemi, Gesù,Dal desiderio di essere decantato – Liberatemi, Gesù.Dal desiderio di essere onorato – Liberatemi Gesù.Dal desiderio di essere lodato – Liberatemi, Gesù.Dal desiderio di essere preferito agli altri – Liberatemi, Gesù.Dal desiderio di essere consultato – Liberatemi, Gesù,Dal desiderio di essere approvato – Liberatemi, Gesù.Dal timore di essere umiliato – Liberatemi, Gesù.Dal timore di essere disprezzato – Liberatemi, Gesù.Dal timore di soffrire ripulse – Liberatemi, Gesù.Dal timore di essere calunniato – Liberatemi, Gesù.Dal timore di essere dimenticato – Liberatemi, Gesù.Dal timore di essere preso in ridicolo – Liberatemi, Gesù.Dal timore di essere ingiuriato – Liberatemi, Gesù.Dal timore di essere sospettato – Liberatemi Gesù.Che gli altri siano amati più di me – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!Che gli altri siano stimati più di me – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!Che gli altri possano crescere nell’opinione del mondo e che io possa diminuire – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!Che gli altri possano essere impiegati ed io messo in disparte – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!Che gli altri possano essere lodati ed io, non curato – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!Che gli altri possano essere preferiti a me in ogni cosa – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!Che gli altri possano essere più santi di me, purché io divenga santo in quanto posso – Gesù datemi la grazia di desiderarlo! Queste litanie sono una risposta al narcisismo contemporaneo, cioè al bisogno sfrenato di ammirazione che si fonda sull’auto-inganno e su di una falsa rappresentazione della realtà, in cui l’esaltazione dell’Io si sostituisce alla gloria di Dio. Vivere nello spirito delle Litanie del cardinale Merry del Val significa vivere nello spirito del Vangelo, che ci ricorda: “chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».(Lc, 18, 14)

    Analisi e commenti | RRL
    itMarch 03, 2024

    240 - Lo spirito di penitenza

    240 - Lo spirito di penitenza
    La penitenza è innanzitutto un sacramento: il sacramento nel quale il sacerdote in nome di Dio rimette i peccati commessi dopo il battesimo. Il sacramento della penitenza, come ogni sacramento, ha una materia e una forma, cioè è un rito composto di cose e parole. La materia è costituita dai tre atti del peccatore: il pentimento o contrizione, la confessione vera e propria, e la soddisfazione, cioè l’accettazione della penitenza imposta dal sacerdote. La forma del sacramento è la sentenza del sacerdote, ovvero l’assoluzione del penitente, che deriva dal potere giudiziale che ha la Chiesa. La Chiesa ha infatti la capacità di assolvere o condannare, secondo le parole di Gesù Cristo, quando nel giorno della Risurrezione, soffiando sugli apostoli disse “riceverete lo Spirito Santo, i peccati che voi rimetterete saranno rimessi, quelli che riterrete saranno ritenuti” (Gv, 20, 22- 23).

    239 - Una fase di scristianizzazione dell’Italia: Nuovo Concordato dell’11 febbraio 1984

    239 - Una fase di scristianizzazione dell’Italia: Nuovo Concordato dell’11 febbraio 1984
    Quarant’anni fa, il 18 febbraio 1984, il presidente del Consiglio Bettino Craxi ed il cardinale
    Segretario di Stato Agostino Casaroli firmarono solennemente a Villa Madama, il Nuovo
    Concordato tra la Santa Sede lo Stato italiano, che rivedeva profondamente i Patti Lateranensi
    dell’11 febbraio 1929.
    I Patti Lateranensi del 1929, avevano sancito un nuovo rapporto di collaborazione tra Chiesa
    e Stato in Italia, la cosiddetta “Conciliazione”, dopo il lungo dissidio seguito all’occupazione
    militare dello Stato pontificio e alla presa di Roma del 20 settembre 1870. Essi avevano il loro
    principio fondamentale nel riconoscimento della Religione cattolica, apostolica e romana, come la
    sola Religione dello Stato. Da questo principio scaturivano alcune importanti conseguenze, come
    l’insegnamento della dottrina cristiana nelle scuole, il riconoscimento giuridico del matrimonio
    sacramentale, la proclamazione del carattere sacro della città di Roma.
    La Costituzione repubblicana del 1948, pur essendo animata da un profondo spirito laicista,

