Logo

    cagliari

    Explore "cagliari" with insightful episodes like "Conca:  Vi racconto il mio rapporto personale con Gigi Riva.", "RASSEGNA STAMPA | Sì all’Autonomia, proteste in Aula al Senato", "Il mercato è partito! Tordini, il saluto a Lecco e di Lecco. I blucelesti mettono in vetrina i partenti", "JUVE CAGLIARI: ancora un’ESCLUSIONE eccellente" and "3' grezzi Ep. 680 Ingresso vietato ai turisti" from podcasts like ""Buongiorno CASA ITALIA RADIO", "ANSA Daily", "Diario 1912 - La Calcio Lecco day by day", "Bordocampo" and "3' Grezzi di Cristina Marras"" and more!

    Episodes (100)

    Il mercato è partito! Tordini, il saluto a Lecco e di Lecco. I blucelesti mettono in vetrina i partenti

    Il mercato è partito! Tordini, il saluto a Lecco e di Lecco. I blucelesti mettono in vetrina i partenti
    Prima giornata dedicata agli "annunci" mezzo stampa: decine, se non centinaia, di notizie per far girare i nomi dei giocatori che verranno ceduti dalle varie società di Serie B e Serie C, mondi che torneranno a comunicare nuovamente. Il folletto classe 2002 si è legato ai veneti fino alla fine del campionato: tornerà all'ombra del Resegone definitivamente maturato dopo sei mesi di alto livello? Intanto tutta la categoria sta bussando alle porte dell'Empoli per prendere informazioni su Stiven Shpendi: la società toscana non ha ancora aperto al prestito, ma nel caso in cui lo facesse non farebbe fatica a trovare una squadra cadetta per il proprio talento.

    JUVE CAGLIARI: ancora un’ESCLUSIONE eccellente

    JUVE CAGLIARI: ancora un’ESCLUSIONE eccellente
    🔴 ISCRIVITI AL CANALE ⬇️
    https://www.youtube.com/GiovanniAlbaneseOfficial
    I MIEI SOCIAL 🔴
    ▶️ INSTAGRAM ⬇️
    https://www.instagram.com/giovannialbanese/
    ▶️ TELEGRAM ⬇️
    https://www.t.me/giovannialbanese
    ▶️ TWITTER ⬇️
    https://www.Twitter.com/GiovaAlbanese
    ▶️ FACEBOOK ⬇️
    https://www.facebook.com/giovannialbaneseofficial
    ▶️ TIKTOK ⬇️
    https://vm.tiktok.com/ZMLSgbsYT/
    ▶️ COSA TROVI QUI ⬇️
    Le ultime notizie Juve, ultimissime news Juventus relative alla formazione, partite Serie A e Champions League, ma anche il punto sugli allenamenti alla Continassa, infortunati e relativi tempi di recupero. Con un occhio puntato sempre sui giovani della Vecchia Signora, dall'Under 23 alla Primavera, senza dimenticare le altre squadre del settore giovanile; così come sulle Women e sulla Serie A femminile. Confronto aperto sui temi di tendenza nel calcio italiano e commenti post conferenza stampa Allegri. Top e flop della settimana juventina, interviste esclusive e aggiornamenti live su tutto il mondo bianconero. Sono un giornalista sportivo, seguo la Juventus da alcuni anni e lavoro per Gazzetta dello sport (sezione Gazzetta.it) e per Sportitalia TV. Amo le storie di Sport, qui per raccontarle a modo mio.

    3' grezzi Ep. 680 Ingresso vietato ai turisti

    3' grezzi Ep. 680 Ingresso vietato ai turisti
    Un locale dove i turisti non sono graditi, non in quanto turisti ma perché è un locale dove si parla solo ed esclusivamente in giapponese. Un locale che non vuole perdere la propria essenza, dove chi entra deve conoscere non solo la lingua ma anche tutte le regole (scritte e non scritte) di come ci si comporta in Giappone. Tanto di cappello per chi non vende anima e tradizioni per due soldi. Quando l'ho visto il mio primo pensiero è stato, che bello se anche nella mia città ci fossero posti così!

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]

    Questa è la mia seconda volta in Giappone. La prima volta venni in Giappone una decina d'anni fa. Ho notato che il posto è molto cambiato, non il posto in sé, ma sono cambiati i flussi turistici.
    Quando venni la prima volta in Giappone non dico che io fossi l'unica turista, però si vedevano veramente pochi, pochi, pochi, pochi turisti, giusto a Tokyo qualcuno, invece adesso in alcuni posti, soprattutto quelli più turistici, sembra di essere quasi a Venezia, avete presente? Centinaia di persone che seguono quello con la bandiera davanti, le guide turistiche e soprattutto, ahimè, un sacco di italiani. Si sentono le parlate e si vede questi qua che sono sempre preoccupati. oddio, dove ci troviamo se ci perdiamo? Ah, ma dove è questa? Ma dove è quest'altra? Ma dove siete finiti? Ah, ma dobbiamo stare insieme, non andate via, non staccatevi dal gruppo. Ecco, questi sono i problemi dei turisti italiani che ho incrociato.

