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    Vietato indagare su Bataclan e Mossad: Rosario Marcianò condannato

    Vietato indagare su Bataclan e Mossad: Rosario Marcianò condannato
    Vi comunico che, a seguito di sentenza definitiva in Corte di Cassazione - Procedimento "Solesin" - dopo che è stato stato rigettato il ricorso per "violazione del Codice di procedura penale" (interrogatorio di garanzia avvenuto in assenza del difensore), ho ricevuto, nella giornata del 19 aprile 2023 ed ancora in assenza delle motivazioni della sentenza, la notifica del mandato di carcerazione. L'esecuzione della condanna a 12 mesi di reclusione, inflitta in primo grado (diffamazione di persona scomparsa) e confermata in Corte d'Appello, rimane sospesa per 30 giorni, durante i quali ho la facoltà di presentare domanda per le "misure alternative" alla detenzione; resta comunque a discrezione del Giudice di sorveglianza decidere se accogliere o meno la richiesta, il che significa che potrei dover scontare la pena in carcere. In ogni caso, anche se dovessero essere concessi i benefici di legge con la "detenzione domiciliare", dovrò osservare le prescrizioni del Giudice.
    Ciò significa che, a breve, non mi leggerete più: non mi sarà consentito l'accesso ad Internet né ai Social. Non mi sarà possibile intrattenere conversazioni private, per iscritto o telefoniche, né ricevere visite. Il canale canale Telegram ed il blog tankerenemy.com saranno ancora gestiti dagli usuali amministratori, che hanno sino ad ora svolto un lavoro encomiabile. Li ringrazio per la loro fattiva collaborazione.

    E' più che mai necessario, in questo momento, un sostegno economico, indispensabile per far fronte alle spese per la richiesta delle "misure alternative" e per pagare le parcelle relative agli altri procedimenti penali attualmente in corso. Donazione con IBAN: IT91S36772223000EM001811077 - Swift (BIC): HYEEIT22XXX - Banca Hype. Maggiori dettagli qui.

    Il video qui sotto risale al 2015. Con esso esortavo gli inquirenti ad indagare su alcune contraddizioni relative ai fatti del Bataclan.



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    Che cosa sono veramente i virus

    Che cosa sono veramente i virus
    I virus non sono esseri viventi, come possono allora causare malattie? Nell’immaginario collettivo, il virus è una microscopica forma di vita in grado di infettare altre cellule, e vivere come parassita fino alla distruzione dell’ospite. Ciò deriva dalle prime teorie di Pasteur.

    Ai virus vengono attribuiti comportamenti quali “iniettarsi”, “incubare”, “essere in latenza”, “invadere”, avere uno “stadio attivo”, “impadronirsi”, “riattivarsi”, “mascherarsi”, “infettare”, “assediare” ed essere “devastanti” e “mortali”. Tutte azioni che possono essere commesse da un organismo vivente. Tuttavia, i virologi ammettono che i virus, pur avendo natura peculiarmente organica, non possiedono metabolismo, non possono essere replicati in laboratorio e non possiedono in generale alcuna caratteristica degli esseri viventi e, in realtà, non sono mai stati osservati vivi.

    I virus contengono acido nucleico e proteine, ma non possono essere considerati vivi, perché mancano dei prerequisiti fondamentali e cioè dei meccanismi di controllo metabolico (che perfino i batteri meno evoluti possiedono)...

    Secondo i testi di virologia e microbiologia i virus presentano le seguenti caratteristiche, che sono incompatibili con la vita:

    1) Non possiedono metabolismo. Non possono elaborare il cibo o il nutrimento e dunque non possiedono strumenti per formare energia. Sono solo un contenitore, o schema di informazioni, come lo sono i genomi.

    2) Non possiedono alcun tipo di capacità di movimento. Non hanno un sistema nervoso, né un apparato sensorio, né un’intelligenza che possa in qualche modo coordinare movimenti o “invasioni del corpo” di qualsiasi natura.

    3) Non possono replicarsi: essi dipenderebbero interamente dalla “riproduzione obbligata”, vale a dire la riproduzione attraverso un organismo ospite, cosa assolutamente inaudita in ogni altro campo della biologia.

    I “virus vivi” sono sempre morti: il termine “virus vivo” indica semplicemente quei virus creati dalla coltura di tessuti viventi in vitro (cioè in laboratorio), dai quali si possono ottenere trilioni di virus. Ma proprio qui sta il punto: anche se alcune colture da laboratorio vengono tenute vive, nel corso del processo si verifica un massiccio ricambio cellulare ed è dalle cellule morenti che vengono ottenuti i “virus”. Essi sono comunque morti o inattivi: non sono altro che molecole di DNA e proteine. Poiché dunque i “virus” non sono vivi, essi non possono agire in nessuno dei modi che vengono loro attribuiti dalle autorità mediche.

    Ma allora cosa sono i virus?

    Quando una cellula muore, essa viene disintegrata dai lisosomi, potenti enzimi intracellulari che frammentano i componenti cellulari in particelle ultra-minute, affinché il corpo possa prontamente riciclarle o espellerle come scarti.

    Ogni giorno, a seconda del nostro livello di tossicità, muore un numero di cellule comprese fra 300 milioni e oltre mezzo trilione di cellule; ognuna di esse contiene in media dai 5.000 ai 20.000 mitocondri. Quando le cellule muoiono esse vengono autodistrutte dai loro stessi lisosomi, ma i nuclei e i genomi dei mitocondri sono protetti assai meglio rispetto ad altri organelli, perciò spesso non si decompongono completamente. Ed è qui che la spiegazione diventa interessante.

    Secondo il Guyton’s Textbook of Medical Physiology, un virus può definirsi come una parte minuta di materiale genetico (detto genoma) le cui dimensioni equivalgono a circa un miliardesimo di quelle della cellula. Il genoma è circondato da una protettura detta capside, che è di solito una guaina proteica a doppi lipidi ed è composta di due membrane (quasi identiche alla membrana cellulare) che, per inciso, rappresentano l’ossatura stessa del nucleo mitocondriale. Questa descrizione di un “virus” è virtualmente identica a quella di ciò che resta dei genomi dei mitocondri cellulari.

    Le fotografie dei presunti virus che “si iniettano” all’interno della cellula, mostrano in realtà la cellula che letteralmente inghiotte il virus. Si forma allora un’incavatura ed il materiale organico viene circondato dalla sostanza cellulare che poi si richiude, formando uno “stomaco” improvvisato, in cui il virus scompare. Lo “stomaco” si riempie allora di potenti enzimi lisosomici che digeriscono il materiale organico, frammentandolo in amminoacidi o acidi grassi per il riciclaggio o l’eliminazione: questo è un normale processo della fisiologia cellulare nota come fagocitosi.

    I “virus” non sono microrganismi, ma semplici frammenti senza vita di materiale mitocondriale

    I virus non sono altro che materiale organico inerte, completamente privo di qualsiasi caratteristica di vita e che nessuno ha mai visto in azione. Per questo motivo i virus non possono provocare malattie. Attribuire ai virus una qualsiasi attività è più o meno come attribuire delle azioni alla testa decapitata di un cadavere!

    Dunque cosa causa l’influenza, il raffreddore, e le altre malattie “virali”?

    Quando il corpo genera o assume più scorie di quanto sia in grado di espellere con le operazioni di norma, genera un processo per massimizzare questa disintossicazione. E’ cioè il nostro corpo a generare la malattia nel tentativo di espellere le scorie. Gli esseri umani sono sempre “infetti” di “virus” e batteri, poiché essi sono presenti nel nostro corpo in qualsiasi momento. Solo quando le scorie superano una soglia critica, inizia la "malattia".

    Il contagio, nelle modalità in cui lo immaginiamo, è un illusione

    La gente pensa che specifiche entità patogene, aggressive e maligne, siano in grado di passare da un ospite all’altro. Il “contagio” è uno dei miti della medicina, poiché le scorie tossiche non possono essere trasmesse da un corpo all’altro attraverso il normale contatto. Nessuno può passare ad altri la sua malattia, non più di quanto possa trasmettere la propria salute. Qualcosa di simile al contagio sembra avvenire quando una persona in condizioni gravemente tossemiche viene messa a contatto con un’altra che si trovi in una situazione similare, attivando in questo modo una crisi risanante. Lo scambio di materiale batterico attiva, affretta o sollecita il processo di malattia in coloro che sono già tossemici. Ma per coloro che non lo sono, il contagio non funziona e non può verificarsi, finché il corpo si mantiene puro, poiché è la contaminazione del sistema che prepara l’organismo per le “epidemie”, a causa della nostra incapacità di mantenere fluidi e tessuti corporei puliti e non inquinati.

    In medicina si crede infatti che un’epidemia risulti “contagiosa” solo se l’individuo è “predisposto”. Questa affermazione medica è in realtà un’ammissione che non sono i germi a provocare le malattie. Se così fosse, chiunque venisse esposto ad essi si ammalerebbe della stessa malattia.

    Una persona “predisposta” è una persona che possiede un alto livello di tossicità dell’organismo, insieme alla vitalità sufficiente a condurre il processo di malattia/purificazione. Tali individui possono ammalarsi in qualsiasi momento, che vengano o meno esposti al “contagio”.

    Prendiamo come esempio i raffreddori

    Come mai i bambini prendono fino a otto raffreddori all’anno, mentre i genitori molti di meno? Come mai le persone che si trovano isolate negli osservatori al Polo Nord o Sud “si prendono” lo stesso il raffreddore durante la loro permanenza? Come mai negli anni 1965-67 i laboratori del National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland, condussero sperimentazioni sulle influenze che non mostrarono alcuna prova che esse fossero dovute a contagio?

