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    quotidianitã 

    Explore "quotidianitã " with insightful episodes like "3' grezzi Ep. 504 Routine", "3' grezzi Ep. 483 Scambio di persona", ""Noia noia noia, maledetta noia..." - seconda parte", "11 - Che rapporto hai con le abitudini?" and "Venerdi 22 aprile - La fatica della quotidianitÃ" from podcasts like ""3' Grezzi di Cristina Marras", "3' Grezzi di Cristina Marras", "A Più Voci", "Attivati • Muoviti meglio, in salute" and "CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio"" and more!

    Episodes (28)

    3' grezzi Ep. 504 Routine

    3' grezzi Ep. 504 Routine
    Sono una persona abitudinaria, anzi routinaria, perché mi piacciono le routine e quando non le seguo alla perfezione è come se perdessi l'equilibrio e tutto diventa più faticoso. Anche se so benissimo che la soluzione a tutto sarebbe quella di andare a letto ad un'ora decente la notte.

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]
    Mi sa che mi faccio condizionare troppo dalle routine, nel senso che mi creo le routine nella giornata, se poi sgarro di qualche minuto ho difficoltà a recuperare il ritmo.

    Quindi stamattina anziché alzarmi all'alba, no, non all'alba, però diciamo poco prima delle sette del mattino, siccome ieri notte son rimasta a guardare cose alla televisione, qualche settimana fa ho fatto una puntata dei 3 minuti grezzi, come si chiamava? La vendetta di stare alzati la notte anziché andare a dormire quando sai che comunque dovresti andare a dormire perché domani lo paghi, e stamattina l'ho pagata e quindi anziché alzarmi son rimasta lì a sonnecchiare, sapete quello che succede poi quando dovreste alzarvi, quindi non è più notte, e vi viene questa botta di sonno che sprofondate, sogni molto vividi, poi aprite di nuovo gli occhi e pensate siano passati 5 minuti e invece son passati tre quarti d'ora.

    E così la mattina è andata un po' a rotoli e mi ritrovo quasi a, non dico mezza mattina, però adesso sono le nove e mezza passate, di solito a quest'ora, da mò che ho fatto i 3 minuti grezzi, ho montato tutto, montato, ho caricato tutto perché sapete che montaggio non ce n'è. Invece sono ancora qua a girarmi i pollici e a pensare, di cosa parlo?

    Ecco, volevo parlare appunto delle routine, cioè questa schiavitù che se le cose non iniziano nel momento giusto, così come mi dice, mi chiede di fare la mia routine, poi rimango un po' indietro, e più rimango indietro è anziché un bel colpo di reni e recuperare, dire vabbè adesso tabula rasa, adesso cominciamo la giornata piena di energia, e invece tutta la giornata poi avviene al ritmo di questo trascinamento.

    Mi faccio la doccia più tardi, mi vesto più tardi, faccio le cose più tardi, tutto diventa più tardi e più faccio le cose più tardi e più mi dispiace di fare le cose tardi, perché invece mi piace fare le cose belle, veloci, pimpanti e dinamiche.

    Sì, mancano circa 30 secondi alla fine dei 3 minuti grezzi e anche nella esecuzione di questi 3 minuti grezzi noterete che l'energia è un po' bassa. Però prometto che appena finito, chiudo tutto, carico tutto e poi vado a farmi una bella passeggiata, a respirare un po' d'aria fresca e speriamo di recuperare le energie che mi servono per affrontare la giornata e fare tante cose belle. Ok?



    TRANSLATION

    I guess I get too conditioned by routines, in the sense that I create routines in the day, then if I deviate by a few minutes I have a hard time catching up.

    So this morning instead of getting up at the crack of dawn, no, not at the crack of dawn, however let's say just before seven in the morning, because last night I stayed up watching things on tv, a few weeks ago I did an episode of this podcast, what was it called ? The revenge of staying up at night instead of going to sleep when you know that anyway you should go to sleep because tomorrow you pay for it, and this morning I paid for it and so instead of getting up I stayed there snoozing, you know what happens then when you should get up, so it's not night anymore, and you get this sleepy bump that you sink, very vivid dreams, then you open your eyes again and you think it's been five minutes and instead it's been three quarters of an hour.