    Pensavo fosse una mia impressione, quindi sono andata un po' a cercarmi le percentuali, effettivamente negli ultimi dieci anni c'è stato un aumento vertiginoso nel numero di turisti arrivati in ingresso in Giappone, tanto che il governo ha deciso di mettere un limite perché il Giappone è un arcipelago, un arcipelago di isole non solo, ma ha un ecosistema molto particolare è soggetto a un sacco di problemi di natura, terremoto maremoto eccetera tant'è che tutti i luoghi pubblici, non so le case private ma tutti tutti tutti tutti tutti i luoghi pubblici, hanno l'allarme, un sistema di allarme: c'è una grande sirena rossa, vicino c'è un altoparlante, immagino che in caso di disastro vengano date indicazioni su quello che si deve fare, e anche un po' sparse in giro per la città, ci sono delle indicazioni per i turisti, cosa fare in caso di disastro.

    Oggi, mentre passeggiavo ho visto un cartello che mi è piaciuto molto, un cartello che diceva, "non sono" (era un ristorante anche molto bello, sembrava da fuori) e c'era scritto: l'ingresso è riservato solo ai giapponesi, non si servono i turisti, si fa eccezione solo per per i turisti che vengono raccomandati da persone giapponesi e qui dentro si parla solo ed esclusivamente giapponese.

    Ecco, tanto di cappello è un cartello che mi ha fatto piacere perché mi ha fatto capire che, a differenza dell'Italia, a differenza di Cagliari, la mia città che conosco molto bene, qui si cerca di mantenere la caratteristica che rende il posto tale. Non ci si vuole asservire ai fantomatici turisti e le persone che abitano qua continuano a fare i fatti loro, i cavoli loro, senza preoccuparsi. Ecco. Tanto di cappello. Bravi, continuate così.


    TRANSLATION

    This is my second time in Japan. I first came to Japan about ten years ago. I noticed that the place has changed a lot, not the place itself, but the tourist flows have changed.

    When I first came to Japan, I'm not saying that I was the only tourist, however, you could see really few, few, few tourists, just in Tokyo a few, instead now in some places, especially the more touristy ones, it almost feels like Venice, you know? Hundreds of people following the one with the flag in front, the tour guides and especially, alas, a lot of Italians. You can hear the talk and you can see these guys who are always worried. Oh dear, where do we meet if we get lost? Ah, but where is this person? But where is this other one? But where did you go? Ah, we have to stay together, don't go away, don't break away from the group. Here, these are the problems of the Italian tourists I crossed paths with.

    I thought it was my impression, so I went a to look up the percentages, actually in the last ten years there has been a dramatic increase in the number of tourists coming into Japan, so much so that the government decided to put a limit because Japan is an archipelago, an archipelago of islands not only, but it has a very particular ecosystem is subject to a lot of problems of nature, earthquake tidal wave and so on so much so that all public places, I don't know private homes but all all all all public places, have alarm, an alarm system: there is a big red siren, nearby there is a loudspeaker, I guess in case of disaster directions are given on what to do, and also a little bit scattered around the city, there are directions for tourists, what to do in case of disaster.

    Today while I was walking around I saw a sign that I really liked, a sign that said, "we aren't" (it was a very nice restaurant, it looked very nice from the outside) and it said: the entrance is only for Japanese people, no tourists are served, exceptions are made only for tourists who are recommended by Japanese people, and only and exclusively Japanese is spoken in here.

    Here, hats off is a sign that made me happy because it made me realise that, unlike Italy, unlike Cagliari, my city that I know very well, here they try to maintain the characteristics that make the place what it is. They do not want to enslave to the phantom tourists, and the people who live here continue to mind their own business, their own business, without caring. Here. My hat is off to you. Well done, keep up the good work.

