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    Explore "saviano" with insightful episodes like "La storia dietro quella foto. Anche Saviano fuori dalla Rai. No, nel 1967 non faceva così caldo.", "Non bastardi, ma zecche", "Puntata del 14/12/2022", "DI 2x05: PROCESSO IDEOLOGICO" and "A Sanremo Cremonini celebra i 20 di carriera" from podcasts like ""Daily Five", "Diario Quotidiano", "BlackList", "DisordinatInformati" and "ANSA Daily"" and more!

    Episodes (21)

    La storia dietro quella foto. Anche Saviano fuori dalla Rai. No, nel 1967 non faceva così caldo.

    La storia dietro quella foto. Anche Saviano fuori dalla Rai. No, nel 1967 non faceva così caldo.
    La storia dietro la straziante foto della donna e della sua bambina morte nel deserto.

    Santanché, respinta la mozione di sfiducia.

    Anche Saviano fuori dalla Rai.

    La balla di Rete 4 sul cambiamento climatico.

    La cocaina scende, il fentanyl sale.


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    Daily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 17:00 con Emilio Mola.
    Una produzione CNC Media
    Direzione creativa e post produzione Likeabee Creative Company
    Musica Giovanni Ursoleo

    Non bastardi, ma zecche

    Non bastardi, ma zecche
    È ben strano, ma il termine più appropriato sarebbe vergognoso, quel che sta accadendo.
    Il Senato della Repubblica ha dichiarato insindacabili le parole che Matteo Salvini pronunciò all’indirizzo di Carola Rackete.
    Rackete, ammesso che qualcuno non se lo ricordi, è la comandante della Sea Watch 3 che, il 12 giugno del 2019, aveva salvato 53 migranti nel Mediterraneo e, dopo aver urtato, per accedere alle banchine del porto, un’imbarcazione della Guardia di Finanza, li aveva fatti sbarcare a Lampedusa.
    Salvini aveva “elegantemente” apostrofato la comandante con queste testuali parole: «zecca tedesca», «complice di scafisti e trafficanti», «sbruffoncella».
    Per questo, giustamente, è stato querelato per diffamazione da Carola Rackete, ma, la Giunta per le immunità di Palazzo Madama, ha stabilito che il senatur Matteo Salvini non è giudicabile dai tribunali italiani.
    E già questa è una vergogna, come lo è ogni volta nella quale qualcuno risulti più uguale degli altri italiani di fronte alla legge.
    Vergogna che, però, diventa doppia in questo momento nel quale un altro processo per diffamazione è in corso, ed è quello della premier Giorgia Meloni contro lo scrittore Roberto Saviano.
    A lui, all’autore di Gomorra, viene contestato di aver, nel dicembre 2020, dato dei “bastardi” a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini per le parole da loro usate nelle campagne di propaganda anti migranti.
    Ora sappiamo, grazie al voto della maggioranza dei senatori italiani, che, per garantirsi l’impunibiltà, sarebbe stato meglio se Saviano avesse detto che Meloni e Salvini erano, anziché “bastardi”, “zecche italiane”, “complici di scafisti e trafficanti” e, per finire, “sbruffoncelli”.

    Puntata del 14/12/2022

    Puntata del 14/12/2022
    Il Parlamento Europeo diventa protagonsta di uno scandalo di corruzione, Silvio Berlusconi torna a far parlare di se con la battuta sul pullman di troie, scatenando l'ira politica e social. App18 da rimuovore? No solo da riformare, dice il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il Ministro Sangiuliano è già al lavoro con la "carta cultura". Quale è la città con la migliore qualità della vita? E la peggiore? Scopri questo e molto altro in questa puntata di BlackList!

    DI 2x05: PROCESSO IDEOLOGICO

    DI 2x05: PROCESSO IDEOLOGICO
    Quello che non tutti sanno è che Roberto Saviano è stato citato in giudizio dalla Presidentessa del Consiglio Giorgia Meloni per via di alcune sue opinioni su di lei. Questo processo, che rischia di diventare totalmente ideologico e legato al diritto di opinione, non viene seguito dai media mainstream. Proveremo a parlarne. Oltre a questo anche altre notizie interessanti come Artemis 1 in viaggio verso la Luna e altro ancora...

