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    Manituana - Podcast MUSICA

    Nella sezione Musica inseriremo contributi musicali ispirati a Manituana e al suo mondo. L'obiettivo è innalzare la colonna sonora (le colonne sonore) del romanzo. Musicisti ed esploratori del suono ci spediranno gli elementi di questa architettura.
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    Marco Bertoni - AAAAnalogia

    Marco Bertoni - AAAAnalogia
    "Avevano portato anche i bambini, perché un giorno lo raccontassero a figli e nipoti."
    Quando ho proposto 'AAAAnalogia' per la sezione suoni di Manituana, WM1 mi ha scritto:
    Ciao Marco, il pezzo è interessante, solo che... ...solo che stento a trovare il legame con Manituana. Me lo spieghi?
    Non ho molto da spiegare, in effetti. I futuristi definivano l'analogia "l'amore che unisce le cose più lontane". Ho raccolto e manipolato frammenti sonori provenienti da culture che utilizzano quasi esclusivamente l'oralità per tramandarsi e per raccontare. Frammenti di voci arabe, native americane, sarde, gitane...I suoni sono stati ordinati, intonati per quarti di tono e poi risuonati dal vivo con l'aiuto di campionatori e computer. Certo l'ho fatto pensando a Manituana, ma non espressamente legato a qualche momento o personaggio della storia. Mi sembrava che il risultato fosse una possibile colonna sonora del sapore del romanzo.

