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    defunti

    Explore "defunti" with insightful episodes like "Border Nights, puntata 479 (Michele Riefoli, Patrizia Scanu, Aurum 28-11-2023)", "109 - Antropologia della morte. Con Carolina Boldoni", "Oltre mille morti insepolti al cimitero di Palermo", "«La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie?» #SmartPray" and "Sei Anima o Spirito ?" from podcasts like ""Border Nights", "Antropoché?", "ANSA Daily", "don Enzo Arborea's podcast" and "Accademia Esoterica"" and more!

    Episodes (13)

    Border Nights, puntata 479 (Michele Riefoli, Patrizia Scanu, Aurum 28-11-2023)

    Border Nights, puntata 479 (Michele Riefoli, Patrizia Scanu, Aurum 28-11-2023)
    Puntata 478 di Border Nights, la notte ai confini, in onda ogni martedì alle 22 su Web Radio Network. Ospiti della puntata Michele Riefoli con Melissa Mattiussi per parlare del cibo del risvelio, benessere e alimentazione. Poi Patrizia Scanu ci parlerà della situazione della scuola e della sua possibile evoluzione (anche dell'home schooling). Tornerà insieme a Paolo Franceschetti anche Luna Pascale per parlare dell'Akasha dei defunti. Poi Aurum con una disamina dei cosiddetti delitti mediatici e infine la biblioteca di Barbara Marchand.

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    109 - Antropologia della morte. Con Carolina Boldoni

    109 - Antropologia della morte. Con Carolina Boldoni
    In occasione della giornata dei defunti quale migliore occasione per fare un po' di antropologia della morte? Di questo tema purtroppo non se ne parla mai abbastanza nonostante sia una tappa obbligata della nostra vita. La morte è un tema estremamente antropologico, ci racconta tantissimo dell'essere umano e soprattutto per affrontarlo bisogna gettarsi nel tabù. Cosa che l'antropologia sa fare molto bene.

    CAROLINA BOLDONI
    IG: @carol.oide
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    LIBRI CONSIGLIATI
    Philippe Ariès, La storia della morte in Occidente
    Bronisław Malinowksi, Baloma, The spirits of the Dead in the Trobriand Islands




    Antropoché?
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    Sei Anima o Spirito ?

    Sei Anima o Spirito ?
    RIUSCIRAI A CONQUISTARE IL REGNO DELL'ALDILA' ? ... #Quanto credete possa pesare la vostra anima?

    Per gli egizi, la risposta a questa domanda non era una questione marginale. In base al peso dell’anima si stabiliva se un defunto poteva accedere all’aldilà (Duat) o essere perduto per l’eternità.

    La lunghissima formula 125 contenuta nel #Libro dei morti descrive il rituale della psicostasia, detta comunemente “pesatura del cuore” o “pesatura dell’anima”. Con questo rituale si decideva se il defunto era degno di entrare nell’aldilà.

    Dopo aver affrontato prove di coraggio e forza, il defunto giungeva davanti a Osiride e ai suoi 42 giudici accompagnato da Anubi, dio psicopompo (figura che ha il ruolo di accompagnatore delle anime dei morti nell’oltretomba; deriva dalla combinazione di due parole greche: psiche, anima, e pompós, colui che manda).

    Ogni giudice corrispondeva a una delle prescrizioni della dea #Maat, prescrizioni che non bisognava infrangere durante la vita. I 42 giudici che erano seduti in una lunga fila rappresentavano anche i 42 peccati contro la giustizia e la verità che il defunto doveva negare uno alla volta, recitando le “Confessioni negative“.

