DIALOGHI METROPOLITANI - di Susi Ciolella

Sei albero con profonde radici
Sei ramo piegato dal vento
Sei fiore dal delicato stelo
Sei petalo dal dolce profumo
Sei terra e mare e vento e cielo
Sei linfa e vita
Sei sogno e speranza
Libertà
Buon 25 aprile di resistenza ✊🏽

Questo amore
Così grande
Come un sogno da afferrare
Lo tengo stretto
Non so lasciarlo andare

Questo amore così fragile
come un fiore da curare
Lo accarezzo
lo sfioro, ho paura che fa male

Questo amore
è tuo
è mio
È una passione che ci fa vibrare

Questo amore
Che ci fa sentire abbandonati
è pioggia è sale
È un' alba da immaginare

Questo amore
è altro, è oltre
È un ciliegio in fiore

Susi Ciolella Galante

Un colpo in testa
sorella nostra

Li senti ululare come lupi pronti ad attaccare
Poi arrivano i proiettili che strisciano a terra come tanti rettili

Sorella nostra
Le urla di ragazzi e volano i vetri di palazzi

Sorella nostra
Ti hanno sparato al viso
Per distruggerti il sorriso
Ti hanno sparato in viso
Mentre echeggiava il loro riso

Sorella nostra
Volevano la gloria
Per uccidere la storia
Volevano la gloria

Ma noi saremo la memoria
per la tua morte e per tutte le volte
che proveranno a silenziare la verità

Sorella nostra
Sorella nostra



Shireen Abu Akleh giornalista , volto noto di Al Jazeera uccisa l'11 maggio a Jenin in Palestina dai soldati israeliani.

Coltiva, coltiva la terra che sei donna
Coltiva, piegata con la testa bassa,
la schiena a pezzi e la mano del caporale che si infila e ti afferra i sogni
Coltiva che non puoi parlare né respirare
Che se vuoi lavorare devi saperti dare
Coltiva, coltiva la terra che sei donna guadagni poco e nessuno ti tutela.
Coltiva, coltiva che sei merce tra i campi di fragole e spine
Coltiva che vali meno di un caffè e cornetto.
Coltiva la terra che sei donna e dentro il grembo tieni tuo figlio stretto..



[22:58, 29/4/2022] Susi Ciolella: Caffé, cornetto e prestazione sessuale. "Così si lavora nei campi nell'Arco Ionico"
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Un rapporto di Actionaid Italia e le storie di 119 donne scoperchia una realtà di sfruttamento e soprusi a cui sono sottoposte le lavoratrici in agricoltura in questi territori

Senti come la terra trema
e i palazzi sembrano pazzi senza dimora
Senti come vibra il cielo
e la pioggia piange proiettili in volo
Senti come sei sola, per tutti i figli che non potranno nascere
Senti il cuore in gola, per un futuro in cui dovrai resistere.

Senti il canto del pettirosso
Il suo cuore è straziato dal dolore
Per l'innocenza perduta
Per i morti che non vivranno primavera.

Susi Ciolella Dialoghi Metropolitani
Su Radio Ortica

#stopwar #peace

Il 18 marzo 2019 cadeva in battaglia Lorenzo Orsetti.❤

Oh fratello
Che il sole e la luna ti mostran la via
che di coraggio è si fatto il cuor tuo

Oh fratello nostro
Che l’ardore tuo è nei giorni e nelle notti di lotta

L’ amore nostro ti giunga nei pugni chiusi dei tuoi fratelli e sorelle
Un canto lieve ti accompagna nel tuo ultimo viaggio
Il tuo corpo adagiato tra bandiere e papaveri rossi

Oh fratello, compagno
A noi resta l impegno di difender gli oppressi
Di vivere nell’utopia di un mondo giusto

Oh fratello Orso
Tra tempeste di forze resistenti tu sei la goccia che vive nell' avvenire, ora e sempre.

#Orso #lorenzoorsetti

Susi Ciolella riflette sulla condizione dei giovani
in questa epoca moderna.

