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    Da dove vengono i geni della poca intelligenza?

    itFebruary 15, 2011
    What was the main topic of the podcast episode?
    Summarise the key points discussed in the episode?
    Were there any notable quotes or insights from the speakers?
    Which popular books were mentioned in this episode?
    Were there any points particularly controversial or thought-provoking discussed in the episode?
    Were any current events or trending topics addressed in the episode?

    About this Episode

    I formidabili, recenti progressi nello studio del genoma umano non hanno ancora portato a una comprensione profonda delle basi ereditarie dei caratteri complessi. Con questo termine si definiscono caratteri influenzati dall?azione di molti geni e fattori ambientali, come le malattie cardiocircolatorie e molti cancri. Allo stesso modo, sono pochissimo comprese le basi ereditarie della nostre differenze a livello di caratteri non patologici, come peso, statura e capacit? cognitive. Nel 2010, lo psicologo inglese Richard Lynn ha pubblicato un articolo in cui si sostiene che differenze nel quoziente d?intelligenza (QI) degli abitanti spiegherebbero le differenze di reddito fra Italia del nord e del sud; che queste differenze hanno una base genetica; e che la loro causa risiederebbe nell?arrivo attraverso i secoli di un maggior numero di immigrati africani, geneticamente inferiori, nel sud che nel nord. Sono tesi che meritano di essere discusse attentamente. Lo faremo cercando di capire che informazioni pu? darci oggi lo studio del DNA, cosa sappiamo delle differenze genetiche fra popolazioni umane, qual ? stato il ruolo dell?Africa nell?evoluzione umana, come viene calcolato il QI e cosa ha in effetti calcolato Lynn nel suo sgangherato articolo.

    Recent Episodes from Scienza in rete

    App4scientist: ordinare le idee con un'app

    App4scientist: ordinare le idee con un'app
    http://www.scienzainrete.it/node/5292 La mappa mentale permette di avere una visione globale di un'idea, di coglierne la struttura, l'organizzazione, i collegamenti e le relazioni. Riassumendo in modo visivo le proprietà principali di un pensiero o di un progetto, la mappa mentale ne facilita l'organizzazione, la comprensione e la memorizzazione...

    Metabolismo e alimentazione nella maratona e nell'ultramaratona

    Metabolismo e alimentazione nella maratona e nell'ultramaratona
    Enrico Arcelli (medico chirurgo, specialista in medicina dello sport e scienza dell’alimentazione e collaboratore scientifico di "Correre") illustra le caratteristiche del metabolismo e dell'alimentazione degli atleti più o meno allenati durante la maratona e l'ultramaratona in una conferenza tenuta in occasione del Festival Bergamoscienza 2010 (www.bergamoscienza.it ).

    L'inquinamento costa

    L'inquinamento costa
    Marina Davoli (Direttore Dipartimento di Epidemiologia del SSR, Regione Lazio) illustra lo studio Aphekom svolto su 25 citt? europee per misurare impatti sanitari ed economici. Secondo lo studio, presentato a Parigi il 2 marzo, se una citt? come Roma riportasse i valori degli inquinati nell'aria alle soglie di sicurezza raccomandate dall'organizzazione mondiale di sanit?, si risparmierebbero 1300 morti e 2 miliardi di euro all'anno.
    Scienza in rete
    itMarch 02, 2011

    Sulla scia dell?Endeavour

    Sulla scia dell?Endeavour
    Tra il 2002 e il 2005, Bob ha ripercorso la prima circumnavigazione del Pacifico compiuta dal Capitano James Cook a bordo della HMS Endeavour (1768-1771). Mentre visitava i luoghi di attracco, Bob ha ripercorso i diari di bordo del viaggio di Cook e di quelli compiuti nei decenni successivi, compresi i diari dei viaggi di Darwin sulla HMS Beagle e di Thomas Huxley sulla HMS Rattlesnake, avvenuti 50-70 anni pi? tardi, nella prima met? del XIX secolo. Questa esperienza ha permesso a Bob di osservare non solo i profondi cambiamenti nelle culture locali e negli ambienti naturali seguiti all?avvicendarsi di missionari, balenieri e pionieri, ma anche l?impatto che ne ? seguito e che continua ad avere rilevanza oggi che i colonizzatori europei e le popolazioni locali si confrontano con le questioni attuali del cambiamento ambientale. Durante questo periodo la comprensione del mondo naturale ha subito un drastico cambiamento quando lo statico mondo linneano, conosciuto da Cook e dai suoi compagni di viaggio, fu messo in discussione dall?idea di Darwin della mutabilit? della specie. Anche il viaggio di Bob ? avvenuto in un momento in cui la percezione della scienza sta cambiando mentre le scienze del sistema-terra, del clima e della biodiversit? sono soggette a una profonda rivisitazione. Questi viaggi sono stati influenzati da, e hanno contribuito a, questi cambiamenti di prospettiva: qual ? la lezione di oggi?