    Yu Guerra! - Odio vero

    Yu Guerra! - Odio vero
    La canzone che ha incontrato Manituana ed è rimasta flashata
    WM1: Incontro Yu Guerra un pomeriggio di febbraio all'ufficio postale di via Mazzini, Bologna. Yu è un veterano della scena rock'n'roll cittadina. Scena che una volta, nemmeno troppi anni fa, produceva band a iosa. Band che avevano spazi e occasioni per suonare e sperimentare mentre oggi... Oggi Bologna affoga nella sua insperanzosa decadenza, decadenza che abbraccia untuosamente ogni settore. Le band che ci sono si fanno il culo e vanno avanti con ringhiosa dignità, perché ci credono. Come la band di Yu, che si chiama Yu Guerra! Il "valore aggiunto" dell'essere un gruppo è tutto in quel punto esclamativo, che potenzia il nome del singolo e lo trasforma in un grido. [Mi ci ritrovo pienamente: nello pseudonimo "Wu Ming 1", "1" sono io, "Wu Ming" è il punto esclamativo.] Yu Guerra!, figli del punk-rock proletario bolognese, quello che si fa fotografare sul ponte di via Matteotti, una vera e propria tradizione iconografica. Appoggiati al parapetto, levitando su un groviglio di binari e traversine, ci si sente working class heroes. "Veniamo dalla zona dietro la Stazione", cantavano gli Stab. "Stab", pugnalare. Yu mi parla di vecchi partigiani pugnalati dall'immemoria pubblica di questo stato-canaglia, reduci della Battaglia di Porta Lame incontrati dopo aver letto 54 e Asce di guerra, poi mi parla di Manituana. Quando ha letto il romanzo, Yu aveva pronta una canzone. Canzone e libro si sono fusi. Quando Yu la canta, mi dice, presta la voce a Joseph Brant. Torno a casa, visito il sito della band: ci linkano. Ci nominano. Scarico la canzone: è una rivalutazione dell'odio, contro tutti i buonismi imbelli. E' la rivendicazione del bisogno di un certo odio, per niente cieco, anzi, pensato a fondo. Non siamo distanti dall'elogio di una certa tristezza fatto da Elio e le storie tese nell'ultimo album, contro le felicità finte e coatte, le felicità-merce che rendono ebeti. Telefono a Ricky e mi spiega: "Nelle interviste, quando gli chiedono di nominare una band di riferimento, Yu risponde 'Wu Ming'. Per lui siamo musicisti." Perché no? Noi non abbiamo mai tracciato confini tra i diversi modi di raccontare storie. Al telefono decidiamo: Odio vero andrà su manituana.com.
    ODIO VERO Il mio odio è puro | sentimento vero | Nasce dal profondo, | frutto del pensiero. | Non si fa aspettare, | non ti avverte prima, | non si fa domare | dalla parte buona. Il mio odio è puro | frutto del pensiero, | sgorga dal profondo, | il mio odio è vero. Gelido è il mio sguardo | S'incendia dentro | Brucia poi si espande. | E' odio vero. L'odio non è rabbia, | non si fa arginare. | Resistente al tempo, | l'odio è razionale. | Sentimento oscuro, | sa quando aspettare: | cerca la vendetta, | cosa naturale. Il mio odio è puro, | sentimento fiero. | Sgorga dal profondo, | il mio odio è vero. Lava incandescente | che non si frena. | Livido s'infrange, | un fiume in piena. | Gelido è il mio sguardo, | s'incendia dentro. | Brucia poi si espande. | E' odio vero. L'odio non è rabbia | che si brucia in fretta. | Sa che solo il tempo genera vendetta. Il mio odio è puro, | sentimento fiero. | Sgorga dal profondo, | frutto del pensiero. Il mio odio è vero! E' odio vero! Odio vero! Odio vero!
    WM5: C'è un nocciolo fondamentale nel rock'n'roll, sempre presente, sempre avvertibile. Passa dai solchi dei dischi ai discorsi dei fan, è una sensazione in fondo alla pancia. Non sono le valvole calde degli amplificatori (quello semmai è il cuore tecnico della faccenda) né lo stile di vita delle star, che ha a che fare, in fondo, con qualcosa di superfluo. Chi si lascia abbagliare dallo stile tralascia l'essenza. Il rock'n'roll parla sempre la stessa lingua, dice sempre la stessa cosa: anche in mezzo alla merda ce la faremo, baby. Un piccolo paradiso a portata di mano esiste, se sai lottare per averlo. Questo mi piace nella musica di Yu. Non è nient'altro che questo, e non è poco. YG: Notte fonda. Torno a casa reduce da un blitz della Guardia di Finanza dopo un nostro live. Accendo il computer, sfilo dalla tasca della camicia con la quale ho suonato il verbale redattomi dagli sbirri e, connesso al mio indirizzo di posta elettronica, trovo la grandiosa notizia che la band di scrittori Wu Ming dichiara di apprezzare Odio vero. Ho scritto il brano molto prima di leggere Manituana. Mi è uscito come un fiume in piena. L'elogio dell'odio come forma nobile di sopravvivenza in tempi ostili. Leggo Manituana, rimango folgorato, c'è lo sviluppo di tutti i concetti che nella canzone io posso solo accennare. Da allora quando canto, io sono il Mohawk che con la sua ascia di guerra frantuma il cranio al colono. - Da Yu Guerra! (collettivo di musicisti) a Wu Ming (band di scrittori) Dedicato a Joseph Brant e Philip Lacroix

