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    Explore "romanzi" with insightful episodes like "INCIPIT - Dona Flor e i suoi due mariti, di Jorge Amado (1966)", "INCIPIT - 1984, di George Orwell (1949)", "L'USIGNOLO E LA ROSA, di Oscar Wilde - I RACCONTI di DIREZIONE ITACA", "SENTINELLA, di Fredric Brown - I RACCONTI di DIREZIONE ITACA" and "INCIPIT - Ragione e sentimento, di Jane Austen (1811)" from podcasts like ""Direzione Itaca", "Direzione Itaca", "Direzione Itaca", "Direzione Itaca" and "Direzione Itaca"" and more!

    Episodes (100)

    INCIPIT - Dona Flor e i suoi due mariti, di Jorge Amado (1966)

    INCIPIT - Dona Flor e i suoi due mariti, di Jorge Amado (1966)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    Ambientato nella capitale dello stato di Bahia in Brasile nei primi anni ‘60, “Dona Flor e i suoi due mariti”, è uno dei capolavori di Jorge Amado: la ricchezza verbale, lo humour e il contagioso amore per la vita sono quelli dei grandi classici della narrativa sudamericana. Un dongiovanni muore, ma ritorna, magicamente, sulla terra per continuare la relazione amorosa interrotta. La nostra Flor scoprirà che è nella nostra natura desiderare le emozioni forti e sconvolgenti, la passione e la sicurezza, la vita tranquilla e quella sregolata; è sbagliato condannare questi istinti naturali, anzi bisogna abbracciare la nostra natura nella sua interezza, perché soltanto così è possibile condurre un’esistenza felice e appagata. Un romanzo coinvolgente, sensuale, colorato, saporito, pittoresco, umoristico. E poi i sapori e i colori dell’alta scuola di cucina di Dona Flor…

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    INCIPIT - 1984, di George Orwell (1949)

    INCIPIT - 1984, di George Orwell (1949)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    George Orwell, dopo il libro “La fattoria degli animali” del 1945, deve la sua grande fama proprio a questo romanzo “1984”(pubblicato nel 1949) scrivendo un terribile atto d'accusa nei confronti della pretesa totalitaria di voler piegare la realtà e le persone ad un fine superiore che dovrebbe coincidere con il bene del popolo, ma che invece finisce per identificarsi nell'obbedienza cieca ai partiti totalitari e ai loro leader. È in questo romanzo che compare per la prima volta l’espressione “Il Grande Fratello”, una sorta di personaggio immaginario visto come un dittatore assoluto che tiene costantemente sotto controllo ciascun individuo seminando il terrore con lo slogan "Il Grande Fratello vi guarda". È il Grande Fratello che stabilisce regole e modi di vita.

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    L'USIGNOLO E LA ROSA, di Oscar Wilde - I RACCONTI di DIREZIONE ITACA

    L'USIGNOLO E LA ROSA, di Oscar Wilde - I RACCONTI di DIREZIONE ITACA
    Il racconto “L’USIGNOLO E LA ROSA” è uno dei più bei racconti di Oscar Wilde, scrittore, poeta, drammaturgo, giornalista e critico letterario irlandese dell'età vittoriana, esponente del decadentismo e dell'estetismo britannico. Nel racconto, che è come una fiaba, lo scrittore manifesta tutta la sua sensibilità svelando il suo lato romantico nell’esaltazione dell’amore capace di spingere un essere ad uccidersi pur di farne nascere uno nuovo: si narra che l’usignolo amasse la rosa da abbracciarla così tanto che le spine gli trafissero il cuore. L’usignolo è visto come il simbolo dell’amore e della passione mentre la rosa rappresenta la bellezza e la purezza. Questi elementi combinati si sono trasformati nell’immagine di un amore impossibile che, in trasparenza, ci porta dentro la struttura fortemente puritana della società vittoriana che non ammetteva deviazioni dal contesto etico-politico vigente.

