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    nazisti

    Explore "nazisti" with insightful episodes like "Preview - "La zona d'interesse" di Jonathan Glazer", "Il delatore - 4. E venne la notte", "Il delatore - 3. La breve estate", "Puntata 4 - Roma Città Aperta" and "Francesco va a morire" from podcasts like ""Blow Out - Frammenti di cinema", "di storia / in storia", "di storia / in storia", "Ecomuseo Casilino presenta: Cinema In Quinto" and "di storia / in storia"" and more!

    Episodes (15)

    Preview - "La zona d'interesse" di Jonathan Glazer

    Preview - "La zona d'interesse" di Jonathan Glazer
    Grand Prix all’ultimo Festival di Cannes e candidato a cinque premi Oscar, La zona d'interesse è uno di quei film di cui si intuisce facilmente l'importanza anche dopo solo una prima visione.

    La nuova opera di Jonathan Glazer ci ha conquistati da subito per la sua capacità di interrogare e mettere quasi a disagio lo spettatore grazie al suo impianto estetico davvero unico.

    Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Martin Amis, La zona d’interesse è la storia di una famiglia tedesca apparentemente normale che vive – in una bucolica casetta con piscina – una quotidianità fatta di gite in barca, il lavoro d’ufficio del padre, i tè della moglie con le amiche, le domeniche passate a pescare al fiume. Peccato che l’uomo in questione sia Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la deliziosa villetta con giardino in cui vive con la sua famiglia in una surreale serenità è situata proprio al confine con il campo di concentramento, a due passi dall’orrore, così vicino e così lontano.

    Il delatore - 4. E venne la notte

    Il delatore - 4. E venne la notte
    L’hanno preso sulla soglia dell’ufficio. Lo portano via. Fino ad Auschwitz e non è più tornato. Anna lo aspetta, lo ha aspettato tutta la vita. Chi era stato? Perché non era fuggito? Dove sono i colpevoli? Oggi li abbiamo trovati e la vita di Goffredo rimasta in silenzio per 80 anni è tornata fra i documenti di chi lo ha assassinato, dalle voci di chi lo aveva amato.

    Il delatore - 3. La breve estate

    Il delatore - 3. La breve estate
    25 luglio 1943, Mussolini viene destituito. Gli italiani sperano nella fine della guerra, gli ebrei provano a fidarsi, ma gli elenchi con i loro nomi e indirizzi sono ancora nelle mani dei fascisti. La gioia di luglio finisce con l’Armistizio. I tedeschi occupano le città, gli ebrei cercano nascondigli, ma Goffredo resta a Firenze con l’amata Anna.

    Puntata 4 - Roma Città Aperta

    Puntata 4 - Roma Città Aperta
    La parola Resistenza è oggi, come sempre attuale. Questo perché è una parola che nasce dalla Storia, da sentimenti e aspirazioni di libertà profondamente radicati nei cuori umani.
    Certo, non sempre è facile perseguirla e praticarla. A volte, perché succeda, si deve essere spinti al limite. Nel film di Rossellini, unanimamente riconosciuto tra i capolavori della cinematografia mondiale, viene esplorato e raccontato quel limite, attraverso le storie della città e dei suoi abitanti, specie quelli più lontani dalle sale del potere.

    Il mago di Auschwitz

    Il mago di Auschwitz
    Quando le truppe dell’Armata Rossa entrarono nel campo di Auschwitz-Birkenau, il 27 gennaio 1945, scoprirono e svelarono al mondo intero il più atroce orrore della storia dell’umanità: la Shoah. Dalla fine degli anni ’30 al 1945 in Europa furono deportati e uccisi circa sei milioni di ebrei. Uno dei pochissimi che da quei campi riuscì a uscire vivo si chiamava Herbert Levin e sarebbe passato alla storia come “il mago di Auschwitz”.

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    Shoah: chi nega ancora l'Olocausto?

    Shoah: chi nega ancora l'Olocausto?
    Esistono ancora persone che vorrebbero negare la Shoah, cioè lo sterminio programmato e deliberato della popolazione ebraica messo in atto dai nazisti del Terzo Reich e che ha portato alla morte di circa 6 milioni di ebrei. Oggi parleremo di loro e vedremo di quali tecniche di disinformazione si servono per cercare di rendersi credibili.

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    L'anomalia del Baltico

    L'anomalia del Baltico
    Nel Mar Baltico una spedizione di ricerca subacquea rileva un’anomala immagine sonar a più di 85 metri di profondità: si tratta di una grande struttura di forma discoidale, che a molti ricorda la classica sagoma di un disco volante. Possibile? E se fosse di fattura umana, magari di origine nazista?

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    3' grezzi Ep. 252 Interpreti di Norimberga

    3' grezzi Ep. 252 Interpreti di Norimberga
    Fu solo grazie agli interpreti simultanei che fu possibile includere testimonianze in inglese, tedesco, francese e russo durante i processi di Norinberga degli anni 1945-46 contro i nazisti (qualcuno mi spiega poi perché non si parlò anche in italiano, visto il ruolo svolto dall'italico suolo?). Nelle registrazioni e nei video esistenti, gli interpreti non compaiono mai, ma la loro presenza si percepisce leggendo le trascrizioni. In un'installazione, l'artista Lawrence Abu Hamdan ricrea la rudimentale (ma efficace) macchina che permettava agli interpreti di comunicare con testimoni e avvocati: due lampadine, una gialla e una rossa. Ode alla figura sempre nascosta degli interpreti simultanei. E un pensiero a quelli ancora abbandonati nel limbo afgano, e alle loro famiglie.

