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    La VLCKD nel trattamento del lipedema. Intervista a Ludovica Verde

    itNovember 15, 2023
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    Qual è l'obiettivo principale dell'approccio VLCKD nel trattamento del lipedema, e come potrebbe contribuire a migliorare la condizione dei pazienti?

    Il lipedema è una malattia cronica caratterizzata da un accumulo di grasso anomalo e doloroso sulle gambe e/o sulle braccia. Spesso viene erroneamente diagnosticato come obesità o linfedema. Tuttavia, sebbene il lipedema e l'obesità possano coesistere, a differenza dell'obesità, il lipedema colpisce solitamente le gambe e le cosce senza interessare i piedi o le mani, e l'anomalo deposito di tessuto adiposo nel lipedema è doloroso. È cruciale comprendere che gli approcci attuali allo stile di vita, alla dieta e all'attività fisica spesso risultano insoddisfacenti nel gestire questa condizione cronica. In questo contesto ancora poco esplorato, spunta però un approccio promettente quale VLCKD Sebbene ad oggi non siano a disposizione molti studi che hanno valutato un tale intervento in pazienti con lipedema, il suo successo si basa su fondamenta scientifiche solide: infatti il lipedema è essenzialmente una patologia su base infiammatoria e questa presenza di uno stato infiammatorio cronico nel lipedema, indipendente dall'obesità, offre una prospettiva unica. La VLCKD è infatti in grado di mitigare questo stato infiammatorio direttamente con la perdita di peso e indirettamente grazie ad azioni antiinfiammatorie dei corpi chetonici, questi preziosi composti prodotti in corso di dieta chetogenica. Inoltre, la riduzione del tessuto adiposo sottocutaneo, allevia il dolore e mitiga l'edema della paziente con lipedema. Il lipedema, con la sua ristrutturazione tessutale e l'accumulo di liquidi, crea un ambiente infiammatorio che va ben oltre l'ombra dell'obesità. La VLCKD si erge come una risposta tempestiva, focalizzandosi sulla riprogrammazione metabolica per ridurre il rilascio di lipidi, placare l'infiammazione e regolare l'accumulo di liquidi. La sua precisione nel mirare all'infiammazione indipendentemente dall'obesità la rende un'arma potente contro il dolore e l’infiammazione. Un approccio nutrizionale quindi mirato, su misura per risolvere le intricanti sfide del lipedema. Il lipedema è infatti una sfida complicata anche perché il lipedema e obesità instaurano quello che potremmo definire un circolo vizioso, due patologie che si basano entrambe su uno stato infiammatorio, e che quindi si alimentano a vicenda. La VLCKD in questo senso potrebbe aiutare a spezzare questa catena, interrompendo questo circolo vizioso, con in definitiva un effetto tangibile sulla qualità di vita.

    In che modo il VLCKD si differenzia dalla dieta mediterranea e dalle altre strategie nutrizionali menzionate nel testo in termini di efficacia nel trattamento del lipedema? sebbene tutte le diete chetogeniche limitino i carboidrati, ogni intervento è caratterizzato da uno specifico apporto calorico giornaliero, composizione dei macronutrienti e durata. Tra queste, la VLCKD, si differenzia principalmente per la drastica riduzione calorica, il protocollo non supera infatti le 800 kcal giornaliere, riduzione che però ci consente di formulare una dieta chetogenica normoproteica, relativamente alta in grassi. Questo equilibrio, che difficilmente si può ottenere con altri approcci chetogenici, ci garantisce, oltre che l’efficacia, la sicurezza dell’intervento dietetico. Dieta mediterranea risulta essere meno efficace nella perdita di peso in quei soggetti che per i più vari motivi sono resistenti alla perdita di peso. Questo è proprio il caso del soggetto con lipedema, che ha molte difficoltà nel ridurre il suo eccesso di tessuto adiposo. Di contro, la VLCKD, mediante la chetosi nutrizionale, uno stato metabolico in cui il corpo utilizza principalmente i grassi di deposito come fonte di energia invece del glucosio, va quindi proprio a svuotare e ad agire direttamente sul tessuto adiposo. Non è quindi solo una questione di perdita di peso ma di modifica della composizione corporea e del rapporto massa magra/massa grassa.