    238 Tra intellettualismo e sentimentalismo: l’equilibrio del cristianesimo vissuto

    238 Tra intellettualismo e sentimentalismo: l’equilibrio del cristianesimo vissuto
    La società in cui viviamo, l’atmosfera in cui siamo immersi, tende a squilibrare le facoltà superiori della nostra anima che sono due, la mente e il cuore o, se preferiamo, l’intelligenza, che ci è stata data da Dio per conoscere ciò che è vero, è la volontà con cui siamo chiamati ad amare ciò che è buono. La Verità e il Bene non sono diversi da Dio stesso, Sommo Bene, Verità assoluta, nostra causa prima e nostro ultimo fine, perché tutto viene da Dio e tutto a lui si riconduce.

    237 - Mater mea, fiducia mea

    237 - Mater mea, fiducia mea
    A Roma nella cappella del Pontificio Seminario Maggiore, a San Giovanni in Laterano, si venera da oltre due secoli un’immagine della Beata Vergine Maria conosciuta con il titolo di Madonna della Fiducia. Questo piccolo quadro, in cui la Madonna tiene amorevolmente in braccio il Bambino Gesù, ha un grande significato teologico e spirituale. Che cos’è infatti la fiducia? San Tommaso d’Aquino ne parla nell’articolo 6 della Questione 129 della Summa Theologiae, Secunda-Secundae. Questo articolo è dedicato alla “magnanimità”. La magnanimità è ciò che chiamiamo la grandezza d’animo, la nobiltà del carattere e dello spirito.

    236 - Il pianto di don Bosco e l’ora della veritÃ

    236 - Il pianto di don Bosco e l’ora della veritÃ
    Tra le migliaia di viaggiatori che affollano ogni giorno la stazione Termini di Roma, qualcuno, prima di partire, usa sostare nella adiacente basilica del Sacro Cuore, in via Marsala. La chiesa fu voluta da Pio IX, che nel 1870 pose la prima pietra del nuovo edificio; ma a causa dell’annessione di Roma al Regno d’Italia i lavori si interruppero ben presto. Nel 1880 Leone XIII che aveva verso don Giovanni Bosco (1815-1888) la stessa stima e devozione del suo predecessore, lo chiamò e gli affidò il difficile compito di trovare i fondi per finire la costruzione della chiesa. Don Bosco non si tirò indietro, malgrado l’età, la salute cagionevole e le gravi difficoltà economiche della sua congregazione. Qualcuno immagina i santi immersi solo nelle cose divine, privi di problemi materiali Non è così, Davanti a difficoltà apparentemente insormontabili i santi vanno ava

    235 - L’inferno esiste e non è vuotoÂ

    235 - L’inferno esiste e non è vuotoÂ
    "Quello che dirò non è un dogma di fede ma una cosa mia personale: a me piace pensare l'inferno vuoto, spero sia realtà!". Lo ha detto il 14 gennaio 2024 Papa Francesco in un’intervista al conduttore televisivo Fabio Fazio su Canale Nove. Però ci domandiamo: è lecito sperare una realtà che non solo non è contenuta nella fede cattolica, ma la contraddice?E’ infatti verità di fede che l’inferno esiste, e se esiste non è vuoto e non sarà svuotato, come pensavano gli origenisti, secondo cui tutti i dannati, angeli e demoni, alla fine si convertiranno L’inferno è un luogo riservato a chi sino alla fine della vita rifiuta di convertirsi. La pena consiste in un fuoco inestinguibile: un fuoco reale, non metaforico, che si accompagna a quello spirituale della perdita di Dio. E poiché l’anima è immortale, la pena dovuta al peccato mortale senza pentimento, dura quanto dura la vita dell’anima, cioè per sempre, per l’eternità. Questa dottrina è definita dai Concili Lateranense IV, II di Lione, di Firenze e di Trento.