    LINK
    'The Witness-Machine Complex ', la rudimentale (ma efficace) macchina che permetteva agli interpreti di comunicare con la corte, ricreata per la Kunstverein Nürnberg dall'artista Lawrence Abu Hamdan, vincitore del Turner Prize
    https://kunstvereinnuernberg.de/

    TESTO TRASCRITTO (English translation below)
    Gli interpreti simultanei sono quelle persone che permettono a due persone che parlano due lingue diverse di dialogare. È un mestiere molto duro, molto difficile, sia dal punto di vista psicologico, mentale che fisico. Oggi ne voglio parlare perché me ne dà la possibilità un'installazione artistica quella di Lawrence Abu Hamdan, The Witness Machine Complex, il complesso della macchina dei testimoni, se ne parla perché ha vinto il Turner Prize ed è un'installazione che si può vedere alla Kunstverein Nürnberg, a Norimberga importante perché? Perché parla del ruolo degli interpreti simultanei durante il processo di Norimberga negli anni '45 e '46, il processo contro i nazisti della seconda guerra mondiale. Fu proprio la presenza degli interpreti che permise al processo di poter essere portato avanti contemporaneamente in quattro lingue: russo, francese, tedesco, inglese, inspiegabilmente manca l'italiano, inspiegabilmente perché gli italiani ebbero un ruolo abbastanza rilevante in tutta quella cosa che poi finì nel nazismo. Questa installazione mostra una struttura molto rudimentale che però fu appunto fondamentale. Consiste in due lampadine, una gialla e una rossa, e queste lampadine erano l'unico modo che gli interpreti avevano per comunicare con con la corte dove si stava svolgendo il processo. Facevano accendere una volta la lampadina gialla per chiedere agli imputati o ai testimoni di parlare più lentamente, tre flash dalla lampadina gialla significavano 'parlate a voce più alta per piacere' e un flash della lampadina rossa significava 'per favore ripetete'. Non esistono registrazioni del lavoro degli interpreti e nei filmati gli stessi interpreti non compaiono mai, però si parla delle lampadine perché di volta in volta i testimoni, oppure l'accusa, dovevano spiegare appunto, alle persone che parlavano, il significato di queste lampadine. E queste lampadine non sono del tutto, cioè hanno anche un ruolo in alcune delle testimonianze, come quella di uno dei ministri nazisti che quando l'interprete segnala 'per favore parli più lentamente' lui apposta parla più velocemente, oppure con la testimonianza di una rappresentante della resistenza francese che quando le chiedono di parlare più lentamente lei si scusa, e da allora in poi scandisce in modo molto più chiaro le parole. Quindi un applauso e un pensiero agli interpreti e le interpreti che hanno permesso anche questo processo, e che tutti i giorni permettono il lavoro di un sacco di organizzazioni e un sacco di strutture nazionali, sovranazionali.

    ENGLISH TRANSLATION
    Simultaneous interpreters are those people who allow two people who speak two different languages to communicate. It is a very demanding job, very difficult, both from a psychological, mental and physical point of view. Today I want to talk about it because an art installation by Lawrence Abu Hamdan, The Witness Machine Complex, gives me the opportunity as it won the Turner Prize. It is an installation that can be seen at the Kunstverein Nürnberg, in Nuremberg, why is it important? Because it's about the role of simultaneous interpreters during the Nuremberg trials in the '45 and '46, the trial against the Nazis of the Second World War. It was precisely the presence of the interpreters that allowed the trial to be carried out simultaneously in four languages: Russian, French, German, English, Italian is inexplicably lacking, inexplicably because the Italians had a fairly important role in the rise of nazism. This installation shows a very rudimentary structure which, however, was crucial. It consists of two light-bulbs, one yellow and one red, and these lights were the only way the interpreters had to communicate with the court where the trial was taking place. They flashed the yellow light-bulb once to ask the defendants or witnesses to speak more slowly, three flashes from the yellow light meant 'speak louder please' and one flash of the red light meant 'please repeat'. There are no recordings of the work of the interpreters and in the films the same interpreters never appear, but they talk about the light bulbs because from time to time the witnesses, or the prosecution, had to explain precisely to the people who were speaking the meaning of these lights. And these lights are not entirely… I mean, they also play a role in some of the testimonies, such as that of one of the nazi ministers who when the interpreter signals 'please speak slower' he speaks faster on purpose, or with the testimony of a representative of the French resistance who when they ask her to speak more slowly, she apologises, and from then on, she spells out the words much more clearly. So, an applause and a thought to the interpreters who allowed this trial to take place, and to those who every day allow the work of a lot of organisations and a lot of national, supranational structures.

    Il Catalogo Siviero e i furti di Goring

    Il Catalogo Siviero e i furti di Goring
    L'avvincente storia dello 007 Rodolfo Siviero. Uomo cardine nel recupero delle opere trafugate dai Nazisti. Il primo vero Monument's men.
    Scritto e narrato da: Archeologo Luca Paolucci
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    Le Navi di Caligola e i Nazisti

    Le Navi di Caligola e i Nazisti
    Le Navi di Caligola. Sono stati veramente i nazisti ad incendiarle?
    E' di alcuni mesi fa la notizia che il comune di Nemi, città dei Castelli Romani ha richiesto alla Germania il risarcimento dei i danni per il rogo che distrusse il museo delle navi Imperiali di Caligola nel 1944.
    Narratore: Luca Paolucci
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