    Quali sono i principali ostacoli o potenziali rischi associati all'adozione della VLCKD per i pazienti affetti da lipedema, e quali misure preventive possono essere adottate per affrontarli? La VLCKD può offrire vantaggi significativi, ma è importante essere consapevoli dei potenziali ostacoli e rischi, specialmente quando adottata da pazienti affetti da lipedema. In primo luogo, dobbiamo ricordare che la VLCKD è un approccio nutrizionale fortemente restrittivo e che potrebbe quindi comportare carenze di alcuni nutrienti essenziali. Per scongiurare questa evenienza è importante seguire attentamente le indicazioni del professionista della salute sulla corretta integrazione di vitamine, minerali e fibre attraverso l'assunzione degli integratori appropriati. La VLCKD è definita come una terapia nutrizionale medicalizzata e pertanto deve essere seguita sotto la supervisione di un professionista della salute, specialmente per pazienti con condizioni mediche specifiche come il lipedema. In secondo luogo, dobbiamo sempre ricordare che Ogni paziente è unico, e un approccio dietetico personalizzato può essere cruciale per superare qualsivoglia ostacolo possa presentarsi. L'adattamento della VLCKD alle esigenze individuali del paziente, tenendo conto di fattori come l'età, il sesso, la storia clinica e le preferenze alimentari, può sicuramente migliorare l'efficacia e la sostenibilità sostenibilità stessa della dieta nel lungo termine.

    Considerando l'importanza dell'infiammazione nella patogenesi del lipedema, come potrebbe l'approccio combinato tra VLCKD e la dieta mediterranea migliorare l'efficacia del trattamento? Quali sono i vantaggi di questa combinazione? interessante sinergia tra due mondi alimentari, spesso erroneamente visti come avversari. A questo proposito, una fusione tra la dieta mediterranea e l'approccio chetogenico potrebbe rivelarsi la chiave per ottimizzare il trattamento del lipedema. Abbiamo seguito una corte di donne con sovrappeso o obesità durante il loro percorso con VLCKD e abbiamo osservato una cosa sorprendente ovvero che quelle donne che, precedentemente all’inizio della VLCKD, avevano un’alta aderenza alla DM, erano anche quelle che ottenevano i migliori risultati in termini di perdita di peso e di miglioramento della composizione corporea. Questo perché la presenza di composti bioattivi nella dieta mediterranea potrebbe creare un terreno più favorevole per l’instaurarsi di una chetosi nutrizionale più efficace, e quindi migliori risultati. Inoltre, la combinazione di entrambe le diete non solo potenzia la perdita di peso, ma si rivela anche come un’ottimale strategia di mantenimento. LA DM ha un suo posto ben preciso anche nel protocollo VLCKD, rappresentando il punto di arrivo, ovvero la fase finale del protocollo. La dieta mediterranea, con la sua ricchezza di nutrienti, si fonde infatti perfettamente con la VLCKD, fornendo quindi una base stabile per prolungare poi gli effetti positivi della VLCKD nel tempo.

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    Qual è l'obiettivo principale dell'approccio VLCKD nel trattamento del lipedema, e come potrebbe contribuire a migliorare la condizione dei pazienti?

