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    fascisti

    Explore "fascisti" with insightful episodes like "Il delatore - 4. E venne la notte", "Il delatore - 3. La breve estate", "Saluto romano e rilevanza penale: la decisione delle Sezioni Unite", "Polis - Scontri liceo Firenze, polemica su intervento Valditara (di Anna Laura Bussa)" and "2021_10_14 - Sciogliere Forza Nuova" from podcasts like ""di storia / in storia", "di storia / in storia", "Altalex News", "ANSA Polis" and "Ah signora mia!"" and more!

    Episodes (14)

    Il delatore - 4. E venne la notte

    Il delatore - 4. E venne la notte
    L’hanno preso sulla soglia dell’ufficio. Lo portano via. Fino ad Auschwitz e non è più tornato. Anna lo aspetta, lo ha aspettato tutta la vita. Chi era stato? Perché non era fuggito? Dove sono i colpevoli? Oggi li abbiamo trovati e la vita di Goffredo rimasta in silenzio per 80 anni è tornata fra i documenti di chi lo ha assassinato, dalle voci di chi lo aveva amato.

    Il delatore - 3. La breve estate

    Il delatore - 3. La breve estate
    25 luglio 1943, Mussolini viene destituito. Gli italiani sperano nella fine della guerra, gli ebrei provano a fidarsi, ma gli elenchi con i loro nomi e indirizzi sono ancora nelle mani dei fascisti. La gioia di luglio finisce con l’Armistizio. I tedeschi occupano le città, gli ebrei cercano nascondigli, ma Goffredo resta a Firenze con l’amata Anna.

    Saluto romano e rilevanza penale: la decisione delle Sezioni Unite

    Saluto romano e rilevanza penale: la decisione delle Sezioni Unite
    Per le S.U. della Cassazione acquista rilevanza penale solo se, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idoneo ad integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista. Annullata la condanna in appello per gli otto militanti di estrema destra imputati per aver fatto il saluto fascista nella commemorazione di Milano del 29 aprile 2016.
    >> Leggi anche l'articolo: http://tinyurl.com/ybepxj3a
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    3' grezzi Ep. 252 Interpreti di Norimberga

    3' grezzi Ep. 252 Interpreti di Norimberga
    Fu solo grazie agli interpreti simultanei che fu possibile includere testimonianze in inglese, tedesco, francese e russo durante i processi di Norinberga degli anni 1945-46 contro i nazisti (qualcuno mi spiega poi perché non si parlò anche in italiano, visto il ruolo svolto dall'italico suolo?). Nelle registrazioni e nei video esistenti, gli interpreti non compaiono mai, ma la loro presenza si percepisce leggendo le trascrizioni. In un'installazione, l'artista Lawrence Abu Hamdan ricrea la rudimentale (ma efficace) macchina che permettava agli interpreti di comunicare con testimoni e avvocati: due lampadine, una gialla e una rossa. Ode alla figura sempre nascosta degli interpreti simultanei. E un pensiero a quelli ancora abbandonati nel limbo afgano, e alle loro famiglie.

    LINK
    'The Witness-Machine Complex ', la rudimentale (ma efficace) macchina che permetteva agli interpreti di comunicare con la corte, ricreata per la Kunstverein Nürnberg dall'artista Lawrence Abu Hamdan, vincitore del Turner Prize
    https://kunstvereinnuernberg.de/

    TESTO TRASCRITTO (English translation below)
    Gli interpreti simultanei sono quelle persone che permettono a due persone che parlano due lingue diverse di dialogare. È un mestiere molto duro, molto difficile, sia dal punto di vista psicologico, mentale che fisico. Oggi ne voglio parlare perché me ne dà la possibilità un'installazione artistica quella di Lawrence Abu Hamdan, The Witness Machine Complex, il complesso della macchina dei testimoni, se ne parla perché ha vinto il Turner Prize ed è un'installazione che si può vedere alla Kunstverein Nürnberg, a Norimberga importante perché? Perché parla del ruolo degli interpreti simultanei durante il processo di Norimberga negli anni '45 e '46, il processo contro i nazisti della seconda guerra mondiale. Fu proprio la presenza degli interpreti che permise al processo di poter essere portato avanti contemporaneamente in quattro lingue: russo, francese, tedesco, inglese, inspiegabilmente manca l'italiano, inspiegabilmente perché gli italiani ebbero un ruolo abbastanza rilevante in tutta quella cosa che poi finì nel nazismo. Questa installazione mostra una struttura molto rudimentale che però fu appunto fondamentale. Consiste in due lampadine, una gialla e una rossa, e queste lampadine erano l'unico modo che gli interpreti avevano per comunicare con con la corte dove si stava svolgendo il processo. Facevano accendere una volta la lampadina gialla per chiedere agli imputati o ai testimoni di parlare più lentamente, tre flash dalla lampadina gialla significavano 'parlate a voce più alta per piacere' e un flash della lampadina rossa significava 'per favore ripetete'. Non esistono registrazioni del lavoro degli interpreti e nei filmati gli stessi interpreti non compaiono mai, però si parla delle lampadine perché di volta in volta i testimoni, oppure l'accusa, dovevano spiegare appunto, alle persone che parlavano, il significato di queste lampadine. E queste lampadine non sono del tutto, cioè hanno anche un ruolo in alcune delle testimonianze, come quella di uno dei ministri nazisti che quando l'interprete segnala 'per favore parli più lentamente' lui apposta parla più velocemente, oppure con la testimonianza di una rappresentante della resistenza francese che quando le chiedono di parlare più lentamente lei si scusa, e da allora in poi scandisce in modo molto più chiaro le parole. Quindi un applauso e un pensiero agli interpreti e le interpreti che hanno permesso anche questo processo, e che tutti i giorni permettono il lavoro di un sacco di organizzazioni e un sacco di strutture nazionali, sovranazionali.