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    SENTINELLA, di Fredric Brown - I RACCONTI di DIREZIONE ITACA

    SENTINELLA, di Fredric Brown - I RACCONTI di DIREZIONE ITACA
    Il racconto "Sentinella" di Fredric Brown (1954) è considerato un classico della fantascienza. Fino all’ultimo, l’autore ci fa credere che il protagonista sia un terrestre. La genialità di Brown sta nell’avere semplicemente rovesciato la tipica situazione da racconto di fantascienza: quella in cui gli esseri umani vanno a combattere mostri repellenti su mondi lontanissimi. Il finale giunge forte alla mente e al cuore, destabilizza perché svela che il lettore si è in realtà identificato con l’alieno. Insinuando, fra l’altro, un tarlo nelle nostre menti: siamo proprio sicuri che i mostri siano gli altri? Non sempre le risposte sono scontate. “Sentinella” ne è la dimostrazione.

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    INCIPIT - Ragione e sentimento, di Jane Austen (1811)

    INCIPIT - Ragione e sentimento, di Jane Austen (1811)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    Ambientato nell’Inghilterra del XIX secolo, è la storia di Elinor e Marianne Dashwood, due sorelle dai caratteri opposti. Elinor, la maggiore, ha 19 anni e rappresenta la dimensione razionale, il buon senso, la "ragione" indicata dal titolo; Marianne ha 17 anni e rappresenta, invece, la dimensione emotiva, la passione del cuore, il "sentimento". La tensione fra queste due forze, egualmente potenti, consente a Jane Austen di intessere una storia indimenticabile, amatissima dai lettori e dalle lettrici sin dalla prima pubblicazione di due secoli fa, nel 1811.

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    INCIPIT - Cime tempestose, di Emily Brontë (1847)

    INCIPIT - Cime tempestose, di Emily Brontë (1847)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    “Cime tempestose” (titolo originale “Wuthering Heights”), pubblicato nel 1847, è considerato uno dei più alti capolavori della letteratura inglese ed è l’unico romanzo di Emily Brontë, sorella di Charlotte, l’autrice del romanzo “Jane Eyre”. È la storia di Catherine Earnshow-Linton ed Heathcliff (figlio di ignoti), del loro amore e di come questa passione irrisolta alla fine li distrugga entrambi. “Cime tempestose” è innegabilmente un romanzo d'amore, ma è anche una fosca vicenda di odi, di sadismo e di passioni represse, duro come uno schiaffo e tagliente come un coltello.

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    INCIPIT - Il dottor Zivago, di Boris Pasternak (1957)

    INCIPIT - Il dottor Zivago, di Boris Pasternak (1957)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    "Il dottor Zivago", capolavoro della letteratura russa del ‘900, è un romanzo che ha segnato un'epoca, pubblicato nel 1957 in anteprima mondiale da Feltrinelli Editore e nello stesso anno premiato con il Nobel. La trama de «Il dottor Zivago» è una tormentata storia d’amore (quella tra il medico Juri Zivago - già sposato con la cugina Tonia - e l’infermiera Lara) negli anni tra la prima guerra mondiale, la rivoluzione russa del 1917 e la guerra civile russa combattuta tra bianchi e rossi a seguito della rivoluzione d'ottobre. Nello stesso tempo, è il romanzo di un uomo innamorato della sua terra e del suo popolo, che rifiuta le miserie del suo tempo, incapace di ingraziarsi il potere a scapito della propria salvezza.

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    INCIPIT - Lolita, di Vladimir Nabokov (1955)

    INCIPIT - Lolita, di Vladimir Nabokov (1955)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    Scritto in inglese da un russo, rifiutato da 4 editori per il tema scabroso e inaccettabile per la morale dell’epoca, pubblicato infine in francese nel 1955, il libro racconta, dal punto di vista di un professore di 37 anni la sua passione ossessiva per un’adolescente. Per questo libro, il termine “lolita”, per antonomasia, ha ora in tutto il mondo il significato di “piccola seduttrice” una giovinetta maliziosa e conturbante, quale l’omonima protagonista.