    Ad alcuni volontari vennero iniettati ogni giorno i presunti “virus” dell’influenza, prelevati a coloro che ne soffrivano, ma nessuno di essi si ammalò. Ci furono più casi di influenza nel gruppo di controllo. Contemporaneamente, subito dopo la tradizionale Festa del Ringraziamento, il numero di ammalati in entrambi i gruppi ebbe un picco improvviso, come è lecito aspettarsi quando vengono consumati cibi e bevande eccessive, durante una festività. In Giappone, prostitute “infettate” hanno avuto relazioni sessuali con molti militari senza che nessuno di essi contraesse la malattia. Allo stesso modo molti individui presentano “infezioni” nella zona genitale senza mai aver avuto contatti con nessuno (ad esempio nei casi che riguardano i bambini). Il concetto di “contagio” è medicalmente indimostrato, nonostante le apparenze del contrario.

    Sopprimere la malattia senza eliminare le cause, non risolve il problema

    Poiché la malattia è il processo tramite il quale il corpo espelle scorie, sopprimerla senza eliminare le cause non risolve nulla. Alla luce di questi fatti, è assurdo utilizzare un farmaco per uccidere virus e batteri: i farmaci uccidono una grande quantità di batteri con cui viviamo in simbiosi (non i virus, che sono già morti), e sono altrettanto dannosi ad ogni altra forma di vita metabolica, cellule umane incluse.

    L’utilizzo di farmaci ostacola gli sforzi di detossificazione che il corpo conduce, rappresentando per il sistema un ulteriore problema, oltre alle sostanze nocive che il corpo va espellendo attraverso il processo di malattia. Eliminare le nuove sostanze dannose che vengono ingerite, assume la precedenza sull’eliminazione di quelle che stanno alla base della crisi risanante, interrompendola momentaneamente. E’ in questo modo che i farmaci “funzionano”.

    Ridurre la tossicità dell’organismo

    L’unico metodo utile per prevenire le cosiddette “malattie virali”, sta quindi nel ridurre la tossicità dell’organismo. La tossicità dipende soprattutto dallo stile di vita e dall’alimentazione. L’alimentazione (oltre al fumo e altre sostanze dannose) è la prima causa di tossicità e quindi di malattia. Gli unici metodi di cura sono il riposo e pratiche che favoriscano l’eliminazione delle scorie, lasciando libera la malattia di fare il suo corso. Un’alimentazione naturale limita drasticamente la quantità di scorie nel nostro organismo, eliminando completamente ogni forma di influenza o limitandola in forme lievi. Considerando la febbre per quello che è, ovvero come una geniale risposta del nostro organismo ad una situazione di pericolo, essa non va combattuta ma, invece, analizzata e controllata, facendo sì che svolga il proprio compito nel modo migliore. Se avete un corpo sano… non preoccupatevi del prossimo che vi starnutisce addosso!

    Per approfondire leggi il libro: COVID-19: il grande inganno

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    Processo Bencivelli: la Cassazione annulla la sentenza di appello

    Processo Bencivelli: la Cassazione annulla la sentenza di appello
    La Corte di Cassazione ha annullato (senza rinvio) la sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Genova per il "caso Bencivelli" - verdetto emesso in assenza (ex contumacia), sebbene in difetto di notifica all'imputato - con una condanna ad 8 mesi di reclusione, senza il beneficio della condizionale, con l'accusa di "diffamazione a mezzo stampa". La sentenza era divenuta eseguibile e definitiva, nonostante il processo fosse stato celebrato in mia assenza ed a mia insaputa, giacché non ero stato informato della data del dibattimento. Si chiude così, con una pietra tombale, uno dei tanti procedimenti istruiti a mio carico sin dal 2010, cause dove le "parti lese" sono sempre soggetti legati strettamente al sistema. Ringrazio tutti coloro che in questi frangenti mi hanno sostenuto, ognuno secondo le sue possibilità. Restano ancora in piedi diversi procedimenti, ma mi auguro che anch'essi si risolvano nel migliore dei modi.

    Se intendete sostenermi nelle spese processuali, ve ne sarò grato. Donazione con IBAN: IT47V0302501601TB8880210112 - Swift (BIC): PROFITMMXXX. Maggiori dettagli qui.

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    Ucraina: era stato tutto deciso nel piano della Rand Corporation - "Il manifesto" censura Manlio Dinucci

    Ucraina: era stato tutto deciso nel piano della Rand Corporation - "Il manifesto" censura Manlio Dinucci
    Il giornalista Manlio Dinucci, collaboratore de "Il Manifesto", ha deciso di interrompere la sua decennale collaborazione con la testata giornalistica, a causa della censura subìta da un suo articolo, del quale propongo la lettura. Si tratta di un contributo vitale per comprendere la genesi del conflitto in Ucraìna. Di seguito il comunicato del giornalista d'inchiesta.

    L’8 marzo, dopo averlo per breve tempo pubblicato online, "Il Manifesto" ha fatto sparire nottetempo il seguente articolo anche dall’edizione cartacea, poiché mi ero rifiutato di uniformarmi alla direttiva del "Ministero della Verità" ed avevo chiesto di aprire un dibattito sulla crisi ucraina. Termina così la mia lunga collaborazione con questo giornale, su cui per oltre dieci anni ho pubblicato la rubrica L’Arte della guerra.
    Manlio Dinucci

    Ucraìna: era tutto scritto nel piano della Rand Corporation

    Il piano strategico degli Stati uniti contro la Russia è stato elaborato tre anni fa dalla Rand Corporation (il manifesto, Rand Corp: come abbattere la Russia, 21 maggio 2019). La Rand Corporation, il cui quartier generale ha sede a Washington, è «una organizzazione globale di ricerca che sviluppa soluzioni per le sfide politiche»: ha un esercito di 1.800 ricercatori e altri specialisti reclutati da 50 paesi, che parlano 75 lingue, distribuiti in uffici e altre sedi in Nord America, Europa, Australia e Golfo Persico. Personale statunitense della Rand vive e lavora in oltre 25 paesi.

    La Rand Corporation, che si autodefinisce «organizzazione non-profit e non-partisan», è ufficialmente finanziata dal Pentagono, dall’Esercito e l’Aeronautica Usa, dalle Agenzie di sicurezza nazionale (Cia e altre), da agenzie di altri paesi e potenti organizzazioni non-governative. La Rand Corp. si vanta di aver contribuito a elaborare la strategia che permise agli Stati uniti di uscire vincitori dalla guerra fredda, costringendo l’Unione Sovietica a consumare le proprie risorse nell’estenuante confronto militare. A questo modello si è ispirato il nuovo piano elaborato nel 2019: «Over-extending and Un-balancing Russia», ossia costringere l’avversario a estendersi eccessivamente per sbilanciarlo e abbatterlo.

    Queste sono le principali direttrici di attacco tracciate nel piano della Rand, su cui gli Stati Uniti si sono effettivamente mossi negli ultimi anni. Anzitutto – stabilisce il piano – si deve attaccare la Russia sul lato più vulnerabile, quello della sua economia fortemente dipendente dall’export di gas e petrolio: a tale scopo vanno usate le sanzioni commerciali e finanziarie e, allo stesso tempo, si deve far sì che l’Europa diminuisca l’importazione di gas naturale russo, sostituendolo con gas naturale liquefatto statunitense.

    In campo ideologico e informativo, occorre incoraggiare le proteste interne e allo stesso tempo minare l’immagine della Russia all’esterno. In campo militare si deve operare perché i paesi europei della Nato accrescano le proprie forze in funzione anti-Russia. Gli Usa possono avere alte probabilità di successo e alti benefici, con rischi moderati, investendo maggiormente in bombardieri strategici e missili da attacco a lungo raggio diretti contro la Russia. Schierare in Europa nuovi missili nucleari a raggio intermedio puntati sulla Russia assicura loro alte probabilità di successo, ma comporta anche alti rischi.

    Calibrando ogni opzione per ottenere l’effetto desiderato – conclude la Rand – la Russia finirà col pagare il prezzo più alto nel confronto con gli Usa, ma questi ed i loro alleati dovranno investire grosse risorse sottraendole ad altri scopi.

    Nel quadro di tale strategia – prevedeva nel 2019 il piano della Rand Corporation – «fornire aiuti letali all'Ucraina sfrutterebbe il maggiore punto di vulnerabilità esterna della Russia, ma qualsiasi aumento delle armi e della consulenza militare fornite dagli Usa all'Ucraina dovrebbe essere attentamente calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto più ampio in cui la Russia, a causa della vicinanza, avrebbe vantaggi significativi».

    È proprio qui – in quello che la Rand Corporation definiva «il maggiore punto di vulnerabilità esterna della Russia», sfruttabile armando l’Ucraina in modo «calibrato per aumentare i costi per la Russia senza provocare un conflitto molto più ampio» – che è avvenuta la rottura. Stretta nella morsa politica, economica e militare che USA e NATO serravano sempre più, ignorando i ripetuti avvertimenti e le proposte di trattativa da parte di Mosca, la Russia ha reagito con l’operazione militare che ha distrutto in Ucraina oltre 2.000 strutture militari realizzate e controllate in realtà non dai governanti di Kiev ma dai comandi USA-NATO.

    L’articolo che tre anni fa riportava il piano della Rand Corporation terminava con queste parole: «Le opzioni previste dal piano sono in realtà solo varianti della stessa strategia di guerra, il cui prezzo in termini di sacrifici e rischi viene pagato da tutti noi». Lo stiamo pagando ora noi popoli europei, e lo pagheremo sempre più caro, se continueremo ad essere pedine sacrificabili nella strategia USA-NATO.

