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    musicaclassica

    Explore "musicaclassica" with insightful episodes like "3' grezzi Ep. 669 Rimanga in linea", "Tutto Mahler - Gaston Fournier-Facio", "Rock'n'Cri - Intervista a Stefano Burbi (St.4 Ep.10)", "Massimo Savoia - Note in Viaggio" and "Speciale Maggio della Musica ep. 5" from podcasts like ""3' Grezzi di Cristina Marras", "casabraidaradio", "Chi ha paura della Wedding Planner?", "casabraidaradio" and "AudioLive FM - Lo Scrigno di Clio"" and more!

    Episodes (30)

    3' grezzi Ep. 669 Rimanga in linea

    3' grezzi Ep. 669 Rimanga in linea
    Non so per quale pena del contrappasso i servizi telefonici ci obbligano ad ascoltare le peggiori esecuzioni di brani di musica classica, ripetute all'infinito, in un inferno dantesco sonoro. Possibile che a nessuno sia ancora venuto in mente di usare, la butto lì, paesaggi sonori? Audiolibri? Rumore delle onde, canto di balene, lettura dell'oroscopo, poesie, articoli scientifici? Qualsiasi cosa ma non questa tortura!

    TRASCRIZIONE [Eng translation below]

    È capitato anche a voi: telefonate a un ufficio o qualcosa di ufficiale e vi mettono in attesa con la musichetta.
    Io non lo so chi scelga le musichette da mettere al telefono quando si è in attesa, so che c'è tutta un'industria vera e propria di gente che ha studiato come suddividere i vari passaggi che spesso altro non sono che un modo per far prendere tempo alla persona, che magari c'è solo una persona addetta a rispondere al telefono, e così, per non far rimanere male chi chiama, si ha l'impressione comunque che siamo entrati all'interno di un sistema e che qualcuno prima o poi si prenderà cura di noi.
    Vi ricordate quando non c'erano le segreterie telefoniche, quando non c'erano tutti questi servizi? Si faceva il numero di telefono e se la persona stava già parlando con qualcun altro, il suono era occupato: tu, tu, tu, tu, tu, il suono era il telefono occupato. Non eravamo costretti a lasciare messaggi e soprattutto non eravamo costretti a rimanere in attesa.
    Ripeto, so che c'è tutta un'industria dietro a chi crea queste musichette e questi sistemi, lo so perché mi è capitato di lavorare in un ente e per mesi, mesi, se non anni, ho lavorato a fianco a questa ditta che avrebbe dovuto fare il sistema super moderno che poi invece questa organizzazione non ha mai fatto.
    Però ricordo queste lunghe chiacchierate con le persone, cercavamo di suddividere i vari passaggi eccetera e addirittura si parlava del tipo di musica, però le musiche che si possono scegliere, diciamo, sono molto limitate, limitate dal copyright e soprattutto gli enti che a me capita di contattare, ma anche gli studi medici, spesso hanno queste musiche pseudo classiche ripetute all'infinito, suonate senza grazia senza disgrazia e spesso quando sono lì, e a volte rimango anche 30, 40, 50 minuti, vabbè, non vi sto dicendo niente di nuovo, niente che non abbiate già provato anche voi, così mi metto a pensare: quale potrebbe essere un approccio che rende anche l'attesa un momento non dico piacevole, ma non così antipatico, ache perché di solito poi io metto lo speaker e mi metto a fare altre cose, non è che sto lì attaccata col telefono all'orecchio, anche perché poi il telefono si riscalda e non penso che sia una cosa molto sana.
    Ecco, io propongo allora, mi rendo disponibile per creare una serie di podcast, di soundscape, di ambientazioni sonore per rendere l'attesa al telefono sicuramente più piacevole, più gradevole e poi anche creare un po' di sorpresa.



    TRANSLATION

    Has it happened to you, too: you phone an office or something official and they put you
    on hold with music.
    I don't know who chooses the tunes to use when you are on hold, I know
    that there is a whole industry of people who have studied how to divide the various
    steps that are often nothing more than a way for the person to take their time, when
    For example, there is only one person in charge of answering the phone, and so, in order not to make the
    callers feel abandoned, you get the impression anyway that you have entered
    within a system and that someone will take care of us sooner or later.
    Do you remember when there were no answering machines, when there weren't all these
    services? You dialled the number, if the person was already talking to someone
    else, the sound was busy: toot, toot, toot, toot, the sound of a busy phone.
    We were not forced to leave messages and we were not forced to stay
    on hold.
    Again, I know there is a whole industry behind who creates this music and these
    systems, I know because I happened to work in an institution and for months, months, if not
    years, I worked alongside this company that was supposed to make this super modern
    system that then this organization never completed.
    I remember these long talks with people, though, we were trying to break down the various
    steps and so on, and even talked about the type of music, however, the music that you
    could choose, let's say, is very limited, restricted by copyright and
    especially the entities that I happen to contact, but also medical practices, often
    have this pseudo-classical music repeated endlessly, played
    in an unremarkable way and often when I'm there, sometimes I stay even 30, 40, 50
    minutes, anyway, I'm not telling you anything new, nothing you haven't already
    experienced first hand, so I'm thinking: what could be an approach that also makes
    the wait time, I won't say pleasant, but not so obnoxious, because usually
    then I put the speaker on and get on with other things, it's not like I'm just hanging there with the
    phone to the ear, also because then the phone heats up and I don't think it's a
    a very healthy thing. Here, I propose then, I make myself available to create a series of
    podcasts, soundscapes, sound settings to make waiting on the phone
    definitely more pleasant, more enjoyable, and then also create some surprise.

