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    ANSA L'impero dei Segni

    Uomini, situazioni, eventi interpretati alla luce della loro comunicazione: il primo discorso di Carlo III, il successo di Banksy, la gestualità di Josè Mourinho. Un approfondimento condotto attraverso interviste ad un esperto di comunicazione.
    it15 Episodes

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    Episodes (15)

    Giovanni Allevi, la potenza della fragilitÃ

    Giovanni Allevi, la potenza della fragilitÃ
    A un paio di settimane dalla fine del festival di Sanremo, oltre le canzoni e le polemiche, c’è un’immagine che resta impressa dell’edizione appena passata: la comparsa sul palcoscenico di un uomo malato e smagrito ma incredibilmente vivo e vitale. Nel podcast realizzato con Alberto De Martini proviamo ad analizzare i messaggi inviati da quella singolare apparizione di un artista debole e forte al tempo stesso.

    Gigi Riva, un riferimento anche per i giovani che non c’erano

    Gigi Riva, un riferimento anche per i giovani che non c’erano
    Mito, eroe, semidio, Odisseo, simbolo, hombre vertical: le definizioni, tutte positive, per l’uomo e per l’atleta si sono sprecate nei commenti alla morte del più grande attaccante azzurro di sempre. Vale solo per i boomer e per chi c’era all’epoca del miracoloso scudetto del Cagliari o Gigi Riva può essere un mito e un riferimento anche per chi non c’era ed è molto più giovane? Ne abbiamo parlato dal punto di vista della comunicazione e dei segni nel podcast realizzato con Alberto De Martini.

    Sinner, il settimo eroe

    Sinner, il settimo eroe
    Era da tanto che l’Italia non aveva un atleta vincente, un eroe condiviso intorno a cui riunirsi. Sinner, come Coppi, Tomba, Paolo Rossi, è esattamente questo. I segni del nuovo idolo del tennis, un po’ amico, un po’ angelo, un po’ guerriero, interpretati alla luce della comunicazione (e di qualche malignità di troppo) con l’aiuto di Alberto De Martini.

    Israele tra David e Golia

    Israele tra David e Golia
    Una delle narrazioni in cui affonda l’origine di Israele, la sfida tra David e Golia, vinta da chi è apparentemente più debole, cioè il pastorello che diverrà re, definisce la singolare duplicità delle percezioni che nel tempo si è avuta di Israele: a seconda dei casi debole o forte, vittima o carnefice. E’ uno degli elementi che complica ulteriormente la comprensione di una vicenda complessa come quella del conflitto arabo-israeliano nella sua declinazione Hamas-Israele.

    Bomba o non bomba, il segreto Oppenheimer

    Bomba o non bomba, il segreto Oppenheimer
    Cosa ci dice il successo di un film di tre ore, dalla trama non lineare, con continui avanti e indietro nel tempo e un audio a tratti disturbante? Lo sceneggiatore, critico e regista Paul Schrader l’ha definito il film più importante del secolo. Perché? Ne parliamo con Alberto De Martini, esperto di comunicazione.
    ANSA L'impero dei Segni
    itSeptember 30, 2023

    Prigozhin, un po' orco un po' corsaro

    Prigozhin, un po' orco un po' corsaro
    Il 24 giugno ha tenuto una buona parte del mondo con il fiato sospeso: con quali occhi abbiamo guardato a Yevgeny Prigozhin, il temibile e feroce capo della brigata Wagner, ex ‘cuoco’, orco spietato e crudele nel suo tentativo di assalto al cielo (cioè al Cremlino)? L’immagine dell’uomo che compariva nei suoi video sempre in mimetica e giubbotto antiproiettile secondo l’analisi di Alberto De Martini, esperto di comunicazione.

    Il tennis tra solitudine, angoscia ed empatia

    Il tennis tra solitudine, angoscia ed empatia
    Il grande scrittore americano David Forster Wallace ne ha scritto come di un’esperienza religiosa, c’è chi ha parlato di ‘partita esteriore e partita interiore’, Nick Bollettieri, il guru violento del tennis moderno, ha ridefinito la mentalità dei campioni (oltre che la loro tecnica), mentre per Adriano Panatta il ‘gesto bianco’ (definizione di Gianni Clerici) è sempre e solo armonia. Ma cosa ha di particolare e di diverso dagli altri sport il tennis, che celebriamo nella sua stagione d’elezione, la primavera-estate? Perché l’immagine di Federer e Nadal che si tengono la mano e piangono ci ha emozionato così tanto?