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    Covid-19 - Il grande inganno (il libro)

    Covid-19 - Il grande inganno (il libro)
    Comunichiamo ai lettori che è disponibile sia in formato cartaceo sia elettronico il saggio “Covid-19 - Il grande inganno. La falsa pandemia, alibi perfetto per il controllo dell’umanità”.

    Il testo, che contiene molto materiale inedito e dirompente, è il frutto di alcuni mesi dedicati ad un alacre lavoro di ricerca e documentazione.

    La bibliografia sul Covid-19 ed i suoi numerosi addentellati è, ad oggi, sconfinata. Chi non si è improvvisato virologo? Tuttavia nella mole di articoli, saggi, indagini, solo una mezza dozzina è emancipata dalla ripetizione di tesi ufficiali per di più semplificate e distorte, mentre nel campo della cosiddetta “informazione indipendente” si ripetono stereotipi pseudo-scientifici accostati ad idee controcorrente: la mescolanza di elementi eterogenei mina un’interpretazione unificante e plausibile.

    Ecco perché con questa fatica abbiamo provato a colmare una lacuna informativa attraverso un approccio multidipliscinare che vede come assi portanti la biologia e la medicina, senza trascurare, però, corollari di natura sociale, economica, politica e simbolica. Non mancano riferimenti alla “guerra climatica”.

    Auspichiamo che la lettura di “Covid-19 - Il grande inganno” possa risultare utile per conoscere le linee salienti di questioni solitamente censurate, ma anche per orientarsi in un periodo tanto difficile.

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    Il Dottor De Donno si è davvero tolto la vita, impiccandosi? Oppure lo hanno aiutato?

    Il Dottor De Donno si è davvero tolto la vita, impiccandosi? Oppure lo hanno aiutato?
    Il 27 luglio 2021 il Dottor Giuseppe De Donno, padre della terapia del Plasma Iperimmune, è stato trovato (si dice) impiccato. Si sarebbe tolto la vita. Il Dottor De Donno stava raccogliendo fondi per creare un centro di cure privato ed indipendente ed aveva deciso di dedicarsi interamente a tale progetto, dimettendosi da altri incarichi. De Donno fu oggetto pure dell'attenzione dei N.A.S., prontamente inviati dal Ministero della Salute (salute si fa per dire...) nonché fu bersaglio di attacchi violenti da parte del "mainstream". Ricordiamo quando Bruno Vespa gli chiuse il collegamento durante un intervento nella sua trasmissione di RAI Uno "Porta a porta". De Donno fu isolato e ricevette minacce. In ogni caso non era depresso e di certo uno pneumologo, ben sapendo come si muore per mancanza d'aria, avrebbe scelto un altro modo per togliersi la vita. La versione oltremodo comoda del "suicidio" del medico, che remava contro la regola infame "Tachipirina e vigile attesa", non sta in piedi ed in effetti, se andiamo indietro con la memoria, di impiccati che toccano con i piedi per terra la storia italiana è piena. Un esempio tra tutti è la strage di testimoni legati all'"incidente" di Ustica, allorquando, il 27 giugno 1980, un DC9 della compagnia Itavia fu abbattuto da un missile aria-aria francese. Verità inconfessabile, che andava a tutti i costi nascosta. E così fu, per anni, sino a quando l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, all'epoca dei fatti Ministro degli Interni, vuotò il sacco, poco tempo prima di morire. E' bene ripercorrere la scia di morti sospette per comprendere, ora, che cosa sta succedendo con la falsa pandemia, le inoculazioni coatte e la dittatura sanitaria che ci opprime da quasi due anni.

    Rosario Priore, nella sentenza-ordinanza del 1999, dedicò un capo, il quarto, alla questione dei 12 decessi dubbi legati, in alcuni casi direttamente mentre in altri meno, alla vicenda dell’abbattimento del Dc9, avvenuto il 27 giugno 1980. E scriveva l’allora giudice istruttore: “Questo delle morti sospette è un capitolo che […] connota l’inchiesta e la rende sui generis, persino al confronto di altre per similari delitti di strage”.

    Proseguiva il magistrato romano: “Si dovrà approfondire − e in tal senso non mancheranno le magistrature competenti per territorio, che già hanno preso in considerazione comportamenti dolosi – [dato che] risulta sufficientemente certo che coloro che sono morti erano a conoscenza di qualcosa che non è stato mai ufficialmente rivelato e da questo peso sono rimasti schiacciati”.

    Oltre alla vicenda dei tenenti colonnello Ivo Nutarelli e Mario Naldini, al centro dell’indagine difensiva dell’avvocato Daniele Osnato, ce ne sono altre. Due di queste sono legate alle sorti di Ustica e a quelle del Mig libico ritrovato a Castelsilano, in provincia di Crotone, il 18 luglio 1980. Inoltre sono otto quelle di coloro che avevano avuto un ruolo in questa storia e che non fecero in tempo a raccontare tutto quello che di cui erano venuti a conoscenza.

    I morti legati ad Ustica e al Mig libico trovato sulla Sila. Cominciamo con i primi due. Il maresciallo dell’Aeronautica militare Mario Alberto Dettori nel 1980 era controllore di difesa aerea a Poggio Ballone e la sera della sciagura è probabile che abbia visto qualcosa dai radar. Ma morì il 31 marzo 1987, quando venne trovato impiccato ad un albero nel Grossetano, in riva al fiume Ombrone. Dopo la strage trascorse in periodo in Francia e si disse che fosse caduto in depressione, sviluppando manie di persecuzione al culmine delle quali si sarebbe ucciso. Ma, scrisse Priorie, “sui singoli fatti [e] sulla loro concatenazione non si raggiunge il grado della prova”.

    Il maresciallo Franco Parisi, invece, morì nella periferia di Lecce nello stesso modo, ma più tardi rispetto a Dettori, il 21 dicembre 1995. Controllore a Otranto, non era in servizio il 27 giugno 1980, ma lo era meno di un mese dopo, nella mattinata del 18 luglio, quando fu ritrovato il Mig libico, quello che si vorrebbe caduto quel giorno, mentre diverse risultanze dicono che precipitò una ventina di giorni prima. Parisi fu sentito da Priore tre mesi prima di morire, nel settembre 1995, ma dalla sua deposizione emersero “palesi contraddizioni”, oltre a “incresciosi episodi con ogni probabilità di minacce nei suoi confronti”. Avrebbe dovuto essere risentito nel gennaio 1996, ma non arrivò vivo a quell’appuntamento.

    Oltre ai 2 morti di Ramstein, altre 8 vittime. Gli altri decessi riuniti nel capo dedicato alle “morti sospette” rientrano tra i “casi risultati non collegati alla vicenda di Ustica”. È il capitolo che contiene anche i nomi di Nutarelli e Naldini, i due ufficiali deceduti a Ramstein sulla cui fine si chiede oggi di indagare.

    Coloro che poi completano l’elenco stilato dal giudice Priore sono il colonnello Pierangelo Tedoldi (morto il 3 agosto 1980 in un incidente stradale sull’Aurelia), il capitano Maurizio Gari (infarto, 8 maggio 1981), il sindaco di Grosseto nel 1980 Giovanni Battista Finetti (23 gennaio 1983, incidente a Istia d’Ombrone), il maresciallo Ugo Zammarelli (12 agosto 1988, incidente stradale a Lamezia Terme), il suo parigrado Antonio Muzio (1 febbraio 1991, vittima di omicidio a Vibo Valentia), il tenente colonnello Sandro Marcucci (2 febbraio 1992, incidente aereo mentre era in servizio antincendio), il maresciallo Antonio Pagliara (decedette lo stesso giorno di Marcucci in un incidente stradale a Lecce), il generale Roberto Boemio (12 gennaio 1983, omicidio a Bruxelles) e il maggiore medico Gian Paolo Totaro (2 novembre 1994, "suicidio" per impiccagione).

    Tutti i militari appartenevano all’Aeronautica e gravitavano intorno a missioni di volo o a centri radaristici, soprattutto quello del Grossetano, zona che ha avuto un ruolo particolare nell’inchiesta per via della quantità di persone che qui si concentravano e che non avrebbero detto tutto agli inquirenti. Sulle circostanze di queste morti e in merito all’inchiesta su Ustica, allo stato attuale delle conoscenze, ci sarebbero solo coincidenze.

    Tuttavia scrisse ancora Priore: “Questa inchiesta, […] caratterizzata per la massa di inquinamenti, così si distingue per il numero delle morti violente attribuite per più versi a un qualche legame con essa […]. Di fronte a una tale situazione […] non si sarebbero dovute determinare necessità estreme di soppressioni, se non nei casi eccezionali di testi diretti, tecnici, in possesso di larga parte dei fatti. Di testi cioè fonti, non smentibili o da mostrare come usciti di senno”.

    AGGIORNAMENTO - Esattamente tre mesi prima (era il 27 aprile) era stata diffusa una notizia falsa, inerente al suicidio di De Donno. La notizia fu ovviamente smentita, ma si è rivelata una sorta di sentenza. Un avvertimento. Giuseppe De Donno aveva infranto i protocolli del Ministero della Salute, per cui doveva togliersi di mezzo, con le buone o con le cattive.

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    Disclosure Project, le testimonianze: Carol Rosin

    Disclosure Project, le testimonianze: Carol Rosin
    Carol Rosin è stata il primo manager donna delle Industrie Fairchild e portavoce per Wernher Von Braun negli ultimi anni di vita. Ha fondato l'Istituto per la Sicurezza e Cooperazione nello Spazio Esterno a Washington e ha testimoniato di fronte al Congresso in piu occasioni in merito agli armamenti per lo Spazio.