    ENGLISH TRANSLATION
    Simultaneous interpreters are those people who allow two people who speak two different languages to communicate. It is a very demanding job, very difficult, both from a psychological, mental and physical point of view. Today I want to talk about it because an art installation by Lawrence Abu Hamdan, The Witness Machine Complex, gives me the opportunity as it won the Turner Prize. It is an installation that can be seen at the Kunstverein Nürnberg, in Nuremberg, why is it important? Because it's about the role of simultaneous interpreters during the Nuremberg trials in the '45 and '46, the trial against the Nazis of the Second World War. It was precisely the presence of the interpreters that allowed the trial to be carried out simultaneously in four languages: Russian, French, German, English, Italian is inexplicably lacking, inexplicably because the Italians had a fairly important role in the rise of nazism. This installation shows a very rudimentary structure which, however, was crucial. It consists of two light-bulbs, one yellow and one red, and these lights were the only way the interpreters had to communicate with the court where the trial was taking place. They flashed the yellow light-bulb once to ask the defendants or witnesses to speak more slowly, three flashes from the yellow light meant 'speak louder please' and one flash of the red light meant 'please repeat'. There are no recordings of the work of the interpreters and in the films the same interpreters never appear, but they talk about the light bulbs because from time to time the witnesses, or the prosecution, had to explain precisely to the people who were speaking the meaning of these lights. And these lights are not entirely… I mean, they also play a role in some of the testimonies, such as that of one of the nazi ministers who when the interpreter signals 'please speak slower' he speaks faster on purpose, or with the testimony of a representative of the French resistance who when they ask her to speak more slowly, she apologises, and from then on, she spells out the words much more clearly. So, an applause and a thought to the interpreters who allowed this trial to take place, and to those who every day allow the work of a lot of organisations and a lot of national, supranational structures.

    Il vero significato dell'antifascismo di oggi

    Il vero significato dell'antifascismo di oggi
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6625

    IL VERO SIGNIFICATO DELL'ANTIFASCISMO DI OGGI di Rodolfo Casadei
    Quando, a mezzanotte circa del 9 giugno di due anni fa, fu annunciato che il nuovo sindaco di Forlì era il candidato della coalizione di centrodestra a trazione leghista Gian Luca Zattini, che con la sua vittoria poneva fine a un'egemonia di sindaci di sinistra che durava dal 1970, nella principale piazza cittadina la folla dei simpatizzanti cantò sguaiatamente Romagna mia. Più o meno nello stesso momento nella vicina Cesena si festeggiava l'ennesima vittoria di un candidato di sinistra, Enzo Lattuca, e la folla che accompagnava il neosindaco al Palazzo Comunale ritmava convinta: Bella ciao, come se il candidato rivale del centrodestra Andrea Rossi - un giovane imprenditore a capo di una lista civica, che alle successive regionali si sarebbe presentato con i liberalconservatori di Cambiamo! - fosse il cavallo di Troia di una cospirazione volta a portare la città dei tre papi sotto l'egida di un neofascismo in salsa leghista.

    BELLA CIAO CONTRO I NUOVI FASCISTI
    C'è una fetta di italiani ai quali si è fatto credere - o che fingono di credere - che ogni appuntamento elettorale nell'Italia repubblicana rappresenti un nuovo episodio della Resistenza contro il fascismo. Che si tratti di elezioni politiche o del voto per il sindaco, c'è sempre una minaccia fascista da respingere o un nuovo Mussolini da sloggiare da palazzo Chigi o più semplicemente dal palazzo comunale. Il passato truce e nauseante del fascismo è sempre sul punto di tornare: oggi ha il volto di Giorgia Meloni, fino a un anno fa aveva quello di Matteo Salvini, prima di lui per una dozzina di anni ha avuto quello di Silvio Berlusconi (Furio Colombo lo definì «il piccolo Duce», gli intellettuali parlavano di «fascismo catodico»), preceduto da Bettino Craxi che veniva ritratto nelle vignette con la camicia nera e gli stivaloni; negli anni Settanta Lotta Continua scandiva contro un famoso pluripresidente del Consiglio democristiano: «Fanfani, fascista, sei il primo della lista»; fascista era considerata la Dc nel suo complesso, e nei cortei del 1974 (l'anno del golpe dei militari di sinistra a Lisbona) si sentiva gridare: «L'han fatto in Portogallo, facciamolo anche qui: fuorilegge il Msi (il partito neofascista - ndr) e la Dc!».
    Tutti questi ricorsi della storia patria all'insegna della lotta a un fascismo proteiforme, che si ripresenta da un'epoca all'altra con vesti e nomi diversi ma con le stesse raccapriccianti prospettive, hanno avuto come colonna sonora Bella ciao, cantata con tono di sfida alle manifestazioni antileghiste, antiberlusconiane, anticraxiane, antidemocristiane, ecc.

