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    Explore " allenamento" with insightful episodes like "Prenditi cura di te", "Multidisciplinarietà nello staff: l’idea di Roberto Calà (2/2)", "Prevenzione infortuni, un approccio personalizzato, tra struttura e specificità, con Roberto Cala (1/2)", "Le partite a tema: possibile allenare solo così?" and "Sopra la Panca" from podcasts like ""IpnoPodcast", "Cambio di Calcio - Il podcast per allenatori", "Cambio di Calcio - Il podcast per allenatori", "Cambio di Calcio - Il podcast per allenatori" and "La Spremuta POP"" and more!

    Episodes (66)

    Prenditi cura di te

    Prenditi cura di te

    Sei sicur* di prenderti abbastanza cura di te? Sia della tua mente che del tuo corpo? Mangi bene, bevi poco alcol, non fumi, alleni il tuo corpo, giochi, socializzi, tieni il tuo cervello in forma? Non si tratta di essere militari, perfezionisti o bacchettoni, ma di scegliere quanto e come desideri vivere.  Uno studio durato undici anni, condotto dall'Università di Cambridge, ha esaminato lo stile di vita di ventimila uomini e donne, e ha scoperto che piccoli cambiamenti di buon senso nel proprio stile di vita possono avere un impatto eccezionale sulla salute. Le persone che mangiavano cinque o più porzioni di frutta e verdura al giorno, facevano esercizio fisico moderato, bevevano alcolici con moderazione e non fumavano, tendevano a vivere in media 14 anni in più rispetto alle persone che non avevano queste sane abitudini. Quattordici. vedi tu.
    Alessandro Calderoni ti guida attraverso un'ipnosi sensibilizzante e motivante per imparare a trattarti meglio, giorno dopo giorno.

    Il dr Alessandro Calderoni è psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e ipnositerapeuta. Dirige il centro clinico Psymind tra Milano e Torino ed è founder di Relief, il primo servizio di sollievo psicologico rapido dal vivo e on line. Se desideri adottare l'autoipnosi clinica per migliorare una specifica condizione, scarica e prova l'app SOLLIEVO per Android o per IOS.

    Multidisciplinarietà nello staff: l’idea di Roberto Calà (2/2)

    Multidisciplinarietà nello staff: l’idea di Roberto Calà (2/2)

    Nella seconda parte dell’episodio con Roberto Calà, abbiamo chiesto a lui come vede composto un team di lavoro nella sua ipotetica società. Tra le tantissime figure che Roberto ci ha elencato ci sono quelle appartenenti all’area medica e fisioterapica, un nutrizionista, degli analisti e delle figure che ricoprono ruoli di gestione del team, ma anche due importantissimi professionisti: un podologo e uno psicologo. Infatti Roberto si è concentrato sull’importanza dell’avere una figura come quella di un podologo, importanza rivestita sia sotto l’ottica strutturale, artesica ma anche cutanea. Altrettanta attenzione deve essere data al fattore mentale che spesso si sottovaluta, spesso anche in ambiti in cui la pressione è tanta, come quello in cui lavora il nostro Roberto Calà: l’Atalanta Bergamasca.

    La chiave di un buon lavoro di team sta poi nell’integrazione sistemica e multidisciplinare di queste figure, che devono interagire continuamente, lavorando nel proprio ambito in maniera specifica. Ciò apporterebbe grande valore a tutto il team in termini di conoscenze, ma soprattutto porterebbe un miglior servizio al giocatore. Quando si hanno questi tipi di staff, dice Roberto, la buona riuscita di un progetto sta nel fatto che le persone si riescano a “orientare al compito”. 

    Buon ascolto

    Prevenzione infortuni, un approccio personalizzato, tra struttura e specificità, con Roberto Cala (1/2)

    Prevenzione infortuni, un approccio personalizzato, tra struttura e specificità, con Roberto Cala (1/2)

    Prevenzione infortuni, una approccio personalizzato, tra struttura e specificità, con Roberto Cala (1/2)

    Un episodio sul tema della prevenzione infortuni con Roberto Calà, Preparatore Atletico presso Atalanta Bergamasca e Responsabile Area Strenght Atalanta Training Lab.