    Dopo che il defunto aveva dichiarato la sua innocenza, il suo cuore era pesato su una bilancia a due piatti: un piatto per il cuore, l’altro per la piuma di Maat (spesso simboleggiata da una piuma di struzzo, segno geroglifico del suo nome). In base al risultato della pesatura, il dio #Thot pronunciava il verdetto: in caso di colpevolezza, se cioè il cuore era più pesante della piuma, il cuore del defunto era mangiato da Ammit; in caso di innocenza, se cioè il cuore era più leggero o si equiparava al peso della piuma, il defunto poteva proseguire verso il regno di #Osiride e la sua anima era salva per l’eternità.

    da fonte Web

    L'esistenza del purgatorio e l'importanza delle preghiere per i defunti

    L'esistenza del purgatorio e l'importanza delle preghiere per i defunti
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6771

    L'ESISTENZA DEL PURGATORIO E L'IMPORTANZA DELLE PREGHIERE PER I DEFUNTI
    E' molto bello ed utile lucrare per i nostri cari defunti l'indulgenza plenaria (anche quest'anno le indulgenze sono prorogate per tutto il mese di novembre)
    di Don Stefano Bimbi
    Il 2 novembre è la commemorazione di tutti i fedeli defunti. La Chiesa ci ricorda di pregare per i morti che, in attesa di andare in Paradiso, devono scontare la pena in Purgatorio. Questa loro condizione è dovuta al fatto che i peccati mortali che la persona ha confessato durante la sua vita terrena sono già stati rimessi in quanto alla colpa, e questo gli ha evitato l'inferno, mentre la pena derivante dal peccato va ancora espiata. Certamente si possono limitare le pene del Purgatorio se durante la vita si fanno opere riparatorie: preghiere, sante Messe, sacrifici volontari offerti in riparazione dei propri peccati e le indulgenze applicate a sé stessi. Tutto ciò che però non siamo riusciti ad espiare su questa terra resta da farlo nell'altra vita, appunto in Purgatorio.
    Ma cos'è il Purgatorio? Una favola per far star buoni i bambini? Un'invenzione del medioevo come dice qualcuno? Niente affatto, la verità del Purgatorio risulta dalla Bibbia, addirittura già dal Vecchio Testamento. Da sempre la Chiesa ne afferma l'esistenza mettendo in guardia dalle pene tutt'altro che leggere che esso comporta.
    Facciamo un breve excursus iniziando dalla morte di Aronne. In tale occasione vennero offerti sacrifici per un mese intero. Quindi se è possibile offrire sacrifici per un defunto, vuol dire che il defunto può espiare le conseguenze dei suoi peccati, grazie ai sacrifici dei vivi, anche dopo la morte.
    Nel capitolo 12 del Secondo Libro dei Maccabei si narra che Giuda Maccabeo, dopo un'importante battaglia, si accorse che sotto la tunica di ciascun caduto vi erano oggetti idolatrici, fu così che decise di pregare affinché Dio perdonasse il peccato di quei soldati. Inoltre Giuda Maccabeo fece fare una colletta e la inviò a Gerusalemme affinché fosse offerto un sacrificio espiatorio. Questo vuol dire che vi era la convinzione che si potesse pregare per i defunti, il che vuol dire anche che si era convinti che nell'aldilà ci fosse un "luogo" di espiazione. Anche nel Nuovo Testamento si trovano testimonianze preziose dell'esistenza del Purgatorio.

    SANTA PERPETUA E LE VISIONI DI SUO FRATELLO IN PURGATORIO
    Mi piace qui ricordare un episodio tratto dal diario di santa Perpetua che fu martirizzata a Cartagine nel 203. Mentre si trovava in prigione, Perpetua ebbe una duplice visione. Nella prima vide suo fratello Dinocrate che era morto a sette anni. Perpetua vide il suo fratellino uscire "da un luogo tenebroso dove vi era molta altra gente; era accaldato e assetato, sudicio e pallido. Il volto era sfigurato dalla piaga che l'aveva ucciso". Perpetua vide suo fratello che cercava, senza riuscirci, di bere ad una piscina e con ciò capì che Dinocrate stava soffrendo. Impietosita da questa visione, pregò per l'anima del suo fratellino. Il Signore ascoltò le sue preghiere e in una seconda visione vide Dinocrate perfettamente guarito, in grado di bere, capace di giocare come fanno tutti i bambini. Interpretando questa seconda visione, Perpetua scrisse: "Mi svegliai e compresi che la pena gli era stata rimessa". Come si vede, già nei primi secoli, i santi erano certi della realtà del Purgatorio.
    Anche da altri episodi possiamo essere certi di cosa insegnava da subito la Chiesa. Un vescovo dell'Asia Minore nel secondo secolo di nome Abercio compose prima di morire, il suo epitaffio, che dice: "Queste cose dettai direttamente io, Abercio, quando avevo precisamente settantadue anni di età. Vedendole e comprendendole, preghi per Abercio". Anche un antico autore cristiano, Tertulliano, scrisse: "Nel giorno anniversario facciamo preghiere per i defunti". E Sant'Agostino: "Non si può negare che le anime dei defunti possono essere aiutate dalla pietà dei loro cari ancora in vita, quando è offerto per loro il sacrificio del Mediatore [cioè la S. Messa], oppure mediante elemosine".
    È evidente che se si prega e si fanno dire Messe per i defunti è perché li si considerano in Purgatorio perché se fossero in Paradiso non avrebbero bisogno di nulla, avendo la gioia eterna della visione beatifica. Mentre se fossero all'inferno nulla potrebbe dargli sollievo a causa della pena eterna.

