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    Explore "scrittori" with insightful episodes like ""Autobiografia di una zucchina" di Gilles Paris", "INCIPIT - Ragazzi di vita, di Pier Paolo Pasolini (1955)", "#81 - Carmel-by-the-Sea, la città senza indirizzi", "#68 - In Russia continua la repressione verso scrittori e giornalisti" and "INCIPIT - Cime tempestose, di Emily Brontë (1847)" from podcasts like ""Easy Readers, leggere cambia la vita!", "Direzione Itaca", "701", "701" and "Direzione Itaca"" and more!

    Episodes (100)

    "Autobiografia di una zucchina" di Gilles Paris

    "Autobiografia di una zucchina" di Gilles Paris
    📖 Zucchina è il soprannome di Icaro, un bambino che col suo mitologico omonimo sembra avere in comune il sentirsi adulto senza averne ancora l’età. Ma questo Icaro, un genitore che si prenda cura di lui, lo desidera più di ogni altra cosa.

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    INCIPIT - Ragazzi di vita, di Pier Paolo Pasolini (1955)

    INCIPIT - Ragazzi di vita, di Pier Paolo Pasolini (1955)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    “Ragazzi di vita” è una delle opere più famose di Pasolini. Causa l’argomento della prostituzione maschile trattato nel romanzo, Pasolini e l’editore Garzanti subirono un processo per oscenità, processo che, tuttavia, terminerà con una sentenza di assoluzione con “formula piena”, grazie al contributo di alcuni intellettuali italiani e non, intervenuti a favore dell’autore. In “Ragazzi di vita”, il romanziere-narratore-poeta Pasolini denuncia il degrado sociale che aveva colpito tutto il Paese dopo il conflitto quando ancora il boom economico non aveva fatto breccia nella povertà e disperazione dilagante e racconta i luoghi di Roma dominati da povertà, disagio e delinquenza, con una analisi lucida e a volte spietata della società del dopoguerra disposta a sacrificare le proprie origini pur di inseguire vaghi sogni di arricchimento.

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    INCIPIT - Cime tempestose, di Emily Brontë (1847)

    INCIPIT - Cime tempestose, di Emily Brontë (1847)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    “Cime tempestose” (titolo originale “Wuthering Heights”), pubblicato nel 1847, è considerato uno dei più alti capolavori della letteratura inglese ed è l’unico romanzo di Emily Brontë, sorella di Charlotte, l’autrice del romanzo “Jane Eyre”. È la storia di Catherine Earnshow-Linton ed Heathcliff (figlio di ignoti), del loro amore e di come questa passione irrisolta alla fine li distrugga entrambi. “Cime tempestose” è innegabilmente un romanzo d'amore, ma è anche una fosca vicenda di odi, di sadismo e di passioni represse, duro come uno schiaffo e tagliente come un coltello.

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    INCIPIT - Il fu Mattia Pascal, di Luigi Pirandello (1903)

    INCIPIT - Il fu Mattia Pascal, di Luigi Pirandello (1903)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    Il romanzo “Il fu Mattia Pascal”, pubblicato nel 1903, non è solo una delle opere di Luigi Pirandello più conosciute e amate dal pubblico, ma una delle più rilevanti dell'intera produzione dello scrittore siciliano insieme ad altre opere come “Uno, nessuno, centomila” o “Sei personaggi in cerca d’autore”. Il romanzo ruota interamente attorno al tema, fondamentale in Pirandello, dell'identità individuale: quella di Mattia Pascal e del suo alter ego, Adriano Meis. Con un puntuale tocco umoristico - coerente con la poetica pirandelliana della maschera e del "doppio" che alberga in tutti noi (come anche in “Uno, nessuno e centomila”) a Mattia, che ha provato ad evadere dalle convenzioni sociali per assumere una nuova identità più felice, non resta che la constatazione di essere nient'altro che il "fu Mattia Pascal".

