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    aspettare

    Explore "aspettare" with insightful episodes like "A Silvia di Giacomo Leopardi", "Pablo Neruda - Se tu mi dimentichi", "In che modo il “TUTTO E SUBITO” ti danneggia e come rimediare", "Le donne hanno la cattiva abitudine di cascare ogni tanto in un pozzo... Natalia Ginzburg" and "Ricordo ancora la domanda che fece il professore di filosofia il primo giorno di liceo... Corrado Augias" from podcasts like ""Antologia di Poesie", "Antologia di Poesie", "Chiacchiere da Venere - DONNE CHE SVOLTANO!", "Antologia di Poesie" and "Antologia di Poesie"" and more!

    Episodes (30)

    In che modo il “TUTTO E SUBITO” ti danneggia e come rimediare

    In che modo il “TUTTO E SUBITO” ti danneggia e come rimediare
    💥Sei anche tu quella del “TUTTO E SUBITO”? 💥

    ...Abituata al multitasking per arrivare dappertutto e presa dal tuo FARE ININTERROTTO, non capisci come mai, quando si tratta di mettere le tue energie in un progetto SOLO TUO di medio-lungo periodo, ti sembra di "non quagliare mai"...

    E' così? ...

    Tranquilla: capita anche a moltissime Donne con cui lavoro nel mio Programma...
    🔹Ti racconto ad esempio di Florinda, che si destreggiava tra ripetizioni di latino, trattamenti olistici, una casa da arredare, un corso di contabilità e un lavoro a tempo pieno a 50km da casa e che mi ha contattata nel pieno della confusione e a corto di energie. Ignorando il fatto di avere mille passioni, interessi ed impegni, per lungo tempo, durante il percorso insieme si è sentita frustrata per non riuscire a concretizzare velocemente quel cambio di lavoro a cui ambiva da tempo. . Poi, grazie al mio aiuto, ha cominciato

    🔹a fidarsi di se stessa e del processo che le proponevo nel Percorso,

    🔹a dare tempo al tempo, affinché le cose indipendenti dalla sua volontà facessero il loro corso,

    🔹a progettare sul lungo periodo ma iniziando ad agire in modo strategico nel presente, decidendo con consapevolezza quali attività abbandonare e quali no.
    A distanza di un anno dal lavoro insieme ha finalmente ottenuto la posizione desiderata e dopo 2 tutti gli altri elementi desideri presenti nella sua mappa ideale si sono realizzati nella sua vita.

    Non lasciare che l'abitudine al "TUTTO E SUBITO" ti TOLGA il gusto di DESIDERARE DI PIU' PER LA TUA VITA e l'opportunità di ottenerla pian piano, a suon di piccoli ma fondamentali risultati.

    🎧 Nell'episodio di oggi ti spiego come puoi disinnescarla.

    SCRIVIMI a info@cristinapedretti.com se i risultati di Florinda sono gli stessi che vuoi ottenere anche tu, e non vedi l'ora che qualcuno ti accompagni ad ottenerli!

    📌 Per info sul percorso 3MesiXSvoltare: https://cristinapedretti.com/percorso-3mesi/ 📌 Per candidatura alla CALL: https://cristinapedretti.com/candidatura-call-3mesixsvoltare/

    E poi fate l’amore. Niente sesso, solo amore. Alda Merini

    E poi fate l’amore. Niente sesso, solo amore. Alda Merini
    E poi fate l’amore.
    Niente sesso, solo amore.
    E con questo intendo
    i baci lenti sulla bocca,
    sul collo,
    sulla pancia,
    sulla schiena,
    i morsi sulle labbra,
    le mani intrecciate,
    e occhi dentro occhi.
    Intendo abbracci talmente stretti
    da diventare una cosa sola,
    corpi incastrati e anime in collisione,
    carezze sui graffi,
    vestiti tolti insieme alle paure,
    baci sulle debolezze,
    sui segni di una vita
    che fino a quel momento
    era stata un po’ sbiadita.
    Intendo dita sui corpi,
    creare costellazioni,
    inalare profumi,
    cuori che battono insieme,
    respiri che viaggiano
    allo stesso ritmo.
    E poi sorrisi,
    sinceri dopo un po’
    che non lo erano più.
    Ecco,
    fate l’amore e non vergognatevi,
    perché l’amore è arte,
    e voi i capolavori.