    Von Braun rivelò alla Dr. Rosin l'esistenza di un piano per giustificare la spesa per questi armamenti spaziali organizzando una finta minaccia aliena. Era inoltre presente alle riunioni nel `70 quando il piano d'azione per la guerra del golfo degli anni `90 fu progettato.

    Il 9 maggio 2001 (si noti la data al di sopra di ogni sospetto) Carol Rosin testimonia in relazione ai metodi adottati dai governi da decenni, pianificando una politica del terrore attraverso la costruzione a tavolino di una rosa di pericoli da contrastare: prima il blocco sovietico, poi il terrorismo islamico, quindi gli asteroidi ed infine gli extraterrestri ("The last card") e, come possiamo constatare dagli eventi occorsi, sta andando proprio cosi. Il futuro dell'umanità viene deciso con decenni di anticipo ed il tutto senza che i popoli se ne avvedano. Cadranno ancora nella trappola? Temo di sì.

    Fonti:

    altrogiornale.org
    topsecrettestimony.com
    disclosureproject.org



    Ancora persecuzione giudiziaria

    Ancora persecuzione giudiziaria
    "Altra iniziativa discutibile per opera della Procura di Imperia che, attraverso il Procuratore Generale Dott. Alessandro Bogliolo, ha presentato ricorso presso la Corte di Appello di Genova, avverso l'assoluzione in primo grado (perché il fatto non sussiste) in merito ai "reati" contestati (nel processo Solesin) di "Sostituzione di persona" e "Simulazione di reato". Secondo il Dottor Bogliolo, i delitti sussisterebbero comunque, poiché il sottoscritto ha pubblicato prima e dopo la sospensione operata da Facebook e poiché il "profilo criminale" di Rosario Marcianò avvalora la tesi secondo cui si paleserebbe una spiccata tendenza a mentire da parte del medesimo. Il Procuratore Generale chiede una nuova perquisizione con accesso al computer dell'imputato e, se il ricorso sarà accolto, una condanna a 2 anni e sei mesi complessivi di reclusione.

    Si tenga conto che il processo Solesin contro Marcianò è soggetto a nullità assoluta, in quanto l'indagato fu interrogato dal Pubblico Ministero, Dottor Cinella Della Porta, in assenza del legale difensore. Quindi, in violazione del Codice di procedura penale, il processo non poteva nemmeno essere celebrato. Tuttavia il Giudice di Primo grado, Dottor Minieri, ha deciso comunque di procedere ed ha emesso condanna per il "reato di diffamazione" (per aver asserito che Valeria Solesin è viva), assolvendo però l'imputato per i reati (supposti) di cui sopra. Dunque è ovvio che chi scrive ha proposto ricorso in sede di Appello ed ha presentato istanza di annullamento del procedimento de quo. Pare, però, che la Procura Generale del Tribunale di Imperia non sia ancora soddisfatta, giacché chiede un nuovo processo per i delitti citati. In modo oggettivo si può constatare un "fumus persecutionis" senza precedenti. Vi aggiornerò, se e quando vi saranno sviluppi".

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    Imbrattacarte e negazionisti allo sbaraglio

    Imbrattacarte e negazionisti allo sbaraglio
    "Conosci il tuo nemico", recita quel famoso detto ed è vero: per difenderti, devi conoscere il tuo avversario ed anticipare le sue mosse. E' di oggi la pubblicazione di un brogliaccio sulla pagina di un famoso "giornalista" organico al sistema. La velina è stata poi rilanciata dai soliti pennivendoli locali (di Sanremo) e nazionali, in merito alle "condanne" sulle quali vi ho già informato nei giorni e nelle settimane scorse.

    Si tratta, in questo caso, di due "procedimenti" a mio carico che, per semplicità, definisco "Bencivelli" e "Solesin". Nel primo caso, abbiamo una "condanna" di secondo grado che è suscettibile di "nullità assoluta", in quanto non sono stato informato circa la data dell'udienza di Appello e poi si sono pure dimenticati di informarmi dell'avvenuta "sentenza" che, passati i termini per il ricorso, sarebbe divenuta definitiva. Sennonché, insospettito dal silenzio della cancelleria della Corte di Appello (che non rispondeva alle mie PEC nelle quali chiedevo che destino avesse avuto l'udienza rinviata a data da destinarsi per via dell'emergenza Covid), mi sono premurato di incaricare un legale di fiducia, visto che quello di ufficio era latitante. Così sono venuto a conoscenza del fatto che l'udienza di appello si era svolta il 17 settembre 2020 e che la "sentenza" era stata depositata con le motivazioni pochi giorni dopo. Tuttavia ormai era tardi per ricorrere in Cassazione! Si comprendeva a quel punto lo strano silenzio dei gazzettieri nonché della "parte lesa". Era evidente che non pubblicare alcunché sul "verdetto" in appello era funzionale alle mancate notifiche, giusto per impedirmi di ricorrere e per far sì che la "condanna" divenisse definitiva. Ora, però, non è finita, visto che è stata chiesta la rescissione del giudicato (annullamento della sentenza) per vizio di notifica.

    La situazione è simile per quel che riguarda il procedimento "Solesin", poiché anche in quel caso si è verificata una grave violazione del Codice di procedura penale, in quanto l'interrogatorio per opera del Pubblico Ministero si è svolto in assenza del legale che avrebbe dovuto sostituire quello di ufficio e che non fu nemmeno avvisato. Infatti l'incontro ebbe comunque luogo, ma in assenza del difensore. Anche in questa circostanza, nel ricorso in appello già consegnato, si chiederà nuovamente l'annullamento del rinvio a giudizio e, di conseguenza, anche della "sentenza".

    Inoltre, come se non bastasse, il Giudice di primo grado (nel processo Bencivelli vs Marcianò) non ha applicato correttamente l'articolo di legge [1], comminando una multa e, nel contempo, la reclusione. Il che rende la sentenza inapplicabile. Errore al quale non è stato posto rimedio nemmeno dai Giudici della Corte di Appello.

    [1] Art. 595 c.p.: "Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito [c.p. 598] con la reclusione fino a un anno oppure con la multa fino a euro 1.032".

    Questi aspetti sono ben conosciuti dai pennivendoli e negazionisti di turno, perché ne ho dato ampia delucidazione, ma, chissà perché, nei loro scartafacci a contenuto fortemente diffamatorio, queste informazioni sono omesse. Intanto ricevo insulti e minacce in quantità. Passi. "Il giudizio di uno stolto è un titolo da re". (W. Blake)

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    Chemtrails over Europe

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    L'enorme massa di umidità sotto forma di nubi, proveniente dall'Atlantico è in queste ore bloccata da una massiccia operazione di geoingegneria clandestina. Il notevole calo clienti di voli commerciali, ormai da anni artefici della manipolazione climatica, ha indotto le compagnie civili a subaffittare i propri velivoli a contractors, i quali adoperano gli aeromobili per coprire le aree in cui si deve intervenire per inibire le precipitazioni e per creare un medium atmosferico idoneo alla propagazione dei segnali radio sia in campo militare sia in ambito civile (vedi frequenze in banda Ka e 5G).

    Non stupisce l'incremento di patologie respiratorie gravi (bronchiolite costrittiva acuta, coagulazione vascolare disseminata...) addebitate ad un fantomatico virus del raffreddore: il Coronavirus. La fake-pandemia è dunque l'ideale foglia di fico per coprire le reali cause dei decessi per insufficienza respiratoria, occorse, non a caso, in quelle zone ove sono maggiormente concentrate le nanopolveri di ricaduta, il 5G e le vaccinazioni antiinfluenzali che hanno creato interferenza virale.

    Parliamo di Brescia, Bergamo, Lodi e gran parte della Lombardia. Se a questo aggiungiamo il minore irraggiamento solare, con inevitabile deficit di vitamina D, il quadro si completa ed appare tutto chiaro. Ovviamente le autorità non hanno interesse a tutelare la salute dei cittadini. E' piuttosto il contrario e ne abbiamo la dimostrazione nel costatare come le operazioni di aerosol siano costantemente negate, benché di fronte agli occhi di tutti e ben confermate da brevetti, accordi e trattati internazionali, programmi di geoingegneria, guarda caso finanziati, tra gli altri, dal "filantropo" Bill Gates, il fautore delle vaccinazioni di massa. Che incredibile coincidenza...

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    La Giustizia come arma

    La Giustizia come arma
    Un anno di dittatura pseudo-sanitaria, basata su numeri completamente falsi. Fui tra i primi a denunciare la farsa del Coronavirus e ne pagai le conseguenze. Benché anche altri avessero espresso, ancorché con modi duri, la loro opinione sulle illegali restrizioni volute dall'ennesimo Governo fantoccio, fui l'unico a pagare: fui accusato di "istigazione a delinquere" e mi fu applicata la legge antiterrorismo, con lo spettro della sorveglianza speciale. Qualcuno (non è dato sapere chi) ha anche fatto cancellare gli account Paypal e le carte ad essi associate. Non solo il mio, ma anche quello di mio fratello, che non è indagato. Nel frattempo altri procedimenti penali sono andati avanti ed altri ancora sono stati istituiti, con il chiaro obbiettivo di mettermi a tacere, una volta e per sempre. In questi frangenti, nessun esponente della cosiddetta "informazione alternativa" ha posto all'attenzione dei "followers" questi fatti. Nessuno. L'operazione di isolamento ha quindi registrato l'evidente collaborazione di personaggi come Massimo Mazzucco, Claudio Messora, Diego Fusaro, Marcello Pamio e tanti altri.

