22 - I recuperanti: prima del canto del gallo_ep.5
Su per i monti si saliva a piedi e - qualche volta - si incrociava qualcuno alla guida di un autocarro che si arrampicava sgasando, fin dove era possibile, su strade bianche dissestate. Lâodore pungente di benzina bruciata da un 4 cilindri rumoroso, sopprimeva lâaria frizzante di prima mattina e i rumori del bosco.Per guidare un FIAT 18BL, uno degli automezzi in dotazione allâesercito italiano, era necessario un portafoglio pesante.Con uno di quelli ci si potevano fare grandi cose, soprattutto per la sua polivalenza tra i passi di montagna; si guidavano piuttosto bene quei 5.650 cm cubi di cilindrata, capaci di spingersi fino ai 25 km/h.
Il FIAT 18.BL conobbe il successo durante la grande guerra per il suo trasformismo, dato che sotto al cassonato in tela potevano essere trasportati soldati, potevano essere stivate le munizioni dâartiglieria ma - se necessario - si poteva allestire anche una sorta di ambulanza per un veloce ricovero dei feriti. Gli usi a supporto dellâesercito furono innumerevoli ma quei 38 cv che ruggivano sotto al cofano furono incredibilmente utili anche per i recuperanti.Quegli automezzi pesanti, capaci di trasportare a valle fino a 3,5 tonnellate di materiali in un singolo viaggio, cominciarono a ritornare dove si era combattuto. Qualche giorno succedeva che tra colleghi ci si desse una mano e allora, dentro al cassone vuoto del viaggio dâandata, ci potevano salire intere famiglie. Ma non era scontato, anzi, quasi sempre le gambe erano gli unici mezzi di trasporto.
Con un tempo mite e caldo ci si spingeva tutti insieme in alto, partendo prima del canto del gallo per poi ritrovarlo - al ritorno - sopito nel pollaio. Negli inverni rigidi, con le trincee coperte dalla neve e il ghiaccio a indurire ulteriormente il terreno, si cercava a quote più basse.
Contatto mail: andataeritorno.podcast@gmail.com
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Il FIAT 18.BL conobbe il successo durante la grande guerra per il suo trasformismo, dato che sotto al cassonato in tela potevano essere trasportati soldati, potevano essere stivate le munizioni dâartiglieria ma - se necessario - si poteva allestire anche una sorta di ambulanza per un veloce ricovero dei feriti. Gli usi a supporto dellâesercito furono innumerevoli ma quei 38 cv che ruggivano sotto al cofano furono incredibilmente utili anche per i recuperanti.Quegli automezzi pesanti, capaci di trasportare a valle fino a 3,5 tonnellate di materiali in un singolo viaggio, cominciarono a ritornare dove si era combattuto. Qualche giorno succedeva che tra colleghi ci si desse una mano e allora, dentro al cassone vuoto del viaggio dâandata, ci potevano salire intere famiglie. Ma non era scontato, anzi, quasi sempre le gambe erano gli unici mezzi di trasporto.
Con un tempo mite e caldo ci si spingeva tutti insieme in alto, partendo prima del canto del gallo per poi ritrovarlo - al ritorno - sopito nel pollaio. Negli inverni rigidi, con le trincee coperte dalla neve e il ghiaccio a indurire ulteriormente il terreno, si cercava a quote più basse.
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