    Seid non è morto per razzismo, ma per il lockdown

    Seid non è morto per razzismo, ma per il lockdown
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6608

    SEID NON E' MORTO PER IL RAZZISMO, MA PER IL LOCKDOWN di Roberto Marchesini
    Pura verità: quando ho letto che il ventenne etiope Seid Visin si era suicidato impiccandosi «a causa del razzismo» ho subito pensato... «Razzismo? Sarà l'ennesimo ragazzino che si suicida a causa delle misure "contenitive" per il COVID». Si tratta di un fenomeno, chissà perché, taciuto dai media ma ben presente a chi si occupa di salute mentale.
    Poi ho letto di una sua lettera nella quale aveva scritto: «Prima di questo grande flusso migratorio ricordo con un po' di arroganza che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, ovunque mi trovassi, tutti si rivolgevano a me con grande gioia, rispetto e curiosità. Adesso, invece, questa atmosfera di pace idilliaca sembra così lontana; sembra che misticamente si sia capovolto tutto, sembra ai miei occhi piombato l'inverno con estrema irruenza e veemenza, senza preavviso, durante una giornata serena di primavera».
    L'analisi era lucida: prima dell'attuale migrazione di massa, Seid non si sentiva minimamente minacciato dal razzismo, in Italia; tuttavia, l'enorme flusso migratorio ha cambiato l'atteggiamento degli italiani nei confronti di chi è percepito come immigrato (Seid era stato adottato). Si, in effetti, il razzismo c'entrava; ma, in ultima analisi, il suo disagio poteva essere considerato una conseguenza della (pessima) gestione del fenomeno migratorio.
    Sgraziate, strumentali sembravano le parole di alcuni politici; ma non del tutto fuori luogo. Lo scrittore Saviano: «Seid si è suicidato perché vittima di razzismo. Salvini e Meloni un giorno farete i conti con la vostra coscienza»; Enrico Letta: «Se puoi, scusaci. #SeidVisin»; Laura Boldrini: «Si è tolto la vita. A vent'anni. Sentiva il peso infame dello sguardo del razzismo»; Nicola Fratoianni: «Siamo un Paese che ha fallito. Siate maledetti!».

    LA VERITÀ ALLA FINE VIENE FUORI
    Poi, senza fretta, è emersa la verità: la lettera di Seid non era una lettera d'addio, per giustificare il suicidio. Era stata scritta alla sua psicoterapeuta tre anni fa, nel gennaio 2019. Quindi il suo suicidio, con il razzismo, non c'entra nulla. Di più. La mamma adottiva di Seid ha dichiarato: «Durante il lockdown Seid era chiuso in una stanza a Milano, 24 ore su 24. Ed è là che è iniziato il suo disagio, ha iniziato a stare male. Ha iniziato una sorta di depressione, questo isolamento di tutti, tutti i ragazzi e noi adulti. Io per prima, chiusa in casa tutto il giorno da sola cominciavo a rimuginare pensieri, cose... Immagino questi ragazzi, chiusi... Lui là ha iniziato a non stare bene. Infatti, è stato, da ottobre fino a febbraio, tutto solo. Neppure a Natale è venuto. E solo a febbraio ho iniziato a sentire che era instabile. L'ho fatto ritornare immediatamente a casa e abbiamo iniziato a seguirlo. Quindi, uno dei motivi scatenanti tutto questo inferno è stato questo isolamento dei ragazzi».
    Altro che razzismo: Seid non ha retto il clima di terrore, l'isolamento forzato, lo spegnimento della vita sociale e all'aria aperta così importante per i ragazzi. La Nuova Bussola Quotidianaè stato, se non l'unico, tra i pochi media che hanno sollevato (inascoltati) questo problema.
    Eppure, né Saviano, né Boldrini, né Fratoianni si sono scusati con Salvini e Meloni; nessuno ha maledetto Conte, Draghi, Speranza per l'imposizione del lockdown, né ha minacciato «un giorno farete i conti con la vostra coscienza».

