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    Episodes (2)

    3' grezzi Ep. 159 Bottoni

    3' grezzi Ep. 159 Bottoni
    Attenti ai bottoni! No, non quelli degli abiti, ma quelli che su internet ci costringono a scelte forzate - stiamo parlando dei 'dark pattern', come quando per iscriversi ad un servizio i bottoni sono rossi e belli in vista ma poi cancellare un servizio diventa un'impresa quasi impossibile. Ecco, non ci siamo inventati niente, pensate che le stesse porcherie le facevano già nel 1938!

    LINK
    "Perché devi avere paura dei bottoni" la newsletter Ellissi di Valerio Bassan
    https://ellissi.email/2021/06/11/dark-pattern/

    WATCH VIDEO WITH ENGLISH SUBTITLES
    https://www.facebook.com/cristina.marras.kommunic8/videos/1429097577448746

    TESTO TRASCRITTO (ENGLISH TEXT BELOW)
    Fra le diverse newsletter che mi arrivano ogni mattina una mi ha particolarmente incuriosito stamattina. Si chiama ellissi e il titolo diceva 'perché bisogna avere paura dei bottoni' bel titolo, complimenti! Allora di cosa si tratta. A quanto pare fino a quando non è stata introdotta l'elettricità nelle case, penso verso la fine dell'800, i bottoni, quindi i pulsanti, si trovavano solo nelle macchine industriali. Poi improvvisamente la gente si è trovata anche questi pulsanti dentro le loro case. All'epoca era una cosa molto magica perchè bastava pigiare il pulsante e succedeva qualcosa di magico: si muoveva l'ascensore si accendeva la luce eccetera. Però la cosa geniale di questa newsletter è che ha usato questo titolo che ha subito attirato la mia attenzione con questo esempio, per parlare di un'altra cosa, dei bottoni che oggi su Internet, i pulsanti che ci costringono a fare cose che non vogliamo, è quello che viene chiamato Dark Pattern, non ho trovato - vabbè non l'ho neanche cercata - si potrebbe tradurre come 'percorsi oscuri'. Sono quelle costruzioni dell'interfaccia di certi siti che ci costringono a fare quello che non vogliamo. Avete presente quando vi abbonate a un servizio poi volete interrompere l'abbonamento e abbonarsi è facilissimo? I bottoni i pulsanti da schiacciare per abbonarsi sono giganteschi, rossi, grandi, invece poi se volete interrompere il servizio dovete andare a cercarlo, è difficilissimo, oppure sono fuorvianti: voi pensate che cliccando qui fate una cosa, e invece fate esattamente il contrario. Una cosa divertente di questa newsletter è che dice anche che non ci siamo inventati niente neanche noi. A prova di questo fatto c'è un'immagine che risale al 1938. È un foglietto di votazione che era stato distribuito agli abitanti della Germania e dell'Austria per la riunificazione di Germania e Austria. Sappiamo che siamo nel 1938 da lì a un anno poi ci sarà l'invasione della Polonia da parte della Germania, è carissimo perché dice più o meno così, avete presente i nostri foglietti per i referendum? Ecco una cosa simile però dice "Volete che la Germania e l'Austria vengano riunificate per la gloria di Adolf Hi7ler?" (Adolf Hi7ler scritto bello in grande) e poi c'è il sì che è grandissimo e il no è minuscolo. È veramente una cosa divertente da vedere, non fosse che poi la storia si dimostra tutt'altro che divertente ma questo è per dire che anche nelle porcate più porcate che noi possiamo fare oggi, anche lì non ci siamo inventati, niente anche lì la storia ci insegna. Ecco se si studiasse più storia si capirebbero anche più cose dell'internet.

    ENGLISH TEXT
    Among the different newsletters I receive every morning one particularly intrigued me this morning it's called 'Ellissi' and the title read: why you should be afraid of buttons. Nice title, well done! So, what is it about? Apparently, up until the introduction of electricity in the homes, I think towards the end of the 19th century, buttons, hence switches, were only fund Then, suddenly, people also found these buttons inside their homes. Back then it was something magical because you only needed to press the button and something magical happened: the elevator moved, the light turned on and so on. But the brilliant thing about this newsletter is that it used this title, that immediately caught my attention, with this example, to talk about something else: the buttons that today on the Internet the buttons that force us to do things we don't want to. That what's called 'dark pattern' I haven't found (oh well, I haven't even looked for it) 'dark pattern' could be translated as 'dark paths'. It's those interface constructions of certain websites that force us to do something we didn't intend to. You know when you subscribe to a service then you want to stop the subscription and subscribing is very easy? The buttons you need to press to subscribe are huge, red, large, but then if you want to cancel the subscription you have to go to look for it, it's very difficult or they are misleading: you think that by clicking here you do one thing but you are doing the exact opposite instead. A funny thing about this newsletter is that it also explains how we haven't invented this. Proof of this is an image dating back to 1938. It is a ballot paper distributed to the people in Germany and Austria for the reunification of Germany and Austria. We know that we are in 1938 and one year later Germany will invade Poland. This ballot is really funny it reads something along the lines, you know the ballot slips for our referendum? something similar, but it reads: "Do you want Germany and Austria to be reunited for the glory of Adolf Hi7ler?" (Adolf Hi7ler nicely written in bold fonts) and then there is a huge 'yes' and a very tiny 'no'. It's really funny to see, if weren't that history proves to be anything but funny. But this is to say that even talking about the most filthy filth that we could come up with today, even there, we didn't invent anything even there, history teaches us something. There you go: if we studied history, we would even understand something about the Internet.