    Cagliari-Genoa 2-1 (ep. #61)

    Cagliari-Genoa 2-1 (ep. #61)
    Questo è il podcast #61 di ALE' ZENA con i commenti postpartita di CAGLIARI-GENOA 2-1 di SERIE A.
    Con ADRIANO CAORSI, ANDRE MORE, IVANO BOZZANO, ALESSANDRO GIOVANNONE, FABRIZIO FRUSTAGLIA, GIANCARLO RABACCHI, IL MILLENNIO X12.
    ALE' ZENA è una collaborazione di FUTBOLMARKET.EU, CANALE GENOA, IL MILLENNIO X12 e RADIO MUSIC FOR PEACE.
    Per chi vuole contribuire alle spese per mantenere la radio potete donare cliccando su questo link https://paypal.me/radiozena
    Trasmissione di domenica 5 novembre 2023

    3' grezzi Ep. 636 Piccoli piaceri

    3' grezzi Ep. 636 Piccoli piaceri
    A volte mi sento frustrata perché Cagliari è provinciale e mancano spazi internazionali, ma poi ci sono giorni come questo, giorni in cui le piccole cose rendono tutto meraviglioso.

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]

    A volte a Cagliari mi fa arrabbiare perché è provinciale, perché mancano gli spazi internazionali, mi manca, mi mancano una serie di cose, di persone, vabbè, a parte gli amici che ho fuori da qua, ma proprio l'avere un giro di persone con orizzonti aperti, internazionali ecc.

    Qui a volte un po' ci penso, uff, un po' troppo provinciale, però poi ci sono giornate come oggi, che dopo una mattina e un pomeriggio passati così un po' a fare la trottolina, a fare le cose eccetera, poi alle quattro e mezza, cinque si prende la macchina e si va al mare, a una decina di minuti da casa c'è il mare, eh... niente, sono i momenti in cui poi torni a fare la pace col mondo, perché non importa quello che è successo, il mare a fine settembre è meraviglioso perché è ancora caldo, l'acqua è pulita, c'è pochissima gente, e poi rimani abbastanza da cominciare a sentire la brezza che viene dal mare verso la spiaggia, quindi ti metti le tue cose, fai o meno il bagno, non importa, però poi torni a casa e c'hai questa sensazione di salsedine addosso, ti prepari un cocktail, vai al balcone.

    Insomma, queste piccole, questi piccoli piaceri della vita di cui si può godere, appunto quando si vive in una piccola città.

    Perché se si abita in una grande città, anche col mare, io quando stavo a Melbourne non andavo spesso al mare, a parte che l'acqua era sempre freddissima perché Melbourne è molto a sud, quindi visto che dall'altra parte dell'emisfero, più si va a sud più c'è freddo, e Melbourne era boh, un migliaio di chilometri dal Polo Sud, quindi l'acqua lì era sempre fredda, ma poi io abitavo in centro e per arrivare al mare devo fare 3/4 d'ora di macchina alla spiaggia cittadina, diciamo, poi niente, arrivavi lì c'era l'acqua freddissima, queste onde gigantesche per cui non andavo spesso in spiaggia.

    Invece a Cagliari che dove tutto è molto più vicino, 20 minuti arrivi dappertutto a piedi, ripeto il mare è una decina di minuti in macchina, quindi si può veramente fare la toccata e fuga anche alla fine della giornata, vai, ti fa il bagnetto, fai una passeggiata, senti la sabbia sotto i piedi e fai le parole crociate, mi sono portato dietro le parole crociate, abbiamo fatto insieme le parole crociate, e niente, adesso sono pronta per prepararmi per la sera, quindi un drink, cosa facciamo cuciniamo? Cosa guardiamo? Dove andiamo? Insomma, piccole abitudini da piccola città di provincia che ci sta, ci sta, ci sta.



    TRANSLATION
    Ep. 636 Piccoli piaceri.mp3
    Sometimes Cagliari makes me angry because it's provincial, because there's a lack of international spaces, I miss it, I miss a number of things, a number of people, whatever, aside from the friends I have outside of here, but just having a circle of people with open horizons, international, etc.
    Here sometimes a little bit I think about it, phew, a little bit too provincial, but then there are days like today, that after a morning and an afternoon spent like this a little bit trotting around, doing things and so on, then at half past four, five you take the car and go to the sea, about ten minutes from home is the sea, eh... nothing, those are the moments when you then go back to make peace with the world, because no matter what happened, the sea at the end of September is wonderful because it's still warm, the water is clean, there are very few people, and then you stay long enough to start feeling the breeze coming from the sea to the beach, so you put on your things, you go swimming or not, it doesn't matter, however then you go home and there's this feeling of saltiness on you, you make yourself a cocktail, you go to the balcony.
    In short, these small, these little pleasures of life that you can enjoy, precisely when you live in a small town.
    Because if you live in a big city, even with the sea, I when I was in Melbourne I didn't go to the sea very often, except the water was always very cold because Melbourne is very far south, so since on the other side of the hemisphere, the further south you go the colder it is, and Melbourne was IDK, a thousand kilometres from the South Pole, so the water there was always cold, but then I lived in the centre and to get to the sea I have to make a 3/4 hour drive to the city beach, let's say, then nothing, you would get there there was very cold water, these giant waves so I didn't go to the beach very often.
    Whereas in Cagliari where everything is much closer, 20 minutes you get everywhere on foot, I repeat the sea is about ten minutes by car, so you can really do the touch-and-go even at the end of the day, you go, you have a bath, you take a walk, you feel the sand under your feet and you do the crossword puzzle, I brought the crossword puzzle with me, we did the crossword puzzle together, and nothing, now I'm ready to get ready for the evening, so a drink, what do we cook? What are we looking at? Where are we going? In short, small-town provincial habits that fit, fit, fit.