    Intanto, il 17 settembre 2020 è stata emessa, dalla Corte di Appello di Genova, una condanna ad 8 mesi di reclusione senza condizionale (per aver criticato un articolo di giornale - LINK), al termine di un'udienza lampo durata solo 10 minuti! Il tutto in assenza di notifica al domicilio dichiarato e quindi giudicando contumace l'imputato che, in tutta evidenza, in violazione degli artt. 178, c. 1, lett. c e 179, c. 1 C.P.P.., non era stato messo a conoscenza del processo né del deposito della sentenza. Il verdetto sarebbe quindi da cassare, in quanto rientra nei casi di "nullità assoluta" previsti dalla legge. Per questo motivo è stata proposta istanza di rescissione del giudicato (ex art. 629 bis C.P.P.) e si attendono le decisioni del Magistrato competente, ma potrebbero passare settimane o mesi.

    Il 18 gennaio scorso, invece, ha avuto luogo il procedimento "Solesin vs Marcianò" (LINK). Anche in questo caso il processo non si sarebbe potuto celebrare, poiché, durante la fase delle indagini, era stato violato l'articolo 415bis del C.P.P. Nonostante ciò, si è andati avanti ugualmente ed il sottoscritto è stato condannato a 12 mesi di reclusione, poiché, secondo l'accusa, dubitando della morte della studentessa della Sorbona, in conseguenza di un mai verificatosi attentato al Bataclan, si sarebbe diffamato un deceduto. Una volta depositate le motivazioni della sentenza, ricorreremo in appello, chiedendo l'annullamento del processo per evidente violazione del codice di procedura penale.

    Il 15 febbraio 2021 avrà luogo l'udienza nella quale saranno discusse le argomentazioni di opposizione all'avviso orale del Questore di Imperia, in merito alle restrizioni decise a mio carico sulla base della legge antiterrorismo. Anche in questo caso, dubito fortemente che si giungerà ad una decisione a mio favore.

    Oramai è chiaro che siamo di fronte ad una persecuzione giudiziaria che non ha eguali in tutto il mondo. A questo punto una voce libera da condizionamenti sarà, giocoforza costretta a tacere? Probabilmente sì. Hanno vinto? Lo vedremo.

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    Il lockdown secondo il Prof. Eugenio Capozzi

    Il lockdown secondo il Prof. Eugenio Capozzi
    Il Prof. Eugenio Capozzi, professore di Storia Contemporanea dell’Università degli studi di Napoli Federico II si esprime sulla situazione attuale: “Il lockdown generale è già stato deciso da tempo. Tutte le oscillazioni di queste settimane sono soltanto gioco del poliziotto buono e cattivo, tattica per imporre la decisione gradualmente, testando volta a volta le reazioni. Il progetto è chiaro e non ha niente a che vedere con la situazione sanitaria, che è sotto controllo (salvo le solite inefficienze di certe regioni) e che vede una pressione sugli ospedali inferiore a quella che si verifica abitualmente ogni anno per le epidemie stagionali di influenza. Morti e terapie intensive sono evidentemente in gran parte anziani ammalati di altro, spesso già ricoverati - i dati emergono su scala locale anche se il governo si guarda bene dal chiarirlo a livello nazionale. Se si volesse affrontare seriamente la protezione delle fasce di cittadini a rischio (chiarissimamente individuabili per via statistica) basterebbe monitorare gli anziani con patologie specifiche attraverso medicina di base e Usca, somministrare loro terapie ormai note ai primi sospetti di virus, fornire servizi per evitare loro il più possibile di uscire di casa, e raccomandare ai loro familiari di adottare con loro il più rigoroso distanziamento.

    Ma chiaramente di questo a chi governa non importa nulla. Il progetto già pianificato dalla primavera è un altro, e tutto politico: un esperimento di ri-disciplinamento autoritario delle società funzionale ad un modello economico ben preciso.

    È un progetto non solo italiano ma europeo, che parte dall'asse franco-tedesco e da Bruxelles, e di cui il governo italiano è solo uno tra gli esecutori. Non bisogna essere complottisti per individuarlo: esso è già palese nella torsione paternalista, eticizzante delle istituzioni Ue di cui Ursula von der Leyen è la garante.

    L'obiettivo di queste classi politiche è enfatizzare a dismisura il virus per distruggere quel che resta della piccola e media impresa, del terziario autonomo, degli spazi di formazione, socialità e cultura "fisici", e sostituirli con consumi, intrattenimento, didattica, socialità integralmente digitalizzati, completamente inglobati dalle grandi corporations hi tech globali.

    La narrazione terroristica del Covid e i lockdown sono lo strumento per rimpiazzare del tutto la socializzazione con i social, le comunità di scuola e università con la didattica su piattaforma, l'amore e il sesso con il dating virtuale, i ristoranti e i bar con il food delivery, i cinema e i teatri con Netflix, lo shopping con Amazon, i concerti con le dirette a distanza, lo sport con il "workout" casalingo gestito da app, il lavoro con sussidi statali di semi-indigenza, il culto religioso comunitario con una spiritualità solitaria senza nessun rilievo sociale.

    E, soprattutto, per eliminare ogni forma di associazione culturale, circolo, movimento civico e politico libero, non controllabile, trasformando la società civile in una pluralità di individui isolati che si limitano ad essere followers dei leader politici, in un quotidiano reality show, "profilati" e sottoposti al continuo martellamento delle news unanimi di regime selezionate per loro dai social media depurandole di quelle che loro chiamano fake news, cioè di ogni fonte che non sia approvata dal complesso politico-mediatico mainstream.

    L'accelerazione di questa trasformazione permetterebbe, per le élites europee, la saldatura tra il mega-tecno-capitalismo d'oltreoceano, lo statalismo burocratico Ue a economia sussidiata e il modello di mercato autoritario cinese.

    L'unico ostacolo che può ancora frapporsi tra il progetto e la sua attuazione è la reazione, la resistenza, la mobilitazione delle società civili europee, dei ceti e delle fasce sociali che si è deciso di sacrificare. Dalla loro capacità di ribellione, dalla loro capacità di coordinarsi, dando vita a un blocco sociale e politico coerente in sostituzione di una rappresentanza politica ormai inesistente, dipende se l'esperimento tecno-autoritario riuscirà o sarà dichiarato fallito o quanto meno dilazionato.

    Eugenio Capozzi
    Professore Storia Contemporanea
    Università degli Studi Napoli.

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    La farsa delle vaccinazioni in diretta TV

    La farsa delle vaccinazioni in diretta TV
    La falsa pandemia è costruita, è ormai arcinoto, sopra un castello di menzogne, a partire da un virus mai isolato, test inaffidabili e sulla base di cifre di decessi gonfiate, nelle quali un morto per incidente stradale o per infarto, ictus, leucemia, cancro, etc., viene catalogato come "paziente deceduto per Covid". Nessun magistrato che si sia permesso di scoperchiare il vaso di Pandora, per svelare il crimine peggiore della storia dell'umanità. Così il piano va avanti senza intoppi. La terza guerra mondiale è qui ed è una guerra contro i popoli. E se ancora non fosse chiaro a tutti, si contano ormai a decine le vaccinazioni pubbliche simulate, il che significa che, tra coloro che sanno, è evidente che non si tratta di "vaccini", ma di sieri mortali e nessuno oserebbe mai iniettarsi in corpo un veleno. Però devono convincere le persone a farlo ed il motivo è ormai palese: i cosiddetti vaccini hanno un unico scopo: sfoltire la popolazione, a cominciare dagli anziani e dai malati cronici che, a giudizio delle élites, sono una zavorra inutile per la società e devono sparire. Un vaccino biotecnologico è quindi lo strumento ideale per realizzare questo criminoso progetto di sterminio. Così, come nel peggiore dei film distopici di fantascienza siamo al cospetto di un colossale inganno, perpetrato ai danni dei cittadini, annichiliti dalla paura di morire, riprogrammati dai media di regime e che sognano un salvifico vaccino che non esiste e che, ingenuamente, si affideranno fiduciosi alle mani dei carnefici, nell'illusione di salvarsi da un nemico (il virus) che non esiste.

    Vi mostro un'eclatante ripresa video, nella quale la dottoressa (si suppone lo sia, ma non è detto) sottopone a vaccinazione un'entusiasta paziente: Kamala Harris, la vice di Biden. Questa esclama: "Oh... è così facile?". La dottoressa ritrae la siringa e con gesto maldestro la fa scivolare verso il bracciolo della sedia, per raddrizzare l'ago che era ripiegato su se stesso. Una siringa pieghevole! Quindi, in questi giorni abbiamo visto siringhe con ago retrattile, siringhe senza ago, siringhe con il cappuccio ancora in sede e così via. Lo volete capire che vi stanno gabbando?



    NOTA: qualcuno osserva che l'ago c'è e che esistono siringhe con il cappuccio ripiegabile. Esistono però anche le siringhe con ago retrattile. Costano 99 dollari l'una e sono impiegate in questi frangenti.

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    La "pandemia" da COVID-19 è una tragica sceneggiata

    La "pandemia" da COVID-19 è una tragica sceneggiata

    Il COV-SARS-2 non è mai stato isolato, per cui i test con i tamponi forniscono risultati falsi, al fine di procrastinare all'infinito un'inesistente emergenza sanitaria, utile alle èlites per soggiogare la popolazione. Piuttosto la nuova strage di innocenti si verificherà con le vaccinazioni di massa e grazie alla diffusione su vasta scala del mortale 5G a 60 Ghertz. Le microonde del 5G abbattono le difese immunitarie ed impediscono ai globuli rossi di assorbire il vitale ossigeno. Siamo dunque di fronte ad una colossale macchinazione atta a sfoltire la popolazione e sottoporre i superstiti ad un capillare controllo orwelliano. Non fatevi ingannare. Spezzate le catene. Riprendetevi la vostra libertà!

