genitorialità

Cosa comporta crescere dei figli? Come può lo stato prendersi cura delle famiglie? Qual è il modello svedese? Potremo scegliere le caratteristiche genetiche dei nostri figli?

Queste tematiche saranno presenti nello spettacolo teatrale REPLIKA, il terzo capitolo della saga TOTENTANZ della Markus Zohner Arts Company, con debutto il 18 novembre 2022 al Teatro Foce di Lugano, Svizzera.

A maggio 2022 la compagnia si è trovata a Firenze per tracciare le tematiche e i contenuti dello spettacolo REPLIKA, nello splendido spazio G.A.D.A. presso la chiesa sconsacrata di San Francesco dei Macci. 

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Metamosaic è la serie podcast dove ti offriamo dei tasselli di conversazioni svolte durante la settimana intensiva di ideazione del terzo capitolo della saga TOTENTANZ, prodotta dalla Markus Zohner Arts Company per l’Associazione Artistica PETRUSKA.

Futuro, tecnologia, intelligenza artificiale e umanità: come stanno cambiando le nostre vite? Quali sono le direzioni possibili? 

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Abbiamo registrato queste sessioni con un telefono, inizialmente per documentazione nostra e archiviazione. Tornando a Lugano, abbiamo visto che potrebbe essere interessante di condividere i pensieri e di dare a un pubblico la possibilità di partecipare alle discussioni. Il nostro collaboratore Luca Massaroli ha preso in mano il materiale e l'ha trasformato in un podcast di 12 puntate: METAMOSAIC – tasselli di conversazioni.

Le conversazioni sono state registrate nello splendido spazio G.A.D.A. di Firenze, nella chiesa sconsacrata di San Francesco dei Macci.

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Con: Patrizia Barbuiani, Alessandra Francolini, Edoardo Groppler, Luca Massaroli, Sandro Pianetti, David Zurbuchen.

Regia e tecnica: Luca Massaroli.

Direttore artistico: Markus Zohner.

Produzione: Markus Zohner Arts Company per Associazione artistica PETRUSKA, Lugano / Svizzera.

Oggi é Sara a raccontarci la sua storia.
La sua è una storia di rabbia.
Rabbia perché Sara non si è sentita accompagnata come avrebbe voluto durante la sua gravidanza e il suo parto.
Durante un’ecografia il suo bambino viene ridatato, questo fa sì che poco dopo la data presunta del parto il personale medico opti per un’induzione.
La reazione del corpo di Sara, affetta da fibromialgia, è terribile, tanto da arrivare a pensare di non farcela e addirittura morire.
Dopo ore di sofferenza e parecchi spaventi, chiede esplicitamente un cesareo ad un personale che è chiaramente indeciso sul da farsi.
Quel cesareo che dopo una gravidanza perfetta e nessuna complicazione all’orizzonte non aveva neanche preso in considerazione.
Eppure, ci si trova catapultata dentro, senza essersi preparata in alcun modo a questa eventualità.

Come sarebbe andata se il parto non fosse stato indotto?
Come sarebbe andata se ad un certo punto Sara non avesse pregato per avere il suo cesareo?

Questi interrogativi resteranno sempre senza risposta, ma la cosa certa è che Sara ha trovato la forza per guardare avanti e sentirsi bene grazie al suo piccolino, nonostante tutto quello che hanno vissuto insieme in quelle ore infernali.

Vi auguro un buon ascolto!
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Grazie!

In questo episodio è Giulia (in arte @Bernulia) a raccontare la sua storia.
Giulia è un’artista ed in quanto tale vive le sue giornate intensamente fra viaggi e appuntamenti di lavoro. Ed è proprio a Parigi che scopre che dentro di sé sta crescendo la sua bambina.
Inizialmente la notizia è uno shock.
Come potrà sopravvivere all’anno denso di impegni lavorativi che ha davanti e al contempo diventare madre?
La gravidanza comincia e procede bene, tutto da manuale.
Un giorno però questa tranquillità vacilla.
La corsa in ospedale, la pressione alle stelle e la paura.
Il verdetto parla chiaro:"preeclampsia".
Gli avvenimenti si susseguono rapidissimi e Olivia nasce in meno di un’ora grazie ad un cesareo d’urgenza che definirei “salva vite”.