    Il lipedema è una malattia cronica caratterizzata da un accumulo di grasso anomalo e doloroso sulle gambe e/o sulle braccia. Spesso viene erroneamente diagnosticato come obesità o linfedema. Tuttavia, sebbene il lipedema e l'obesità possano coesistere, a differenza dell'obesità, il lipedema colpisce solitamente le gambe e le cosce senza interessare i piedi o le mani, e l'anomalo deposito di tessuto adiposo nel lipedema è doloroso. È cruciale comprendere che gli approcci attuali allo stile di vita, alla dieta e all'attività fisica spesso risultano insoddisfacenti nel gestire questa condizione cronica. In questo contesto ancora poco esplorato, spunta però un approccio promettente quale VLCKD Sebbene ad oggi non siano a disposizione molti studi che hanno valutato un tale intervento in pazienti con lipedema, il suo successo si basa su fondamenta scientifiche solide: infatti il lipedema è essenzialmente una patologia su base infiammatoria e questa presenza di uno stato infiammatorio cronico nel lipedema, indipendente dall'obesità, offre una prospettiva unica. La VLCKD è infatti in grado di mitigare questo stato infiammatorio direttamente con la perdita di peso e indirettamente grazie ad azioni antiinfiammatorie dei corpi chetonici, questi preziosi composti prodotti in corso di dieta chetogenica. Inoltre, la riduzione del tessuto adiposo sottocutaneo, allevia il dolore e mitiga l'edema della paziente con lipedema. Il lipedema, con la sua ristrutturazione tessutale e l'accumulo di liquidi, crea un ambiente infiammatorio che va ben oltre l'ombra dell'obesità. La VLCKD si erge come una risposta tempestiva, focalizzandosi sulla riprogrammazione metabolica per ridurre il rilascio di lipidi, placare l'infiammazione e regolare l'accumulo di liquidi. La sua precisione nel mirare all'infiammazione indipendentemente dall'obesità la rende un'arma potente contro il dolore e l’infiammazione. Un approccio nutrizionale quindi mirato, su misura per risolvere le intricanti sfide del lipedema. Il lipedema è infatti una sfida complicata anche perché il lipedema e obesità instaurano quello che potremmo definire un circolo vizioso, due patologie che si basano entrambe su uno stato infiammatorio, e che quindi si alimentano a vicenda. La VLCKD in questo senso potrebbe aiutare a spezzare questa catena, interrompendo questo circolo vizioso, con in definitiva un effetto tangibile sulla qualità di vita.

    In che modo il VLCKD si differenzia dalla dieta mediterranea e dalle altre strategie nutrizionali menzionate nel testo in termini di efficacia nel trattamento del lipedema? sebbene tutte le diete chetogeniche limitino i carboidrati, ogni intervento è caratterizzato da uno specifico apporto calorico giornaliero, composizione dei macronutrienti e durata. Tra queste, la VLCKD, si differenzia principalmente per la drastica riduzione calorica, il protocollo non supera infatti le 800 kcal giornaliere, riduzione che però ci consente di formulare una dieta chetogenica normoproteica, relativamente alta in grassi. Questo equilibrio, che difficilmente si può ottenere con altri approcci chetogenici, ci garantisce, oltre che l’efficacia, la sicurezza dell’intervento dietetico. Dieta mediterranea risulta essere meno efficace nella perdita di peso in quei soggetti che per i più vari motivi sono resistenti alla perdita di peso. Questo è proprio il caso del soggetto con lipedema, che ha molte difficoltà nel ridurre il suo eccesso di tessuto adiposo. Di contro, la VLCKD, mediante la chetosi nutrizionale, uno stato metabolico in cui il corpo utilizza principalmente i grassi di deposito come fonte di energia invece del glucosio, va quindi proprio a svuotare e ad agire direttamente sul tessuto adiposo. Non è quindi solo una questione di perdita di peso ma di modifica della composizione corporea e del rapporto massa magra/massa grassa.

    Quali sono i principali ostacoli o potenziali rischi associati all'adozione della VLCKD per i pazienti affetti da lipedema, e quali misure preventive possono essere adottate per affrontarli? La VLCKD può offrire vantaggi significativi, ma è importante essere consapevoli dei potenziali ostacoli e rischi, specialmente quando adottata da pazienti affetti da lipedema. In primo luogo, dobbiamo ricordare che la VLCKD è un approccio nutrizionale fortemente restrittivo e che potrebbe quindi comportare carenze di alcuni nutrienti essenziali. Per scongiurare questa evenienza è importante seguire attentamente le indicazioni del professionista della salute sulla corretta integrazione di vitamine, minerali e fibre attraverso l'assunzione degli integratori appropriati. La VLCKD è definita come una terapia nutrizionale medicalizzata e pertanto deve essere seguita sotto la supervisione di un professionista della salute, specialmente per pazienti con condizioni mediche specifiche come il lipedema. In secondo luogo, dobbiamo sempre ricordare che Ogni paziente è unico, e un approccio dietetico personalizzato può essere cruciale per superare qualsivoglia ostacolo possa presentarsi. L'adattamento della VLCKD alle esigenze individuali del paziente, tenendo conto di fattori come l'età, il sesso, la storia clinica e le preferenze alimentari, può sicuramente migliorare l'efficacia e la sostenibilità sostenibilità stessa della dieta nel lungo termine.