    LA STRATEGIA DELLA SINISTRA
    A questo punto, potrà sembrare bizzarro, mi sono tornate in mente le parole di Ted Kaczynski, il celebre Unabomber, che nel suo Manifesto ha scritto: «[...] la Sinistra prende un principio morale accettato, lo adotta per suoi comodi, e quindi accusa la maggioranza della società di violare quel principio. Esempi: l'eguaglianza razziale, l'eguaglianza dei sessi, l'aiutare la povera gente, la pace come opposta alla guerra, la non violenza in generale, la libertà di espressione, l'amore verso gli animali; più essenzialmente il compito dell'individuo di servire la società e il compito della società di prendersi cura dell'individuo. Questi sono valori profondamente radicati della nostra società (o almeno della sua classe media e alta) da lungo tempo e che, esplicitamente o implicitamente costituiscono materia preminente per i principali mezzi di comunicazione e per il sistema educativo. Molti uomini di sinistra, specialmente quelli del tipo sovrasocializzato, di solito non si ribellano contro questi princìpi, ma giustificano la loro ostilità verso la società dichiarando (con qualche grado di verità) che essa non vive secondo quei princìpi» (Theodore J. Kaczynski, La società industriale e il suo futuro, § 28).
    Il secondo pensiero è stato: «Sciacallaggio». Queste persone hanno usato il suicidio di un ventenne per gettare (indebitamente) un po' di fango sugli avversari politici.
    Il terzo pensiero? «Ipocrisia». L'accusa più pesante che Gesù ha rivolto a chi lo voleva morto, nel Vangelo. L'ipocrisia (da non confondersi con l'incoerenza), definita dal vocabolario Treccani on-line: «Simulazione di virtù, di devozione religiosa, e in genere di buoni sentimenti, di buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone, ingannandole». Si capisce benissimo perché l'ipocrisia sia stata così odiata da Gesù: tutto quello che l'ipocrita tocca, degrada, marcisce, si trasforma in putredine. L'ipocrisia corrompe la fiducia e quindi i legami sociali, insozza valori e virtù, alimenta cinismo e menzogna.

    CONCLUSIONE DA IMPARARE A MEMORIA
    A costoro non importa nulla di Seid; come, negli anni Settanta non importava nulla dei proletari e degli operai, negli anni Ottanta delle donne, nei Novanta delle persone con tendenze omosessuali e, attualmente, degli immigrati. Nulla importa loro della giustizia sociale, dei diritti civili, dell'inviolabilità del corpo umano. Sono solo slogan vuoti per ottenere voti, potere, per distruggere la civiltà europea, la metafisica. Non hanno una morale, non hanno una parola d'onore, non hanno alcun freno. Prima ce ne renderemo conto, e daremo loro un nome, prima porremo un freno a questo continuo abominio.

    Dante 700 - Un podcast dantesco a cura di Florence TV - puntata 30

    Dante 700 - Un podcast dantesco a cura di Florence TV - puntata 30
    Puntata dedicata a un fatto che ha avuto un risalto mediatico imponente, "l'affaire Arno Widmann", ovvero all'articolo scritto dal controverso critico tedesco e uscito sul Frankfurt Rundschau, che ha scatenato un'accesissima polemica e che ha veramente coinvolto tutti, o quasi, dai giornalisti ai politici, dagli accademici agli utenti di social. In questo episodio, cerchiamo di fare un po' di chiarezza su quanto successo, mettendo in luce l'aspetto grottesco di una baruffa, sulla quale probabilmente il buon Dante si sarebbe fatto una risata omerica.

    Le mani sul mondo. Un uomo solo - Roberto Saviano

    Le mani sul mondo. Un uomo solo - Roberto Saviano
    Cosa hanno in comune il fotoreporter spagnolo naturalizzato francese assassinato dalle gang salvadoregne che stava provando a raccontare, la giornalista maltese che aveva accusato il potere politico di gestire affari criminali, il prete di Casal di Principe che per amore del suo popolo aveva deciso di ribellarsi alla camorra, i giudici di Palermo che hanno continuato a fare il proprio lavoro sapendo che sulle loro vite pendeva una condanna a morte, l'agente italo americano sotto copertura che ha sacrificato sei anni della sua vita per smantellare la mafia newyorchese?