Vi lascio a questo racconto a lieto fine, spero che vi piacerà e che aiuti a fare chiarezza su questa patologia della gravidanza così silenziosa e pericolosa, perché parlarne è il primo passo per conoscerla e fare il possibile per prevenirla.

Buon ascolto!
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Questa è la storia di Katia.

Dopo una prima gravidanza da manuale conclusa con un travaglio lunghissimo, Katia decide che il suo secondo parto sarebbe stato diverso.
Scopre che è possibile partorire in val di Fiemme in un piccolo ospedale e godersi i primi giorni post-partum fra la natura accogliente delle Dolomiti.
Al tempo in cui fa questa scelta non può prevedere che ci sarebbe stata una pandemia, ma soprattutto che il suo papà si sarebbe ammalato gravemente.
I suoi piani vanno in frantumi, così come l’equilibro della sua famiglia, nel momento in cui suo padre li lascia.

Come si colma una mancanza così importante in un momento così delicato?
Come si fa ad amare in modo incondizionato un nuovo nato quando la vita è così ingiusta?

Katia ha dovuto scavare nel profondo della sua anima per trovare la forza di guardare avanti e, in questo episodio, ci insegna che i bambini rendono la sofferenza più lieve quando il mondo ci crolla addosso.
Spero che l’episodio vi piaccia, io vi abbraccio! ♥️
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Grazie!

A volte la vita ci mette un po' di tempo a farci incontrare la persona giusta, quella con cui vorremmo allargare la famiglia. E quando succede potremmo trovarci a mettere in cantiere un figlio ad un'età un po' superiore alla media, con non poche difficoltà.
Silvia è una di quelle donne che ce l'hanno fatta, nel periodo più duro della sua vita: lavoro nuovo, gravidanza che non arriva e papà in ospedale con diagnosi grave.
Come mi è già capitato di raccontare, nel suo caso la gravidanza è arrivata quando proprio non ci sperava più, tanto da scambiare quel ciclo in ritardo per menopausa imminente.

Questo racconto è ricco di speranza, bellissimo a mio parere. In ogni momento ho percepito la gratitudine per la fortuna che la vita ha riservato a questa coppia.

Spero che la positività e l'entusiasmo contagiosi di Silvia possano travolgere anche voi.
Vi abbraccio e buon ascolto!

link al sito AINER (associazione italiana neonati reflussanti): https://ainer.it/
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In questo episodio è Giulia a raccontarmi la sua storia.
Giulia è una ragazza molto curiosa che ama informarsi tanto su tutto ciò che riguarda il benessere a 360 gradi, tanto che ha addirittura dedicato un podcast a questo argomento così vasto.
Quando è rimasta incinta non ha perso tempo e ha letto tanto su temi diversi, in particolare sul parto e sull’allattamento.
Ma come a volte succede, dal momento in cui è entrata in travaglio le cose non sono andate come si aspettava ed il suo parto si è convertito in un parto operativo.
Anche l’allattamento non è stato semplice, nonostante tutte le nozioni che aveva fatto sue durante la gravidanza.
Vi lascio alla sua storia, da cui oggi trapela tanta serenità e consapevolezza. Spero che vi piaccia e se così sarà vi chiedo di condividerla con le vostre amiche, ricordiamoci che la condivisione di informazione è il modo più semplice che abbiamo per essere preparate all’evento nascita e non averne paura.
Buon ascolto, vi abbraccio! ♥️