    3' grezzi Ep. 631 Milanesi al mercato di Cagliari

    3' grezzi Ep. 631 Milanesi al mercato di Cagliari
    L'incontro con un milanese al mercato del pesce mi ha fatto storcere il naso.

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]

    Oggi sono andata al mercato per vedere se trovavo del pesce. Cagliari ha un bellissimo mercato il mercato di San Benedetto, ha due piani, al primo piano ci sono le verdure, la carne, la frutta, i formaggi, il pane, invece al piano di sotto c'è il pesce.

    A me piace tantissimo andare al mercato del pesce perché mi piace mangiare pesce e poi perché questa parte del mercato ancora ha mantenuto... È un po' come me la ricordo quando ero bambina e alcune delle persone che vendono il pesce, soprattutto nella parte che si chiama 'piccola pesca', dove ci sono i pescatori che vanno loro, cioè non lo comprano al mercato all'ingrosso, ecco, soprattutto lì ci sono delle persone che vendono pesce che hanno più o meno la mia età e io mi ricordo quando ero bambina e accompagnavo mamma al mercato e c'erano i genitori, c'era il papà di quello che adesso vende il pesce nella 'piccola pesca', quindi un po' anche c'è questa specie di passaggio di consegne delle generazioni.

    Oggi sono andata al mercato, di solito non vado il sabato perché c'è troppa gente, soprattutto troppi turisti che si fermano a fare le fotografie, e... sì, e mentre passavo così c'era un sacco di gente, quindi ci si spingeva un po', così come si fa al mercato, ho sfiorato questo gruppo di persone e così ho sentito quello che dicevano, e c'era un signore con un fortissimo accento milanese che diceva "ah! ma visto qua come costa tutto poco, compro tutto ah! ah! ah!".

    Io sono rimasta un po così perché per le persone che abitano a Cagliari vi assicuro che le cose non costano poco. Perché sì... c'è gente che vive di una piccola pensione, soprattutto le persone anziane, anche le persone che lavorano, che guadagnano poco oppure lavorano e non vengono pagate.

    Non lo so, la cosa... Forse è anche questo accento milanese che mi ha un po' irritato. Mi sono girata e ho guardato il signore, lui ha guardato me e ci siamo guardati, però io non ho detto niente, poi ho continuato per la mia strada.

    La cosa mi ha disturbato. Forse sono anche un po' protettiva nei confronti della mia città, del mio mercato, io quando vado fuori cerco di non intralciare la vita dei locals, ad esempio quando sono andata in Giappone, e anche poi ci tornerò, non vado al mercato del pesce la mattina presto perché so che le persone che lavorano lì ne hanno le tasche piene dei turisti in mezzo ai piedi, che fanno le foto. Insomma, no, non vado lì, non mi interessa andare lì. Ci andrei se avessi un progetto, ma semplicemente per guardare, non mi interessa.

    Sì, non so se questa cosa qua ha più a che vedere con me, le mie paranoie o con la mia insofferenza nei confronti dei turisti. Ops!