    Storie dimenticate di naturalisti esploratori italiani dall?Unit? d?Italia al primo novecento: alla scoperta della biodiversita

    Storie dimenticate di naturalisti esploratori italiani dall?Unit? d?Italia al primo novecento: alla scoperta della biodiversita
    L?Ottocento ? il secolo d?oro delle esplorazioni scientifiche sulla biodiversit?; anche l?Italia, soprattutto dopo la sua nascita come stato unitario fu fra i protagonisti di questa epoca. In questo glorioso periodo delle esplorazioni scientifiche geografi, geologi, zoologi, botanici ed etno-antropologi furono accomunati da uno spirito di conoscenza e d?esplorazione delle ?Terre incognite? di un Pianeta Terra ancora tutto da scoprire. Anche per l?Italia l?Ottocento ? il secolo dell?industrializzazione, del pensiero positivista e del colonialismo ed ? proprio in questo periodo che discipline in erba come l?etno-antropologia, la biogeografia, l?ecologia, e, nell?insieme, le conoscenze sulla biodiversit?, iniziano il loro lungo percorso di crescita e di sviluppo metodologico, di evoluzione dei concetti e delle loro basi teoriche. Uomini dalle diverse origini e motivazioni intraprenderanno viaggi straordinari in continenti inesplorati: Orazio Antinori in Eritrea ed Etiopia, Odoardo Beccari nel Borneo, Elio Modigliani a Sumatra, Luigi Robecchi-Bricchetti in Somalia, Luigi Maria d?Albertis in Nuova Guinea, Leonardo Fea nelle isole di Capo Verde e tanti altri che dedicheranno gli anni migliori della loro vita alle scoperte geografiche, naturalistiche, antropologiche. E? questo il periodo in cui vengono promosse spedizioni che vedono fra i protagonisti scienziati naturalisti di istituzioni scientifiche come il Regio Museo Zoologico di Torino, il Museo di Storia Naturale di Genova, appoggiati dalla Societ? Geografica Italiana. E? anche il periodo delle grandi imprese di circumnavigazione del globo fra le quali quelle della pirocorvetta Magenta con a bordo gli zoologi Enrico Hyllier Giglioli e Filippo De Filippi che tocc? tutti i principali continenti e le regioni pi? a nord del mondo e quelle della pirocorvetta Vettor Pisani che effettu? tre peripli. Le raccolte di questi esploratori naturalisti incrementarono le collezioni dei musei e diedero un contribuito consistente a questo significativo momento della storia della scienza.

    Le esplorazioni sotto casa: le lucertole e la morra cinese

    Le esplorazioni sotto casa: le lucertole e la morra cinese
    Siamo spesso portati a pensare che lo studio della fauna e della flora sia legata solo ai grandi viaggi di esplorazione in luoghi lontani ed esotici e, in questo modo, non ci accorgiamo spesso delle specie che possiamo incontrare anche fuori dalla porta di casa. Alcune di queste, pur essendo molto comuni, presentano aspetti interessantissimi della loro biologia e hanno comportamenti molto complessi che li rendono degli ottimi modelli di studio. Una specie che si ? rivelata estremamente interessante ? la lucertola muraiola (Podarcis muralis), un piccolo animale che vive anche in ambienti molto antropizzati e che ? possibile trovare in gran numero rendendo pi? facile lo studio della sua ecologia e del suo comportamento. Nonostante sia cos? comune, ? sempre stata poco studiata e le notizie sul suo conto erano per lo pi? aneddotiche fino a quando il Museo di Storia Naturale di Milano e l?Universit? di Pavia non hanno avviato uno studio approfondito sulla sua biologia alcuni anni fa. Queste ricerche hanno permesso di dimostrare l?esistenza di un polimorfismo cromatico, cio? dell?esistenza di individui con colorazioni ventrali differenti associate a comportamenti riproduttivi molto diversi all?interno delle singole popolazioni. In particolare, esistono tre colorazioni di base (bianco, giallo e rosso) che sono associate a strategie riproduttive alternative: i maschi gialli sono fortemente territoriali e difendono il loro spazio vitale dagli intrusi combattendo accanitamente, quelli rossi sono dei mate-guarders, cio? difendono la propria compagna impedendo ad altri maschi di accoppiarsi con lei, mentre quelli bianchi sono degli sneakers, cio? non hanno un territorio proprio, ma si introducono in quelli altrui per accoppiarsi di nascosto con le femmine presenti. Queste strategie sono in continua competizione reciproca e causano un equilibrio dinamico del numero di individui dei diversi colori dipendente dalla morfologia dell?area in cui le lucertole vivono. L?equilibrio viene mantenuto dal fatto che nessuna strategia ? vincente in assoluto, bens? i territoriali riescono ad allontanare i mate-guarders, ma non riescono a controllare tutti gli sneakers che si intrufolano nei loro territori; questi ultimi non riescono, invece a superare il controllo esercitato dai mate-guarders. Queste strategie alternative sono state chiamate sasso-carta-forbice, come i simboli della morra cinese, in cui un segno vince contro il secondo, ma perde con il terzo. Questo meccanismo era stato dimostrato solo in un?altra specie di lucertola, Uta stansburiana, che per? vive nell?America settentrionale e appartiene ad un?altra famiglia di sauri. Le ricerche in corso hanno dimostrato l?adozione di questa strategia grazie ad una serie di studi ed esperimenti che hanno coinvolto vari aspetti della fisiologia, del comportamento e dell?ecologia.

    Viaggiatori pericolosi: breve storia della diffusione delle malattie infettive e parassitarie nei secoli

    Viaggiatori pericolosi: breve storia della diffusione delle malattie infettive e parassitarie nei secoli
    La Rivoluzione Neolitica, che segna il passaggio della nostra specie all?agricoltura ed all?allevamento del bestiame, se da un lato ha posto le basi per lo sviluppo delle civilt?, dall?altro ha rappresentato il momento topico della nascita e della diffusione delle principali malattie infettive e parassitarie (allegoria della cacciata dall?Eden?). Le malattie hanno da allora accompagnato e, in molti casi, condizionato la storia dell?umanit?. Ora mentre il vaiolo, la peste e il tifo epidemico non rappresentano pi? il flagello dei tempi antichi, grazie ai vaccini ed agli antibiotici, la malaria continua ancora oggi a costituire un problema che ci trova in buona parte impreparati.
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