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    INCIPIT - Gita al faro, di Virginia Woolf (1927)

    INCIPIT - Gita al faro, di Virginia Woolf (1927)
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    “Gita al faro” è il più autobiografico dei romanzi della Woolf, caratterizzato da un sottile lavoro di indagine e ricerca psicologica dei personaggi, soprattutto di quelli femminili, e descrive il gruppo familiare dei Ramsay ricalcando i personaggi della stessa famiglia della scrittrice che, come i Ramsay del romanzo, avevano l’abitudine di trascorrere le vacanze estive in una grande casa sul mare.

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    Le regine dell'horror: tra mostri interiori e sociali

    Le regine dell'horror: tra mostri interiori e sociali
    Con un po’ di ritardo, anche quest’anno sembra arrivato l’autunno e con esso la giusta atmosfera per iniziare una nuova stagione di Blend. In onore della cosiddetta “spooky season”, questo mese siamo andati alla scoperta di due autrici che con le loro storie hanno contribuito a creare un vero e proprio genere, letterario e non solo: quello dell’horror gotico. Nella nostra nuova miscela di storie, Mary Shelley e Shirley Jackson ci conducono attraverso case infestate, famiglie avvelenate, ragazze scomparse, sorelle inquietanti e mostri spaventosi, per insegnarci una grande lezione: che i veri fantasmi non sono quelli che vediamo, ma quelli che portiamo dentro di noi e che la società, a volte, ha contribuito a creare. Buon ascolto.

    INCIPIT - L'amante, di Marguerite Duras (1984)

    INCIPIT - L'amante, di Marguerite Duras (1984)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    Pubblicato nel 1984, la storia, ambientata nell’Indocina degli anni Trenta, racconta l’incontro tra un trentenne uomo cinese e una giovane quindicenne bianca, travolti dalla scoperta del desiderio erotico, doppiamente proibito, per la differenza d’età e per il divario culturale, entrambi preda di una magia amorosa troppo intensa per essere vera, troppo reale per svanire con il tempo. Romanzo tenero e disarmante per la sincerità con cui la Duras mette in scena una storia d’amore tanto bella quanto impossibile perché i protagonisti sono discriminati, non solo per appartenere a due continenti lontani, ma soprattutto perché divisi da più di una generazione e dalla condizione sociale di lui, differenze che, al tempo, non potevano essere ignorate. La protagonista è la stessa autrice che narra, in un apparentemente disordinato flusso di coscienza, la clandestina e scandalosa storia d’amore tra lei quindicenne, povera e magra, terribilmente graziosa, la “bambina bianca”, e un uomo adulto cinese, milionario e timoroso della volontà paterna. Tutto il libro ruota attorno alla giovinezza della Duras, agli anni trascorsi con la madre e i fratelli nell’Indocina francese, con una narrazione fatta di ricordi sconnessi, senza alcun filo temporale a legarli, con continui sbalzi narrativi che trascinano il lettore nella tormentata storia d’amore con l’uomo cinese.

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    INCIPIT - Il fu Mattia Pascal, di Luigi Pirandello (1903)

    INCIPIT - Il fu Mattia Pascal, di Luigi Pirandello (1903)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    Il romanzo “Il fu Mattia Pascal”, pubblicato nel 1903, non è solo una delle opere di Luigi Pirandello più conosciute e amate dal pubblico, ma una delle più rilevanti dell'intera produzione dello scrittore siciliano insieme ad altre opere come “Uno, nessuno, centomila” o “Sei personaggi in cerca d’autore”. Il romanzo ruota interamente attorno al tema, fondamentale in Pirandello, dell'identità individuale: quella di Mattia Pascal e del suo alter ego, Adriano Meis. Con un puntuale tocco umoristico - coerente con la poetica pirandelliana della maschera e del "doppio" che alberga in tutti noi (come anche in “Uno, nessuno e centomila”) a Mattia, che ha provato ad evadere dalle convenzioni sociali per assumere una nuova identità più felice, non resta che la constatazione di essere nient'altro che il "fu Mattia Pascal".