    Beans, Bacon & Gravy - Seneca Canoe Song

    Beans, Bacon & Gravy - Seneca Canoe Song

    Nuova incursione nell'audioteca di Manituana dei Beans, Bacon & Gravy, che da trent'anni portano in giro per l'Italia la old time music americana. Il 6 febbraio 2008 abbiamo presentato il libro a Crema, su invito dell'infaticabile Paolo Gualandris, ospiti del Caffè letterario, a sua volta ospite di un night club in cui si accumulavano icone hollywodiane e detriti del kitsch d'ogni epoca. I BB&G hanno "sonorizzato" l'evento, esibendosi prima, durante e dopo i nostri sproloqui, in una scenografia da film di Lynch (mancava soltanto lui). A detta di tutti i presenti (nonché della stampa locale), serata di grande impatto. Che per noi è proseguita a casa di Paolo, fino alle ore piccole, tra chiacchiere e ruminazioni sui massimi sistemi. Tra i brani eseguiti dai Beans, anche un canto tradizionale Seneca. Siamo in pieno territorio mentale delle Sei Nazioni. In questo come in tanti altri casi, tramandatore è stato Pete Seeger, l'immarcescibile. Ecco le note di copertina del suo disco Circles & Season, 1979.
    Ray Fadden, who runs the extraordinary Six Nation Museum in Onchiata, NY, taught me this. I asked him to teach me an Indian song; he replied "Pete, many of our songs are sacred to us and should be not sung by white men. But it would be good if you learned this canoe song and taught it to others". [Ray Fadden, che dirige lo straordinario Six Nation Museum a Onchiata nello stato di New York, mi insegnò questa canzone. Gli chiesi di insegnarmi una canzone indiana e lui rispose: "Pete, molte delle nostre canzoni sono sacre per noi e non dovrebbero essere cantate dagli uomini bianchi. Ma sarebbe buona cosa se tu imparassi questa canoe song e la insegnassi ad altri"].
    Dicono i Beans: "Nel nostro piccolo e con umiltà, portiamo avanti il testimone ricevuto da Pete."

    Wu Ming 5 - L'indiano cammina per Londra

    Wu Ming 5 - L'indiano cammina per Londra
    Rapsodia in due momenti ispirati ai capitoli 11 e 21 della seconda parte di Manituana
    Dopo anni di distacco, Wu Ming 5 torna a scrivere musica. In una vita precedente, nei panni di bassista e chitarrista punk, calcava i grezzi palchi di bettole e centri sociali. Nell'incarnazione successiva, era un DJ e conduttore radiofonico dall'eclettica proposta (soul, hip hop, reggae, freakbeat, boogaloo, jazz). Oggi usa il computer. Streets of Westminster è l'entrata in azione dei Mohock di Londra come l'avrebbe accompagnata un Henry Mancini incattivito. Archi lievemente sfasati rimarcano lo shock percettivo di fronte a simili alieni urbani. Boardwalk Talk è Le Grand Diable che attraversa la città, a piedi, aperto a ciò che potrà accadere, autentica "passeggiata dello schizo" di anti-edipica memoria. Buon ascolto!

    Jet Set Roger (& Zograf) - Manituana

    Jet Set Roger (& Zograf) - Manituana
    Un glam-rocker bresciano e un disegnatore serbo intrecciano i rispettivi linguaggi in un omaggio sonografico a Manituana
    Jet Set Roger è nato a Londra nel 1973, ma si è presto trasferito in Italia per via del tempo. Calca le scene da quando era un ragazzino e ha collaborato con vari artisti fra cui noialtri WM. Con la sua band ha aperto concerti di Bluvertigo, Afterhours e altri nomi noti, e ha partecipato a varie compilation. Il gusto per i travestimenti e per la musica glam rock sono sempre stati la sua cifra stilistica, ma da poco ha arricchito la sua proposta mostrando un'inedita attitudine da crooner. Nel Maggio 2007 è uscito il suo primo album "La vita sociale", che sta ottenendo un buon successo di critica e si può acquistare su iTunes. Ha partecipato alla colonna sonora del film "Che Guevara: Il corpo e il mito", con il brano "El Che chez Roger", nato come omaggio al romanzo Havana Glam di Wu Ming 5. Il documentario, prodotto dalla B & B film, è già stato acquistato da vari canali televisivi, fra cui Artè, ZDF, History Channel etc.
    Aleksandar Zograf pseudonimo di Saša Rakezić, è nato a Pančevo, Vojvodina (Serbia), nel '63. Giornalista musicale e disegnatore di fumetti, è autore di numerosi lavori pubblicati in tutto il mondo. Tra questi: Life Under Sanctions, Psychonaut, Dream Watcher e Bulletins from Serbia. In Italia si afferma e conquista il pubblico con le Lettere dalla Serbia, cronaca quotidiana dei bombardamenti della NATO sulla Serbia del ’99, da cui è nato il libro omonimo, pubblicato dalla casa editrice Punto Zero, al quale si aggiungono per lo stesso editore Saluti dalla Serbia e Psiconauta. Sempre in Italia i fumetti di Zograf sono stati pubblicati dalla rivista Kerosene e dal Centro del Fumetto Andrea Pazienza.