Dal dilemma tra l essere e l'apparire, fino alla mancanza di prospettive per il futuro.
Sono proprio i ragazzi che con le loro rivendicazioni per una società più giusta, chiedono a gran voce un cambiamento.
Su Dialoghi Metropolitani

Vorrei esser capace di gioire per la terra che nutre quando non resta altro da raccogliere.
Vorrei imparare a sentire il sole che scalda quando attorno a noi c è oscurità.
Vorrei il mare a cullare le notti in attesa dell'alba.
E ogni soffio di vento, e ogni pioggia caduta.
Il profumo dei boschi e i fiori in festa.
Vorrei ringraziare la vita per ogni attimo di felicità.

Vorrei che i popoli fossero tutti fratelli
Vorrei che la parola sostenibilità facesse rima con umanità

Vorrei che nessun essere umano fosse costretto a camminare senza scarpe, a morire di freddo, a morire affogato per sopravvivere

Vorrei trasformare l'odio in amore
L individualismo in solidarietà
La solitudine in collettività

Vorrei che ognuno di noi ritrovasse quella gioia pura e l'amore assoluto dei bambini

Scoprire i colori dell'arcobaleno e meravigliarsi ancora e ancora

Vorrei che tutto questo non fosse utopia
Ma normalità e che normalità facesse rima con unicità....

Sono scomparso lentamente
Mentre voi parlate di salvare le nostre vite dal freddo
Sono scomparso nel buio spettrale di una coperta
Mentre le luci di Natale illuminano ancora i viali

Sono scomparso tra i dispersi senza nomi
Tra i rifiuti e gli scarti umani

Sono scomparso con le scarpe appoggiate accanto
Mentre gridavo non me le portate via, sono la mia dignità

Sono dovuto morire perché qualcuno sapesse il mio nome

Addio Roby

Al Roberto Mongodi trovato senza vita in un viadotto nel Bergamasco
Morto di freddo nell' anno 2022

Dedicato A tutte le donne

Susi Ciolella dedica una poesia ai tre operai morti a Torino per causa del crollo di una gru
"La gru è caduta su un palazzo di sette piani, causando danni limitati alla struttura, per poi finire sulla strada" (fonte ANSA) - https://tinyurl.com/4cyf2ka2

Il 10 dicembre è stata la giornata per i diritti umani, Susi Ciolella dedica una sua poesia ad una senza tetto di nome, CATERINA

Ti ho amata sorella mia
Ti ho amata anche nella tempesta
Ti ho tenuta stretta stretta
fra viole e papaveri

Tu che hai cantato seppur siam donne
Che hai sorriso anche nei giorni di pioggia

Tu che hai accarezzato i figli degli oppressi
Parlato la lingua della ribellione

Con il tuo volto color ebano e i capelli di ciliegio

Ti ho amata sorella mia
Ti ho tenuta stretta stretta
Con tutto l'amore per ogni sorella
che anche se in lontananza, non avrà fine mai

Ciao bella, ciao!

Sui fatti del 9 ottobre
Perché l’antifascismo è ora e sempre

Non bastan le parole per cambiar le ombre nere che marciano dritte e soffiano il vento in testa alla tempesta.
Non bastan le parole per difender la gloria dei nostri  fratelli  partigiani
Perché è  l'assenza di memoria che  distrugge la storia

Se senti il valore dell'anti fascismo metti tutto l impegno che sia come un sogno
per l ieri per l oggi e per il doman
metti tutto l impegno che sia come un sogno
che semini il fiore della  libertà

E un giorno ci racconteremo le gesta
Tra braccia e bandiere catturemo una stella per farla più bella di ogni altra stella che brilla nel ciel

Metti tutto l impegno che sia come un sogno
che semini il fiore della  libertÃ

Il 25 e 26 settembre ritorna a Napoli “Ricomincio dai Libri” , la fiera del libro ad ingresso gratuito sotto la direzione artistica di Lorenzo Marone.