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    INCIPIT -Anna Karenina, di Lev Nikolàevič Tolstòj (1877)

    INCIPIT -Anna Karenina, di Lev Nikolàevič Tolstòj (1877)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    Pubblicato nel 1877, il romanzo, considerato uno dei più grandi capolavori della letteratura del XIX secolo, racconta le vicende dell’amore adulterino tra Anna e il conte Alessio Vrònski. Fa da sfondo narrativo una mirabile descrizione della società aristocratica russa ottocentesca: le principessine dei circoli mondani, le nobildonne bigotte, i latifondisti, i contadini, i politici, gli ufficiali, tutta l'alta società della capitale di cui l’autore di “Guerra e pace” mette in risalto le ipocrisie e le convenzioni. Una storia romantica e tragica, di respiro universale, un atto d’accusa contro l’atteggiamento conformista e puritano della Pietroburgo del tempo, pronta a punire e isolare chiunque non si adeguasse ai propri rigidi canoni sociali.

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    INCIPIT - L'insostenibile leggerezza dell'essere, di Milan Kùndera (1984)

    INCIPIT - L'insostenibile leggerezza dell'essere, di Milan Kùndera (1984)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, pubblicato in Francia nel 1984, è considerato il capolavoro di Milan Kùndera. È ambientato a Praga, tra il periodo della Primavera di Praga e la successiva invasione, ma la storia è solo lo sfondo delle vicende che ruotano attorno ai 4 personaggi protagonisti: Tomáš, Tereza, Sabina e Franz. Nella sua struttura di romanzo-saggio, il libro indaga non una storia, ma l’esistenza umana in quanto tale, nei limiti e nella consistenza, nei meravigliosi pregi e nei terrificanti difetti. Fulcro dell’esistenza è il caos e il modo di relazionarsi ad esso. Sabina e Tomáš, che vivono, almeno al principio, nella più totale leggerezza, lo accettano, si lasciano travolgere dal disordine delle cose e trascinare dal vento vitale. Tereza e Franz, che per converso vivono l’onerosità dell’esistenza, sfuggono alla naturale confusione, legandosi alla pesante fattualità degli eventi. Inesorabilmente i quattro personaggi, metafora e rappresentazione ognuno di una sfaccettatura dell’essere, sono condannati all’insostenibile leggerezza dell’essere che ci fa domandare: vista la transitorietà e l’irripetibilità delle nostre vite, “che cosa dobbiamo scegliere, allora? La pesantezza o la leggerezza”? Kùndera gioca con tutti questi contrasti per biforcare e spezzare quello che è di fatto destinato ad essere una e solo una entità: l’amore che a volte è leggerezza e a volte pesantezza. In finale, la tesi ultima di Milan Kùndera è che è proprio la leggerezza dell'essere ad essere insostenibile perché è uno schermo dietro cui nascondere la reale essenza della vita: la pesantezza esistenziale. E, per dirla con Italo Calvino, “il romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile." Altro aspetto fondamentale del romanzo è rappresentato dalla scena politica di quella che era la Cecoslovacchia del 1968 e negli anni successivi: nell’”Insostenibile leggerezza dell’essere” troviamo uno sguardo disincantato sia sulla Primavera di Praga, sia sulla successiva invasione sovietica, che ha posto fine anche alle illusioni di molti praghesi. I personaggi, che vedono crollare le proprie aspettative per il futuro e mettono in discussione il proprio credo politico, devono scegliere da che parte stare, se andarsene dal proprio Paese o se restare; se tacere e vivere altrove o se aprire bocca e subire le conseguenze della propria scelta, rimanendo così fedeli a sé stessi.

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    INCIPIT - Il gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958)

    INCIPIT - Il gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1958)
    "Incipit", la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    Il romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato nel 1958, ci porta nella Sicilia della seconda metà dell’Ottocento.
    Il contesto storico è fondamentale: sono gli anni cruciali del Risorgimento italiano (fra il 1860, epoca della spedizione dei Mille, e il 1910), un momento di inevitabile rottura con la tradizione del passato, tema fondamentale del libro. La futura affermazione della classe borghese e il decadimento della classe aristocratica sono descritti tramite le vicende di casa Salina e in particolare del capofamiglia, don Fabrizio Cordera Principe di Salina: un aristocratico, affascinante signore proprietario terriero di una tenuta vicino Palermo, raffinato cultore di studi astronomici, nonché attento osservatore della progressiva e inesorabile decadenza del proprio ceto in favore della nuova classe emergente, la borghesia, che il principe, dall'alto del proprio rango, guarda con malcelato disprezzo. La Sicilia del maggio 1860 vede lo sbarco di Garibaldi e del suo esercito, momento che segna il collasso del Regno dei Borboni e, in seguito, con la proclamazione del Regno d’Italia, l’arrivo dei funzionari amministrativi sabaudi.