    Fabio Zuffanti - Cuore Freddo Freddo

    Fabio Zuffanti - Cuore Freddo Freddo
    Una suite composta e registrata dal musicista genovese - prima traccia: "Il cielo era percorso da nuvole ovattate"
    Fabio Zuffanti è un iper-attivo cantautore, bassista e compositore genovese, tra i veterani della scena progressiva italiana. Dal 1993 è membro della band Finisterre, mentre da solo è autore di alcuni dischi tra cui l'EP Pioggia e luce, che è interamente scaricabile qui. Tra i vari progetti in cui Fabio è coinvolto vanno citati anche La maschera di cera (gruppo dedito alla riscoperta e riproposizione dei suoni prog anni '70, quelli di PFM, Banco, Le Orme etc.) e, in duo, con la cantante Simona Angioloni, il duo "folk" chiamato Aries. La musica di Fabio è, ipse dixit, "un mix tra elettronica, ambient, soffice psichedelia, atmosfere surreali e piovose". Di lui si può leggere su un sito specializzato: "[Zuffanti è] l'uomo al quale potete chiedere qualunque tipo di cimento nel campo d'Euterpe nella certezza che egli saprà restituirvi un capolavoro: commissionategli di tutto, da Mino Reitano a John Zorn, e vedrete che non vi tradirà!" E infatti eccolo qui: ispirato dalla lettura di Manituana, e in particolare da quella della terza parte, ha composto una suite intitolata "Cuore Freddo Freddo". 01. Il cielo era percorso da nuvole ovattate (Cap. 1) 02. Battere d'ali e vento tra le piume (Cap. 40) 03. Gemello sinistro è il ghiaccio (Cap.45)
    In alto a destra, il link alla prima traccia. In alto a sinistra, le sotto-pagine con la prosecuzione della suite

    Beans, Bacon & Gravy - The Coo Coo Bird

    Beans, Bacon & Gravy - The Coo Coo Bird

    A Lugano, poco prima della presentazione di Manituana al centro sociale "Il Molino", abbiamo conosciuto Angelo Nuzzo, che dal 1979 suona mandolino, dulcimer e autoharp nei Beans, Bacon & Gravy, veterani (con base a Busto Arsizio) della old time music di matrice americana. I Beans suonano la musica che gli immigrati europei (scozzesi, inglesi, irlandesi, francesi) portarono nelle colonie d'Oltreatlantico nel corso del '700, ponendo le basi di quella che oggi suona all'orecchio come musica quintessenzialmente americana ma che non ha mai reciso le proprie radici europee. Sono le fiddle songs, le ballate, le gighe che suonavano, ascoltavano e danzavano i coloni bianchi negli anni che raccontiamo in Manituana (e che continueremo a raccontare nei prossimi due romanzi).

