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    Explore "linguaitaliana" with insightful episodes like "3' grezzi Ep. 650 Le caramelle di Alessandra", "3' grezzi Ep. 446 Parcheggio infantile", "#182 Caffè Italia - aprender o italiano através de rádio e podcast", "#179 Semana da língua italiana no mundo - A língua nos quadrinhos" and "Yasmina Pani - La neolingua" from podcasts like ""3' Grezzi di Cristina Marras", "3' Grezzi di Cristina Marras", "Buongiorno San Paolo", "Buongiorno San Paolo" and "All'Ora di Amadeus Podcast"" and more!

    Episodes (26)

    3' grezzi Ep. 650 Le caramelle di Alessandra

    3' grezzi Ep. 650 Le caramelle di Alessandra
    🎙️ Riflessioni sulla Doppia Terminazione e l'Inclusione! 🤔 Ispirata dalla newsletter di Alessandra Arpi "Caramelle da una sconosciuta" (trovate il link in fondo alla pagina).


    TRASCRIZIONE [ENG translation & link below]


    Stamattina ho letto un pensiero che mi ha fatto riflettere e voglio condividerlo con voi. Prima di tutto devo dire che l'ho letto nella newsletter di Alessandra Arpi che si chiama "Caramelle da una sconosciuta", già il titolo vi fa capire che è una newsletter che amo e ogni volta che arriva nella mia cassetta delle lettere virtuale me la leggo a colazione e spesso ci sono delle cose che condivido e che mi portano a riflettere, così come stamattina.

    Di cosa si tratta? Si tratta dell'uso dei pronomi. Ora, in inglese quei furbetti non hanno questi problemi, basta che usino 'they' che il plurale asessuato e va bene per tutti. Noi come sapete molto bene in Italia invece abbiamo il problema del fatto che tutte le parole hanno un loro genere e che di conseguenza devono essere declinate in un certo modo.

    Cos'era il commento che mi ha fatto riflettere e che condivido? Il fatto che quando si entra in un'assemblea pubblica o in un incontro e la persona che parla inizia dicendo "benvenuti e benvenute" o "tutti e tutte", e un po' si tira un sospiro di sollievo perché quando una persona usa la doppia terminazione maschile e femminile, quindi quando rifiuta di usare il maschile per includere anche i non maschi, sta lanciando un segnale, non è che ci sia la garanzia di venire rispettate e che ci sia pluralità, no. Poi magari una persona dice "tutti e tutte" mette l'asterisco eccetera però poi è una persona che si comporta molto male, magari è un maschilista, però il fatto che si sia fatta attenzione e si faccia, si mostri come, ci ho pensato mi costa più parole, rende il discorso più lungo più farraginoso (farraginoso? com'è che si dice?), lo uso lo stesso perché voglio, come se mettessi fuori una bandiera per dire ecco, mi sono posto il problema, non l'ho risolto, non lo risolverò, magari sono una persona che tratta male gli altri, però mi sono messo il problema di non includere tutte le persone presenti in quel 'tutti-maschile-universale" perché ci sono anche le tutte e ci sono anche delle cose che non sono né tutti né tutte, delle persone che non si identificano né nel genere maschile e quello femminile, ma questo è un altro discorso, troppo difficile per la lingua italiana.

    Però devo dire che brava Alessandra Arpi, "Caramelle da una sconosciuta", mi sei piaciuta, vi metto il link nelle note del programma così magari vi iscrivete anche voi.

    TRANSLATION

    I read something this morning that got me thinking and I want to share it with you. First of all, I have to say that I read it in Alessandra Arpi's newsletter which is called "Candy from a lady you don't know" already the title lets you know that it is a newsletter that I love and every time it arrives in my virtual mailbox I read it over breakfast and often there are things in it that I share and that lead me to reflect, as well as this morning.

    What is it all about? It is about the use of pronouns. Now, in English those smart guys don't have these problems, just use 'they' asexual plural and it's fine for everyone. We as you know very well in Italy on the other hand have the problem that all words have their own gender and consequently, they have to be declined in a certain way.