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    INCIPIT - L'insostenibile leggerezza dell'essere, di Milan Kùndera (1984)

    INCIPIT - L'insostenibile leggerezza dell'essere, di Milan Kùndera (1984)
    INCIPIT, la rubrica podcast di Direzione Itaca, vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, pubblicato in Francia nel 1984, è considerato il capolavoro di Milan Kùndera. È ambientato a Praga, tra il periodo della Primavera di Praga e la successiva invasione, ma la storia è solo lo sfondo delle vicende che ruotano attorno ai 4 personaggi protagonisti: Tomáš, Tereza, Sabina e Franz. Nella sua struttura di romanzo-saggio, il libro indaga non una storia, ma l’esistenza umana in quanto tale, nei limiti e nella consistenza, nei meravigliosi pregi e nei terrificanti difetti. Fulcro dell’esistenza è il caos e il modo di relazionarsi ad esso. Sabina e Tomáš, che vivono, almeno al principio, nella più totale leggerezza, lo accettano, si lasciano travolgere dal disordine delle cose e trascinare dal vento vitale. Tereza e Franz, che per converso vivono l’onerosità dell’esistenza, sfuggono alla naturale confusione, legandosi alla pesante fattualità degli eventi. Inesorabilmente i quattro personaggi, metafora e rappresentazione ognuno di una sfaccettatura dell’essere, sono condannati all’insostenibile leggerezza dell’essere che ci fa domandare: vista la transitorietà e l’irripetibilità delle nostre vite, “che cosa dobbiamo scegliere, allora? La pesantezza o la leggerezza”? Kùndera gioca con tutti questi contrasti per biforcare e spezzare quello che è di fatto destinato ad essere una e solo una entità: l’amore che a volte è leggerezza e a volte pesantezza. In finale, la tesi ultima di Milan Kùndera è che è proprio la leggerezza dell'essere ad essere insostenibile perché è uno schermo dietro cui nascondere la reale essenza della vita: la pesantezza esistenziale. E, per dirla con Italo Calvino, “il romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile." Altro aspetto fondamentale del romanzo è rappresentato dalla scena politica di quella che era la Cecoslovacchia del 1968 e negli anni successivi: nell’”Insostenibile leggerezza dell’essere” troviamo uno sguardo disincantato sia sulla Primavera di Praga, sia sulla successiva invasione sovietica, che ha posto fine anche alle illusioni di molti praghesi. I personaggi, che vedono crollare le proprie aspettative per il futuro e mettono in discussione il proprio credo politico, devono scegliere da che parte stare, se andarsene dal proprio Paese o se restare; se tacere e vivere altrove o se aprire bocca e subire le conseguenze della propria scelta, rimanendo così fedeli a sé stessi.

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    Puntata 51. Davinci e Lo Strano Caso Della Resurrezione Misteriosa, Parte Ventitreesima

    Puntata 51. Davinci e Lo Strano Caso Della Resurrezione Misteriosa, Parte Ventitreesima
    Davinci non è in grado di accettare una sconfitta ma come farà a uscire da quella terribile situazione?

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    INCIPIT - Il deserto dei Tartari, di Dino Buzzati (1940)

    INCIPIT - Il deserto dei Tartari, di Dino Buzzati (1940)
    "Incipit", la rubrica podcast di Direzione Itaca , vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    “Il deserto dei tartari”, romanzo di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940, segna la consacrazione di Buzzati tra i grandi scrittori del Novecento italiano. Lo scrittore bellunese in un'intervista affermò che lo spunto per il romanzo era nato: «... dalla monotona routine notturna presso la redazione del Corriere della Sera che facevo a quei tempi. Molto spesso avevo l'idea che quel tran tran dovesse andare avanti senza termine e che mi avrebbe consumato così inutilmente la vita”. Il tema centrale del romanzo è dunque quello della "fuga del tempo" scandito dal giorno e dalla notte, dalle stagioni e dall’invecchiamento del protagonista, il tutto teso a investigare il senso della vita e delle azioni umane. L’opera narra la vicenda del tenente Giovanni Drogo che trascorre la vita nella Fortezza Bastiani, isolata in mezzo al deserto, nella vana attesa di un attacco nemico che non verrà mai; quando, ormai vecchio, finalmente sarà chiamato a combattere, sarà per la battaglia decisiva, quella con la morte.