Se vi va di seguire Giulia ed i suoi consigli di benessere la trovate su Instagram @weppiness
ed il suo podcast è disponibile su Spotify e le altre piattaforme, lo trovate come “weppiness: migliora la tua vita adesso.”
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In questo diciottesimo episodio la mia ospite è Elena.
La sua storia di nascita mi ha incuriosita perché ho sempre considerato l’ipnosi come una stregoneria un po’ lontana dal mio modo di affrontare la vita in maniera molto “scientifica” e razionale.
In realtà ho scoperto che questa pratica ha un fondamento assolutamente solido e che è sostenuta da numerosi medici di tutto rispetto.
Ma quindi, in pratica, cosa significa sfruttare l’auto ipnosi per dare la vita?
Vi lascio alle parole di Elena, che ci spiega come si fa ad affidarsi a questa incredibile tecnica che ha bisogno di una grande disciplina e un po’ di forza di volontà.
Spero che l’argomento vi incuriosisca e vi auguro buon ascolto! ♥️
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In questo episodio Linda, che di mestiere fa la doula, ci racconta i suoi tre parti a domicilio.
Partorire a casa è uno scenario che, nel 2021, può sembrare uno scenario quasi ancestrale.
Eppure le donne partoriscono fra le mura domestiche dalla notte dei tempi e oggi, con i mezzi e le conoscenze che le ostetriche hanno a disposizione, è una opzione possibile e sicura per molte donne.
Il limite in Italia resta il costo, in tanti casi proibitivo (facendo eccezione per alcune regioni in cui il SSN rimborsa parte della spesa).
Inoltre sono necessarie tante condizioni che garantiscano la piena fisiologia della gravidanza.
Insomma, una scelta che non è adatta a tutte, ma che, secondo i racconti, è un’esperienza intensa e memorabile.
Vi lascio alla narrazione di Linda, purtroppo la qualità dell’audio non è ottimale, ma spero che avrete la pazienza di ascoltare comunque la nostra conversazione che è piena di informazioni preziose.
Vi abbraccio! ♥️
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Quando una famiglia si ingrandisce si ridistribuiscono i ruoli, ogni membro deve ritrovare il proprio posto.
E quando ci si prepara alla nascita inevitabilmente si pensa alla propria e alla propria madre, ai suoi insegnamenti, ai suoi consigli.
Ma cosa fare quando questo sostegno incondizionato di mamma viene meno perché un cancro maledetto ce l’ha portato via?
Sara, dopo aver accompagnato la sua mamma nella malattia, sta affrontando la quotidianità a tastoni, senza programmi, perché ha imparato sulla sua pelle che tutto può cambiare in un attimo.
L’impegno di Leonardo bisognoso di cure è la sua àncora di salvezza, il suo dispensatore di sorrisi quotidiani che le sta insegnando a costruire la maternità a modo suo.

Spero che questa storia che racconta l’esperienza di una madre resiliente vi piaccia, se è così non esitate a condividerla, mi aiutate tantissimo.
Grazie e buon ascolto!
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Quando si avvicina il momento del parto è normale farsi delle domande e prepararsi psicologicamente, ma nel 2020 è stato diverso.
Partorire in quarantena è un discorso, un altro è partorire con i sintomi da Covid-19.
In quel caso bisogna prepararsi ad una situazione molto diversa dalla “normalità”.
Quando Giulia entra in travaglio è metà marzo, gli ospedali italiani sono confusi sui protocolli da applicare e la raccomandazione è sempre la stessa: “restate a casa”. Facile a dirsi, più difficile quando hai contrazioni forti e regolari da qualche ora. Una volta in ospedale il parto di Giulia non va proprio come previsto perché all’ultimo momento scopre che Gioele nascerà senza che il suo papà possa vivere quel momento insieme a lei. A quel punto la frustrazione la pervade, ma non sa ancora che da quel momento non potrà vedere o toccare il suo bambino per i successivi 3 giorni...
La storia di Giulia è toccante, perché ci sono state tante “Giulia” la scorsa primavera, ma la loro voce si è persa, timidamente, nel rumore della pandemia.
Vi auguro un buon ascolto e se l’episodio vi piace potete condividerlo con le amiche, sappiate che darmi una mano a far conoscere il podcast è il primo passo per aiutarmi a migliorarmi e raccontare storie sempre interessanti, grazie! ♥️