    What was the comment that got me thinking and that I agree with? The fact that when you go into a public assembly or a meeting and the person speaking starts by saying "welcome female and and welcome male" or "all female and all male," then a little bit you breathe a sigh of relief because when a person uses the double masculine and feminine termination, so when they refuse to use the masculine to include non-males, they are sending a signal, it's not that there is a guarantee that they will be respectful and that there will be plurality, no. Then maybe a person puts the asterisk etc. however then they are a person who behaves very badly, maybe they are a macho, however the fact that you have been paying attention and you do, you show that you thought about it, it costs me more words, makes the speech longer more awkward, but still I use it because I want to, as if to put out a flag to say here, I put out the problem, I haven't solved it, I'm not going to solve it, maybe I'm a person who treats others badly, however I put out the problem of not including all the people present in that 'all-masculine-universal' because there are also there people that do not identify with male or female, people who identify neither in the male gender nor the female gender, but that's another matter, too difficult for the Italian language .

    I have to say though, good job Alessandra Arpi, "Candy from a lady you don't know" I liked it, I'll put the link in the program notes so maybe you too can sign up.



    LINK: Iscrivetevi anche voi alla newsletter di Alessandra Arpi: Caramelle da una sconosciuta

    3' grezzi Ep. 446 Parcheggio infantile

    3' grezzi Ep. 446 Parcheggio infantile
    Quando traduco dall'inglese all'italiano a volte mi scontro con neologismi finto-inglesi che rendono tutto più complicato. Avete presente il 'baby parking'?

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]
    Non mi piace fare la spocchiosa, a meno che non mi si chieda espressamente non correggo mai la pronuncia inglese delle persone. Però è inevitabile che essendo laureata in lingue ed avendo vissuto 23 anni in Australia, e avendo lavorato soprattutto in Australia sempre in professioni che richiedevano l'uso della lingua inglese, non posso fare a meno di notare alcune anomalie che diventano un problema quando devo tradurre qualcosa, soprattutto quando devo tradurre un concetto che in italiano viene descritto usando a sproposito un termine inglese.

    Ora non parlo di quei termini che noi ci siamo inventati e che nella lingua inglese non vengono usati, tipo pullover che noi usiamo per dire maglione, ma che in inglese significa tirare su, oppure il modo in cui noi usiamo la parola mister che in inglese significa semplicemente signore che noi invece usiamo come l'allenatore del calcio, o lo smoking, che in inglese significa semplicemente l'atto di fumare.

    No, parlo di espressioni che noi abbiamo in qualche modo boh, che ci siamo inventati di sana pianta e che in inglese proprio non vengono usate per niente. Pensate un po' come si usa il body, body in inglese significa corpo, per noi invece è la tutina che si usa per fare attività, attività di ginnastica.

    Oppure quando noi ci riferiamo a uno spot, se io dico spot tutti pensano lo spot pubblicitario, in inglese spot vuol dire macchia, o addirittura il water, il gabinetto. Water immagino che sia la parola inglese che significa acqua, che viene pronunciata water, però vabbè, ripeto questi sono casi che sono entrati ormai a far parte della lingua italiana, nel bene e nel male, e la lingua è un essere vivente, quindi si evolve.

    No, oggi mi sono confrontata con la traduzione di childcare, un childcare particolare, sono quei posti dove chi va in piscina a fare ginnastica ecc. lascia il bambino, la bambina per il tempo necessario, qualcuno glielo guarda.

    Ecco, in italiano questa cosa qua si chiama baby parking, che il parcheggio dei bambini. Io come faccio a tradurre childcare con baby parking? Io non ce la faccio. Io lo so che in Italia si usa, ma è una cosa orribile un parcheggio infantile e i bambini non sono dei pacchi che si parcheggiano, anche perché chi offre questo servizio mette a disposizione personale qualificato. Non va bene, bisogna che ci inventiamo qualcos'altro. Non mi piace il baby parking. Io non lo traduco baby parking, mi rifiuto.

    TRANSLATION
    I don't like to be snooty, and unless I'm specifically asked, I never correct people's English pronunciation. However, it is inevitable that having a degree in languages ​​and having lived 23 years in Australia, and having worked in Australia always in professions that required the use of the English language, I cannot help but notice some anomalies that become a problem when I have to translate something, especially when I have to translate a concept that in Italian is described using an English term inappropriately.