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    INCIPIT - Mille splendidi soli, di Khaled Hosseini (2007)

    INCIPIT - Mille splendidi soli, di Khaled Hosseini (2007)
    "Incipit", la rubrica podcast di Direzione Itaca , vuole mettere in evidenza proprio l’inizio del libro che è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    “MILLE SPLENDIDI SOLI” è il secondo romanzo dello scrittore statunitense di origine afghana Khaled Hosseini, autore del best seller “Il cacciatore di aquiloni”. Il libro, del 2007, narra le vicende di due donne, Mariam e Laila, ed è ambientato nello stato dell’Afghanistan degli anni ‘70, durante i vari conflitti che si sono susseguiti negli anni. L’autore mette in forte evidenza la situazione femminile in quel Paese, prima e dopo la venuta dei talebani, dove essere donna vuol dire essere nulla o meno di nulla e proprio contro questa condizione lo scrittore dedica l’opera a tutte le donne afghane. Il romanzo è la storia di Mariam, una harami, una figlia illegittima, e Laila, che la guerra e la morte hanno costretto a condividere un destino comune vivendo un vero e proprio rapporto di amicizia che porterà Mariam a sacrificarsi fino alla morte per l’amica e i suoi bambini.

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    INCIPIT - La luna e i falò, di Cesare Pavese (1950)

    INCIPIT - La luna e i falò, di Cesare Pavese (1950)
    "INCIPIT", rubrica podcast di Direzione Itaca dedicata alla letteratura internazionale, mette in evidenza proprio l’inizio del libro, le prime righe o anche parte del primo capitolo, ed è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    In questo nuovo episodio, verrà presentato l’incipit di “La luna e i falò", romanzo di Cesare Pavese del 1950.

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    INCIPIT - Fahrenheit 451, di Ray Bradbury (1953)

    INCIPIT - Fahrenheit 451, di Ray Bradbury (1953)
    "INCIPIT", rubrica podcast di Direzione Itaca dedicata alla letteratura internazionale, mette in evidenza proprio l’inizio del libro, le prime righe o anche parte del primo capitolo, ed è, forse, l’elemento narrativo più importante per farci apprezzare subito la cifra stilistica della scrittura dell’autore.

    Il titolo del romanzo, "Fahrenheit 451", pubblicato nel 1953, si riferisce a quella che si riteneva essere la temperatura di accensione della carta corrispondente nel Sistema internazionale a circa 233°C, cifra stampigliata sull'elmetto da pompiere del protagonista Montag.

    Ambientato in un imprecisato futuro posteriore al 2022, vi si descrive una società distopica (come in altri romanzi del genere, come “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley o “1984” di George Orwell) in cui leggere o possedere libri è considerato un reato, per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume incendiando le case di coloro che detengono libri, per costringere le persone ad accontentarsi le persone delle spiegazioni artefatte e condizionate come quelle della televisione di stato, senza interrogarsi sulle implicazioni che queste portano. Tuttavia Montag, attraverso vicende personali e soprattutto per il nuovo sentimento nato dopo l’incontro con una donna sconosciuta, ha una crisi di coscienza che lo porta ad unirsi ad un gruppo di ribelli che vogliono conservare la memoria letteraria dell’umanità, perché anche solo cercare di immaginare un mondo senza la letteratura scritta è sconvolgente e triste.

    Puntata 50. Davinci e Lo Strano Caso Della Resurrezione Misteriosa, Parte Ventiduesima

    Puntata 50. Davinci e Lo Strano Caso Della Resurrezione Misteriosa, Parte Ventiduesima
    La pericolosa missione procede e Davinci non ha intenzione di accettare un fallimento.

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    INCIPIT - Siddartha, di Hermann Hesse (1922)

    INCIPIT - Siddartha, di Hermann Hesse (1922)
    Questo è “Incipit”, una nuova rubrica podcast di Direzione Itaca dedicata alla letteratura internazionale. L’obiettivo? Presentare le prime righe o pagine di un romanzo per far apprezzare da subito all’ascoltatore la cifra stilistica della scrittura dell’autore. Perché l’incipit è, probabilmente, l’elemento narrativo più importante.

    In questo nuovo episodio, verrà presentato l’incipit de “Siddartha”, romanzo di Hermann Hesse del 1922.

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    5. Il pianoforte di Chopin

    5. Il pianoforte di Chopin
    “Dopo me lo portano via, il Pleyel, e io ne ho una nostalgia… non ero capace di starne lontano. Mio figlio mi ci accompagnava, per un anno sono andata su e giù da Mantova a Cremona a suonarlo, a vederlo…”

    Una serie di coincidenze quasi magiche porta Lucia Lusvardi a eseguire in concerto le Ballate di Chopin su un pianoforte d’epoca, un Pleyel: lo strumento che il compositore polacco considerava il non plus ultra. Adesso lei sente di potersi accostare alla sua musica in modo ancora più profondo. Prepara un programma da solista tutto chopiniano, continua a immergersi nel mondo di questo autore, a immedesimarsi con lui. La figura di Chopin inizia a diventare sempre più ingombrante, fino al finale più inaspettato...

