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    ALLARMISMO CLIMATICO? MANGIAMOCI UN GHIACCIOLO - CARLO TARALLO

    ALLARMISMO CLIMATICO? MANGIAMOCI UN GHIACCIOLO - CARLO TARALLO
    La narrazione allarmistica sul 'riscaldamento globale' ha ormai assunto toni parossistici: le sezioni dei quotidiani dedicate alle previsioni del tempo non sanno più come rendere più intensi i rossi con cui descrivono la situazione climatica, l'uso di terminologie 'infernali' è diventato all'ordine del giorno e una nota agenzia di stampa italiana recentemente ha intervistato un esorcista per spiegare i motivi delle temperature estive.
    Nonostante diversi climatologi a livello internazionale, dati scientifici alla mano, stiano contrastando questo approccio allarmistico, i media hanno rispolverato il lessico denigratorio utilizzato in epoca Covid affibbiando la definizione di "negazionista climatico" per chiunque ponga dei dubbi e tenti di intavolare una discussione in merito alle previsioni catastrofiche e all'effettivo ruolo della CO2 nell'innalzamento delle temperature.
    Byoblu ha intervistato su questo argomento il giornalista Carlo Tarallo, che sulle pagine de La Verità, in questi giorni, sta analizzando la narrazione portata avanti dalle grandi testate (sovente smentite dagli stessi esperti invitati a discuterne) nazionali e internazionali. Alla fine, conclude Carlo Tarallo, di fronte a tanto grottesco allarmismo l'unica soluzione è mangiarsi un ghiacciolo, cioè prenderla a ridere.

    Le frottole di Romano Prodi sull'Europa

    Le frottole di Romano Prodi sull'Europa
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6784

    LE FROTTOLE DI ROMANO PRODI SULL'EUROPA di Antonio Socci
    "Le immagini raccontano l'Europa" è un libro di Romano Prodi in cui le foto illustrano la storia dal 1945 ad oggi.
    "Repubblica" (9/11) anticipa il testo dell'ex presidente della Commissione europea. La sua narrazione ovviamente gronda retorica e confonde indebitamente la UE con l'Europa.
    Inoltre l'autore rivendica "le nostre radici" che "si fondano prima nel mondo greco-romano e, successivamente, nel cristianesimo". Secondo Prodi furono "queste nostre radici" a permettere "la nascita delle grandi università" che hanno prodotto "un primato intellettuale e scientifico" da cui "nello stesso tempo" è germogliata "un'identità che possiamo davvero chiamare europea".
    Viene da chiedersi perché si possa orgogliosamente rivendicare un'"identità europea", mentre sembra disdicevole parlare - per esempio - di identità italiana (è ritenuto "sovranismo").

    W LA PACE
    Prodi torna poi a ripetere il ritornello propagandistico della UE: "solo l'unità politica poteva garantirci la pace permettendoci di conservare le nostre radici".
    Ma è così? Intanto la UE - che non comprende tutti gli stati e i popoli europei - nasce negli anni Novanta e ha come connotato proprio lo strappo da quelle radici cristiane esaltate da Prodi: fu evidente nella discussione sulla Costituzione europea e ancor più lo si vede nell'orientamento ideologico delle sue scelte, sempre "politically correct".
    Quanto al "primo obiettivo", cioè la pace, secondo Prodi "è stato pienamente raggiunto: da oltre 75 anni nessun conflitto armato ha insanguinato il suolo di alcuno fra i Paesi europei che cercavano fra di loro un accordo".
    "Da 75 anni" significa dal 1945-46. È inspiegabile come si possa ripetere per propaganda un argomento così infondato: è noto infatti che l'Unione Europea è nata con il Trattato di Maastricht del 1992.
    Ma soprattutto va detto che, dal 1945 fino al crollo del Muro di Berlino (1989), la "pace" in Europa fu dovuta a Yalta, alla "guerra fredda" ovvero all'equilibrio del terrore fra Usa e Urss.
    Nel 1957 fu firmato il Trattato di Roma che istituì, su spinta americana, la "Comunità economica europea" fra sei stati dell'Europa occidentale, per "la scelta statunitense" scrive Limes "di non evacuare la porzione di Europa controllata al termine della seconda guerra mondiale per impedire che venisse assoggettata da Mosca: Stalin è all'origine di Nato e Comunità europee (poi Ue) quanto Truman, con i ‘padri fondatori' europei in veste ancillare".

    IL RUOLO DELLA GERMANIA
    La pace mantenuta da Usa e Urss si fondava proprio sulla sottomissione la spartizione dell'Europa in due sfere d'influenza: in particolare sulla divisione in due della Germania che era stata all'origine della tragedia bellica mondiale.
    Crollata l'Urss cambia la scena geopolitica e la UE nasce nel 1992 proprio in seguito all'unificazione tedesca.
    Da allora però si ripropone l'allarme preventivo lanciato da Arnold Toynbee nel suo "Civilization on trial" del 1949: se "la Germania fosse inclusa in una Unione Europea" senza Usa e Urss "diverrebbe, a lungo andare, la padrona" e tale Unione sarebbe "sotto il predominio germanico". Un grave pericolo per gli europei, secondo Toynbee.
    Pure Benedetto Croce, c'informa Repubblica (10/11), scriveva su "Risorgimento liberale", addirittura nel 1944, un articolo in cui metteva in guardia dalla Germania che "in previsione della sconfitta militare" già "prepara la terza guerra mondiale".
    C'è stata questa guerra? Dicono i grandi strateghi che "l'eccellenza suprema" consiste nel vincere una guerra senza l'uso della forza militare.

    Ep. 162 - Marco Frittella

    Ep. 162 - Marco Frittella
    Skill On Air con Marco Frittella, storico volto del TG1, sull’ultimo libro delle edizioni The Skill Press, «La Disfida della Par Condicio 20 anni dopo», presentato in un incontro al quale hanno partecipato gli autori Luca Romano, Vincenzo Vita, Giorgio Lainati, Stefano Luppi e Gennaro Pesante, insieme al presidente Luciano Violante e alla senatrice Anna Maria Bernini
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