    TRANSLATION

    Today I went to the market to see if I could find fish. Cagliari has a beautiful market the San Benedetto market, it has two floors, on the second floor there are vegetables, meat, fruits, cheeses, bread, while downstairs there is fish.
    I really like to go to the fish market because I like to eat fish and then because this part of the market still maintained... It's kind of like I remember it when I was a little girl and some of the people who sell fish, especially in the part that is called 'small fishing,' where there are fishermen who go them, I mean they don't buy it in the wholesale market, you know, especially there are some people there who sell fish who are more or less my age and I remember when I was a little girl and I used to accompany mom to the market and there were the parents, there was the dad of the one who now sells fish in the 'small fishing,' so a little bit also there is this kind of handover of generations.
    Today I went to the market, I usually don't go on Saturdays because there are too many people, especially too many tourists stopping to take pictures, and... yes, and as I was walking by so there were a lot of people, so we were pushing each other a little bit, just like you do in the market, I brushed past this group of people and so I heard what they were saying, and there was a gentleman with a very strong Milanese accent who said, "ah! but seeing here how cheap everything is, I buy everything ah! ah!"
    I stayed a little bit like that because for people who live in Cagliari, I assure you that things are not cheap. Because yes--there are people who live on a small pension, especially the elderly, even people who work, who earn little or work and don't get paid.
    I don't know, the thing... Maybe it's also this Milanese accent that irritated me a little bit. I turned around and looked at the gentleman, he looked at me and we looked at each other, however, I didn't say anything, and then I continued on my way.
    This disturbed me. Maybe I am also a little protective of my city, and my market, when I go abroad I try not to get in the way of the locals' lives, for example when I went to Japan, and even when I will go back, I don't go to the fish market early in the morning because I know that the people who work there sick of all the tourists in the way, taking pictures. I mean, no, I don't go there, I don't care to go there. I would go there if I had a project, but simply to look, I don't care.
    Yes, I don't know if this thing here has more to do with me, my paranoia or my intolerance with tourists. Oops!


    Passare le Vacanze in Italia - Cagliari Edition

    Passare le Vacanze in Italia - Cagliari Edition
    Come ogni anno una vancanza estiva me la concedo. Quest'anno ho optato per Cagliari, meta compromesso sia per tempistiche ridotto di alloggio, spostamenti ecc. Racconto la situazione anche della ristorazione a mio avviso in questo periodo, dove ad Agosto 2023 si sente sempre di più la difficoltà nel reperire personale qualificato con conseguenti disguidi. Altri aneddoti bonus tutti da scoprire

    Capradossi-Pellegrini: Lecco per un nuovo impulso alla carriera. Stadio: è la settimana delle luci

    Capradossi-Pellegrini: Lecco per un nuovo impulso alla carriera. Stadio: è la settimana delle luci
    Jacopo Pellegrini ed Elio Capradossi sono due obiettivi per i blucelesti: per motivi diversi, un approdo all'ombra del Resegone potrebbe rappresentare uno snodo importante all'interno della carriera di entrambi. Intanto il calciomercato entrerà in una fase di stallo per i giorni di Ferragosto: contatti si, ma difficilmente si vedranno delle operazioni ufficiali. Da mercoledì 16 via Pascoli tornerà a essere chiusa per il posizionamento delle gru: mezzi e operai saranno al lavoro per installare i quattro impianti sulle torri faro che oggi sono nude.

    Perugia e Foggia, ricorsi depositati. Lecco: Capradossi possibilità, Pellegrini di più, Enrici a Taranto

    Perugia e Foggia, ricorsi depositati. Lecco: Capradossi possibilità, Pellegrini di più, Enrici a Taranto
    Il diesse Domenico Fracchiolla porta avanti i contatti per gli operatori di mercato per aggiungere nuovi tasselli a una rosa che sta per perdere il difensore centrale di sinistra, prossimo al ritorno in Serie C: lo aspettano un biennale e il rigido Eziolino Capuano. Intanto si lavora per inserire Elio Capradossi e Jacopo Pellegrini: il difensore centrale ha un altro anno di contratto ma è in uscita da Cagliari, mentre la punta del Sassuolo è ambita pure dal Vicenza di mister Aimo Diana. Entrambe sono delle concrete possibilità in ottica rafforzamento. Il Perugia e il Foggia hanno depositato i rispettivi ricorsi alla V Sezione del Consiglio di Stato: il 29 agosto tutti compariranno di fronte al giudice Gianluca Rovelli per l'ultimo anno di una vera e propria saga piena di colpi di scena. Anche immotivati.

    3' grezzi Ep. 573 Quando c'erano gli internet cafè

    3' grezzi Ep. 573 Quando c'erano gli internet cafè
    L'internet café ha segnato un'era epica di connessione e comunicazione nel passato, ma era molto più che il posto dove si usava internet: era il ritrovo degli expat, le persone che non avevano altri posti dove andare.

