Divina Archeologia podcast: Ep1 Virgilio

Dal soffitto del Mann dov’è dipinto, Dante si mette a nudo rivelando le proprie ansie e tentazioni, e la sua ammirazione per le immagini degli antichi. Prima di uscire e mischiarsi alla folla di Napoli

Ulisse: ritratto nell’affresco Achille a Sciro del Mann. Ha davvero seguito “virtute e canoscenza” fino a soccombere, come dice Dante? Oppure Ulisse è più scaltro che sapiente, come dicevano gli antichi? Forse è solo un eroe “umano”

Traiano: ritratto nella statua da Minturno del Mann. Traiano ottimo imperatore: un soldato capace e un governatore scaltro. Così bravo e amato, che per intercessione di un papa è persino salito in Paradiso. Così narra una leggenda. Così narra Dante nella Commedia.

Medusa: ritratta nella Tazza Farnese del Mann. L’orrida Medusa teneva lontane le sciagure. Il mostro più orrido e malvagio che ci sia, in fondo ha un cuore buono. Ma oramai la rabbia per le ingiustizie subite è tale, che non ha fine.

Ercole: ritratto nell’Ercole Farnese del Mann. Ha sconfitto barbari mostri ma, a sua volta, ha commesso crimini orrendi. Esagerato in tutto. Sempre. Anche nell’affrontare la morte. È Ercole, l’eroe più vero.

La guida di Dante nell’aldilà narra la città che ha amato più di ogni altra, e che ha scelto per il sonno eterno. Narra la “sua” Napoli e i suoi luoghi del cuore, fino a giungere al lago Averno, ingresso degli inferi.