Giulia, fra le altre cose, si occupa di letture per bambini, io mi sono innamorata del suo modo di parlarne. Se ti va puoi andare a dare un’occhiata al suo profilo Instagram: @alberoalato.
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Francesca è la protagonista di questo episodio. O meglio, Francesca, suo marito e la loro tribù di 5 bambini.
Ho sempre amato le famiglie numerose, e la loro decisamente la è. Le ho sempre guardate con ammirazione e un pizzico di incredulità. Come è possibile mandare avanti la vita quotidiana e una serie di gravidanze consecutive senza impazzire?
Francesca ci riesce benissimo, forse la sua è saggezza data dall’esperienza, non so, fatto sta che a sentirla sembra piena di energie.

Spero che questo episodio vi dia la carica che ha dato a me, se vi è piaciuto potete condividerlo con le vostre amiche, mamme, sorelle, colleghe...insomma vi chiedo di aiutarmi a far conoscere la nostra community che sta crescendo a vista d’occhio, più siamo e più testimonianze nuove ed interessanti potremo raccogliere!

Grazie e buon ascolto!

Potete seguire le avventure di Francesca e la sua famiglia su Instagram @comefatecon5

Il corso preparto di cui parla Francesca: https://www.mammeinmovimento.it/
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Ciao ragazze, eccomi di ritorno dopo la pausa natalizia, spero che abbiate passato le feste in serenità, per quanto possibile. Ne approfitto per augurarvi un buon inizio 2021, che sia un anno da ricordare, in cui troviate la forza di inseguire i vostri obiettivi, che possiate realizzarvi, in primis come Donne e poi anche come madri se lo desiderate.
A questo proposito in questo episodio ho intervistato Elena.
Elena è quel tipo di ragazza che rientra perfettamente nei canoni della “principessa Pan”, cioè per definizione “donne fra 30 e 50 anni, realizzate nella vita professionale, ma che nella vita privata mantengono comportamenti e scelte di look simili a quelle di una teenager”. La sua vita le piace così, con le sue amiche, le sue uscite e la sua relazione un po’ incerta e la sua diagnosi di possibile infertilità temporanea.
Un giorno però tutte le sue certezze crollano in un secondo.
È incinta.
Lei che di bambini proprio non ne voleva.
Beh oggi questa eterna bambina mi ha detto che Diego è la cosa più bella che le sia mai capitata, nonostante tutta la responsabilità che si è portato dietro.
Perché la vita è così, le cose più belle sono quelle che non ti aspetti.
Buon ascolto!
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Ci sono numerose strade per diventare madri.
Ci sono le vie veloci, brevi e poco trafficate e poi ci sono gli itinerari bis, quelli meno battuti, che portano comunque a destinazione.
In questo episodio percorreremo questa strada insieme a Martina, per scoprire insieme le gioie e le insidie dell’adozione. Quello che per tante coppie è considerata “l’ultima spiaggia” ha rappresentato per Martina il piano principale, la scelta volontaria.
Alla fine dei conti adottare è tanto faticoso, a volte di più che fabbricare un bambino ex novo, ma il finale è potente e gioioso, è la nascita di una madre, solo differente.
Buon ascolto!
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In questo episodio ho incontrato Corinne che ci ha raccontato della sua gravidanza complicata in cui ad ogni momento sereno seguiva una cattiva notizia. Dopo mesi di sconforto con la gravidanza che tarda ad arrivare, le minacce di aborto e il riposo forzato, arriva il lieto fine della sua storia con la piccola Emma.
Buon ascolto!
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