    UNA CERTEZZA DI FEDE
    L'esistenza del Purgatorio è quindi una certezza della nostra bella Fede cattolica. Ma adesso ci si potrebbe chiedere: ma quanto sono gravi le pene del Purgatorio? Certamente queste pene non sono cosa da poco. Potrebbe innescarsi questa tentazione soprattutto tra i pigri: "Beh forse per la mia vita mediocre non andrò subito in Paradiso, mi accontento di fare un po' di Purgatorio". Questo mirare al ribasso si traduce però in catastrofe. Se si mira al Paradiso, c'è speranza di andare in Purgatorio, ma se si mira al Purgatorio si rischia seriamente di scivolare piano piano all'inferno. Come avviene per gli scolari: se si mira all'otto, c'è la speranza di arrivare alla sufficienza, ma se si mira direttamente alla sufficienza, il rischio bocciatura è tutt'altro che ipotetico.
    E le pene del Purgatorio sono tutt'altro che leggere. Sono due: del danno, alle anime viene ritardata la visione di Dio; e del senso, le anime sono punite con il "fuoco" corporeo.
    Scrisse sant'Agostino: "Colui che invecchiò nel peccato, impiegherà maggior tempo ad attraversare quel fiume di fuoco e, nella misura della sua colpa, la fiamma accrescerà il castigo". E sant'Alfonso Maria de Liguori ha affermato che il fuoco che brucia i dannati all'inferno è lo stesso che purifica gli eletti nel Purgatorio: l'unica differenza è che il primo dura in eterno, mentre il secondo è temporaneo.
    Ovviamente bisogna anche considerare che nel Purgatorio ci sono anche delle gioie. Innanzi tutto la certezza della salvezza eterna che nella vita terrena neanche i buoni hanno, come ci testimonia la vita di molti santi che, nonostante l'evidente santità, non si ritenevano degni del Paradiso. Poi il fatto che è impossibile peccare, mentre finché siamo in vita, non si sa se si cadrà in peccato. In Purgatorio invece abbiamo la certezza di poter amare per sempre il Signore, senza più offenderlo. Inoltre le anime sante del Purgatorio hanno la consolazione delle nostre preghiere, sofferenze offerte e le indulgenze lucrate per loro, che alleviano, abbreviano o addirittura eliminano totalmente le pene.

    LE INDULGENZE PER I DEFUNTI
    Per questo non possiamo "abbandonare" i nostri cari che potrebbero essere nel Purgatorio ed è molto bello lucrare per loro l'indulgenza plenaria. Questo è possibile ogni anno dalle 12.00 del 1° novembre alle 24.00 del 2 novembre per coloro che visiteranno una qualunque chiesa oppure il camposanto dal 1° all'8 novembre ovviamente rinunciando totalmente al peccato anche veniale e poi con le solite condizioni che sono fare la comunione, pregare secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (ad es. un Padre nostro e un'Ave Maria) e confessarsi anche non nel giorno stesso, ma un po' di tempo prima o dopo. L'anno scorso la Penitenzieria Apostolica, a causa delle difficoltà di spostamento poste dalle autorità pubbliche con la scusa della pandemia da Covid, la possibilità di lucrare le indulgenze per i defunti furono prorogate per tutto il mese di novembre. Anche quest'anno tale possibilità è stata confermata. Approfittiamone abbondantemente, i nostri cari ce ne saranno grati e una volta in Paradiso si ricorderanno di noi e ci renderanno il favore che gli abbiamo fatto abbreviando le loro sofferenze attuali.