    L’orso tra paura e empatia

    L’orso tra paura e empatia
    Dalla costellazione dell’orsa al Teddy Bear, dalla sostituzione del nome (Bruno e non Orso) da parte dei popoli germanici terrorizzati perfino di nominarlo, dai modi di dire che fanno riferimento alla sua poca socievolezza (‘sei un po’ orso’) al caso M49 e JJ4: perché l’orso ispira sentimenti così contrastanti?

    Mourinho, il comunicatore-eroe

    Mourinho, il comunicatore-eroe
    Josè Mourinho è uno dei personaggi più controversi, un vincente, un polemista nato e, per la maggior parte degli osservatori, soprattutto un ‘grande comunicatore’. Un apprezzamento che molte volte nasconde in realtà un giudizio negativo sul Mourinho allenatore. Come stanno davvero le cose? Cosa esprime la comunicazione dell’allenatore portoghese? E’ solo un prestigiatore o anche un vero leader? L’analisi dell’Ansa con l’aiuto di Alberto De Martini, ceo di Conic ed esperto di comunicazione.

    Amadeus, la forza (e l’abilità) dell’uomo senza qualitÃ

    Amadeus, la forza (e l’abilità) dell’uomo senza qualitÃ
    Cosa c’è in Amadeus che lo ha fatto diventare il conduttore di maggiore successo, oltre che uno dei più continui, del Festival di Sanremo? E’ stato perfino il primo ad avere l’onore di avere un presidente della Repubblica all’Ariston. Ci fa o ci è? E’ una spalla che è cresciuta o un geniale antieroe? Lo abbiamo chiesto a Alberto De Martini, ceo di Conic ed esperto di comunicazione.

    Le sfide nella sfida Bonaccini-Schlein

    Le sfide nella sfida Bonaccini-Schlein
    La forza dell’innovazione contro l’energia moderata (e popolare, come recita uno slogan): quali sono gli elementi che guidano la comunicazione di Stefano Bonaccni e Elly Schlein in corsa per la guida del principale partito di opposizione, il Pd, insieme a Paola De Micheli e Gianni Cuperlo? Il podcast della serie L’impero dei segni prova a interpretare i messaggi dei due candidati con l’auto dell’esperto di comunicazione Alberto De Martini.

    Banksy, artista-comunicatore

    Banksy, artista-comunicatore
    E’ considerato il più famoso street-artist contemporaneo, ha iniziato con i graffiti e ora usa la tecnica dello stencil, le sue opere sono arrivate fino in Ucraina, nel teatro di guerra. Ma nessuno sa chi sia, realizza i suoi disegni sui muri e scompare, non autorizza le sue mostre, fa distruggere le opere battute all’asta (a cifre da capogiro). Qual è il segreto di tanta popolarità?

    Zelensky, presidente-comunicatore

    Zelensky, presidente-comunicatore
    In quella che da subito è stata considerata la prima vera guerra ibrida della nostra epoca - l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la resistenza di Kiev anche grazie all’iuto occidentale - l’aspetto della comunicazione ha avuto un ruolo determinante. In questo podcast proviamo a spiegare, con il contributo di Alberto De Martini, perché su questo specifico terreno il presidente Zelensky ha già vinto e da tempo.

    Giorgia Meloni, l'emozione del successo

    Giorgia Meloni, l'emozione del successo
    I primi messaggi (del corpo e non solo) della leader del partito vincitore alle elezioni diventata presidente del Consiglio. L’emozione, la determinazione, le piccole gaffe, le scelte fatte. Un’analisi dei segni disseminati più o meno volontariamente nei primi giorni dopo la vittoria, dall’intervento alla Coldiretti a Milano, al passaggio di consegne con Mario Draghi al discorso alla Camera con la guida di un esperto di comunicazione, Alberto De Martini.

    Carlo III tra dolore e stizza

    Carlo III tra dolore e stizza
    Narrazioni, storytelling, linguaggio del corpo, moda e molto altro: il mondo è una foresta di segni (o, appunto, un impero come scrisse il semiologo Roland Barthes parlando del Giappone in un suo celebre libro) che cerchiamo di ‘leggere’ con l’aiuto di un esperto di comunicazione, Alberto De Martini, saggista, docente, uno dei più noti pubblicitari italiani. In questa prima puntata ci dedichiamo alle prime uscite del nuovo re d’Inghilterra dopo la morte di Elisabetta II. Cosa ci ha comunicato finora Carlo III?