    Il finale del romanzo è tutto in quel senso di decadenza testimoniato dallo scritto sullo stemma araldico delle casate dei Salina e dei Tomasi di Lampedusa, il gattopardo, da cui il titolo del libro, che recita: “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra”.

    INCIPIT - Il deserto dei Tartari, di Dino Buzzati (1940)

    INCIPIT - Il deserto dei Tartari, di Dino Buzzati (1940)
    "Incipit", la rubrica podcast di Direzione Itaca , vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    “Il deserto dei tartari”, romanzo di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940, segna la consacrazione di Buzzati tra i grandi scrittori del Novecento italiano. Lo scrittore bellunese in un'intervista affermò che lo spunto per il romanzo era nato: «... dalla monotona routine notturna presso la redazione del Corriere della Sera che facevo a quei tempi. Molto spesso avevo l'idea che quel tran tran dovesse andare avanti senza termine e che mi avrebbe consumato così inutilmente la vita”. Il tema centrale del romanzo è dunque quello della "fuga del tempo" scandito dal giorno e dalla notte, dalle stagioni e dall’invecchiamento del protagonista, il tutto teso a investigare il senso della vita e delle azioni umane. L’opera narra la vicenda del tenente Giovanni Drogo che trascorre la vita nella Fortezza Bastiani, isolata in mezzo al deserto, nella vana attesa di un attacco nemico che non verrà mai; quando, ormai vecchio, finalmente sarà chiamato a combattere, sarà per la battaglia decisiva, quella con la morte.

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    3' grezzi Ep. 555 Suggerire città per le vacanze

    3' grezzi Ep. 555 Suggerire città per le vacanze
    Un sito dove l'intelligenza artificiale suggerisce mete per le vacanze. A colpi di 10 dollari al mese (dopo i primi 4 tentativi gratuiti). Non sapete dove andare in vacanza? Ve lo dico io gratis!

    TRASCRIZIONE [Eng translation below]
    Sarà il caldo, saranno le notti bollenti che si suda nonostante le finestre spalancate, mi sono fatta prendere dal ghiribizzo delle vacanze, così, quando sono incappata in un sito che promette di usare l'intelligenza artificiale generativa per suggerirti la vacanza ideale, ho aperto il sito e ho cominciato a chiedere.

    Ho cominciato con domande, la prima che mi è venuta in mente e suggerisci unicità artistiche, e non sorprende nessuno che mi abbia proposto Parigi, Berlino, Firenze, New York.

    Ho pensato poi di chiedere qualcosa di un po più specifico e allora ho chiesto, suggeriscimi una città da visitare descritta in un romanzo. E mi ha suggerito, allora: Londra, con il Racconto di due città di Dickens, Parigi, sempre Parigi con I miserabili di Victor Hugo, poi San Pietroburgo, Delitto e castigo, un libro che ho letto e che mi è piaciuto, anche se mi ha fatto arrabbiare, e poi Dublino con Ulisse.

    Allora ho rincarato la dose e ho chiesto vabbè, suggeriscimi una città, delle città dove andare in vacanza, città descritte in libri gialli. Allora, al primo posto Stoccolma con La ragazza con il drago tatuato, poi Los Angeles, Il grande sonno, Edimburgo, dove sono ambientate le serie dell'ispettore Rebus e poi Tokyo, che è nel romanzo Out che non mi ricordo di avere letto.

    Allora, volevo chiedere a questo punto, suggeriscimi città dove andare in vacanza, città che siano state descritte in film, e non sono potuta andare avanti perché la app, o meglio questo sito m'ha detto ah, hai raggiunto il limite permesso per l'utilizzo gratuito di questo servizio! Se vuoi continuare devi darci solo 9,99$ al mese. Col cavolo!