    Rock'n'Cri - Intervista a Stefano Burbi (St.4 Ep.10)

    Rock'n'Cri - Intervista a Stefano Burbi (St.4 Ep.10)
    Stefano Burbi è un personaggio pazzesco e di una umiltà incredibile, che ha davvero tutto il mio rispetto, sia come professionista sia come persona.

    Nato a Firenze, fin dall'età di 4 anni si dedica alla musica, studiando pianoforte, violino e canto.
    Frequenta il Conservatorio di Firenze, diviene direttore d'orchestra e addirittura ne fonda di sue (Orchestra Amadeus e Orchestra della Nuova Camerata Italiana).

    Per un lungo periodo vive in Canada, a Toronto, dove lavora, compone, suona, dirige senza sosta e dove gli viene riconosciuto un premio prestigioso: al Festival Internazionale del Documentario di Toronto la giuria premia la sua musica come migliore colonna sonora per documentari.

    Nel 2007 Burbi diventa direttore stabile dell’Orchestra dei Filarmonici di Firenze e dal 2008 al 2011 è Presidente della sede di Firenze dell’Associazione Mozart Italia.

    Gli vengono assegnati così tanti premi e riconoscimenti che elencarli tutti sarebbe davvero lunghissimo. Basti dire che viene definito è stato definito “uno dei compositori italiani contemporanei più prolifici ed interessanti, che [...] riesce ad esprimersi in modo universale e nello stesso tempo moderno con un linguaggio essenzialmente “classico” – ma attuale – che arriva al cuore dell’ascoltatore”.

    In questa intervista ha spiegato in modo semplice ma anche precisissimo che il rock deriva in realtà dalla musica classica. E quindi, pur nel suo voler essere musica ribelle, contiene in sé importanti elementi della tradizione musicale.

    Cosa ne pensate?

    Speciale Maggio della Musica ep. 5

    Speciale Maggio della Musica ep. 5
    AudioLive FM è radio ufficiale del Maggio della Musica, la rassegna giunta alla 26ma edizione che propone concerti di musica classica e jazz con i grandi nomi del panorama internazionale.

    In questo episodio, ai microfoni di Rosanna Astengo il giovane violoncellista Ettore Pagano, protagonista di un recital intenso e coinvolgente, e il direttore del museo Villa Pignatelli Giuseppe Dragotti.

    Speciale Maggio della Musica ep. 4

    Speciale Maggio della Musica ep. 4
    AudioLive FM è radio ufficiale del Maggio della Musica, la rassegna giunta alla 26ma edizione che propone concerti di musica classica e jazz con i grandi nomi del panorama internazionale.

    In questo episodio, da Villa Pignatelli, Elena Barbato ha seguito per noi Between the Clouds con Marco Scolastra (pianoforte) e Charlie Siem (violino). Intervste ai protagonisti e al pubblico.

    Ep.14 - Pietro Battelli il Settimo

    Ep.14 - Pietro Battelli il Settimo
    Erano passati molti anni quando chiesi a Marzio di raccontarmi di nuovo questa storia. Avevo intenzione di scriverla, mi sembrava divertente.
    Pietro Battelli era un personaggio che aveva segnato la nostra adolescenza, non solo per le sue stranezze, ma anche per l’autorità, per il cipiglio un po’ ottocentesco che emanava dalla severità dei suoi gesti, dal suo vocione baritonale, dalla sua stessa mole massiccia e importante.
    Marzio ha il gusto di raccontare e possiede una mimica sopraffina. Seduti a un tavolo davanti a una birra mi sciorinò quell’episodio di tanti anni prima, trasportandomi in un mondo di immagini e sensazioni che affioravano da archivi polverosi della memoria per ritrovare un senso, uno spessore.

    Questo episodio è dedicato a Marzio, che me l’ha raccontato, mimandolo come solo lui è capace di fare.

    Testo: Gheri Scarpellini
    Voce Narrante: Alfredo Gabanetti
    Voci Aggiunte: Gheri Scarpellini
    Musiche di Gheri Scarpellini e Massimiliano Ferrari.
    Sigla di apertura e sigla finale: Armonici, composta e suonata da Massimiliano Ferrari.
    Altre musiche: ‘May be May’, ‘Dream’ e ‘Chiara’ composte e suonate da Gheri Scarpellini.
    Recording & Mixing: Massimiliano Ferrari, Studio GINLÜSTER, Milano.

    Qui puoi trovare le storie, seguire, commentare.
    https://www.instagram.com/gherituttestorie/
    https://www.facebook.com/Tutte-Storie-1508400279416589

    Dateci il La #6 - 27/01/21

    Dateci il La #6 - 27/01/21
    Questa volta vi presentiamo le vicissitudini di Franz Peter Schubert e uno strumento davvero poco conosciuto, il fagotto. Ospite della puntata il M° Marco Donatelli che ci racconta di quella volta in cui hanno scambiato il suo strumento per un’arma… Con Mariachiara, Vincenzo e Matteo in regia.
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