On this page
walterchiari
Explore "walterchiari" with insightful episodes like "SETTANTAxOTTANTA: Anni 50-60. Vieni avanti cretino! dallâavanspettacolo al cinema, il tormentone comico arrivato fino ai giorni nostri", "Walter Chiari, il genio ribelle della comicità italiana", "SETTANTAxOTTANTA: 1958. Eâ lâanno del Sarchiapone, lo sketch di Walter Chiari e Carlo Campanini, fine metafora sullâItalia dei tuttologi" and "La parola della settimana: postura (di Massimo Sebastiani)" from podcasts like ""70 80", "Eroi Stropicciati", "70 80" and "ANSA La parola della settimana"" and more!
Episodes (4)
Walter Chiari, il genio ribelle della comicità italiana
Walter Chari, all'origine Walter Annicchiarico, è stato il primo comico della televisione italiana.
Un vero talento naturale: bello, spigliato, colto, ineguagliabile show man per un'Italia che usciva dalla seconda guerra mondiale e che guardava con stupore e fermento alle innovazioni tecniche, economiche e culturali dagli anni 50 in poi.
Walter incarnò perfettamente quel ruolo, quello del bravo ragazzo che sapeva parlare, intrattenere, conquistare le donne anche americane, che voleva far convivere la spensieratezza con il rigore cattolico che all'epoca era molto ingombrante.
E come per Cenerentola, la sua mezzanotte arrivò nel 1970, è li che l'incantesimo si ruppe, lui era il primo della lista dei troppo "allegri, malandrini, dei viveur", lui che per inseguire una donna era capace anche di affittare un aereo di linea vuoto per portarla in Australia, era troppo, decisamente troppo. Un'accusa infamante di spaccio e detenzione di stupefacenti e il Walter "Re per una Notte" del teatro Olimpia si schiantò verso una vita nel grigiore nelle retrovie, sempre però di fronte ad un pubblico un pubblixo che in molti casi non lo ha mai dimenticato nel profondo, a differenza di una televisione italiana che non lo ha mai riabilitato con la giusta veemenza.
In questo episodio troverete alcune sue dichiarazioni , spesso toccanti, che ho selezionato per voi
Un vero talento naturale: bello, spigliato, colto, ineguagliabile show man per un'Italia che usciva dalla seconda guerra mondiale e che guardava con stupore e fermento alle innovazioni tecniche, economiche e culturali dagli anni 50 in poi.
Walter incarnò perfettamente quel ruolo, quello del bravo ragazzo che sapeva parlare, intrattenere, conquistare le donne anche americane, che voleva far convivere la spensieratezza con il rigore cattolico che all'epoca era molto ingombrante.
E come per Cenerentola, la sua mezzanotte arrivò nel 1970, è li che l'incantesimo si ruppe, lui era il primo della lista dei troppo "allegri, malandrini, dei viveur", lui che per inseguire una donna era capace anche di affittare un aereo di linea vuoto per portarla in Australia, era troppo, decisamente troppo. Un'accusa infamante di spaccio e detenzione di stupefacenti e il Walter "Re per una Notte" del teatro Olimpia si schiantò verso una vita nel grigiore nelle retrovie, sempre però di fronte ad un pubblico un pubblixo che in molti casi non lo ha mai dimenticato nel profondo, a differenza di una televisione italiana che non lo ha mai riabilitato con la giusta veemenza.
In questo episodio troverete alcune sue dichiarazioni , spesso toccanti, che ho selezionato per voi
SETTANTAxOTTANTA: 1958. Eâ lâanno del Sarchiapone, lo sketch di Walter Chiari e Carlo Campanini, fine metafora sullâItalia dei tuttologi
La parola della settimana: postura (di Massimo Sebastiani)
Una parola diventata di moda nei dibattiti e nei talk show, soprattutto politici. Strappata alle competenze di fisioterapisti e osteopati per definire l'atteggiamento di un partito, l'inclinazione di una persona, le preferenze geopolitiche di qualcuno. Da Walter Chiari a Franco Battiato lo strano destino delle parole strane o fuori contesto.