La settima edizione, dopo la pausa forzata del pandemico 2020, torna con una grande novità.
La location dell’evento sarà infatti un luogo storico, magico e di grande fascino, finalmente restituito a
pieno titolo alla città: la Galleria Principe di Napoli.
Lo spazio, in pienissimo centro, a due passi da metro linea 1 e 2 nonché di fronte al MANN (il Museo
Archeologico Nazionale di Napoli), sarà interamente dedicato a eventi, laboratori e incontri con autori di
grande prestigio.
In un periodo in cui ancora programmare qualsiasi evento può risultare complicato, vogliamo dare un segnale positivo e distensivo non solo a tutti coloro che ci seguono da anni, ma anche a coloro che credono nella cultura e nella sua potenza.

Susi Ciolella nella sua vita è stata anche una assistente di volo, e in questa occasione dove vengono ripetute le logiche di privatizzazione che Alitalia persevera, ci vuole raccontare la sua esperienza avvenuta nel 2009 nel quale perse il lavoro insieme ad altri 10.000 lavoratori della ex compagnia di bandiera

Tu che ne sai
Dei miei occhi scuri come la notte
Che ne sai del filo rosso intrecciato tra i miei capelli
Tu che ne sai dei desideri custoditi tra le pieghe della mia anima
Della dolcezza di un sorriso nascosto
Tu che ne sai della forza di resistere alle catene
Del cuore che batte come il sole che sorge ogni mattino
Delle mie sorelle, splendori di speranza
Tu che ne sai del vento ribelle
del sogno infinito di libertà

A tutte le donne che in questi giorni in Afganistan stanno vivendo un  dramma
Per la libertà e l autodeterminazione


Susi Ciolella su
DIALOGHI METROPOLITANI

CAPITALE

Una donna
Piange nel frastuono della città eterna
Sembra un fagotto adagiato
Il volto chino sul sudicio sagrato
bagnato di pioggia e lacrime
Nell' indifferenza di una giornata qualunque
Uomini e donne si affrettano
Tra lo scorrere del tempo di una vita tutta uguale
Nel cesto vuoto di offerte c è solo una mosca affogata

Più avanti
Il traffico scorre come un fiume denso di solitudini
I suoni ovattati dalla confusione

All' angolo di un palazzo un' altro traffico divora la città
di polvere bianca e degrado

All' ombra del cupolone sempre più miseria e alienazione

Vicino alla donna che piange e fa la cantilena
Un suv passa veloce su  giovani vite
spezzate dal capitale
Il cielo piange lacrime di dolore
E  a noi resta la rabbia di lottare per  cambiare

Susi Ciolella
Dialoghi Metropolitani

Povero Youns
Povero Youns
Venuto da molto lontano
Vestito di sabbia e di niente
Povero Youns
Avevi un dolore
Eri partito dalla tua terra
Lasciando un giaciglio di amore
Povero Youns
Ti tolsero tutto
Prima la casa, il lavoro, la dignità
Tra rovi di spine
Nel tuo lungo  vagar
Ti vennero a cercare
E con ferocia  ti strapparono il cuore
Povero Youns
Povero Youns
Ucciso nella piazza del paese
Da uno sceriffo che sceriffo non è
 
 (A Youns ucciso in una sera di luglio in una piazza di Voghera da un assessore leghista)
Abbi pietà di noi, se puoi, che di umano c'è rimasto poco

Carlo, gli hanno sparato

gli hanno sparato

Tra la marea in marcia per i diritti

Gli hanno sparato

Nel silenzio che precede la tempesta

Carlo, gli hanno sparato

gli hanno sparato

Tra le mani aperte della moltitudine

Tra i corpi uniti in un solo corpo

Per un mondo che unisce tutti i mondi

Carlo, gli hanno sparato

gli hanno sparato

tra il sole offuscato dalla nebbia densa

Carlo, ragazzo

Il tuo corpo sotto un lenzuolo

nell’asfalto infuocato di piazza Alimonda


Genova 20 luglio 2001