    2/9 dei Modena City Ramblers - Ballad of Esther Johnson

    2/9 dei Modena City Ramblers - Ballad of Esther Johnson
    Massimo "Ice" Ghiacci & Francesco "Fry" Moneti, MCR - maggio 2007
    Massimo "Ice" Ghiacci & Francesco "Fry" Moneti dei Modena City Ramblers ci regalano questo pezzo strumentale, dedicato a quello che, sul Livello 2 del sito, è il personaggio più dibattuto insieme a Philip Lacroix Ronaterihonte. Ballata per rondini, fruscio e vecchi strumenti scovati in soffitta... Ice: tema, whistle, mandolino, banjo, glockenspiel, percussioni, voce Fry: chitarra e violino

    Casasonica - MANITUANA, a soundtrack

    Casasonica - MANITUANA, a soundtrack
    Dai Subsonica ai Petrol, 8 tracce per 8 capitoli del romanzo
    Musica e narrazione sono sorelle da sempre. Dall'Australia alla Finlandia, passando per la Grecia, miti e leggende sono nati nel canto, prima di essere racconti e scritture.
    Che c'è di nuovo, allora, se un'etichetta musicale sforna la colonna sonora di un romanzo?
    Nel caso di Manituana c'è un progetto ambizioso, l'idea di raccontare storie con ogni mezzo necessario, partire dal romanzo per esplorare un universo narrativo e renderlo accessibile da diversi sentieri: non solo il libro, ma anche fumetti, video, musiche, pagine web.
    [...]
    Su questo terreno entra in gioco Casasonica. Max Casacci decide di raccogliere la sfida e propone ai gruppi che incidono per l'etichetta di leggere il romanzo, scegliere un capitolo, o magari un personaggio, e musicarli a modo loro. Nascono così queste 8 tracce – tutte scaricabili gratuitamente dalla Rete: la prima, tra molte possibili, colonna sonora di Manituana.
    Chi lo desidera, potrà ascoltarla mentre legge i capitoli dai quali è scaturita. Qualcuno potrà suggerire nuovi abbinamenti. Altri potranno giocare la stessa partita, magari in tutt'altra direzione, chitarra acustica e voce, violino e frullatore, remix. Infine, chi ritiene che ognuno dovrebbe immaginare da solo i suoni di un romanzo, potrà ascoltare i brani tenendo chiuso il libro. Uno dei principi della narrazione transmediale è che ciascuna tessera del mosaico possa essere autonoma, un gioiello da rimirare sul palmo della mano, anche senza collocarlo nell'intero disegno.

    (dall'articolo di presentazione del progetto scritto per Torinosette - La Stampa)

    Art Johnson & Lyle Anderson - Ohwejagehka

    Art Johnson & Lyle Anderson - Ohwejagehka
    Canti e Danze delle Sei Nazioni
    Art Johnson e Lyle Anderson provengono dalla zona del Grand River, la terra che Joseph Brant ottenne dal governatore del Canada per i profughi delle Sei Nazioni.
    Insieme si fanno chiamare Ganohgwatroho:no Henadrenoto:ta, ovvero "I cantanti della Lunga Casa delle Sorgenti Acide". Hanno inciso un album intitolato Earth Songs (Ohwejagehka Gae:nasho:oh) che contiene 4 lunghe versioni di canti tradizionali irochesi, nati per accompagnare la danze in occasioni sociali.

    04 pe-ld - Glockpipe

    04 pe-ld - Glockpipe

    04 pe-ld è l'alter ego di Kai Zen J, che è l'alter ego di Jadel Andreetto.
    Dopo essere stato folgorato sulla via del (post) punk in tenera età, e dopo aver suonato in diversi gruppi, nel 1994 si è trasferito dal granducato di Sudtirolo  a Bologna dove per un’endemica mancanza di batteristi ha deciso di costruirsi un multitraccia assemblando vecchi mangianastri e un campionatore con un giradischi e un rotolo di scotch.
    Oggi, nell'era dei laptop prova a usare le vecchie tecniche sui nuovi mezzi e si registra mentre suona il basso, il piano, le chitarre e tutto ciò che gli capita a tiro per mescolarlo con registrazioni ambientali, droni elettronici, ossessioni e rumori di fondo.
    Le sue più grandi influenze sono le prove d'orchestra e Dean Martin.
    Da anni viene invitato dall'Institut International de Musique Electroacoustique di Bourges in Francia a eseguire le sue musiche, ma il destino cinico e baro gli mette sempre i bastoni tra le ruote.
    A oggi ha assemblato 5 oggetti sonori, tutti rigorosamente con licenza creative commons, suddivisi in più di 50 "brani": Sessioni Notturne/Sessioni Diurne - Collezione Primavera Estate - Abito In Una Sconfitta - Collezione Autunno Inferno e Ratatoille EP
    Da un anno fa parte del consorzio di autoproduzioni indipendenti Granuloma

