Tre motivi per votare NO al referendum â Lara Trucco
In vista del referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari che si terrà il 20 e 21 settembre prossimo, più di 200 costituzionalisti hanno sottoscritto un appello per spiegare le ragioni del No. Ad aderire all'iniziativa è anche Lara Trucco, ordinario di diritto costituzionale presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università di Genova.
La professoressa, su #Byoblu24, mette in evidenza gli aspetti più critici della riforma e i motivi che la spingeranno a votare No al referendum: âSi sarebbe potuto spacchettare il quesito referendario in due, dando la possibilità agli elettori di votare in un modo per la Camera e in un altro per il Senatoâ. Il quesito, inoltre, âè banalizzante perché il taglio dei parlamentari ha implicazioni sull'intero tessuto costituzionale e sugli equilibri sanciti nella Cartaâ. Ad esempio, con la riduzione del numero dei parlamentari al Senato, le Commissioni saranno costrette a lavorare con un numero inferiore di senatori, provocando danni all'efficienza dell'intero organo costituzionale.
âLa riforma riduce la rappresentatività del popolo senza che ciò sia bilanciato dalla legge elettoraleâ. Anche la proposta del cosiddetto âGermanicumâ prevede le liste blindate, cioè non attribuisce agli elettori la possibilità di esprimere una preferenza, come invece ha raccomandato la Corte Costituzionale nelle sentenze che hanno dichiarato illegittime le precedenti leggi elettorali.
âLa partita della governabilità non si gioca sulla riduzione del numero dei parlamentari e neanche tanto sulla legge elettoraleâ - sostiene Lara Trucco - âma sulla forma di Governo, cioè sulle regole che disciplinano i rapporti tra poteri dello Stato, in particolare tra Governo e Parlamentoâ.
La professoressa, su #Byoblu24, mette in evidenza gli aspetti più critici della riforma e i motivi che la spingeranno a votare No al referendum: âSi sarebbe potuto spacchettare il quesito referendario in due, dando la possibilità agli elettori di votare in un modo per la Camera e in un altro per il Senatoâ. Il quesito, inoltre, âè banalizzante perché il taglio dei parlamentari ha implicazioni sull'intero tessuto costituzionale e sugli equilibri sanciti nella Cartaâ. Ad esempio, con la riduzione del numero dei parlamentari al Senato, le Commissioni saranno costrette a lavorare con un numero inferiore di senatori, provocando danni all'efficienza dell'intero organo costituzionale.
âLa riforma riduce la rappresentatività del popolo senza che ciò sia bilanciato dalla legge elettoraleâ. Anche la proposta del cosiddetto âGermanicumâ prevede le liste blindate, cioè non attribuisce agli elettori la possibilità di esprimere una preferenza, come invece ha raccomandato la Corte Costituzionale nelle sentenze che hanno dichiarato illegittime le precedenti leggi elettorali.
âLa partita della governabilità non si gioca sulla riduzione del numero dei parlamentari e neanche tanto sulla legge elettoraleâ - sostiene Lara Trucco - âma sulla forma di Governo, cioè sulle regole che disciplinano i rapporti tra poteri dello Stato, in particolare tra Governo e Parlamentoâ.