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]

    Alla fine degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000, quando ancora su internet si andava collegandosi con il modem 52, 54 non ricordo, e si usava la linea telefonica, quindi se si usava internet non si poteva usare il telefono e usare internet costava tantissimo, beh, allora non tutte le case avevano internet, anzi diciamo che era una cosa un po' rara avere internet, e chi voleva connettersi doveva andare in un internet cafè.
    Gli internet cafè erano questi posti magici dove tu andavi, in capo al mondo, io ricordo un viaggio a Coober Pedy, nel centro dell'Australia, una città praticamente sotterranea perché le temperature sono così alte, centro di minatori eccetera, e lì mi ricordo arrivare, senza naturalmente conoscere nessuno, e trovare sulla via principale tutta una serie di internet cafè, e lì eri in collegamento col mondo.
    Era la prima volta che veramente c'era questa sensazione di far parte di, passatemi il termine adesso un po' demodè, far parte del 'villaggio globale', ed era molto più che un posto dove si andava per controllare le email, vedere chi ci aveva scritto, o per magari controllare il giornale, era un posto dove si trovavano gli espatriati.
    Io ricordo visite fatte a casa, quando tornavo dall'Australia venivo a visitare la mia famiglia a Cagliari, e naturalmente la mia famiglia non aveva internet e i cellulari con internet ancora non esistevano, e io ricordo questo pellegrinaggio che facevo in uno dei numerosi internet cafè che c'erano a Cagliari, e lì mi specchiavo anche in tutta la popolazione che lo frequentava, che come me era gente di passaggio, che aveva necessità di comunicare con qualcun altro, infatti si facevano le conversazioni, si guardavano le email ed erano diventati gli internet cafè anche un ritrovo, appunto di quelli che non avevano altri posti dove andare.
    Poi nel secondo decennio degli anni 2000, tutti ormai, e soprattutto con l'avvento dell'iPhone, tutti hanno ormai internet a portata di tasca, superveloce, quindi piano piano gli internet cafè hanno perso la loro funzione e infatti, se vi guardate intorno, sono rarissimi quelli che si vedono.
    Però io ci penso a volte con nostalgia, perché anziché andare a guardare internet nella mia tasca, era un'esperienza un po più comune, forse un po la stessa differenza che c'è tra guardare un film in una sala con tante altre persone al cinema oppure da soli a casa, su Netflix.



    TRANSLATION

    In the late 1990s and early 2000s, when you still you online by connecting with modem 52, 54 I don't remember, and you used the phone line, so if you used Internet you couldn't use the phone and using Internet cost a lot of money, well, back then not every house had Internet, in fact let's say it was a little bit rare to have Internet, and those who wanted to connect had to go to an Internet cafe.
    Internet cafes were these magical places where you would go, to the end of the world, I remember a trip to Coober Pedy, in the center of Australia, a city that is practically underground because the temperatures are so high, center of miners and so on, and there I remember arriving, without of course knowing anyone, and finding on the main street a whole series of Internet cafes, and there you were connected to the world.
    It was the first time that really there was this feeling of being part of, pass me the term now a little bit demodé, being part of the 'global village,' and it was much more than a place where you went to check email, see who had written to you, or to maybe check the newspaper, it was a place where expatriates hang out.
    I remember visits made at home, when I came back from Australia I used to come and visit my family in Cagliari, and of course my family didn't have internet and cell phones with internet didn't exist yet, and I remember this pilgrimage I used to make to one of the many internet cafes that were in Cagliari, and there I also mirrored myself in all the people who frequented it, who like me were people passing through, who needed to communicate with someone else, in fact they would have conversations, they would look at emails, and the internet cafes also became a hangout, precisely of those who had no other place to go.
    Then in the second decade of the 2000s, everyone now, and especially with the advent of the iPhone, everyone now has the internet in their pocket, superfast, so slowly internet cafes lost their function and in fact, if you look around, there are very few that you can see.
    I think about it sometimes with nostalgia, though, because instead of going and watching internet in my pocket, it was a little more common experience, maybe a little bit the same difference as watching a movie in a cinema with lots of other people in the theater or alone at home on Netflix.

    3' grezzi Ep. 568 Walter Rolfo mago motivazionale

    3' grezzi Ep. 568 Walter Rolfo mago motivazionale
    Non un mago nel motivare ma un mago che fa le magie da abracadabra, e intanto mette a disposizione di tutti strumenti per essere felici. Naturalmente sta a ciascuno di noi scegliere se e come usarli. Tutti indistintamente però partecipano con un "Oh!" di meraviglia davanti a tanta magia.

    Vi metto i link in fondo alla pagina, date un'occhiata per conoscere l'ingegneria della felicità. Dovrebbe essere una materia obbligatoria in ogni scuola!

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]

    Sono felicissima di essere andata a vedere Walter Rolfo, mago della motivazione. E quando dico mago della motivazione non intendo dire che sia un mago a motivare gli altri, no, è uno che fa il mago, e che dà anche delle cose a cui pensare al pubblico in sala, che poi ognuno ne fa quello che vuole.