    Non esiste nessun test contro il coronavirus. La PCR è un metodo di amplificazione del DNA in vitro, scoperto dal biochimico Kary Mullis nel 1992 e per cui è stato insignito del Nobel! Lo stesso Mullis ha sostenuto a più riprese che la PCR polymerase chain reaction NON può essere stato pensato né adoperato come test diagnostico. Oltretutto il virus non è ancora stato isolato (e dubito che lo faranno mai, come del resto è già tristemente successo con la correlazione hiv-aids), quindi contro cosa punterebbe il test?

    COME EVITARE IL TAMPONE RINOFARIGEO

    Chiedi all'operatore di firmarti un documento di responsabilità civile e penale. Si tratta di un intervento seriamente invasivo, che richiede ambiente asettico ed operatore specializzato e che indossi guanti, maschera, visiera e tuta sterili. Inoltre l'esame può essere evitato nei seguenti casi:

    1) Recenti traumi nasali
    2) Setto nasale deviato
    3) Ostruzione cronica delle narici
    4) Ipocoagulazione

    ATTENZIONE! IL VIDEO E' STATO SEGNALATO DAL GOVERNO E CONSEGUENTEMENTE SOTTOPOSTO A CENSURA, PER CUI E' VISIONABILE SOLO SE SI HA UN ACCOUNT SU ARCHIVE.ORG. LA REGISTRAZIONE E' GRATUITA.



    Articoli correlati:

    - Tamponi senza senso, dottor Scoglio «Virus non isolato, cosa trovano?»
    - Candidato Nobel per la Medicina: 'Il Covid-19? Una Pandemia inventata. Ecco perché'

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    PUBMED: provato scientificamente il nesso tra 5G e Coronavirus

    PUBMED: provato scientificamente il nesso tra 5G e Coronavirus


    Ricordate quando in tempi non sospetti, nel febbraio 2020, mi soffermai sulla correlazione tra 5G e Coronavirus? Fui subito dileggiato da Giorgio Romiti (Gaston Zama) delle Iene. Egli pensò bene di realizzare un servizio trappola per ridicolizzare la questione e mandare tutto in caciara. Ora si scopre che avevo ragione. Infatti, il 9 giugno 2020, è stato approvato uno studio che addirittura imputa alle frequenze del 5G la creazione di Coronavirus nelle cellule bersaglio! Quindi non solo il 5G inibisce il sistema immunitario (QUI), ma crea virus! Si comprende per quale motivo le autorità sono sicure di una seconda e pure una terza ondata. Certo... i ponti 5G aumentano a dismisura e di conseguenza saranno sempre maggiori le strane "influenze stagionali".

    A seguito della segnalazione di tale studio sul mio profilo Facebook, qualcuno nelle alte sfere ha richiesto la rimozione del post e, contestualmente, ha fatto cancellare i contenuti della ricerca su biolifesas.org. Ciò fa intendere che l'ordine di eliminare il testo e la sospensione dell'account sono derivati da ordini che partono dal Governo. La ricerca può essere comunque ancora visionabile su Pubmed, ma non per molto. Salvatela!

    LINK allo studio referato sul sito PUBMED. QUI.

    QUI il documento PDF completo che il Ministero dell'Interno ha fatto rimuovere nel tentativo di occultare la verità sul 5G. Il file è archiviato sui nostri server. Fai una donazione per sostenere le spese di hosting su tanker-enemy.com. Clicca QUI.

    Di seguito un estratto dello studio e relativa traduzione.

    5G Technology and induction of coronavirus in skin cells

    M. Fioranelli, A. Sepehri, M.G. Roccia, M. Jafferany, O. Yu. Olisova, K.M. Lomonosov and T. Lotti

    Department of Nuclear, Sub-nuclear and Radiation Physics, G. Marconi University, Rome, Italy; Central Michigan Saginaw, Michigan , USA; Department of Dermatology and Venereology, I.M.

    Sechenov First Moscow State Medical University, Moscow, Russia

    Received May 13, 2020 – Accepted June 9, 2020

    In this research, we show that 5G millimeter waves could be absorbed by dermatologic cells acting like antennas, transferred to other cells and play the main role in producing Coronaviruses in biological cells. DNA is built from charged electrons and atoms and has an inductor-like structure. This structure could be divided into linear, toroid and round inductors. Inductors interact with external electromagnetic waves, move and produce some extra waves within the cells. The shapes of these waves are similar to shapes of hexagonal and pentagonal bases of their DNA source. These waves produce some holes in liquids within the nucleus. To fill these holes, some extra hexagonal and pentagonal bases are produced. These bases could join to each other and form virus-like structures such as Coronavirus. To produce these viruses within a cell, it is necessary that the wavelength of external waves be shorter than the size of the cell. Thus 5G millimeter waves could be good candidates for applying in constructing virus-like structures such as Coronaviruses (COVID-19) within cells.

    Traduzione:

    Tecnologia 5G ed induzione del Coronavirus nelle cellule della pelle

    In questa ricerca, mostriamo come le onde millimetriche 5G potrebbero essere assorbite dalle cellule dermatologiche che agiscono come antenne, trasferite ad altre cellule, sino a svolgere il ruolo principale nella produzione di Coronavirus nelle cellule biologiche. Il DNA è costruito da elettroni ed atomi carichi ed ha una struttura simile ad un induttore. Questa struttura potrebbe essere divisa in induttori lineari, toroidali e circolari. Gli induttori interagiscono con le onde elettromagnetiche esterne, si muovono e producono alcune onde extra all'interno delle cellule. Le forme di queste onde sono simili alle forme delle basi esagonali e pentagonali della loro fonte di DNA. Queste onde producono alcuni buchi nei liquidi all'interno del nucleo. Per riempire questi buchi, vengono prodotte alcune basi extra esagonali e pentagonali. Queste basi potrebbero unirsi le une alle altre e formare strutture simili a virus come il Coronavirus. Per produrre questi virus all'interno di una cellula, è necessario che la lunghezza d'onda delle onde esterne sia più corta della dimensione della cellula. Pertanto, le onde millimetriche 5G potrebbero essere buoni candidati per l'applicazione nella costruzione di strutture simili a virus come i Coronavirus (COVID-19) all'interno delle cellule.

    * Per inciso, l'idea che i danni delle radiazioni 5G si estendano oltre la superficie della pelle, come comunemente condivisa dall'industria delle telecomunicazioni e dai suoi potenziali regolatori e che la pelle umana possa agire come un ricevitore di radiazioni 5G, è stata discussa in un articolo pubblicato nel 2018, intitolato "La pelle umana come ricevitore sub-THz - Il 5G rappresenta un pericolo o no?"

    Traduzione dell'abstract: "Nell'interazione delle radiazioni a microonde e degli esseri umani, la pelle è tradizionalmente considerata solo una strato di spugna assorbente riempito con acqua. In lavori precedenti, abbiamo dimostrato che questa visione è imperfetta e quando lo facciamo abbiamo dimostrato che la porzione a spirale del condotto del sudore nello strato superiore della pelle è considerata come un'antenna elicoidale nella banda sub-THz. Sperimentalmente abbiamo dimostrato che ciò dipende dalla riflettanza della pelle umana nella regione sub-THz sull'intensità del sudore, cioè la conduttività del dotto del sudore e si correla con i livelli di stress umano (fisico, mentale ed emotivo). Successivamente, abbiamo rilevato dicroismo circolare nella riflettanza della pelle, a firma della modalità assiale di un'antenna elicoidale. Le ramificazioni complete di ciò che questi risultati rappresentano nelle condizioni umane non sono ancora chiare. Abbiamo anche rivelato la correlazione dei parametri elettrocardiografici (ECG) con il coefficiente di riflessione sub-THz della pelle umana. In un recente lavoro, abbiamo sviluppato uno strumento di simulazione unico per la pelle dell'uomo, tenendo conto della struttura multistrato del derma insieme al segmento elicoidale del condotto del sudore incorporato in esso. La presenza del dotto sudoriparo ha portato ad un alto tasso di assorbimento specifico (SAR) della pelle banda per frequenza estremamente alta. In questo documento, riassumiamo le prove fisiche per questo fenomeno e consideriamo le sue implicazioni per il futuro sfruttamento dello spettro elettromagnetico mediante comunicazione wireless. A partire dal luglio 2016 la Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti ha adottato nuove regole per il wireless nelle operazioni a banda larga superiori a 24 GHz (5 G). Si prevede che questa tendenza allo sfruttamento si espanda a frequenze più elevate nella regione sub-THz. Bisogna considerare le implicazioni dell'immersione umana nel rumore elettromagnetico, causato da dispositivi che funzionano alle stesse frequenze di quelli a cui il condotto del sudore (come un'antenna elicoidale) è più in sintonia. Stiamo lanciando un allarme contro l'uso indiscriminato delle tecnologie sub-THz per la comunicazione, prima che vengano esplorate le possibili conseguenze per la salute pubblica".

    AGGIORNAMENTO DEL 25 LUGLIO 2020: I censori di regime hanno fatto rimuovere lo studio referato anche da PubMed!

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    L'informazione mainstream sul COVID19 ed il 5G: conflitto di interessi

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    L'azienda "made in China" ZTE (LINK) ha tra i suoi dipendenti la figlia della corrispondente di RAI Tre in Cina, Giovanna Botteri. Ecco il profilo Linkedin di Sarah Ginevra Pace Botteri. La ZTE è impegnata nella diffusione nel mondo della tecnologia 5G ed ha sedi anche in Italia. Uniamo i puntini. Pochi mesi prima che le cronache mainstream riportassero la storia dell'epidemia da COVD 19 nella regione cinese di Wuhan, la redattrice della RAI fu trasferita dagli Stati Uniti nella "Repubblica popolare cinese". I primi resoconti arrivano proprio dalla Botteri, corrispondente ora dalla Cina, per cui le uniche notizie che ci sono propinate sono proprio quelle della giornalista italiana che ha implicitamente incoraggiato, con le sue cronache, il "sistema cinese", rappresentato dall'ormai famigerato "lockdown", adottato in via ufficiale per limitare la diffusione del COVID 19, ma che ha, come obiettivo ultimo, l'adozione di un regime di controllo generalizzato della popolazione proprio attraverso la capillare implementazione della tecnologia 5G. Discutibili, fatali e draconiane misure di contenimento subito adottate dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con i suoi illegali DPCM.