    Considerando l'importanza dell'infiammazione nella patogenesi del lipedema, come potrebbe l'approccio combinato tra VLCKD e la dieta mediterranea migliorare l'efficacia del trattamento? Quali sono i vantaggi di questa combinazione? interessante sinergia tra due mondi alimentari, spesso erroneamente visti come avversari. A questo proposito, una fusione tra la dieta mediterranea e l'approccio chetogenico potrebbe rivelarsi la chiave per ottimizzare il trattamento del lipedema. Abbiamo seguito una corte di donne con sovrappeso o obesità durante il loro percorso con VLCKD e abbiamo osservato una cosa sorprendente ovvero che quelle donne che, precedentemente all’inizio della VLCKD, avevano un’alta aderenza alla DM, erano anche quelle che ottenevano i migliori risultati in termini di perdita di peso e di miglioramento della composizione corporea. Questo perché la presenza di composti bioattivi nella dieta mediterranea potrebbe creare un terreno più favorevole per l’instaurarsi di una chetosi nutrizionale più efficace, e quindi migliori risultati. Inoltre, la combinazione di entrambe le diete non solo potenzia la perdita di peso, ma si rivela anche come un’ottimale strategia di mantenimento. LA DM ha un suo posto ben preciso anche nel protocollo VLCKD, rappresentando il punto di arrivo, ovvero la fase finale del protocollo. La dieta mediterranea, con la sua ricchezza di nutrienti, si fonde infatti perfettamente con la VLCKD, fornendo quindi una base stabile per prolungare poi gli effetti positivi della VLCKD nel tempo.

    La chetogenica è la dieta del futuro. Intervista a Francesca Marino

    La chetogenica è la dieta del futuro. Intervista a Francesca Marino
    Cristian Pico, giovane neodottore in Scienze Gastronomiche Mediterranee dell'Università Federico II di Napoli, è diventato famoso per aver perso 110 chilogrammi in un solo anno e aver dedicato la sua tesi di laurea al suo incredibile percorso. La sua dieta è diventata un esempio di successo che dimostra le potenzialità della dieta chetogenica.Partendo da un peso di 210 chili, Cristian aveva inizialmente considerato un intervento di resezione gastrica per affrontare i suoi problemi di obesità. Tuttavia, grazie al suo corso di studi e all'ispirazione della dieta chetogenica, ha intrapreso un percorso di perdita di peso che gli ha permesso di raggiungere risultati sorprendenti. Nel suo percorso, ha alternato la dieta chetogenica con un regime alimentare ispirato alla dieta mediterranea, concentrandosi sull'uso dell'olio extravergine di oliva come elemento chiave.La sua tesi di laurea, intitolata "L'olio extravergine di oliva in una dieta chetogenica," è stata supervisionata dal Prof. Raffaele Sacchi e dalla dottoressa Francesca Marino. Questa tesi ha catturato l'attenzione per la sua sfida unica e il successo ottenuto grazie alla dieta chetogenica.La dottoressa Francesca Marino ha sottolineato che la dieta chetogenica è riconosciuta come il regime alimentare scientificamente valido per ottenere una significativa perdita di peso in un breve periodo. La sua peculiarità principale risiede nella capacità di bruciare il grasso corporeo senza compromettere la massa magra, grazie a un processo metabolico noto come chetogenesi. Questo processo si basa sull'uso dei grassi e delle proteine ​​come principale fonte di energia, con una notevole riduzione dell'insulina e l'incremento del glucagone, un ormone che promuove l'eliminazione del grasso corporeo.Tuttavia, la dottoressa Marino ha sottolineato che la vera sfida della dieta chetogenica risiede nella fase di mantenimento, che può variare in modo significativo da persona a persona. Per alcune situazioni, come le donne obese che cercano di concepire tramite la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), la dieta chetogenica può essere particolarmente vantaggiosa nella riduzione del grasso corporeo.Le nuove linee guida europee, che comportano la VLCKD (Very Low-Calorie Ketogenic Diet) come un percorso consigliato per i casi di obesità, sono state considerate una pietra miliare nel riconoscimento delle potenzialità della dieta chetogenica.Infine, la dottoressa Marino ha discusso dei pasti sostitutivi e della loro efficacia nel contesto dietoterapico chetogenico. Ha enfatizzato che i pasti sostitutivi moderni non sono più da considerare equivalenti al cibo spazzatura, e che esistono soluzioni nutrizionalmente valide basate su proteine ​​vegetali. Ha preferito definirli "pasti keto" piuttosto che "pasti sostitutivi", in quanto rappresentano un'alternativa valida alle diete tradizionali.L'articolo ha anche riguardante l'importanza del peso corporeo nell'ambito della medicina preventiva. La prevenzione è stata descritta come un concetto ampio e include diverse attività, tra cui l'adozione di uno stile di vita salutare, il controllo regolare della salute e il riconoscimento dell'importanza della genetica. La gestione del peso corporeo è un elemento chiave nella promozione della prevenzione e del benessere a lungo termine.
    Intervista a cura di Antonella Vitelli


