    Now, I'm not talking about those terms that we have made up and that are not used in English, such as pullover that we use to say sweater, but in English means to pull over, or the way in which we use the word mister which in English simply means sir but we instead use is for football coach, or smoking, [tuxedo] which in English simply means the act of smoking.

    No, I'm talking about expressions that we somehow have IDK, made up from scratch and that in English are not used at all. Think about how to use body [leotard] in English means body, for us instead it is the onesie that is used to do activities, gymnastic activities. Or when we refer to a spot, if I say spot everyone thinks of the commercial, in English spot means (among other things) stain, or even the toilet bowl, the water, water I guess is the English word that means water, which is pronounced /ˈwoːtə/, but oh well, I repeat these are cases that have now become part of the Italian language, for better or for worse, and the language is a living being, so yes it evolves.

    No, today I dealt with the translation of childcare, a particular childcare, those places where people going to the pool to do gymnastics etc. leave the child for the necessary time, and someone is taking care of them. Here, in Italian this thing here is called baby parking, which is a parking lot for children. How do I translate childcare with baby parking? I can't do it. I know that it is used in Italy, but it is a horrible thing to park children, children are not packages to be parked, also because those who offer this service make qualified personnel available. It's not good, we need to come up with something else. I don't like baby parking. I won't use baby parking, I refuse.

    #182 Caffè Italia - aprender o italiano através de rádio e podcast

    #182 Caffè Italia - aprender o italiano através de rádio e podcast
    *Abbiamo fatto un episodio con Caffè Italia con intervista ad Alessandro, potete ascoltarlo qua/ Fizemos um episódio com o Caffè Italia com uma entrevista com Alessandro, você pode ouvir aqui:
    https://open.spotify.com/episode/1WTk3nGfgAjH7uIPt5li55?si=jYh71fVRRJWiMX6nsZOJ0g

    Aprender um idioma pode ser muito difícil, mas através do rádio e podcasts você pode aprender muitas coisas, incluindo novo vocabulário e cultura.

    Mas o que são esses programas de rádio em italiano no Brasil?

    Fomos conhecer o "Caffè Italia" um programa apoiado pela Sociedade Dante Alighieri de Joinville (Santa Catarina).

    Mesmo no sul do Brasil, l'Italia è qui!

    🗣️Speaker: Alessandro Gaini
    🗣️Convidados: Rosemerie Laurindo e Fernando Santana (Caffè Italia)
    ☕L'Ora del caffè: Gianpietro Zanatta (Caffè Italia)

    Imparare una lingua può essere molto difficile, ma attraverso la radio e i podcast si possono imparare molte cose tra cui nuovi vocaboli e cultura.

    Ma quali sono questi programmi radio in italiano in Brasile?

    Siamo andati a scoprire "Caffè Italia" un programma supportanto dalla Società Dante Alighieri di Joinville (Santa Catarina).

    Anche nel sud del Brasile, l'Italia è qui!

    #179 Semana da língua italiana no mundo - A língua nos quadrinhos

    #179 Semana da língua italiana no mundo - A língua nos quadrinhos
    Quer conhecer mais sobre o mundo dos quadrinhos, o trabalho de ilustradores e roteiristas?

    Você já leu Lupo Alberto, Tex, Dylan Dog e Darek? Bom, então vamos descobrir como a língua italiana se desenvolveu através dos quadrinhos e por que tantos quadrinhos famosos nasceram na terra de Dante, a Itália.

    Fazendo parte dos eventos da XXII semana da língua italiana no mundo. O evento terá tradução simultânea e convidados especiais

    🗣️Speaker: Alessandro Gaini & Claudio Garofalo (La Caravella)
    🗣️Convidados: Andrea Modugno - Massimo Pini - Giacomo Michelon - Fernanda Bellicieri

    Vuoi saperne di più sul mondo dei fumetti, sul lavoro di illustratori e sceneggiatori?

    Hai letto Lupo Alberto, Tex, Dylan Dog e Darek? Ebbene, scopriamo come si è sviluppata la lingua italiana attraverso i fumetti e perché tanti fumetti famosi sono nati nella terra di Dante, l'Italia.