    Sin dall'inizio si è discusso sulle responsabilità delle antenne 5G che, sulla base di numerosi studi referati [1], indeboliscono il sistema immunitario, facilitando le infezioni da patogeni vari, virus compresi e che quindi sarebbe la reale causa dei decessi sia in Cina sia in Italia. Caso vuole che anche Bergamo e Lodi (epicentri del maggior numero di decessi ufficialmente da Coronavirus - almeno stando a quanto le autorità dichiarano) sono state scelte per prima come aree di sperimentazione 5G nel nostro paese. Ovvio che il fatto che la figlia della Botteri sia una dipendente ZTE è solo una coincidenza! Conflitto di interessi?

    [1] ECCO L’ESTRATTO DELLO STUDIO JOHANSSON-DOYON PUBBLICATO NEL 2017 [LINK]

    Electromagnetic fields may act via calcineurin inhibition to suppress immunity, thereby increasing risk for opportunistic infection: Conceivable mechanisms of action

    Author links open overlay panel P.R.Doyon and O.Johansson

    TRADUZIONE

    Mentre un buon numero di studi ha dimostrato che i moderni campi elettromagnetici ambientali creati dall'uomo possono avere sia effetti stimolatori sia inibitori sulla funzione del sistema immunitario, i meccanismi precisi devono ancora essere completamente chiariti. Si ipotizza qui che, a seconda dei parametri, uno dei mezzi con cui l'esposizione a lungo termine del campo elettromagnetico abbia il potenziale per condurre alla fine all'immunosoppressione è attraverso l'inibizione a valle dell'enzima calcineurina - una fosfatasi proteica che attiva le cellule T del sistema immunitario e può essere bloccato da agenti farmaceutici.

    La calcineurina è il bersaglio di una classe di farmaci chiamati inibitori della calcineurina (ad esempio, ciclosporina, pimecrolimus e tacrolimus). Quando i destinatari del trapianto di organi assumono tali prodotti farmaceutici per prevenire o sopprimere il rigetto del trapianto di organi, uno dei principali effetti collaterali è l'immunosoppressione che porta ad un aumentato rischio di infezione opportunistica, ad esempio, fungina, virale (virus di Epstein-Barr, citomegalovirus), batterica atipica (nocardia, infezioni da listeria, micobatteri, micoplasma) e parassiti (ad es. toxoplasmosi).

    Frequenti rapporti aneddotici, nonché una serie di studi scientifici, hanno dimostrato che le esposizioni al campo elettromagnetico possono effettivamente produrre lo stesso effetto: un sistema immunitario indebolito che porta ad un aumento delle stesse o opportune infezioni opportunistiche, cioè fungine, virali, batteriche atipiche e infezioni parassitarie.

    Inoltre, numerosi studi di ricerca hanno dimostrato che i campi elettrodinamici artificiali hanno il potenziale per aprire canali di calcio dipendenti dalla tensione, che, a loro volta, possono produrre un aumento patologico del calcio intracellulare, portando a valle alla produzione patologica di una serie di specie reattive dell'ossigeno. Infine, esiste una serie di studi di ricerca che dimostrano l'inibizione della calcineurina da parte di una produzione patologica di specie reattive dell'ossigeno.

    Quindi si ipotizza qui che le esposizioni ai campi elettromagnetici abbiano il potenziale di inibire la risposta del sistema immunitario mediante un eventuale aumento patologico nell'afflusso di calcio nel citoplasma della cellula, che induce una produzione patologica di specie reattive dell'ossigeno che in talune circostanze può avere un effetto inibitorio sulla calcineurina. L'inibizione della calcineurina porta all'immunosoppressione che, a sua volta, conduce ad un sistema immunitario indebolito e ad un aumento delle infezioni opportunistiche.

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    Il presidente del tribunale di Aosta ed otto magistrati contro il divieto di passeggiare: "Illeciti inesistenti"

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    Nove magistrati della Valle D'Aosta dichiarano che la cosiddetta "passeggiata" è legittima e che le forze dell'ordine compiono un atto illegale, quando sanzionano i cittadini "pizzicati" per strada, sulla base di un decreto illegale ed incostituzionale. Non la pensano, evidentemente, come il Pubblico Ministero Dott. Lorenzo Fornace della Procura di Imperia, protagonista della perquisizione, del sequestro di materiale hardware nonché di tutti gli account email oltre che Social Network, ordinati il 21 marzo scorso ed eseguiti due giorni dopo. Tra l'altro il PM Fornace era stato segnalato al Consiglio Superiore della Magistratura, nei primi mesi del 2019, per violazione del Codice di Procedura Penale, nel corso di un procedimento a carico di chi scrive e del fratello Antonio. E' evidente che l'operazione pare originata da un deplorevole fumus persecutionis. Ad ogni modo, quando la verità sulla truffa del COVID19 verrà a galla, il PM in questione riceverà dal sottoscritto ulteriore denuncia per abuso di potere, anche alla luce delle numerose sentenze della Cassazione, a Corti riunite, che indicano sequestri come quello verificatisi il 23 marzo, un "atto sproporzionato" ed "illegale". Oltretutto, se il decreto Conte, come è, è lesivo delle libertà sancite dalla Costituzione, parimenti è illegale la perquisizione, è illegale il sequestro ed è illegale e sanzionabile il conseguente linciaggio mediatico subìto da chi scrive, unico in Italia, ad aver subìto un simile trattamento. Se poi, per di più si intima formalmente all'"indagato" di non proferire parola sulla questione, allora comprendiamo quale sia il disegno del Magistrato.

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    Coprifuoco in Italia per due morti. Denunciamo Conte!

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    Coronavirus: Iss, in Italia i decessi accertati finora per causa del Covid-19 sono solo due. 60 milioni di italiani sono quindi agli arresti domiciliari per una falsa pandemia!

    6 ed 11 marzo 2020: con due decreti a distanza di pochi giorni il Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte annuncia l’inasprimento per le norme contro il diffondersi del “contagio del coronavirus”. Tutta l'Italia è definita “zona protetta”. Di conseguenza sono consentiti gli spostamenti solo per motivi inderogabili di lavoro e di salute e sono vietati gli assembramenti. Le attività commerciali, esclusi i negozi e supermercati di alimentari, le tabaccherie e le edicole, devono restare chiusi. Chiunque viene colto in violazione del decreto, è denunciato alle autorità e rischia ammende ed anche il carcere.

    Conferenza stampa del 13 marzo 2020 - Roma (dal minuto 10:38 - QUI) - “Le persone morte a causa del coronavirus in Italia, che non presentavano altre patologie, potrebbero essere solo due. E' quanto risulta dalle cartelle cliniche finora esaminate dall'Istituto superiore di sanità”. E’ quanto riferito dal Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa tenuta presso la Protezione civile a Roma. "I pazienti deceduti positivi hanno una media di oltre 80 anni - 80,3 per l'esattezza - e sostanzialmente sono prevalentemente maschi", ha aggiunto Brusaferro. "Le donne sono il 25,8 per cento. L'età media dei deceduti è significativamente più alta rispetto agli altri positivi. Le fasce d'età superiori ai 70 anni, con un picco tra gli 80 e gli 89 anni. La maggioranza di queste persone è portatrice di patologie croniche. Soltanto due persone non sono risultate al momento portatrici di patologie", ma anche in questi due casi, l'esame delle cartelle non è concluso e potrebbero, dunque emergere cause di morte diverse dal Covid-19. Il presidente dell'Iss ha precisato che, alla data del 13 marzo 2020, dagli ospedali di tutta Italia sono pervenute "poco più di cento cartelle cliniche".

    Sono i primi dati un minimo dettagliati forniti finora dalla Protezione civile sulle cause di morte dei pazienti affetti da coronavirus. Allo stato attuale, infatti, le autorità non sono in grado di distinguere coloro i quali sono morti a causa del virus, da quelli che, invece, vengono quotidianamente comunicati all'opinione pubblica, ma che erano in massima parte portatori di altre gravi patologie e che, quindi, non sarebbero deceduti a causa del Covid-19. Rispondendo a una domanda di "Agenzia Nova", infatti, Brusaferro non ha saputo indicare il numero esatto dei decessi da coronavirus. Il professore ha inoltre chiarito che, in base ai dati analizzati, la grande maggioranza delle vittime "avevano serie patologie e in alcuni casi l'insorgenza di un'infezione delle vie respiratorie può portare più facilmente a un decesso. Per far chiarezza su questo punto, e fornire dati reali, "man mano che acquisiremo le cartelle andremo ad approfondire ulteriormente. Comunque le popolazioni più a rischio sono quelle fragili, portatrici di più patologie".

    Coronavirus: Iss, 48,5 per cento deceduti con tre o più patologie gravi pregresse, solo 0,8 per cento con zero patologie

    Roma, 18 mar 18:29 - (Agenzia Nova) - Tra le persone che sono decedute dopo aver contratto il Covid-19 "il 48,5 per cento ha tre o più patologie" gravi e "il 25,1 per cento una patologia" grave. Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, nel corso del bollettino della Protezione civile sulla diffusione del coronavirus in Italia. "Solo lo 0,8 per cento ha zero patologie", ha aggiunto, chiarendo che per patologie gravi si intendono ictus, ipertensione arteriosa, cancro, insufficienza renale ovvero "le patologie che accompagnano gli ultimi anni della nostra vita". Anche "tra i più giovani sotto i 50 anni" è possibile rilevare che si tratta di "persone già affette da patologie cardovascolari, disturbi renali, diabete, obesità, ancora una volta persone più giovani ma più fragili", ha concluso.