    Border Nights, puntata 369 (Barbara Amadori, Marco Pizzuti 08-12-2020)

    Border Nights, puntata 369 (Barbara Amadori, Marco Pizzuti 08-12-2020)
    Puntata 369 di Border Nights, programma radiofonico di Web Radio Network, in onda ogni martedì alle 22. Ospiti della puntata la medium Barbara Amadori con cui parleremo di comunicazioni con l'aldilà ed altre dimensioni e Marco Pizzuti autore de "M, biografia non autorizzata di Mussolini" (Uno Editori). Con la partecipazione di Pietro Ratto, Riccardo Rocchesso, Paolo Franceschetti, Tom Bosco, Barbara Marchand, Maestro Di Dietrologia.

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    125 - Il ricordo dei defunti nella storia

    125 - Il ricordo dei defunti nella storia
    Nel sesto secolo si introduce l'uso dell'Ufficiatura dei Morti, e da allora in poi le testimonianze della tradizione si accumulano in modo che è impossibile citarle tutte. Sul finire del decimo secolo nella Certosa di Cluny, per opera del santo abate Odilone ebbe origine la Commemorazione dei Morti, che da quel tempo si celebra ogni anno dalla Chiesa cattolica il 2 novembre, giorno seguente a quello in cui si celebrano le gioie della Chiesa trionfante con la Festa di Tutti i Santi.

    Come vaccinare i figli contro le degenerazioni della pur cattolica Halloween

    Come vaccinare i figli contro le degenerazioni della pur cattolica Halloween
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4438