    3' grezzi Ep. 137 Valina | Torra

    3' grezzi Ep. 137 Valina | Torra
    Quello che fa la mia amica Valina con la sua iniziativa 'Torra' mette insieme due delle cose che io adoro: i capi di abbigliamento 'preloved' e la possibilità di raccontare storie. Meraviglia! Date un'occhiata ai canali social per seguire i prossimi sviluppi!

    LINKS:
    La pagina FB di Torra con tutte le info
    https://www.facebook.com/usatoTORRA

    Torra anche su Instagram
    https://www.instagram.com/usato.torra/


    TESTO TRASCRITTO
    A me gli abiti sono sempre piaciuti. Da bambina, facevo i vestiti alla mia Barbie - Barbie e Tanya che era la Barbie taroccata - è così che ho imparato anche a cucire e mi è sempre piaciuto travestirmi, infatti nel mio armadio ci sono fogge molto, molto diverse, e mi è sempre piaciuto andare nei negozi che vendono abbigliamento usato, perché a differenza delle cose che si comprano nei negozi, l'abbigliamento usato porta con sé delle storie, poi si trovano sempre dei pezzi unici che vengono da chissà dov'è nel mondo e quindi non è una sorpresa il fatto che quando la mia amica Valina si è buttata in questa bellissima iniziativa che si chiama Torra (in sardo significa 'ritorna' per far capire che è una storia di riciclo e di riuso) mi ci sono buttata con grande entusiasmo,oe segue le sue avventure (dovrei fare un'altra puntata di 3 minuti grezzi per raccontarvi chi Perché lei anche a una storia che sto io, sto aprendo piano piano dei posti bellissimi in cui è stata vissuto in giro per il mondo è una me gli abiti sono sempre piaciuti. Da bambina, facevo i vestiti alla mia Barbie - Barbie e Tanya che era la Barbie taroccata - è così che ho imparato anche a cucire e mi è sempre piaciuto travestirmi, infatti nel mio armadio ci sono fogge molto, molto diverse, e mi è sempre piaciuto andare nei negozi che vendono abbigliamento usato, perché a differenza delle cose che si comprano nei negozi, l'abbigliamento usato porta con sé delle storie, poi si trovano sempre dei pezzi unici che vengono da chissà dov'è nel mondo e quindi non è una sorpresa il fatto che quando la mia amica Valina si è buttata in questa bellissima iniziativa che si chiama Torra (in sardo significa 'ritorna' per far capire che è una storia di riciclo e di riuso) mi ci sono buttata con grande entusiasmo,oe segue le sue avventure, dovrei fare un'altra puntata di 3 minuti grezzi per raccontarvi chi è Valina perché lei anche ha una storia che sto io, sto scoprendo piano piano dei posti bellissimi in cui è stata, ha vissuto, in giro per il mondo, è una persona fantastica, e si è inventata questa cosa dove lei prende, raccoglie abbigliamento usato, ma in ottimo stato, quindi niente che abbia seppur la minima macchia, sdruciture, niente, quindi devono essere cose belle, e le mette, tutte insieme, poi l'ultima domenica del mese fa lo 'Sbologno Day' dove la gente arriva e si sbologna le cose, si porta a casa quello che vuole, e per permettere a tutti di avere accesso a questi capi, che ripeto sono di altissima qualità, il costo è una donazione minima di €1 per 5 capi, quindi tu potenzialmente con €5 ti porti a casa cinque cose bellissime, io ho preso delle cose fantastiche! Una bellissima giacca di pelle e morbidissima, e un giubbotto con i fiori dietro una figata!. Eh, ma perché vi sto raccontando questo? Perché il mio sogno è di entrare dentro il garage, dove Valina tiene le sue cose tutti gli abiti e permette alla gente di andare a prendersi le cose che vuole, e lì di mettermi a raccontare storie. Ho quest'idea di andare lì e scegliere un capo e raccontare una storia legata a quel capo, inventandomi naturalmente la storia, un po' come quando giocavamo al gioco dei bottoni, non so se l'avete mai fatto: scatola di bottoni - che c'è in tutte le brave famiglie tutte le belle case - e a turno i bambini, o anche gli adulti, pescano un bottone (che sono sempre spaiati e di fogge diverse) e si inventano una storia basata proprio sulla foggia di quel bottone. Ecco, a me piacerebbe tantissimo fare questa cosa qua: Valina te lo dico adesso in pubblico, andare in mezzo agli abiti e mettermi a raccontare storie. Niente, una cosa fantastica che mi riprometto di fare e intanto ci vediamo il prossimo Sbologno Day.