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    Città a 15 minuti, complotti e nuovi scenari.

    itOctober 17, 2023
    What was the main topic of the podcast episode?
    Summarise the key points discussed in the episode?
    Were there any notable quotes or insights from the speakers?
    Which popular books were mentioned in this episode?
    Were there any points particularly controversial or thought-provoking discussed in the episode?
    Were any current events or trending topics addressed in the episode?

    About this Episode

    Mai sentito parlare di "città a 15 minuti”? Una delle soluzioni più efficaci di rigenerazione urbana, i pro, i contro e le teorie (sciocche) del complotto e perché vengono alimentate.

    Fonte:
    https://www.nature.com/articles/s41599-022-01145-0
    Atre sorgenti
    https://www.mdpi.com/953594
    https://www.mdpi.com/2624-6511/5/4/69
    https://dutpartnership.eu/the-dut-partnership/the-15-minute-city-transition-pathway-15mc/
    https://www.thelancet.com/journals/lanplh/article/PIIS2542-5196(22)00014-6/fulltext
    https://www.15minutecity.com
    https://bogota.gov.co/en/international/bogota-among-100-most-sustainable-cities-world-says-study

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    Con tanti grilli per la testa

    Con tanti grilli per la testa
    In un momento in cui spesso rischio reale e rischio percepito differiscono sostanzialmente grazie alle sciocchezze che ci propinano per mantenere alta l’attenzione sul consenso, c’è qualcuno che va controcorrente e che prova a cogliere delle opportunità. 
    Un plauso a chi ha il coraggio di applicare la legge della diffusione dell’innovazione. E per aumentare la quantità degli utilizzatori precoci confido nel proibizionismo (riportando l’esempio di ciò che accadde negli USA e  quello che ancora accade per altro).Â

    Lode alla rinuncia (invece che al possesso)

    Lode alla rinuncia (invece che al possesso)
    Ho ricevuto una lettera da un ascoltatore che oltre a sovrastimare molto le mie capacità mi ha chiesto una domanda che mi chiedono in molti e che in tanti stanno inziando a chiedersi anche senza ascoltare questi contenuti: che cosa si può fare? Cosa e come possiamo cambiare le cose, come possiamo partecipare al cambiamento che dovremo necessarimanente affrontare in funzione del “cambiamento” del clima? Provo con degli esempi a raccontare cosa dovremmo fare, in un mondo che ci continua a dire l’esatto contrario.

    Se me lo dicevi prima

    Se me lo dicevi prima
    Nonostante le piogge di questi giorni siamo in pieno deficit nivologico. Una nota positiva c’è: la situazione dell’inquinamento da particolati sulla pianura Padana è decisamente meno preoccupante anche se l’area è e rimane una vera e propria fogna.
    Le ultime polemiche sulle misurazioni hanno dato il termometro di come il consenso tenda a normalizzare la devianza, con il sindaco di Milano e i rappresentanti della regione che hanno minimizzato un pericolo che esiste giornalmente. Il problema, oltre che legato ahimè al consenso, è fondamentalmente culturale. Trasporti, industrie, agricoltura sono fissati su dei bis cognitivi, esacerbati dai politici, che sono l’antitesi delle soluzioni.
    E di questo passo dovremo “inchiodare” mentre continuiamo a viaggiare a velocità folli.
    Da inconsapevoli.
    E… ma se me lo dicevi prima…

    Inverno finito e prosciutto negli occhi

    Inverno finito e prosciutto negli occhi
    Ormai è andato, l’inverno intendo. Ancora poco e ci ritroveremo con 5 mesi di autunno, fra l’altro mite e poco bagnato. 21 gradi a Febbraio sono un’eresia anche solo a pensarli eppure passano inosservati mentre intorno continuiamo a parlare d’altro. Questa puntata è dedicata al “prosciutto sugli occhi” a quel vecchio detto che ci fa filtrare consapevolezza a comando e che ci carica cognitivamente di sensazionali sciocchezze mentre ci ributta nel limbo, fallimenti epocali.
    Non è una critica ma una presa di coscienza.
    Quella che non riusciamo più a trovare, nemmeno di fronte a tre morti al giorno.

    Sanremo e bugie

    Sanremo e bugie
    Nella settimana più cool dell’anno, almeno per la RAI, fra musica, dibattiti ideologici sui temi presentati, balli del qua qua e pubblicità (tanta pubblicità), succedono cose che fanno comprender perfettamente il piano. Il mondo, almeno quello che vediamo intorno a noi, si sta preparando per l’anno delle elezioni, in cui un nuovo nemico si affaccia. Il green e le politiche ambientaliste saranno il nuovo mostro da abbattere. Con il meteo attuale invece, che dovrebbe farci premere per un cambiamento graduale. Invece, chi vive di consenso ci porterà ad “inchiodare”, a fare una frenata così brusca che poi rimpiangeremo ciò che non abbiam voluto fare, anzi, nemmeno pensare.

    Trattori, zombie e fenomeni strani

    Trattori, zombie e fenomeni strani
    Mentre in Italia la stabilità meteo, le inversioni e ahimè, l’inquinamento, fanno nevicare senza la presenza di nuvole, il mondo affronta estremi eccezionali che chiaramente, non vengono nemmeno raccontati. Come non viene raccontata la differenza fra blocchi stradali, alcuni intollerabili altri molto meno, come non viene calcolato un altro dei rischi che il cambiamento climatico potrebbe portarci dal “passato”.

    L’anno senza inverno

    L’anno senza inverno
    avevamo avuto degli accenni ma quest’anno sembra iniziare con anomalie termiche piuttosto importanti in diverse parti del mondo. Sembra veramente che gennaio, notoriamente il mese più freddo, sia destinato a passare con un periodo di stabilità marcata e di temperature miti. Nel passato era successo, ma per altri motivi. Eppure c’è speranza…

    Il dottor Divago

    Il dottor Divago
    Un gioco di parole per raccontare come la politica mondiale e le multinazionali provano a sotterrare, a nascondere il problema del cambiamento climatico per evitare di perdere denaro e popolarità e come invece, i dati dovrebbero esser visti e letti come opportunità per lo sviluppo di azioni azioni rapide, immediate, repentine.
    Un esempio paradossale viene dal Global Risk report 2024 del World Economic Forum, con una prospettiva pessimistica a due anni e ancora peggiore a dieci.
    Eppure noi siamo qui parlare di Scemenze giornaliere date in pasto all’opinione pubblica come medicina per nascondere l’incapacità di agire.

    E’ ufficiale, il 2023 è l’anno dei cretini

    E’ ufficiale, il 2023 è l’anno dei cretini
    Come ampiamente previsto, il 2023 è stato l’anno più caldo della storia dell’uomo e probabilmente il più caldo degli ultimi 100 mila anni. Ma sarà di sicuro il più fresco dei prossimi, grazie all’incapacità di osservare i segnali della Terra e alla nostra naturale predisposizione per essere cretini. Inazione, disinformazione, consenso, propaganda hanno normalizzato la devianza. I nostri figli non ce la perdoneranno mai.

    fonte: https://climate.copernicus.eu/copernicus-2023-hottest-year-record

    Buon Anno?

    Buon Anno?
    Un riassunto di ciò che è stato e di ciò che faremo. Poco in realtà, ma con la speranza che le persone possano prendere consapevolezza per il tramite di una stampa e di una società civile troppo spesso distratte da una leadership troppo impegnata a mantenere consenso.