    COME VACCINARE I FIGLI CONTRO LE DEGENERAZIONI DELLA PUR CATTOLICA HALLOWEEN ( = VIGILIA DI OGNISSANTI) di don Andrea Lonardo
    Halloween è un antica festa cattolica, come dice con semplicità la sua etimologia: hallows=santi (ricordate il Padre nostro in inglese Hallowed be thy name), een=vigilia (da evening=sera, vigilia), cioè Halloween=sera/vigilia dei Santi.
    Non c'è dunque nessun bisogno di inventare il neologismo Holyween, perché Halloween significa esattamente questo. Ma chi lo spiega ai bambini e, prima di loro, ai maestri e ai genitori? Halloween è la festa cristiana della vigilia dei Santi, cioè l'inizio della festa dei Santi perché le grandi feste (vedi Natale e Pasqua) iniziano nella notte.
    I cristiani - grandi maestri della gioia e del festeggiare - inventarono la festa dei santi (e la commemorazione dei morti) per celebrare il fatto che la morte era vinta e che il duro male era ormai sconfitto. Di questo dobbiamo parlare ai bambini, spiegando il nome Halloween. Gli irlandesi cattolici iniziarono a celebrare l'illuminazione della notte, le zucche che mettevano in fuga il male, il cielo che visitava la terra, i dolcetti che i morti portavano ai loro discendenti come segno del loro amore sempre presente e della loro intercessioni per i loro cari presso Dio, la sconfitta del male.
    La tradizione, peraltro, non è solo nord-europea, ma anche mediterraneo-cattolica, tanto è vero che in tanti paesi della Sicilia e della Sardegna ci sono i "dolci dei morti". Se fosse vero che gli irlandesi cattolici cristianizzarono una precedente festa celtica, si può spiegare ai bambini che questo è il genio del cristianesimo: mentre i pagani, che erano pur sempre credenti, pensavano che i morti potessero venire a visitarli solo un giorno all'anno nella festa di Sanhedrin i cristiani annunciarono loro che essi ci visitavano tutti i giorni grazie alla comunione che esiste in Gesù tra i vivi ed i morti.
    Solo 30 anni fa, in un periodo molto recente quindi, si impadronirono di questo rito meraviglioso - che ci permette di celebrare la comunione fra il cielo e la terra - gli ambienti irrazionalisti che credono nella magia, il mondo capitalistico che governa la finanza e vuole vendere oggetti e, in qualche rarissimo caso, anche gli ambienti satanisti che, comunque, con la loro fede distorta, ci ricordano che il diavolo esiste e che, a maggior ragione, esiste Dio!
    Orbene è del significato della festa di Halloween che dobbiamo parlare e non delle cavolate sovrapposte da questi gruppi minoritari. Dobbiamo parlare del fatto che Halloween ci ricorda che la vita eterna esiste, che i morti (compresi nonni e bisnonni defunti) e, soprattutto, i santi ci accompagnano con la loro dolcezza. Dobbiamo parlare pure del fatto che la morte e il diavolo esistono, ma che Cristo li ha sconfitti. Una volta che i bambini hanno parlato dei morti, hanno capito che i morti ci amano e pregano per noi presso Dio, che i santi ci proteggono, che il male esiste, ma che è la prova che la scienza non basta e che, per fortuna, Dio è ben più forte di lui, facciano un po' quello che vogliono, tanto ormai sono vaccinati...
    Ormai è tardi per scrivere questo post quest'anno, ma ricordatevelo per il prossimo anno (noi lavoriamo per il futuro)... nelle scuole e nella catechesi, l'anno prossimo, una settimana prima di Halloween, lezione su Halloween, sui morti, sui santi, sugli irlandesi, e sulle indebite appropriazioni degli ambienti neo-magici e capitalistici... e poi ognuno faccia ciò che vuole!
    Concludo, a chi non fosse bastato quanto già detto, un magnifico passaggio ricordato da Giovanna Jacob tratto da Kristin figlia di Lavrans di Sigrid Undset.
    Contemplando un dipinto che raffigura una santa alle prese con un drago, Kristin dice: «Mi pare che il drago sia molto piccolo (...) non sembra in grado di potere ingoiare la Vergine». E il frate che l'ha dipinto risponde: «E infatti non c'è riuscito. Eppure non era più grande di così. I draghi e tutti gli strumenti del diavolo ci sembrano grandi finché la paura ci possiede, ma se una creatura aspira a Dio con tutta l'anima sua fino a potersi avvicinare alla sua potenza, la forza del diavolo di colpo viene abbattuta, tanto che i suoi strumenti diventano piccoli e impotenti. I draghi e gli spiriti malvagi sprofondano e non sono più grandi di rane, di gatti e di cornacchie».

    2 Novembre. Commemorazione dei fedeli defunti

    2 Novembre. Commemorazione dei fedeli defunti
    "Vedere Gesù è, oggi, la vita eterna alla quale siamo chiamati" Come un fiume carsico, scorre in ogni evento e relazione della nostra vita, il desiderio di "vedere" Gesù come lo hanno contemplato i discepoli la sera di Pasqua, riconoscendolo dai segni del suo amore per loro. È nel perdono dei peccati, infatti, che possiamo "vedere" il Signore, e in Lui il volto misericordioso del Padre, origine e destino della vita di ogni uomo. Non è possibile che la mia vita finisca come sta finendo il mio matrimonio. Sono sparite le parole, non ci sono sguardi e carezze a unirci in dono, e da anni siamo due e non più una sola carne... E proprio qui appare dinanzi a noi Cristo risorto. Ci mostra le sue piaghe, e ci chiede solo di "guardarlo e credere" in Lui. Significa, semplicemente, accogliere il suo perdono capace di cancellare il peccato e donarci la sua vita che ha vinto la morte. Nella sua risurrezione può risorgere il nostro matrimonio; in Lui rivive la nostra carne, si può donare e tornare ad essere una e non più due. Esiste dunque un'altra vita, è quella di Cristo nella nostra, è il nostro matrimonio salvato. E' da qui che possiamo cominciare a "credere" e sperare il Cielo e la risurrezione nell’ultimo giorno, per noi e per i nostri cari. Li "commemoriamo" oggi guardando Cristo vivo nella nostra vita, celebrando in essa la Pasqua del Signore che attira ogni vita nel presente eterno del suo amore, dove nulla di noi andrà perduto. Si può desiderare, infatti, solo ciò che si è conosciuto.
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