    La dieta chetogenica é pericolosa per il cuore? Facciamo chiarezza con il Prof. G. Spera

    La dieta chetogenica é pericolosa per il cuore? Facciamo chiarezza con il Prof. G. Spera
    Attenzione alla dieta chetogenica, è molto pericolosa per il cuore: “Raddoppia il rischio di malattie cardiache, ecco perché”. Questo il titolo di un pezzo uscito il 10 aprile 2023 su Il Fatto Quotidiano. L'articolo fa riferimento ad uno studio dell’Università della British Columbia, a Vancouver. Cosa c'è di vero? A quale dieta chetogenica si fa riferimento? Domande lecite anche visto l'impiego massiccio della dieta chetogenica, in questo caso della VLCKD, come strumento terapeutico nella gestione di numerose malattie di carattere metabolico e cardiocircolatorio.

    Ne abbiamo parlato con il Professor Giovanni Spera, endocrinologo, già Professore Ordinario di Medicina Interna, Presidente del Comitato Etico all’Università La Sapienza di Roma e Presidente della SISDCA, Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento alimentare.

    Buon ascolto.

    Dieta chetogenica e Malattie neurologiche. Intervista alla Prof.ssa Maria Rosaria Valente

    Dieta chetogenica e Malattie neurologiche. Intervista alla Prof.ssa Maria Rosaria Valente
    Intervista a Maria Rosaria Valente, Professore associato presso la Clinica Neurologica dell' Università di #Udine (@universitadiudine). La professoressa sta portando avanti uno studio molto promettente che ha evidenziato una Minor fatica e un globale miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti da sclerosi multipla a seguito della somministrazione di una dieta chetogenica.

    Una occasione in più per comprendere i vantaggi di un percorso terapeutico chetogenico. Ricordiamo che la Prof.ssa sarà protagonista, assieme al Prof. Cherubino Di Lorenzo di un panel dedicato alla relazione tra chetogenica e malattie neurologiche all'interno del "G8 delle Diete Chetogeniche" che si svolgerà il 25 e 26 maggio a #Venezia.

    Il G8 delle Diete chetogeniche. Un summit di esperti a confronto. Intervista al Prof. Giovanni Spera

    Il G8 delle Diete chetogeniche. Un summit di esperti a confronto. Intervista al Prof. Giovanni Spera
    Ospite di questa settimana è il Professor Giovanni Spera, Presidente della SISDCA, Società italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

    Il Professore ci parlerà del "G8 delle Diete Chetogeniche", summit che si svolgerà il 25 e 26 maggio a Venezia dedicato alla dieta chetogenica e alle sue applicazioni in ambito endocrino, metabolico e nutrizionale. 8 panel, 16 esperti e 1000 spunti di riflessione su un percorso dietotetapico che lungi dall'essere una moda si attesta sempre più come una valida opzione terapeutica per gestire e curare numerose patologie.