    And so the morning went a little bit down and I find myself almost at, I won't say mid-morning, however it's now past 9:30, usually by this time, since I've done the 3 minutes podcast, I've assembled everything, I've uploaded everything because you know assembly there is none. Instead I'm still here twiddling my thumbs and thinking, what am I talking about?

    Here, I wanted to talk about routines, that is, this slavery that if things don't start at the right time, just as it demands, it asks me to do my routine, then I fall a little bit behind, and the more I fall behind, instead of a nice little thrust of the back to catch up, saying whatever, now tabula rasa, now let's start the day full of energy, and instead the whole day then happens at the pace of this dragging.

    I shower later, get dressed later, do things later, everything becomes later and the more I do things later, the more I regret doing things late, because instead I like to do things nice, fast, peppy and dynamic.

    Yes, there are about 30 seconds left until the end of the 3 unedited minutes, and even in the execution of these 3 minutes you will notice that the energy is a bit low. But I promise that as soon as I'm done, I'll close everything up, upload everything and then go for a nice walk, breathe some fresh air and hopefully get back the energy I need to get through the day and do a lot of good things. Okay?

    3' grezzi Ep. 483 Scambio di persona

    3' grezzi Ep. 483 Scambio di persona
    Alla fine sono i piccoli gesti inconsapevoli quelli che ci caratterizzano e che ci farebbero riconoscere come 'originali' se qualcuno sospettasse uno scambio di persona. Prendi la mia abitudine notturna con le pantofole, ad esempio.

    TRASCRIZIONE [ENG translation below]

    In un film che ho visto da bambina un importante uomo politico era oggetto di un attentato in un ristorante e quando hanno cominciato a sparare lui bum! si butta sotto il tavolo e la guardia del corpo interviene e lo salva.

    A distanza di moltissimi decenni, 30 anni, 40 anni, comunque tantissimo tempo, questa potenza straniera, non mi ricordo adesso se fossero russi, americani, cinesi non lo so, comunque dovevano appurare se questo importante uomo politico fosse effettivamente lui o se fosse stato sostituito, e allora decidono di farlo incontrare con questa sua guardia del corpo per vedere se a distanza di 30 anni, 40 anni, quello che è la guardia del corpo lo riconosceva.

    Cosa fanno li rimettono esattamente nella stessa situazione dell'attentato, e poi effettivamente entra uno e comincia a sparare, e l'uomo politico anziché nascondersi sotto il tavolo, come aveva fatto 40 anni prima, estrae la pistola e risponde al fuoco, e a quel punto la potenza straniera capisce, ecco, non è effettivamente l'uomo politico di 40 anni fa, è cambiato ma non perché è cambiato di carattere, l'hanno proprio sostituito.

    Quindi questa è un po' la trama del film. Perché? Perché partiva dal presupposto che la nostra vera essenza, quello che noi siamo dentro, non cambia: a distanza di tanto tempo rimane sempre uguale. E questo mi è venuto in mente perché? Perché pensavo ai piccoli gesti che caratterizzano chi siamo.

    Ho pensato ai miei piccoli gesti, spero di non trovarmi mai davanti alla situazione dell'attentato, però ci sono i piccoli gesti che mi caratterizzano e stamattina ci stavo riflettendo. Ad esempio: la notte guardo la tv e di solito ho le scarpe da casa, quando vado a letto, sempre, ma non me ne accorgo sul momento, lascio le scarpe lì davanti alla tv e vado al bagno e poi a letto scalza. E quindi ogni mattina io mi sveglio, mi alzo e la prima cosa che faccio è andare alla tv a recuperare le scarpe, le ciabatte da casa.

    Io non lo so perché questo succede. Non so perché la notte proprio non mi viene per niente in mente di portarmi dietro le scarpe, anche se è inverno, anche se il pavimento è freddo, anche se non ho le calze. Non mi accorgo, consciamente, la sera che sto camminando scalza e vado al bagno e poi vado a letto, e ogni mattina invece so, ah, le scarpe, non ci sono, uff! pavimento freddo, vado a recuperarmi le scarpe.

    Sì, ci sono molti di questi gesti che faccio inconsciamente, più o meno, e che mi caratterizzano. Quindi secondo me, se doveste mai decidere che io potrei essere stata scambiata con qualcun altro, se volete sapere se sono veramente io, mettetemi in questa situazione: se lascio le scarpe e vado scalza al bagno e poi a letto, sapete al 100% che sono effettivamente io.