    Dopo alcuni episodi in cui abbiamo toccato il tema del rischio infortuni con Franco Impellizzeri e Carlo Simonelli, oggi abbiamo un altro ospite di lusso. Roberto è tutt’oggi impegnato in campo e con il suo staff nel monitorare e cercare di agire per prevenire l’insorgere di problematiche che possano portare a infortuni.

    Ecco un pò di figate di cui abbiamo parlato con Roberto:

    • Per prevenire gli infortuni serve agire sulla struttura del calciatore in maniera aspecifica e agire in “correzione” nell’ambiente specifico (spolier: la vede anche lui così, ma…)
    • l’importanza della qualità dell’intervento dello staff
    • Su cosa serve puntare per dare al calciatore i migliori strumenti possibili per raggiungere una buna efficacia tecnica ma anche un buon equilibrio strutturale
    • Come allenare il giocatore a riconoscere la situazione e rendere una buna scelta impatta anche sulla riduzione del rischio infortuni
    • Efficacia del gesto ed efficienza energetica: serve anche lavorare sul giocatore per renderlo in grado di sentirsi? (spoiler: si)
    • L’importanza del lavoro di uno staff in maniera sistemica

    Insomma, una sorta di lezione. Mettevi comodi! Buon ascolto

    Le partite a tema: possibile allenare solo così?

    Le partite a tema: possibile allenare solo così?

    Oggi vogliamo rispondere a una domanda che si è sempre dimostrata essere frequente in questi mesi: è possibile allenare solo con partite a tema?
    Noi proviamo a darvi il nostro punto di vista, dettato dall'esperienza diretta. 

    Lunge da noi essere volutamente estremisti, ma a volte rischiamo di essere perché siamo convinti delle nostre idee. Vi consigliamo, quindi, di prendere le nostre parole come idee, non come verità assoluta. 

    Le considerazioni che faremo nell'episodio riguardano le metodologie che possono essere usate durante un allenamento e la crescita degli allenatori, ma è necessario staccarsi dal concetto fisso di struttura dell'allenamento. Insomma, ha ancora senso dire che si deve fare per forza analitico, situazionale e partita "libera"?

    Ecco, se hai passato questo step, ti godrai meglio il nostro episodio di oggi.

    Autoefficacia: cos'è e cosa voleva dirci Albert Bandura

    Autoefficacia: cos'è e cosa voleva dirci Albert Bandura

    In questo episodio scopriremo cos'è la self-efficacy, termine coniato durante le ricerche da Albert Bandura, che ancora oggi è pieno di significato ed è base di numerosissime ricerche in ambiti di apprendimento e insegnamento.

    Parleremo di quali sono le implicazioni pratiche per noi allenatori, per comprendere come tenere in considerazione la percezione di propria efficacia al fine di potenziarla nei nostri giocatori. Comprenderemo, inoltre, il significato del modello psicologico del "Lotus of control" e capiremo quali sono i 4 elementi fondamentali con cui si può agire per manipolare il senso di autoefficacia: il feedback, il supporto sociale, il "goal setting" e il self-talk (o dialogo interno).

    Buon ascolto!

    Fonti auterevoli e consigliate:
    Examining the sources of self-efficacy for physical activity within the sport and exercise domains (Samson e Solmon, 2011); Cinque lezioni leggere sull'emozione di apprendere (Daniela Lucangeli)

    L'obiettivo del preparatore atletico: migliorare la curva di apprendimento, con Cristian Iriarte

    L'obiettivo del preparatore atletico: migliorare la curva di apprendimento, con Cristian Iriarte

    Ci sono preparatori atletici che, come obiettivo, hanno la gestione e ottimizzazione della performance fisica del calciatore, e poi c’è Cristian Iriarte. 

