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    La parola della settimana: guerra (oltre un anno dopo) di Massimo Sebastiani

    itApril 16, 2022
    What was the main topic of the podcast episode?
    Summarise the key points discussed in the episode?
    Were there any notable quotes or insights from the speakers?
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    Were any current events or trending topics addressed in the episode?

    About this Episode

    Siamo passati dalla guerra come metafora (al virus, dei sessi, all'inflazione) alla cruda realtà della guerra vera a due passi da casa cui ci eravamo disabituati. Eppure la parola continua ad essere usata, forse con troppa leggerezza, anche in contesti diversi (guerra dei favorevoli e contrari, guerra dell'informazione ecc.). Perché? Da dove arriva la parola e cosa c'entrano i barbari che hanno annientato l'impero romano?

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    Guerra (pubblicata nell’aprile 2022)

    Guerra (pubblicata nell’aprile 2022)
    ANSA - di Massimo Sebastiani.
    Una parola pensata e realizzata nel dicembre 2020, quando si faceva un uso distorto della parola guerra in senso metaforico (e per la verità si fa ancora), aggiornata nell’aprile 2022, quando una guerra vera iniziò nel cuore dell’Europa, e che forse vale la pena riproporre mentre è in corso un’altra guerra vera che ha fatto strage di civili e che è cominciata con l’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023. Quello che ci dice l’etimologia stavolta è rivelatore.

    Dolore (di Massimo Sebastiani)

    Dolore (di Massimo Sebastiani)
    Perché chiamiamo dolore sia quello che sentiamo quando ci rompiamo un braccio che quello che proviamo quando una persona cara ci ferisce? Che cosa ci sta dicendo il nostro corpo con il dolore? In fondo si tratta di una forma di comunicazione, dall'esterno (cioè appunto il corpo), all'interno (la mente): il dolore ci segnala un pericolo e ci spinge a cercare aiuto (o magari un nuovo dono, una nuova ragione di essere). Da Spinoza a Giovanni Allevi un viaggio nella parola dolore.

    Autentico (di Massimo Sebastiani)

    Autentico (di Massimo Sebastiani)
    La ricerca di un sapore autentico o dell'autentico se stesso, di una dimensione autentica dell'autentico spirito della montagna (o del mare, a secondo dei gusti). E' il trionfo dell'autenticità (almeno ricercata) sancita alla fine dell'anno appena trascorso dal sugello autorevole di un dizionario americano, il Merriam Webster, secondo la parola dell'anno è stata 'autentico'. C'entrano Elon Musk e soprattutto Taylor Swift. Ma prima di loro, due filosofi, martin Heidegger e Charles Taylor, ne avevano ampiamente parlato, mettendo a fuoco contraddizioni e disagi. E anche la serie Boris può dire la sua.

    Bellezza (di Massimo Sebastiani)

    Bellezza (di Massimo Sebastiani)
    Ecco una di quelle parole comuni, che usiamo spesso e senza pensarci troppo ma che se proviamo a definirle, entriamo in un ginepraio di significati e definizioni. E' stata un rompicapo anche per filosofi, scrittori e comici (da San Tommaso, Dostoevskij fino a Nino Frassica), e non risparmia nessuno dalla musica al tennis, dai Cugini di campagna a Roger Federer.

    Numero / 2 (di Massimo Sebastiani)

    Numero / 2 (di Massimo Sebastiani)
    'Ti blocco' ovvero, nel linguaggio degli smartphone, blocco il tuo numero e quindi blocco te, che sei una persona. Davvero non siamo solo numeri? Eppure i numeri sono molto più dell'aritmetica: sono simboli, esprimono significati non numerici e soprattutto, come ci ricordano un fisico come Carlo Rovelli e un professore di analisi numerica, ci portano molto al di là di loro stessi, nei territori del pensiero e della filosofia occidentale e orientale. Senza tralasciare Jimi Hendrix e Jovanotti.

    Numero (di Massimo Sebastiani)

    Numero (di Massimo Sebastiani)
    Numeri per contare le vittime di una guerra, numeri per definire la ricchezza di un paese, attraverso il Pil, numeri per scandire l'attesa della pensione (103,104) e numeri per ridurre a... numero un essere umano, come ad Auschwitz. Anche chi detesta la matematica deve ammettere che i numeri sono ovunque e se per Galilei il numero era il linguaggio con cui Dio aveva scritto l'universo, forse il numero non è solo un numero.

    Pace (di Massimo Sebastiani)

    Pace (di Massimo Sebastiani)
    Anche se diciamo 'voglio starmene in pace' o 'ho trovato la pace dei sensi', la parola pace non è statica ma è il risultato di una tensione dinamica. Deriva da una radice che significa 'pattuire', 'negoziare' e anche se c'è chi l'ha invocata come condizione assoluta (John Lennon) e chi, come Immanuel Kant, ha immaginato che potesse essere 'perpetua', la pace secondo papa Francesco è una virgola, una pausa, una tensione costante dell'animo umano.