Ep7 Il canto monodico

La grandezza dell’uomo risiede, forse, nella capacità di unire sacro e profano, tempo ed eterno, nell'armonia della vita.

Dante ha il privilegio di poter sentire la musica prodotta dal movimento del creato, l’armonia dell’Archimusicus, che è Dio.

Nelle cornici del Purgatorio Dante sente la riunificazione tra sacro e terreno: l’anima e il corpo ritrovano il loro accordo.

Il canto a una sola voce, in contrasto continuo, nel Purgatorio, tra musica terrena e ultraterrena.

La musica nel Purgatorio Dantesco, come una scalata sul Monviso, montagna che Dante cita nella Divina Commedia.

Tromba, campana, cennamella, liuto, tamburo: strumenti realmente presenti oppure usati a scopo di metafora?

Le anime dannate soffrono in un luogo senza ordine, frastornate da suoni che non cessano un attimo di martellare nel cervello.

La musica e i musicisti nella Commedia sono molto presenti, ma alcuni passi sembrano volerla nascondere.

Dante fu amico e frequentatore di musicisti ai quali commissionava la musica per le proprie poesie.

Come era considerata la musica nel Medioevo? Che musica ascoltava Dante? E Dante sapeva suonare qualcosa?