    Allora lasciamo perdere questo sito, si vabbè vi metto il link però potete fare solo quattro tre quattro richieste, vado a prendermi i miei libri, vado a rivedermi i titoli dei film, vado a farmi sorprendere da Netflix e vado a scegliermela io la vacanza, anche se la vacanza per quest'anno ho già scelto la destinazione. Non lo dico perché sono superstiziosa e le cose si dicono quando si fanno, però già deciso e lasciamo perdere queste cose qua.

    Ma cioè chi è che spende 10$ al mese per farsi dire da un robot dove andare in vacanza? Ma la gente veramente ha perso il lume della ragione? Cioè se non sapete dove andare in vacanza mandatemi un messaggio e ve lo suggerisco io, eh.

    TRANSLATION
    It may be the heat, it may be the scorching nights where you sweat despite open windows. I got carried away by the whim of vacations, so when I came across a website that promises to use generative artificial intelligence to suggest the ideal vacation, I opened the site and started asking.

    I started with questions, the first one that came to my mind: suggest uniqueness of artistic cities, and it's no surprise that it proposed Paris, Berlin, Florence, New York. Then I thought of asking something a bit more specific, so I asked, suggest a city to visit described in a novel.And it suggested, then: London, with "A Tale of Two Cities" by Dickens, Paris, always Paris, with "Les Misérables" by Victor Hugo, then St. Petersburg, "Crime and Punishment," a book I've read and liked, even though it made me angry, and then Dublin with "Ulysses."

    Then I raised the stakes and asked, well, suggest me a city, from cities to go on vacation, cities described in mystery novels.So, in first place, Stockholm with "The Girl with the Dragon Tattoo," then Los Angeles, "The Big Sleep," Edinburgh, where Inspector Rebus series are set, and then Tokyo, which is in the novel "Out" that I don't remember reading.

    So, at this point, I wanted to ask suggest me cities to go on vacation, cities that have been described in movies, and I couldn't go on because the app, or rather this website told me oh, you have reached the allowed limit for using this service for free! No way!

    Well then, let's forget about this site, alright, I'll give you the link, but you can only make like three or four requests, I'm going to get my books, I'm going to review the movie titles, I'm going to be surprised by Netflix, and I'm going to choose my vacation myself, even though I've already chosen the destination for this year's vacation.I won't say it because I'm superstitious and you say things when you do them, but I've already decided, and let's forget about these things here.

    Seriously, who spends $10 a month to be told by a robot where to go on vacation? Has the world really lost its sanity? I mean, if you don't know where to go on vacation, send me a message and I'll suggest it to you, uh.





    LINK Se proprio ci tenete, ecco il link https://www.usevacay.com/chatbot?utm_campaign=mb&utm_medium=newsletter&utm_source=morning_brew

    INCIPIT - Il piacere, di Gabriele D'Annunzio (1889)

    INCIPIT - Il piacere, di Gabriele D'Annunzio (1889)
    "Incipit", la rubrica podcast di Direzione Itaca , vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    “Il Piacere” romanzo di Gabriele D'Annunzio, pubblicato a Milano nel 1889 da Treves, un testo complesso sotto più aspetti con cui l’autore inaugura un nuovo tipo di prosa psicologica e introspettiva, caratterizzata da un estetismo decadente, in contrapposizione al naturalismo e al positivismo rappresentato dal “Mastro don Gesualdo” di Giovanni Verga. Il protagonista del romanzo, Andrea Sperelli, esteta raffinato e coltissimo, pone a fondamento della vita il piacere sensuale, la lussuria, la ricerca di avventure amorose, il culto della bellezza nelle donne e nelle opere d'arte, tutto dedito “a fare la propria vita come si fa un’opera d’arte”.

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    Ladra di libri 2 La lettura

    Ladra di libri 2 La lettura
    LADRA DI LIBRI - puntata 2 [Giada Musio feat Pietro, Emma, Maikol, Mathias, Isabel]
    L’esperienza della lettura mossa da una passione profonda; Giada ci racconta l’esperienza della lettura cercando di coinvolgere attraverso un quiz alcuni colleghi di podcast.