    È stata un'esperienza molto divertente sin dall'inizio. Io aspettavo di vedere Walter Rolfo, non l'avevo mai visto, però volevo vedere lo spettacolo dietro suggerimento della mia amica Alessandra, che ancora una volta ringrazio. Mentre aspettavo che iniziasse lo spettacolo c'era qualcos'altro prima, ho infilato la testa in sala, dove c'era l'aria condizionata (alleluia!) e ho chiesto alla prima persona che era seduta lì a fianco alla porta, ma scusate, è qui che c'è Walter Rolfo? E questa persona m'ha detto, sì, sì dopo di questo, e poi dopo un secondo, la persona m'ha guardate e ha detto, e consiglio di tornare perché mi dicono che è molto bravo, e io e anche un po così piccata, eh, lo so che è molto bravo, sono venuto apposta per vederlo! Certo che torno! Dico, ma questo va, ma perché? Certo che vengo! Niente. Poi finisce lo spettacolo precedente e inizia il suo spettacolo, mi siedo in prima fila e naturalmente la persona che mi aveva consigliato di tornare a vedere lo spettacolo era proprio lui, Walter Rolfo.

    No, questo è solo un piccolo episodio, lo spettacolo è stato veramente coinvolgente, emozionante... vabbè, queste cose qua non si possono raccontare, si devono vivere in prima persona, vi metterò tutti i link del caso nelle note del programma.

    Se vi fidate del mio gusto e vi capita che Walter Rolfo faccia uno spettacolo vicino a dove state, vi assicuro, andate a vederlo perché ne vale, ne vale assolutamente la pena.

    Lui pratica la dottrina della felicità, insegna Ingegneria della felicità e si pone domande molto lecite. A scuola ci insegnano come fare di calcolo, le capitali, come fare le reazioni chimiche, però nessuno ci insegna a affrontare le cose della vita. Cosa fare quando una persona che tu vuoi avere come partner non ti vuole, quando c'è un lutto, come fare ad affrontare le grandi sfide della vita che poi, se siamo fortunati, ci aiutano i nostri genitori, la nostra famiglia, i nostri amici, ma c'è anche chi queste persone non ce le ha affianco e comunque nessuno è infallibile, si dovrebbe, sarebbe bello avere un po' di guida questo.

    E poi nel suo spettacolo c'è tanta magia. Magia proprio alla Silvan, magia alla sim-sala-bim, quelle cose che tu le guardi e in sala si sente "Oh!!!", appunto di meraviglia.

    Quindi spot pubblicitario per Walter, che ringrazio tantissimo per averci fatto vivere quei momenti magici, sì, se non è dalle vostre parti, andatevelo a cercare. Viva la felicità!

    TRANSLATION
    I'm so glad I went to see Walter Rolfo, motivational wizard. And when I say motivational wizard, I don't mean he's a wizard at motivating others, no, he's a wizard, and he also gives things for the audience in the room to think about, which then everyone does what they want with it.

    It was a very enjoyable experience from the very beginning. I was waiting to see Walter Rolfo, I had never seen him, however I wanted to see the show at the suggestion of my friend Alessandra, whom once again I thank. While I was waiting for the show to start, there was something else before, I stuck my head in the hall, where there was air conditioning (hallelujah !) and I asked the first person who was sitting there next to the door, excuse me, is this where Walter Rolfo will perform? And this person replies, yes, yes after this, and then after a second, the person looks at me and continues, and I recommend to come back because they tell me he is very good, and I am a little bit so piqued, eh, I know he is very good, I came especially to see him! Of course I come back! I say to myself, but what's with this guy, of course I'm coming! Anyway. Then the previous show ends and his show begins, I sit in the front row, and of course the person who had recommended that I come back to see the show was him, Walter Rolfo.

    No, this is just a small episode, the show was really engaging, exciting... well, these things here can't be told, you have to experience them firsthand, I'll put all the relevant links in the program notes.

    If you trust my taste and you happen to have Walter Rolfo doing a show near where you are, I assure you, go see it because it is worth it, absolutely worth it.

    He practices the doctrine of happiness, teaches Happiness Engineering and asks very legitimate questions. In school they teach us how to do calculus, capitals, how to do chemical reactions, however, no one teaches us how to deal with the things of life. What to do when a person you want to have as a partner doesn't want you, when there's a bereavement, how to cope with the big challenges of life that then, if we're lucky, we're helped by our parents, our family, our friends, but there are also those who don't have these people by our side and still no one is infallible, one should, it would be nice to have some guidance on this.

    And then in his show there is a lot of magic. Proper magic, like Silvan the magician, abracadabra magic, those things that you look at them and in the room you hear a "Oh!!!", of wonder.

    So spot for Walter, whom I thank so much for letting us experience those magical moments, yes, if he is not in your neck of the woods, go find him. And long live happiness!