    234 - Il libro del card. Fernandez e il suo antidoto

    234 - Il libro del card. Fernandez e il suo antidoto
    Negli ultimi giorni nei blog cattolici di orientamento tradizionale, dalle Due Americhe all’Europa, si sta molto parlando di un libro scandaloso, pubblicato nel 1998 dall’attuale prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede Víctor Manuel Fernández. In questo libro, che ha come titolo La Passione mistica, sensualità e spiritualità, vi sono molte pagine scabrose, che suscitano una giusta indignazione, ma vengono diffuse, a mio parere, in maniera imprudente. Il libro ha avuto più lettori di quanti non ne avesse quando fu pubblicato e la maggior parte di questi lettori sono tradizionalisti, per quanto indignati dalla lettura. Ma è opportuno soffermarsi su pagine in cui sensualità e spiritualità vengono così morbosamente confuse? San Paolo nella Lettera agli Efesini dice: “Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie!”. (Efesini, 5, 3-4). Perché non si deve parlare di cose impure? Perché parlare di cose impure, o leggere pagine immorali, anche solo per criticarle, alimenta la fantasia che rappresenta minutamente le scene descritte: i sensi sono inevitabilmente turbati e la volontà viene tentata. Si finisce per compiacersi di ciò che si condanna. Per questo esisteva, l’Indice dei libri proibiti, soppresso nel 1966 quando fu creata la Congregazione per la Dottrina della Fede. La proibizione riguardava la lettura di libri eretici e di libri immorali e aveva lo scopo di preservare le anime dal pericolo di cadere nel peccato, sul piano intellettuale o morale. Oggi, come ai tempi di san Paolo, si parla troppo liberamente di molte cose che si dovrebbero tacere. Si ride e si scherza su argomenti più o meno scabrosi, si deplorano gli scandali, ma si è incuriositi da tutti i loro dettagli.

    233 - L’insegnamento dei Re Magi nell’ora presente

    233 - L’insegnamento dei Re Magi nell’ora presente
    Abbiamo dedicato ai Re Magi l’audio di RadioRomaLibera del 2023 e vogliamo dedicare ad essi anche quello del 2024, questa volta prendendo spunto da alcune belle pagine dello scrittore francese Ernest Hello (1828-1885). Le pagine che Hello dedica ai Re Magi si aprono con un versetto del profeta Isaia. “Surge. Illuminare Jerusalem; quia venit lumen tuum”: “Alzati, rivestiti di luce, Gerusalemme, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Isaia, 60, 1).I secoli erano passati sulle fiamme di Isaia senza spegnerle, scrive Hello. “L’eco delle sue grida risuonava ancora, almeno nel cuore della Vergine. La vaga e sorda attesa del genere umano si precisò e localizzò nei tre sovrani d’Oriente. I Magi erano i maggiori personaggi d’Oriente; non dobbiamo lasciarci ingannare dai loro nomi e prenderli per maghi. Erano invece sapienti ed erano re; perché in Oriente i sapienti erano re. La grande scienza dell’antichità, quale l’Oriente la concepiva, portava scettro e corona”.

    232 - Il mistero del Santo Nome di Gesù

    232 - Il mistero del Santo Nome di Gesù
    Otto giorni dopo la nascita, Gesù, come ci narra il Vangelo di san Luca, in base al costume ebraico, riceve il Suo nome al momento della circoncisione: “Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’angelo prima che egli fosse concepito” (Luca 2, 21).La circoncisione era un rito ebraico, che comportava un piccolo versamento di sangue. E’ importante sottolineare come la Madonna e san Giuseppe, pur consapevoli della natura divina del Figlio, vollero rispettare le leggi di Israele, così come avevano rispettato le leggi di Roma recandosi tra tante difficoltà a Betlemme per il censimento. Essi sapevano che Gesù era il Messia venuto a rinnovare le leggi del mondo, superiore ad ogni legge e ad ogni autorità, in quanto Figlio di Dio e Dio egli stesso. Ma sapevano anche che Dio va rispettato nelle leggi e nelle autorità che lo rappresentano, anche quando queste autorità sono destinate a tradire la loro missione, come avrebbero fatto ebrei e romani condannando a morte Gesù.