    L'epoca in cui si svolgono le vicende narrate in Manituana è cruciale per la storia del Regno Unito e della Scozia in particolare. Il paese è uno dei più arretrati d’Europa e sta per subire una radicale trasformazione.
    Con gli Highlander in battaglia c'è sempre stata la cornamusa, l'unico strumento che nelle guerre moderne accompagna ancora  i soldati che  vanno all'assalto, urlando e sparando sovrastati dal suono selvaggio di questo strumento, tanto che le truppe tedesche durante la I Guerra chiamavano gli scozzesi, nel fango della Somme,  "Ladies from Hell" per l'aspetto e il frastuono che si portavano dietro questi  diavoli in kilt.
    Glockpipe è nato durante il periplo della Scozia. Tra le sue pieghe sono incastonate alcune registrazioni sul campo tra cui una sfida tra la marching pipe band tasmana e quella delle Orcadi.

    A nessun contrabbasso è stato fatto del male durante la registrazione di Glockpipe.


    Paul Pieretto - Civil War

    Paul Pieretto - Civil War
    (La colonna sonora del trailer)
    Paul Pieretto nasce nel Luglio 1977 a Bologna. Dall'autunno del 2003 è bassista dei Settlefish, band indie-rock con la quale realizza Plural of the Choir (2005) licenziato su Unhip Records (IT) e Deep Elm Records (USA); all'attivo con la band ha realizzato oltre 200 concerti tra Italia, Europa, Canada e Usa. Insieme ad Agostino Di Tommaso fa parte di ElSo, un duo elettronico che ha musicato reading e spettacoli in collaborazione con Wu Ming 2: The Elements (2003), La Ballata del Corazza (2003), Guerra agli umani (2004). Dalla primavera del 2003 è il bassista di Senit, giovane cantante bolognese. Altre collaborazioni attive: Supertele, A Classic Education. Vive e lavora a Bologna. Dalla rielaborazione di diversi campioni, tra i quali una marcia tradizionale per rullante del 1790 intitolata Downfall of Paris, suonata da Federico Oppi, nasce Civil War, il brano che musica il trailer di Manituana. La voce del trailer è della vocalist Joe Zanafredi.

    Francesco Cusa - Manituana Drums

    Francesco Cusa - Manituana Drums
    Ia parte - Il concilio di Oswego
    Francesco Cusa (aka Frank U.S.A.), batterista e compositore, è nato a Catania nel 1966. Ha suonato con alcuni tra i più importanti esponenti del jazz-e-dintorni europeo, della musica improvvisata, del pop più eterodosso, addirittura del cantautorato. Tra i suoi album solisti citiamo Skrunch (Improvvisatore Involontario, 2005). E' membro di diverse band che si raggrumano a cadenza irregolare intorno a specifici progetti, come gli Switters (insieme al sassofonista Gianni Gebbia e al bassista/vociferatore Vincenzo Vasi). Gli Switters hanno collaborato con Wu Ming 1 sonorizzando lacerti del suo "oggetto narrativo solista" New Thing (Einaudi, 2004). Folgorato da un riassunto orale della storia narrata in Manituana, e in seguito aggredito da reminiscenze di film come Sentieri selvaggi e Soldato blu, Cusa ha inciso e ci ha regalato questi tre brani, che compongono una mini-suite, Manituana Drums. 1. Il concilio di Oswego 2. Mohock Club 3. La battaglia di Oriskany