    Ciascuno, a proprio modo e con i propri mezzi ha contribuito a salvare il mondo. Dall'altra parte ci sono narcos, boss mafiosi, 'ndranghetisti, camorristi, truffatori, assassini, politici collusi e senza scrupoli. Il racconto del mondo che ci circonda sarebbe incompleto se non vi fossero descritte le vite degli uni e quelle degli altri.

    Dall'Italia alla Colombia, dalla Russia alla Germania, dal Messico alla Francia, dall'Inghilterra a Malta, agli Stati Uniti questi podcast raccontano le loro mani sul mondo, mani che distruggono, mani che avvelenano, mani che strangolano, mani che sparano, mani che piazzano e innescano tritolo, ma anche mani che scrivono, mani che scavano, mani che cercano mani, che raggiungono mani, che si intrecciano ad altre mani per salvare il nostro mondo.

    Un uomo solo

    La solitudine di Paolo Borsellino, il giudice che sapeva di essere condannato a morte.

    La stagione completa de "Le mani sul mondo" di Roberto Saviano è disponibile in esclusiva su Audible.

    Le mani sul mondo. Il genio investigativo di Falcone - Roberto Saviano

    Le mani sul mondo. Il genio investigativo di Falcone - Roberto Saviano
    Cosa hanno in comune il fotoreporter spagnolo naturalizzato francese assassinato dalle gang salvadoregne che stava provando a raccontare, la giornalista maltese che aveva accusato il potere politico di gestire affari criminali, il prete di Casal di Principe che per amore del suo popolo aveva deciso di ribellarsi alla camorra, i giudici di Palermo che hanno continuato a fare il proprio lavoro sapendo che sulle loro vite pendeva una condanna a morte, l'agente italo americano sotto copertura che ha sacrificato sei anni della sua vita per smantellare la mafia newyorchese?

    Ciascuno, a proprio modo e con i propri mezzi ha contribuito a salvare il mondo. Dall'altra parte ci sono narcos, boss mafiosi, 'ndranghetisti, camorristi, truffatori, assassini, politici collusi e senza scrupoli. Il racconto del mondo che ci circonda sarebbe incompleto se non vi fossero descritte le vite degli uni e quelle degli altri.

    Dall'Italia alla Colombia, dalla Russia alla Germania, dal Messico alla Francia, dall'Inghilterra a Malta, agli Stati Uniti questi podcast raccontano le loro mani sul mondo, mani che distruggono, mani che avvelenano, mani che strangolano, mani che sparano, mani che piazzano e innescano tritolo, ma anche mani che scrivono, mani che scavano, mani che cercano mani, che raggiungono mani, che si intrecciano ad altre mani per salvare il nostro mondo.

    Il genio investigativo di Falcone

    La storia di Giovanni Falcone, l'uomo che svelò il capitalismo mafioso.

    Ascolta la stagione completa de "Le mani sul mondo" di Roberto Saviano su Audible.

    Le mani sul mondo. Criminali ovunque io guardi - Roberto Saviano

    Le mani sul mondo. Criminali ovunque io guardi - Roberto Saviano
    Cosa hanno in comune il fotoreporter spagnolo naturalizzato francese assassinato dalle gang salvadoregne che stava provando a raccontare, la giornalista maltese che aveva accusato il potere politico di gestire affari criminali, il prete di Casal di Principe che per amore del suo popolo aveva deciso di ribellarsi alla camorra, i giudici di Palermo che hanno continuato a fare il proprio lavoro sapendo che sulle loro vite pendeva una condanna a morte, l'agente italo americano sotto copertura che ha sacrificato sei anni della sua vita per smantellare la mafia newyorchese?

    Ciascuno, a proprio modo e con i propri mezzi ha contribuito a salvare il mondo. Dall'altra parte ci sono narcos, boss mafiosi, 'ndranghetisti, camorristi, truffatori, assassini, politici collusi e senza scrupoli. Il racconto del mondo che ci circonda sarebbe incompleto se non vi fossero descritte le vite degli uni e quelle degli altri.