    TRANSLATION

    In a movie I saw as a child, an important politician was the subject of an assassination attempt in a restaurant, and when they started shooting he boom! throws himself under the table and the bodyguard intervenes and saves him.

    Many, many decades later, 30 years, 40 years, anyway a very long time, this foreign power, I don't remember now whether they were Russians, Americans, Chinese I don't know, anyway they had to ascertain whether this important politician was actually him or whether he had been replaced, and so they decide to have him meet with this bodyguard of his to see if 30 years later, 40 years later, if the bodyguard recognised him .

    What do they do? They put them back in exactly the same situation as the assassination attempt, and then actually one comes in and starts shooting, and the politician instead of hiding under the table, as he had done 40 years before, he pulls out his gun and returns fire, and at that point the foreign power realises, lo and behold, he is not actually the politician of 40 years before, he has changed but not because he has changed in character, they have really replaced him.

    So this is kind of the plot of the film. Whyam I telling you? Because it started from the assumption that our true essence, what we are inside, does not change: after a long time it remains the same. And this came to my mind why? Because I was thinking about the small gestures that characterise who we are.

    I've been thinking about my small gestures, I hope I'm never faced with the situation of the attack, however, there are the small gestures that characterise me and I was reflecting on them this morning. For example: at night I watch TV and I usually have my home shoes on, when I go to bed, always, without noticing it at the moment, I leave my shoes there in front of the TV and go to the bathroom and then to bed barefoot. And so every morning I wake up, I get up and the first thing I do is I go to the TV to retrieve my shoes, my slippers.

    I don't know why this happens. I don't know why at night it just doesn't occur to me at all to take my shoes with me, even if it's winter, even if the floor is cold, even if I don't have socks on. I don't notice, consciously, at night that I'm walking barefoot and going to the bathroom and then going to bed, and every morning instead I know, ah, the shoes, they're not there, phew! cold floor, I'm going to retrieve my shoes.

    Yes, there are many of these gestures that I do, more or less unconsciously, that characterise me. So in my opinion, if you ever decide that I might have been switched with someone else, if you want to know if it's really me, put me in this situation: if I leave my shoes on and go barefoot to the bathroom and then to bed, you know 100 percent that it's actually me.

    11 - Che rapporto hai con le abitudini?

    11 - Che rapporto hai con le abitudini?
    Acquisire o perdere un'abitudine non è un processo così facile e scontato. Non è solo questione di buona volontà o meno, c'è molto altro sotto. Oggi ti svelo alcuni stratagemmi che ho adottato nel tempo e che ho ri-scoperto nel libro PICCOLE ABITUDINI PER GRANDI CAMBIAMENTI di James Clear. Anche se applicavo già alcuni principi (senza saperlo) è stata una lettura illuminante!

    Venerdi 22 aprile - La fatica della quotidianitÃ

    Venerdi 22 aprile - La fatica della quotidianitÃ
    Dal Vangelo secondo Giovanni

    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
    Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
    Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

    Parola del Signore

    Commento di don Marco, sacerdote della Diocesi di Mondovì
    Podcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

    Martedì 22 febbraio 2022 (CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO) - Dove mi metti?

    Martedì 22 febbraio 2022 (CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO) - Dove mi metti?
    Dal Vangelo secondo Matteo

    In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
    Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
    E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».


    Commento di don Riccardo, sacerdote della Diocesi di Vicenza
    Podcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

    Educazione domestica sostenibile ♻️

    Educazione domestica sostenibile ♻️
    Che cos’è l’economia domestica, a chi è diretta e che valore ha? Educazione domestica sostenibile è un concetto che oggi tiene conto della sostenibilità sotto diversi aspetti: ambientali, sociali ed economici.

    Approfondiamo il tema in compagnia di Evekeia, una Cooperativa Sociale, che nei suoi servizi coniuga all’educazione di vita pratica l’educazione ambientale, economica e sociale per sviluppare una nuova coscienza collettiva insieme alle competenze necessarie alla vita di tutti i giorni.

    Con Salvatore Insolia, fumettaro e facilitatore e Rosaria Rogasi, educatrice di economia domestica e dietista