    Lui, dopo anni nel massimo professionismo e (a detta sua) tanti errori commessi, ha capito che l’obiettivo principale del preparatore non deve essere quello. La performance sportiva diventa una logica conseguenza nel momento in cui, insieme allo staff e all’allenatore, il preparatore riesce a lavorare in sincronia con le idee del gruppo, senza anteporre “scopi fisici” all’allenamento.

    Che le competenze dei preparatori atletici debbano cambiare rispetto io classici “modelli”?

    Scopriamolo in questo episodio con Cristian Iriarte.

    ...questo episodio è tratto da una diretta Facebook. Lo trovi in versione integrale sulla nostra pagina!

    Calcio per principi e per codifiche: cosa è meglio?

    Calcio per principi e per codifiche: cosa è meglio?

    Ammesso che ci sia un meglio. Già, perché è difficile comprendere se l'idea di applicare un calcio per principi sia oggettivamente migliore rispetto ad applicarne uno per codifiche.

    In questo episodio, quindi, cercheremo più di darvi i nostri punti di vista, spiegandovi cos'è un calcio per principi e cos'è un calcio per codifiche e ci interrogheremo sul fatto che possa esistere un idea migliore a seconda della squadra che si allena.

    E cercheremo di capire come principi e codifiche possano aiutarci nella formazione del calciatore.

    Aspettiamo però anche la tua idea: dicci cosa ne pensi qui https://forms.gle/25KBh52RggahZzB76

    Principi di gioco, dell'allenatore e della squadra: cosa sono?

    Principi di gioco, dell'allenatore e della squadra: cosa sono?

    Oggi vogliamo parlare con voi del sempreverde tema dei principi di gioco. Cosa sono? Quali possono essere delle applicazioni e cosa intendiamo noi allenatori per principi di gioco?

    Secondo Enciclopedia Treccani un principio è "un concetto che forma uno dei fondamenti di un particolare sistema".

    Un concetto, appunto, che può derivare dall'allenatore dalla squadra ed è identificabile in un idea di gioco che deve essere condivisa alla squadra.

    Ma un principio di gioco può anche essere la pietra miliare di un determinato sistema (per noi, il sistema del calcio".

    Godetevi allora questa chiacchierata che, come al solito, vi metterà molti dubbi.

    E tu, come interpreti un principio di gioco? Diccelo scrivendoci al link https://forms.gle/25KBh52RggahZzB76

    Il gioco libero per l’attività di base, è un mezzo allenante?

    Il gioco libero per l’attività di base, è un mezzo allenante?

    Far giocare liberamente o cercare di direzionare l’apprendimento del gioco del calcio? 

    Spesso gli addetti ai lavori sono divisi su questo tema. 

    Sebbene la risposta possa essere nel mezzo, crediamo sia il caso di fare due chiacchiere sul concetto di gioco libero. Quasi mai esso è usato nelle scuole calcio (ma nemmeno nelle attività agonistiche) come strumento di crescita.

    Eppure una volta si cresceva di più giocando liberamente piuttosto che in campo da calcio, svolgendo compiti predeterminati.

    Facciamo due chiacchiere sul gioco libero, tra apprendimento e necessità dei nostri piccoli calciatori.

    Dicci la tua opinione su questo o altri argomenti per ricevere un nostro commento nei prossimi episodi podcast tramite questo link https://forms.gle/25KBh52RggahZzB76

    Strutturare una seduta di allenamento: sicuri di volerlo fare?

    Strutturare una seduta di allenamento: sicuri di volerlo fare?

    A volte è un po' una mania del controllo che assale noi allenatori non voler programmare e strutturare.

    Se però della programmazione abbiamo parlato nel precedente episodio, oggi scendiamo nel training day.

    Come strutturare un allenamento? Come farlo nell'attività di base, nell'agonostica e nella prima squadra?

    Oggi parliamo di attivazione (sulla quale c'è da chiarirsi un po' le idee, almeno secondo noi di Cambiodicampo) e di tutti i mezzi allenanti che possono essere presenti in una seduta.