    Partecipare agli eventi della XXII settimana della lingua italiana nel mondo. L'evento avrà traduzione simultanea e ospiti speciali

    Yasmina Pani - La neolingua

    Yasmina Pani - La neolingua
    Videopodcast 🔗🎞️ : https://youtu.be/WpjOGZ1rps8 👉
    Ha coniato per se stessa il termine di Linguista tascabile, è stata una nerd delle materie umanistiche. Parleremo con lei delle caratteristiche della lingua politicamente corretta. In particolare del dibattito sul “problema” del genere grammaticale, considerato da alcune persone offensivo: al singolare perché ci sono persone che non si riconoscono nel genere maschile né in quello femminile, al plurale perché il collettivo coincide con il maschile e questo sarebbe discriminatorio nei confronti di chi non è maschio.

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    Isaac Asimov - Razza di imbecilli

    Isaac Asimov - Razza di imbecilli
    Gli uomini sono capaci di cose sorprendenti, hanno realizzato incredibili scoperte scientifiche e tecnologiche. Ma accanto a ciò la loro intelligenza si accompagna anche a vere doti morali e culturali?
    In questo brevissimo racconto, Isaac Asimov prova ad analizzare proprio questi aspetti, giungendo a un'amara constatazione...

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    52. A che serve un bicchiere d'acqua?

    52. A che serve un bicchiere d'acqua?
    Puoi trovare il testo che accompagna questa mini lezione sul libro multimediale "101 lezioni d'italiano da un minuto", disponibile ovunque in formato cartaceo ed ebook.

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    Notti insonni

    Notti insonni
    Oggi vi leggo un brano di Giovanni Mosca, tratto dal libro Diario di un padre, intitolato "Notti insonni".
    Giovanni Mosca, spesso accreditato soltanto come Mosca (Roma, 14 luglio 1908 – Milano, 26 ottobre 1983) è stato un insegnante, giornalista, umorista, disegnatore, scrittore, drammaturgo, traduttore, critico teatrale e critico cinematografico italiano.
    Collaboratore del Corriere della Sera, per cui svolse l'attività di umorista e vignettista, fu anche il direttore del Corriere dei Piccoli. I suoi articoli e le sue caricature, pubblicate anche sul Corriere d'Informazione, scaturiscono da una vena umoristica delicata, a volte surreale, a volte sentimentale e moraleggiante, che caratterizza anche le sue opere di narrativa.
    Questo brano parla delle preoccupazioni, delle paure e dei sentimenti dei genitori che attendono di notte il rientro dei loro ragazzi.
    Un brano che tocca l'argomento in modo leggero ma profondo allo stesso tempo.
    Spero che vi piaccia.
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    21. È sconfitto solo chi si arrende

    21. È sconfitto solo chi si arrende
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    Che ne pensi?

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    Dante700: De vulgari eloquentia

    Dante700: De vulgari eloquentia
    Varchiamo una soglia fondamentale nella vita e nella carriera di Dante: quella dell'esilio.
    Dopo la condanna, il poeta inizia a lavorare ad alcuni progetti molto ambiziosi, alcuni dei quali rimasti purtroppo incompiuti: tra questi c'è il De vulgari eloquentia, primo trattato analitico sulla lingua volgare.

    Un'opera affascinante ed è estremamente importante nella storia linguistica italiana. Ne scopriamo tutti gli aspetti grazie a Daniele Baglioni, linguista e professore di storia della lingua all'Università Ca' Foscari Venezia.

    I come Inclusività (con Vera Gheno)

    I come Inclusività (con Vera Gheno)
    Questa quinta puntata ha portato Cecè e Sara su un sentiero pieno di spine e di dubbi perché si è affrontato un argomento delicato e molto sentito.
    Per la prima volta al microfono, Crim, studente di linguistica all’Università Ca’ Foscari, ha accompagnato le vostre due pazze preferite durante la consueta chiacchierata iniziale, per poi lasciare il posto a un'ospite d'eccezione: Vera Gheno. Sociolinguista, docente e scrittrice, nonché protagonista del dibattito online e offline sul linguaggio inclusivo e sulle possibilità che offre in merito la lingua italiana.
    La questione dell’inclusività (e del linguaggio inclusivo) è tanto ampia quanto complessa. La lingua, in particolare, essendo materia viva, inevitabilmente tocca tuttə noi ed è molto difficile parlarne senza superare certi preconcetti e norme che la società in cui viviamo si porta dietro.
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