    Alda Merini

    I giovani, anche se non sempre lo sanno, stanno male. Umberto Galimberti

    I giovani, anche se non sempre lo sanno, stanno male. Umberto Galimberti
    I giovani, anche se non sempre lo sanno, stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive ed orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui. [...] Bisogna educare i giovani a essere se stessi, assolutamente se stessi. Questa è la forza d'animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la propria ombra. [...] Di forza d'animo hanno bisogno i giovani soprattutto oggi perché non sono più sostenuti da una tradizione, perché si sono rotte le tavole dove erano incise le leggi della morale, perché si è smarrito il senso dell'esistenza e incerta s'è fatta la sua direzione. Umberto Galimberti

    I normali sono i più malati, e i malati sono i più sani. Erich Fromm

    I normali sono i più malati, e i malati sono i più sani. Erich Fromm
    «I normali sono i più malati,
    e i malati sono i più sani.
    Suona spiritoso, oppure un po’ inasprito,
    ma è da prendere in modo del tutto serio,
    questa non è una formuletta divertente.
    L’uomo malato mostra che in lui
    determinati fenomeni umani non sono
    ancora del tutto repressi, e quindi entrano
    in conflitto con i modelli culturali,
    e attraverso ciò, attraverso questa
    “ frizione”, producono sintomi.
    Il sintomo, esattamente come il dolore, è
    solo un segnale che qualcosa non va.
    Fortunato colui che ha un sintomo.
    Come fortunato colui che ha un dolore
    quando gli manca qualcosa.
    Lo sappiamo bene: se l’uomo non
    provasse dolore, si troverebbe in
    una condizione molto pericolosa.
    Ma moltissimi uomini, ossia i “normali”
    sono così conformisti,
    hanno abbandonato tutto ciò che è loro
    più proprio, sono così alienati,
    strumentalizzati, robotizzati che già
    non riescono a provare nessun conflitto.
    Ciò significa che i loro veri sentimenti,
    il loro amore, il loro odio,
    tutto ciò insomma è così represso,
    o addirittura così atrofizzato,
    che costituiscono già il ritratto
    di una cronica, leggera schizofrenia».
    - Erich Fromm -

    Ricordo ancora la domanda che fece il professore di filosofia il primo giorno di liceo. Corrado Augias

    Ricordo ancora la domanda che fece il professore di filosofia il primo giorno di liceo. Corrado Augias
    《Ricordo ancora la domanda che fece il professore di filosofia il primo giorno di liceo:
    "A che serve studiare? Chi sa rispondere?".
    Qualcuno osò rispostine educate: "a crescer bene", "a diventare brave persone". Niente, scuoteva la testa. Finchè disse: "Ad evadere dal carcere".
    Ci guardammo stupiti. "L’ignoranza è un carcere. Perchè là dentro non capisci e non sai che fare.
    In questi cinque anni dobbiamo organizzare la più grande evasione del secolo. Non sarà facile, vi vogliono stupidi, ma se scavalcate il muro dell’ignoranza poi capirete senza dover chiedere aiuto. E sarà difficile ingannarvi. Chi ci sta?".
    Mi è tornato in mente quell’episodio indelebile leggendo che solo un ragazzo su venti capisce un testo. E penso agli altri diciannove, che faticano ad evadere e rischiano l’ergastolo dell’ignoranza.
    Uno Stato democratico deve salvarli perchè è giusto. E perchè il rischio poi è immenso: le menti deboli chiedono l’uomo forte》.
    - Corrado Augias