    Dicci la tua opinione su questo o altri argomenti per ricevere un nostro commento nei prossimi episodi podcast tramite questo link https://forms.gle/25KBh52RggahZzB76

    Scopri di più al sito https://www.cambiodicampo.com/


    La programmazione degli allenamenti: una sicurezza per l'allenatore

    La programmazione degli allenamenti: una sicurezza per l'allenatore

    Programmare gli allenamenti o non programmare gli allenamenti? questo è il problema.

    Oggi, giorno in cui gli allenatori stanno cominciando a studiare e a programmare gli obiettivi della prossima stagione, dividendo macro-cicli, meso-cicli e magari anche micro-cicli, noi ci interroghiamo su quanto definire una strada per l'apprendimento sia necessario per la crescita dei propri calciatori.

    Da una parte infatti, c'è un modo di intendere l'apprendimento in maniera lineare, dall'altra (la nostra) c'è una visione non lineare che abbraccia i principi dell pedagogia non lineare dell'apprendimento, che si basa sul concetto di necessità.

    In questo modo di intendere l'allenamento, il concetto di programmazione viene totalmente rivisto e quasi scompare.

    Scopri di più cosa intendiamo nell'episodio. Buon ascolto!

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    Allenare nel sistema: la complessità del calcio, palla a Domenico Gualtieri (2 di 2)

    Allenare nel sistema: la complessità del calcio, palla a Domenico Gualtieri (2 di 2)

    Una concezione sistemica del calcio nella formazione del giovane calciatore, che si configura in un'ottica di allenamento integrale.

    Oggi siamo con Domenico Gualtieri, coordinatore dell'area Sport Science del settore del Parma e ex Milan.

    In questo episodio, secondo dopo quello della scorsa settimana "Il calcio sistemico di formazione" parleremo di tanti argomenti.

    Tra prevenzione infortuni, allenamento analitico, gioco di possesso e concetto di relazione, capiremo ancora di più cosa significa ragionare "nel tutto".

    Buon ascolto, anzi buon apprendimento!

    Apprendere il gesto attraverso le emozioni. Palla a Davide Mazzanti (2 di 2)

    Apprendere il gesto attraverso le emozioni. Palla a Davide Mazzanti (2 di 2)

    Torniamo con Davide Mazzanti, coach e direttore tecnico della nazionale italiana femminile di Pallavolo.

    Il suo talento da allenatore non ci ha lasciato indifferenti durante la piacevole chiacchierata, durante la quale si è parlato di apprendimento tecnico dei giocatori in un ottica esclusivamente formativa.

    Se nel precedente episodio ci siamo interrogati sulla ripetitività del gesto, oggi cerchiamo di capirne di più su quello che Davide pensa del “dualismo” tra approccio analitico classico e allenamento al gioco.

    Scopriremo che Davide non demonizza nessuno dei due approcci, ma attribuisce l’efficacia dell’allenamento a un altro parametro di straordinaria importanza.

    Buon ascolto.

    La ripetitività del gesto: un approccio analitico? Palla a Davide Mazzanti (Parte 1 di 2)

    La ripetitività del gesto: un approccio analitico? Palla a Davide Mazzanti (Parte 1 di 2)

    Oggi siamo con Davide Mazzanti, coach e direttore tecnico della nazionale italiana femminile di Pallavolo.

    Il suo talento da allenatore non ci ha lasciato indifferenti durante la piacevole chiacchierata, durante la quale si è parlato di apprendimento tecnico dei giocatori in un ottica esclusivamente formativa.

    Tra allenamento del gesto tecnico e i tipi di metodologia che si possono utilizzare, ciò su cui più ci siamo interrogati è se avesse così tanto senso attribuire all’allenamento ripetitivo di un gesto l’efficacia che tale gesto assume nel gioco.

    Non vi diciamo altro. Questo è un episodio tutto da ascoltare.

    Diventare calciatori in 10.000 ore: la ripetizione di un gesto tecnico

    Diventare calciatori in 10.000 ore: la ripetizione di un gesto tecnico

    Alcuni studi evidenziano come tanti esperti, tra svariati settori, abbiano circa 10.000 ore di esperienza alle spalle.