    "Non è possibile fare tamponi a tutti" Coronavirus, Report Iss: "Su 355 cartelle cliniche solo 3 morti di covid-19 senza altre patologie" Sono 2.629 gli operatori contagiati sui 28.293 positivi totali. In media passano 8 giorni tra ricovero e decesso. La terapia antibiotica è stata quella più utilizzata (83% dei casi), meno utilizzata quella antivirale (52%) Tweet Coronavirus. Stretta sui controlli. Il commissario Arcuri: "Serve un'economia di guerra" 18 marzo 2020 Un'analisi complessa quella dei numeri dell'epidemia da Coronavirus. Sono 355 le cartelle cliniche, sulle 2.003 pervenute all'Istituto superiore di sanità (Iss), finora analizzate. E secondo i primi riscontri sono 3 su 355 i pazienti che "presentavano zero patologie". Tutti gli altri pazienti vittime dell'epidemia, secondo l'Iss, avevano altre patologie gravi. Quasi il 50 per cento dei deceduti aveva ben 3 patologie pregresse, e la media, tra i 352 morti per cause secondarie, è di 2,7 patologie a persona. In media 8 giorni tra sintomi e decessi Nelle persone decedute positive al Covid-19 la terapia antibiotica è stata quella più utilizzata (83% dei casi), meno utilizzata quella antivirale (52%), più raramente la terapia steroidea (27%) afferma il Report pubblicato sul sito Epicentro, aggiornato al 17 marzo. Il documento mostra anche i tempi mediani, in giorni, che trascorrono dall'insorgenza dei sintomi al decesso (8 giorni), dall'insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (4 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso. http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Coronavirus-Iss-26876e8b-5923-4fb8-9f85-6244bfedb1b5.html

    Conferenza stampa 21 marzo 2020 ore 18.00 – Coronavirus - Al secondo 54 (QUI), il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, dichiara: “Purtroppo dobbiamo registrare, anche quest’oggi, un incremento di 793. Voglio ricordare ancora una volta che noi conteggiamo tutti i deceduti e quindi non facciamo una distinzione di deceduti ‘per e con Coronavirus’”.

    Evidenze epidemiologiche storiche e la menzogna della pandemia da Coronavirus in questo documento.

    PRONTA LA DENUNCIA CONTRO L'ESECUTIVO CONTE ET AL. Il documento può essere scaricato dal nostro server TANKER ENEMY. QUI.

    Da presentare presso una Caserma dei Carabinieri o presso un Commissariato di Polizia oppure direttamente presso la cancelleria penale della Procura di Roma.

    Oppure da indirizzare con raccomandata AR a: PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA. Presso: Tribunale di Roma, Via Golametto (Piazzale Clodio), 12, 00136 ROMA

    Oppure via PEC a: prot.procura.roma@giustiziacert.it

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    Propaganda e disinformazione: tutto grasso che cola

    Propaganda e disinformazione: tutto grasso che cola


    Martedì 30 luglio 2019 mi pervenne una mail, confezionata usando uno di quei server che permettono di inviare missive con indirizzo falso. L'email, inviata alle 6:30 e con intestazione "Situazione delicata!!!", contiene un testo nel quale l'interlocutore si spaccia, firmandosi con il nome e cognome, per il legale d'ufficio che ha seguito l'iter processuale presso la Corte d'appello di Genova. Corte che, tra l'altro, ha fatto sue le istanze del mio ricorso, in merito al processo Nigrelli vs Marcianò. Per i dettagli vi rimando (in calce) ad un post pubblicato nei giorni scorsi su Facebook.

    Il testo ricevuto era il seguente:

    "[...] Devo chiederti un favore via e-mail, perché non sono disponibile sul mio telefono.

    A presto
    "

    Notate bene che l'interlocutore, che si spaccia per il mio legale, precisa che non è disponibile per telefono, onde evitare che il sottoscritto chiami il difensore sul cellulare!

    Non è la prima volta che mi si inviano mail fake... ci sono abituato, ma in questo caso l'aspetto davvero interessante è che l'unica persona a conoscenza dell'identità del legale in questione è il giornalista del Secolo XIX Marco Grasso, autore di un articolo diffamatorio e calunniante nei miei confronti, il quale, guarda caso, tanto insistette (inutilmente) al fine di ottenere informazioni sul processo Nigrelli e cercò pure di ottenerle scrivendo direttamente all'avvocato in questione. Ovviamente rimase a bocca asciutta, grazie alla legge sulla privacy. Tra le mille nefandezze il "giornalista" asserisce che il sottoscritto sarebbe stato condannato in un processo istruito in merito al caso Solesin. Affermazione assolutamente destituita di fondamento e per cui il sottoscritto ha chiesto invano una rettifica ed uno spazio di replica mai ottenute.



    L'episodio dell'email falsa dimostra, senza ombra di dubbio, che le "fonti" ritenute attendibili dal Marco Grasso sono proprio gli stalkers di Stato come Task Force Butler (Federico De Massis) e soci. Altrimenti chi poteva studiare una trappola del genere senza conoscere il nominativo del legale? Grasso era l'unico che poteva passarlo "all'altra parte"!. In questo episodio si ravvisano quantomeno violazione della legge e violazione del codice deontologico professionale e cioè "Sostituzione di persona" e "Violazione del segreto professionale". Poi si autodefiniscono "giornalisti" e "criminologi" quando, semmai, sarebbero da definire "criminali"...



    PROCESSO DI APPELLO (NIGRELLI-WASP CONTRO ROSARIO MARCIANO')

    I Giudici della Corte di Appello di Genova hanno sostanzialmente accolto in toto le eccezioni del ricorso (redatto e presentato presso la cancelleria penale del Tribunale di Imperia da chi scrive nel mese di marzo 2018). I togati hanno fatta propria l'eccezione dell'appellante in merito all'esimente della provocazione, anche in considerazione che l'aver definito "dozzinale" il Nigrelli era ben poca cosa rispetto alle reiterate e gravissime offese ricevute sino dal 2007 per opera della cosiddetta "parte lesa". Inoltre i Magistrati hanno stigmatizzato il comportamento del Giudice di Imperia, il quale ha completamente ignorato la dettagliata perizia di parte che confermava il coinvolgimento della famiglia Nigrelli nelle azioni persecutorie ai danni dei fratelli Marcianò. Ancora la Corte ha osservato, accogliendo le doglianze dell'appellante, che il reato invero è prescritto, in contrasto con quanto aveva contestato il Giudice di primo grado. Per le motivazioni dobbiamo aspettare i classici 60 giorni. In ogni caso, dopo quasi dieci anni di tribolazioni, ci si può ritenere soddisfatti. Ottimo il lavoro del legale difensore.

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    Pupi siciliani

    Pupi siciliani


    Sapevamo da tempo che i Giudici sono dei pupi siciliani e ne abbiamo ulteriore conferma ora che, per l'ennesima volta, un Togato ha salvato il culo allo stalker di Stato Federico De Massis, che bazzica sulla Rete con il nomignolo di Task Force Butler. Come avevamo già previsto ed annunciato nei giorni scorsi, infatti, il Giudice del Tribunale di Pescara (competente per territorio) Dottoressa Antonella Di Carlo, ha deciso di non procedere contro il commercialista abruzzese, fratello di un noto avvocato della Regione, tale Fabio De Massis. Non sono evidentmente bastate le circostanziate e schiaccianti prove che inchiodavano Federico De Massis alle sue responsabilità. Il G.U.P. ha decretato l'archiviazione, adducendo il solito pretesto, già adoperato da altri suoi colleghi che, sino dal 2007 in poi, erano stati chiamati a processare gli stalkers stipendiati dallo Stato per perseguitare i fratelli Marcianò. Nel dispositivo, depositato il 15 febbraio 2019, il Giudice Dott.ssa Antonella Di Carlo, così si pronuncia:

    "Ritenuto che l'azione penale non può essere validamente esercitata in giudizio per l'impossibilità di identificazione certa dell'autore delle condotte denunciate, come indicato dalla Polizia Giudiziaria nella nota del 9/04/18;

    Considerato che i motivi di opposizione e le ulteriori indagini rappresentate, se apparsi pertinenti al fine di decretare prima facie l'ammissibilità dell'opposizione con la fissazione dell'udienza camerale, non sono invece idonei a supportare una diversa valutazione del merito della vicenda";

    P.Q.M.

    Dispone l'archiviazione del procedimento e la restituzione degli atti al P.M.
    ".



    Giudicate voi se gli uleriori [ LINK ] elementi presentati in seconda opposizione ed esaminati (davvero?) dal Giudice non sono sufficienti ad identificare con certezza lo smilzo pescarese. Forse al Magistrato serve un orecchio di De Massis? No, probabilmente non sarebbe sufficiente nemmeno quello. I veri motivi che sono alla base della scandalosa archiviazione, espressi peraltro nella nostra comunicazione inviata alla Procura di Pescara, risiedono nella necessità di non bruciare un agente governativo. E' ovvio! Uno psicopatico al servizio dello Stato, che continuerà indisturbato nella sua opera persecutoria, grazie a Magistrati telecomandati che tutto garantiscono fuorché la "Giustizia", quella con la "G" maiuscola. Pupi, insomma. Pupi siciliani.

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