    Dall'Italia alla Colombia, dalla Russia alla Germania, dal Messico alla Francia, dall'Inghilterra a Malta, agli Stati Uniti questi podcast raccontano le loro mani sul mondo, mani che distruggono, mani che avvelenano, mani che strangolano, mani che sparano, mani che piazzano e innescano tritolo, ma anche mani che scrivono, mani che scavano, mani che cercano mani, che raggiungono mani, che si intrecciano ad altre mani per salvare il nostro mondo.

    Criminali ovunque io guardi

    La vita coraggiosa e l'omicidio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia.

    Ascolta la stagione completa de "Le mani sul mondo" di Roberto Saviano su Audible.

    Le mani sul mondo. 4 colpi alla nuca - Roberto Saviano

    Le mani sul mondo. 4 colpi alla nuca - Roberto Saviano
    Cosa hanno in comune il fotoreporter spagnolo naturalizzato francese assassinato dalle gang salvadoregne che stava provando a raccontare, la giornalista maltese che aveva accusato il potere politico di gestire affari criminali, il prete di Casal di Principe che per amore del suo popolo aveva deciso di ribellarsi alla camorra, i giudici di Palermo che hanno continuato a fare il proprio lavoro sapendo che sulle loro vite pendeva una condanna a morte, l'agente italo americano sotto copertura che ha sacrificato sei anni della sua vita per smantellare la mafia newyorchese?

    Ciascuno, a proprio modo e con i propri mezzi ha contribuito a salvare il mondo. Dall'altra parte ci sono narcos, boss mafiosi, 'ndranghetisti, camorristi, truffatori, assassini, politici collusi e senza scrupoli. Il racconto del mondo che ci circonda sarebbe incompleto se non vi fossero descritte le vite degli uni e quelle degli altri.

    Dall'Italia alla Colombia, dalla Russia alla Germania, dal Messico alla Francia, dall'Inghilterra a Malta, agli Stati Uniti questi podcast raccontano le loro mani sul mondo, mani che distruggono, mani che avvelenano, mani che strangolano, mani che sparano, mani che piazzano e innescano tritolo, ma anche mani che scrivono, mani che scavano, mani che cercano mani, che raggiungono mani, che si intrecciano ad altre mani per salvare il nostro mondo.

    4 colpi alla nuca

    Il sacrificio di Christian Poveda, il reporter che ha raccontato le gang salvadoregne.

    La stagione completa de "Le mani sul mondo" di Roberto Saviano è disponibile in esclusiva su Audible.

    Le mani sul mondo. Morire per la verità - Roberto Saviano

    Le mani sul mondo. Morire per la verità - Roberto Saviano
    Cosa hanno in comune il fotoreporter spagnolo naturalizzato francese assassinato dalle gang salvadoregne che stava provando a raccontare, la giornalista maltese che aveva accusato il potere politico di gestire affari criminali, il prete di Casal di Principe che per amore del suo popolo aveva deciso di ribellarsi alla camorra, i giudici di Palermo che hanno continuato a fare il proprio lavoro sapendo che sulle loro vite pendeva una condanna a morte, l'agente italo americano sotto copertura che ha sacrificato sei anni della sua vita per smantellare la mafia newyorchese?

    Ciascuno, a proprio modo e con i propri mezzi ha contribuito a salvare il mondo. Dall'altra parte ci sono narcos, boss mafiosi, 'ndranghetisti, camorristi, truffatori, assassini, politici collusi e senza scrupoli. Il racconto del mondo che ci circonda sarebbe incompleto se non vi fossero descritte le vite degli uni e quelle degli altri.

    Dall'Italia alla Colombia, dalla Russia alla Germania, dal Messico alla Francia, dall'Inghilterra a Malta, agli Stati Uniti questi podcast raccontano le loro mani sul mondo, mani che distruggono, mani che avvelenano, mani che strangolano, mani che sparano, mani che piazzano e innescano tritolo, ma anche mani che scrivono, mani che scavano, mani che cercano mani, che raggiungono mani, che si intrecciano ad altre mani per salvare il nostro mondo.