    LINKS: https://www.instagram.com/walterrolfo/
    https://mastersofmagic.tv/en/walter-rolfo

    3' grezzi Ep. 567 Maestrale (dalla spiaggia)

    3' grezzi Ep. 567 Maestrale (dalla spiaggia)
    Cagliari vive all'ombra del maestrale: d'inverno temuto perché fa crollare i tetti con una forza che supera allegramente i 100 chilometri orari, d'estate agognato quando, come in questi giorni, le temperature superano i 40 gradi. E stanotte un po' di maestrale c'è stato.

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]
    Non è prestissimo oggi, però sono molto stanca, e come potete sentire dal rumore di sottofondo, sono in spiaggia, e come potete sentire dalla mia voce ho dormito poco perchè stanotte verso le tre è arrivato finalmente il maestrale, quindi ha rinfrescato tutto.

    Devo iniziare col dire che nei giorni scorsi in tutto il sud Europa, ma soprattutto in Spagna e in Italia, e io nell'Italia sono in una parte abbastanza a sud, in Sardegna, abbiamo vissuto un'ondata di caldo che... parlo al passato prossimo ma ancora l'ondata di caldo non è che sia finita, si sono superati abbondantemente i 40 gradi, quindi quando c'è questa situazione qua si sta un po' male, si dorme anche male perché a me non piace sinceramente dormire col condizionatore acceso.

    Comunque stanotte alle tre del mattino poi sapevamo che sarebbe entrato un po di maestrale, che a Cagliari il maestrale è il vento che porta il fresco, quindi mi sono svegliata verso le tre, con questo vento bellissimo che entrava dalla finestra spalancata.

    Però cosa succede quando ci sono le finestre spalancate? Che cominciano anche a sbattere, quindi ci siamo dovuti alzare a cercare le porte, le cose che sbattevano, a controllare che tutto fosse in sicurezza sul balcone ecc.

    Poi, come succede spesso, io quando mi sveglio ho sempre avuto questo problema, non riesco ad addormentarmi una volta che mi sveglio. Allora stamattina ci siamo alzati, non alle cinque ma diciamo un po'... sei meno un quarto, ce la siamo presa un po' più calma e siamo venuti in spiaggia, però non alla spiaggia solita vicino a casa, ma una spiaggia leggermente più lontana, molto più bella.

    E adesso siamo qui da soli praticamente, sono le sette e 53. Io sto camminando in riva al mare e questo secondo me è uno dei rumori più belli del mondo, quello delle onde che si infrangono sulla spiaggia. Non ho ancora fatto il bagno perché come siamo arrivati ho dormito sull'asciugamano, non c'era ancora neanche il sole alto, stava praticamente quasi sorgendo, era molto basso all'orizzonte. Quindi situazione ideale, temperatura ideale perché ancora non c'è troppo caldo. Tra un po' il caldo arriverà, ma abbiamo l'ombrellone. Ok, passo e chiudo.



    TRANSLATION

    It is not very early today, but I am very tired, and as you can hear from the noise in the background, I am at the beach, and as you can hear from my voice I slept very little because last night around three o'clock the mistral finally arrived, so it cooled everything down.

    I have to start by saying that in the past few days all over southern Europe, but especially in Spain and Italy, and in Italy I am in a fairly southern part, in Sardinia, we experienced a heat wave that ... I'm speaking in the near past but still the heat wave it's not over, it's been well over 40 degrees, [104F] so when there's this situation here you feel a little bit bad, you also sleep bad because I honestly don't like to sleep with the air conditioner on.

    Anyway last night at three in the morning, we knew a little mistral would come in, and in Cagliari the mistral is the wind that brings a cool change, so I woke up around three o'clock, with this beautiful wind coming in through the wide open window.

    However, what happens when there are windows wide open? That they also start slamming, so we had to get up and look for doors, things slamming, check that everything was safe on the balcony, etc.

    Then, as it often happens, I always have this problem when I wake up, I can't fall asleep once I wake up. So this morning we got up, not at five o'clock but let's say a little ... a quarter to six, we took it a little slower and came to the beach, but not to the usual beach near our home, but a beach slightly further away, much nicer.

    And now we are here practically alone, it's 7:53. I am walking along the seashore, and this in my opinion is one of the most beautiful sounds in the world, that of the waves crashing on the beach. I haven't gone in the water yet because as we arrived I slept on the towel, the sun wasn't even high yet, it was practically almost rising, it was very low on the horizon. So ideal situation, ideal temperature because it is not too hot yet. In a while the heat will come, but we have the umbrella. Okay, over and out.