    L'ANTIFASCISMO COME ARMA POLITICA
    L'antifascismo dovrebbe essere un collante istituzionale della Repubblica italiana, e a quasi 80 anni dagli eventi che ne fecero la principale fonte di ispirazione della lotta che contribuì alla liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista (supportata dai fascisti) del 1943-45, dovrebbe essersi allargato in un più generale rifiuto del totalitarismo sotto qualunque forma e veste ideologica. Invece alcune forze politiche - ieri il Pci e i gruppuscoli extraparlamentari, oggi il Partito Democratico e gli alleati alla sua sinistra - ne hanno fatto un'arma propagandistica contro gli avversari politici, un'accusa infamante che ha l'obiettivo di delegittimare qualunque partito o leader politico che dimostri di avere le qualità per tenere ieri il Pci, oggi i suoi eredi, fuori dalla stanza dei bottoni.
    Si spiega così la proposta di legge presentata da deputati di Partito Democratico, 5stelle, Liberi e Uguali e Italia Viva affinché la canzone Bella ciao diventi inno ufficiale delle celebrazioni del 25 aprile, festa della Liberazione, da suonare subito dopo l'inno nazionale noto come Fratelli d'Italia (il vero titolo originale è Il canto degli italiani). Esponenti di centrodestra contrari alla proposta hanno obiettato che questa canzone non può diventare inno ufficiale - accanto all'inno d'Italia - delle celebrazioni del 25 aprile perché non è mai stato l'inno dei partigiani, ma è stato incoronato tale negli anni Cinquanta-Sessanta dai partigiani comunisti. Non è questo il punto. Il punto è che Bella ciao è associata alla strategia dei partiti di sinistra di delegittimazione degli avversari politici attraverso l'accusa di fascismo. Tutte le volte che Bella ciao è stata cantata nelle manifestazioni che prendevano di mira Fanfani, Craxi, Berlusconi, Salvini e Meloni, ciò è stato fatto per trasmettere il messaggio che quegli avversari politici rappresentavano il ritorno del fascismo in Italia, e questo gli eredi ideali della lotta partigiana del '43-'45 non l'avrebbero permesso.

    LO AVEVA GIÀ CAPITO GUCCINI
    Ufficializzare oggi Bella ciao accanto all'Inno di Mameli avrebbe il significato di creare un nuovo "arco costituzionale" come quello che negli anni Sessanta-Settanta aveva l'obiettivo di tenere fuori da qualunque coalizione di governo missini e monarchici: i primi perché eredi diretti del fascismo, i secondi perché avevano boicottato in gran parte l'assemblea costituente. Parificare Bella ciao all'Inno d'Italia nelle celebrazioni del 25 aprile dopo averla cantata e fatta cantare alle manifestazioni contro Salvini, Meloni e Berlusconi significa inviare il messaggio che Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia vanno ufficialmente riconosciuti come nuove versioni del fascismo, e che chi sta dalla parte della Liberazione e della Costituzione li deve combattere, se necessario, come nel '43-'45.
    Il punto lo ha goliardicamente illustrato Francesco Guccini, quando in coincidenza col 25 aprile dell'anno scorso ha diffuso un video con la sua versione di Bella ciao. Il testo faceva così: «Stamattina mi son svegliato e ho trovato l'invasor. C'era Salvini con Berlusconi, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao con i fasci della Meloni che vorrebbero ritornar. Ma noi faremo la resistenza, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, noi faremo la resistenza come fecero i partigian. O partigiano portali via, come il 25 april».
    Probabilmente i deputati che hanno firmato la proposta di legge si sono ispirati alla genialata del cantautore modenese. Cui va riconosciuto il merito di avere esplicitato per i duri di comprendonio e per gli ipocriti tutti il vero significato dell'antifascismo italiano contemporaneo.

    Argomenti sulla cresta dell'onda...un mese fa

    Argomenti sulla cresta dell'onda...un mese fa
    PERDI TEMPO E LEGGIMI!
    Sono tornato! E come in tutti i ritorni non graditi devo recuperare tutti gli argomenti cool di un mese fa. Quindi eccovi un podcast su:
    - Apocalisse Maya
    - Pillon contro i porno e i siti pericolosi (qualcuno pensi ai bambini!!!!!!)
    - Sesso in luoghi pubblici durante la quarantena.
    Un lungo discorso ciclico dato che la sua fine è simile al suo inizio avendo io trovato l'anello di congiunzione tra Pillon e il sesso in luoghi pubblici di Rimini: David Fabbri.
    #pillon #sesso #davidfabbri
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