    4. La rentrée

    4. La rentrée
    “Nel 1970 c’erano le celebrazioni beethoveniane e allora il direttore del Conservatorio mi ha detto: se la sentirebbe, signora, di fare un concerto? Io ci sono cascata come una pera. Primo concerto di Beethoven con l’Orchestra dell’Angelicum di Milano, che è stata proprio una rentrée.”

    Il racconto prosegue con il ritorno, in grande stile, all’attività concertistica di Lucia Lusvardi. Senza che lei lo abbia cercato: prima le offrono la cattedra di pianoforte presso il Conservatorio di Mantova, poi di eseguire diversi concerti per pianoforte e orchestra. Si comincia con Beethoven, quindi arriva Martucci, infine è la volta di Chopin. E quando le autorità polacche la invitano in Pomerania per eseguire il Concerto n. 1 in Mi minore con l’Orchestra Filarmonica di Stettino sotto la direzione di Stefan Marczyk, le sue ricerche chopiniane hanno raggiunto il punto più alto: Lucia è decisa a liberare il genio polacco dagli stereotipi che tradivano l’essenza della sua musica.

    Nella seconda parte dell'episodio, ci occupiamo dei concerti per pianoforte e orchestra di Chopin.

    3. E adesso, il silenzio

    3. E adesso, il silenzio
    “Cosa non ho sofferto… sono stata cinque anni in cura di pneumotorace. E allora ho provato una tale tenerezza per Chopin… ho creduto di capire quel che lui provava, con quel mondo che aveva dentro da una parte, e dall’altra la tubercolosi, che al suo tempo era incurabile.”

    Il racconto prosegue accostando la figura di Lucia Lusvardi a quella di Chopin, accomunate dalla malattia. Lei, negli anni 50 del Novecento, l’ha superata grazie allo pneumotorace, mentre all’epoca di Chopin non c’erano cure. Lei ha dovuto abbandonare la musica per anni, lui ha continuato a comporre finché ne ha avuto la forza. Ma la malattia, per Lucia, è stata determinante per entrare nel mondo chopiniano: a volte le disavventure portano doni insperati...

    Nella seconda parte dell'episodio, ci occupiamo della Sonata per pianoforte n. 2 in si bemolle minore, Op. 35, di Chopin.

    2. Prima le parole, poi la musica

    2. Prima le parole, poi la musica
    “Tutto è cominciato quando mi è stato regalato un libro su Chopin con la prefazione del grandissimo Arturo Rubinstein…”

    In questo episodio, il racconto prosegue con la scoperta della figura di Chopin attraverso la letteratura. Lucia Lusvardi divora una biografia del genio polacco con la prefazione di Arthur Rubinstein, poi la prima edizione, in francese, del noto saggio «Chopin visto dai suoi allievi». E leggendo quei libri, e molti altri, sviluppa un’antipatia viscerale nei confronti di George Sand, la scrittrice che con Chopin ebbe una lunga relazione d’amore. Nel 1838 la coppia compì un viaggio nelle isole Baleari, che fu deleterio per la salute del compositore; ma la Sand fu davvero responsabile del suo declino?

    Nella seconda parte dell'episodio, ci occupiamo dei Preludi e delle Mazurche di Chopin.

    INCIPIT - Il visconte dimezzato, di Italo Calvino (1952)

    INCIPIT - Il visconte dimezzato, di Italo Calvino (1952)
    Benvenuti ad “Incipit”, una nuova rubrica podcast di Direzione Itaca dedicata alla letteratura internazionale. L’obiettivo? Presentare le prime righe o pagine di un romanzo per far apprezzare da subito all’ascoltatore la cifra stilistica della scrittura dell’autore. Perché l’incipit è, probabilmente, l’elemento narrativo più importante.

    In questo nuovo episodio, verrà presentato l’incipit de “Il visconte dimezzato”, romanzo di Italo Calvino del 1952.

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    Puntata 48. La Quinta Luna

    Puntata 48. La Quinta Luna
    Parliamo della Rivolta del Sale, questa volta cambiamo punto di vista! Sarà Tolomeo a mostrarci i retroscena visti da un cittadino del quadro abitativo!

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