    Da ciò potrebbe dedurre che per diventare abili ci sia bisogno di ripetere per un monte ore così grande.

    Ma siamo sicuri che questo rapporto causa-effetto sia veritiero per la formazione del calciatore?

    Siamo sicuri che basti ripetere? Conta la qualità delle ripetizioni? Contano le emozioni?

    Anticipiamo di una settimana l'episodio con Davide Mazzanti con delle riflessioni su questi temi.

    Funino: tra metodo e gioco

    Funino: tra metodo e gioco

    Se nello scorso episodio (“il metodo Horst Wein: vantaggi e minacce”) abbiamo espresso opinioni su vantaggi e svantaggi del metodo di Horst Wein, oggi vogliamo fare un passo indietro.

    Cerchiamo di capirne di più sulla metodologia che da anni è adottata da tanti allenatori d’oltre confine e non, cercando di dare la nostra visione critica sulla crescita degli allenatori che la applicano.

    Infatti, se è indubbio che gli allenatori possano migliorare molto applicando questo metodo, siamo sicuri che non si possa fare altrimenti nella complessità del gioco?

    Ci piacerebbe se ci dicessi la tua con questo brevissimo questionario (1 minuto richiesto), al termine del quale ti abbiamo lasciato il link a un nostro ebook <3

    Link del questionario: https://forms.gle/DJs3QiYKFJVUTYYy5

    Il metodo di Horst Wein: vantaggi e minacce

    Il metodo di Horst Wein: vantaggi e minacce

    In questi anni si è parlato molto del metodo del tedesco Horst Wein e del metodo didattico che anni fa venne introdotto nella Masia di Barcelona.

    Oggi, a seguito di molte persone che ci hanno chiesto pareri e idee, abbiamo deciso di parlarne in maniera più approfondita, cercando di trovare vantaggi e svantaggi del metodo.

    Ovvio è che, come sempre, la bilancia del favore non pensa totalmente da una parte. Ma, siccome spesso si sente idolatrare questa metodologia come panacea ai mali formativi dei nostri calciatori, crediamo che qualche sano dubbio sia opportuno.

    Solo idee, ma fondate su motivazioni che noi reputiamo reali.

    Diteci la vostra sul metodo e sull'episodio al sondaggio sul nostro gruppo facebook Cambiodicampo - Terzo tempo: https://www.facebook.com/groups/CambiodicampoTerzoTempo/

    Allenare il ruolo del portiere moderno, con Lorenzo Faccini e Daniele Airoldi

    Allenare il ruolo del portiere moderno, con Lorenzo Faccini e Daniele Airoldi

    Oggi siamo con Lorenzo Faccini, preparatore dei portieri da circa 15 anni, e Daniele Airoldi, preparatore dei portieri in settori giovanili professionistici.

    Parliamo un po' di apprendimento dei portieri, dai piccoli alla prima squadra, cercando di tirare fuori spunti che possano contribuire a una visione lontana dal tipo apprendimento puramente tecnico che spesso contraddistingue questo settore.

    Capiremo come il calcio moderno abbia evidenziato delle nuove esigenze nel gioco del calcio, sottolineando l'importanza della fase offensiva.

    Ancora una volta sembra che questo "fantomatico gioco" compaia come vero maestro, al di là dell'allenatore.

    Favorire il recupero dopo la prestazione con l’alimentazione, con Giulia Baroncini (2 di 2)

    Favorire il recupero dopo la prestazione con l’alimentazione, con Giulia Baroncini (2 di 2)

    Oggi torniamo con il secondo episodio di Giulia Baroncini, biologa nutrizionista che lavora nel mondo professionistico sportivo.

    Parliamo del ruolo del nutrizionista del settore sportivo, distruggendo i soliti luoghi comuni, come quella del pane integrale o del mangiare sempre verdure.

    In questo secondo episodio parleremo di come monitorare la disidratazione dell'atleta e di come impostare una corretta strategia di recupero dopo la performance sportiva.

    Come andare a controllare cortisolo e glicogeno dopo la prestazione attraverso l'alimentazione corretta?