    Morire per la verità

    Nella terra dei narcos, nella guerra tra trafficanti e forze dell'ordine, pochi giornalisti raccontano ciò che accade, ricostruiscono i fatti, rivelano verità scomode. Molti di loro pagano il coraggio con la vita.

    Ascolta la stagione completa de "Le mani sul mondo" in esclusiva su Audible.

    Il Covid, i vecchi e i giovani: Beppe Severgnini risponde ai vostri vocali

    Il Covid, i vecchi e i giovani: Beppe Severgnini risponde ai vostri vocali
    Seconda puntata di “Radio Italians”, l’appuntamento domenicale di Corriere Daily in cui l’editorialista del Corriere della Sera replica ai messaggi mandati via Whatsapp al numero 345 6125226. Oltre che delle varie ricadute della pandemia sui settori anagraficamente ai due poli opposti della società, si parla di Bielorussia e di Harry & Meghan, a una settimana dall’esplosiva intervista in cui hanno accusato la loro famiglia, tra le altre cose, di razzismo.

    Per altri approfondimenti:
    - Scuola e Covid: “Noi studenti e la vita rinchiusa in una stanza” http://bit.ly/3bJqTEp
    - Meghan e Harry, la regina: “Addolorata per quello che hanno provato” http://bit.ly/2OQMeTD
    - Bielorussia, l’intervista di Roberto Saviano a Svetlana TIkhanovskaya: “Ora abbiamo bisogno di voi” http://bit.ly/30EZ363

    Il giallo del dottor Ansaldi: una sola certezza, tanti misteri

    Il giallo del dottor Ansaldi: una sola certezza, tanti misteri
    La causa del decesso sembra chiara. Ma tutto il resto no. Giuseppe Guastella e Fulvio Bufi ricostruiscono la vicenda del ginecologo napoletano trovato a Milano, con la gola tagliata, il 19 dicembre 2020.
    A seguire lo scrittore Roberto Saviano racconta il boss di camorra Raffaele Cutolo, morto mercoledì sera in carcere a 79 anni.
    Infine, Massimo Gramellini annuncia una novità in arrivo, da domani, per gli ascoltatori di «Corriere Daily».

    Per altri approfondimenti:
    - Stefano Ansaldi, i debiti, il coltello, l’incontro saltato: che cosa si sa del medico morto http://bit.ly/37uaaTg
    - Caso Ansaldi, la pista dei soldi nei paradisi fiscali http://bit.ly/37r6Ecc
    - Camorra, è morto Raffaele Cutolo http://bit.ly/3dpR5FB

    #3

    #3
    Terzo appuntamento con Covidiario - Il Podcast, serie di episodi che raccontano la quarantena attraverso le principali notizie della settimana. In questo episodio parliamo delle zone rosse dell'Emilia Romagna e della Sicilia, del rinvio delle Olimpiadi, del lockdown in California. Ospite speciale, Roberto Saviano

    ASK-IOVERE || Recensione "Zero Zero Zero"- Roberto Saviano

    ASK-IOVERE || Recensione "Zero Zero Zero"- Roberto Saviano
    In questo podcast parleremo del libro "Zero Zero Zero" di Roberto Saviano (Ed. Feltrinelli, 2013)
    Avevo iniziato a leggere il libro dopo un documentario sul narcotraffico in Sudamerica da cui è nato un notevole interesse, ma già dopo le prime pagine l'attrattiva si è estesa a tutte le pagine, indipendentemente dall'area geografica o dalle persone trattate.
    Dal momento che a partire da questo podcast ho creduto fosse divertente attribuire un voto (su scala decimale), dopo una normale analisi, per questo libro ho pensato ad un "8/10".
    Credo che leggerò altri argomenti di simile trattazione, anche solo per confrontare le visioni sulla questione.

    Link al libro: https://amzn.to/312AiiR

    Instagram: https://www.instagram.com/giovanni_angarola/
    SoundCloud: https://soundcloud.com/giovanniangarola
    Spreaker: https://www.spreaker.com/user/2610531
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