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    Episodes (19)

    Martedì 19 dicembre 2023 - Qualcosa sta succedendo!

    Martedì 19 dicembre 2023 - Qualcosa sta succedendo!
    VANGELO

    Dal Vangelo secondo Luca

    Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
    Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
    Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
    Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
    Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
    Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

    Sacerdoti fedeli alla Chiesa ci sono ancora

    Sacerdoti fedeli alla Chiesa ci sono ancora
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7519

    SACERDOTI FEDELI ALLA CHIESA CI SONO ANCORA di Lorenzo Bertocchi
    C'è ancora. Sì, potete perfino incontrarlo anche in Germania. Così attesta il Die Tagespost, ma la categoria può andare benissimo anche per l'Italia che è sempre più secolarizzata e con fede liquida.
    Ma non lo si incontra solo in campagna, c'è anche in città, qua e là. È il prete incurante di tutte le mode ecclesiali e sociali, che non frequenta i dibattiti e perfino, udite udite, non ha un social network nemmeno per sbaglio. Si limita a fare il suo: prega, dice messa, confessa, si preoccupa di stare in mezzo alla sua gente (tutta, anche quella che non ha la patente del cattolico Docg), ride con chi sorride e piange con chi piange. Non disdegna le tradizioni della sua parrocchia/santuario, sta con i giovani e con i vecchi, cura la scuola e il ricovero. Non si fa mancare le benedizioni alle famiglie. Cioè, in poche parole, esistono ancora i veri pastori d'anime e gli uomini di Dio.
    In questa temperie ecclesiale e sociale, dove sembra vedersi solo la crisi, dove tutti sono preoccupati di difendere i "buoni", auto nominandosi spesso a salvatori non solo della patria, ma anche della patria celeste (altrui), ecco che a guardar bene i preti veri ci sono ancora. Sono pochi, forse, ma sicuramente ci sono.
    Li accomuna il fatto di non farsi troppo vedere e di saper obbedire (senza troppi sofismi), virtù rarissima: conoscono le loro radici e sanno come tenerle fresche. Inflessibili contro lo zeitgeist, che conoscono seppur non lo frequentino, ma nello stesso tempo non si sognano nemmeno lontanamente di lasciare la Chiesa cattolica o di spargere al vento (del web e non) giudizi temerari su di essa (semmai pregano per essa e la sua gerarchia). Resistono alla duplice tentazione di minimizzare e condannare, restano cattolici con uno sguardo che supera le contingenze del tempo. Si preoccupano di salvare anime con i canali di grazia che la Chiesa Cattolica offre.
    Questo prete baluardo sa che ciò che conta è santificarsi per santificare, e su questo lavora giorno per giorno, nelle cose di tutti i giorni, prestando innanzitutto fede al compito che gli è stato assegnato dalla Provvidenza. Sa essere fraterno e paterno. Socievole e prudente, apprezza la franchezza di linguaggio e la chiarezza dei ragionamenti, non ama le chiacchiere e le dicerie (preferisce il silenzio, magari sofferto).
    È questa la vera deep church, fatta di uomini che non arretrano di un millimetro dalla loro postazione. Non desiderano essere altrove, vogliono proprio essere lì dove sono e di solito restano anche dopo il pensionamento, conoscendo le diverse generazioni dopo averli catechizzati, accompagnati all'altare, confessati...
    Quando leggiamo di crisi non dobbiamo eludere i problemi, ma nemmeno dimenticare questi preti di "campagna" (o di città), questa vera deep church che non si erge in articolesse, libri pensosi, video di denuncia, ideologie o partiti. Non dimentichiamolo, quando sentiamo «Il grido rauco di coloro che per la discordia si ergono l'uno contro l'altro, le chiacchiere incomprensibili, il rumore confuso dei clamori ininterrotti (...) falsando, per eccesso o per difetto, la retta dottrina della fede...» (San Basilio, De Spiritu Sancto). Perché è in questo nascondimento di questi servi del Signore che è radicato il futuro, anche se ancora non lo vediamo.

    Domenica 8 Ottobre 2023 (XXVII T.O.) - Gesù il Messia, il Profeta, Dio che visita il suo popolo!

    Domenica 8 Ottobre 2023 (XXVII T.O.) - Gesù il Messia, il Profeta, Dio che visita il suo popolo!
    Dal Vangelo secondo Matteo

    In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
    «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
    Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
    Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
    Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
    Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
    E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
    “La pietra che i costruttori hanno scartato
    è diventata la pietra d’angolo;
    questo è stato fatto dal Signore
    ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
    Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».


    Commento di Don Meo Prato (diocesi di Mondovì)

    Questo Podcast fa parte di Bar Abba: www.bar-abba.it

    Venduto per 30 denari (Mt 26,14-25)

    Venduto per 30 denari (Mt 26,14-25)
    In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
    Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
    Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

    La misericordia di Dio (Mt 21,33-43.45)

    La misericordia di Dio (Mt 21,33-43.45)
    Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
    «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
    Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
    Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
    Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
    Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
    E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
    “La pietra che i costruttori hanno scartato
    è diventata la pietra d’angolo;
    questo è stato fatto dal Signore
    ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
    Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
    Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

    In attesa di Gesù Cristo (Gv 1,19-28)

    In attesa di Gesù Cristo (Gv 1,19-28)
    Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
    Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
    Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

    Disponibili a cambiare (Mt 21,28-32)

    Disponibili a cambiare (Mt 21,28-32)
    Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
    E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

    Libero d tutti i pregiudizi (Mt 21,23-27)

    Libero d tutti i pregiudizi (Mt 21,23-27)
    Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
    Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
    Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
    Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

    Giovedì 3 marzo (GIOVEDÌ DELLE CENERI) - Dove andremo?

    Giovedì 3 marzo (GIOVEDÌ DELLE CENERI) - Dove andremo?
    Dal Vangelo secondo Luca

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
    Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».


    Commento di don Andrea, sacerdote della Diocesi di Noto
    Podcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

    Giovedì 19 Agosto 2021 - Ho un invito per te, che non potrai rifiutare!

    Giovedì 19 Agosto 2021 - Ho un invito per te, che non potrai rifiutare!
    Dal Vangelo secondo Matteo

    In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
    «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
    Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
    Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
    Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
    Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

    Commento di Don Federico (Buet), sacerdote della Diocesi di Mondovì

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    Venerdì 16 luglio 2021 - Non dipendi dal Fatturato!

    Venerdì 16 luglio 2021 - Non dipendi dal Fatturato!
    Dal Vangelo secondo Matteo

    In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
    Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
    Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

    Commento di Don Andrea, sacerdote della Diocesi di Alba

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    Veggenze

    Veggenze
    Anche tu ti chiedi cosa sta succedendo? Siamo in tanti, Diciamoci la verità: non sappiamo più come risolvere i problemi che abbiamo creato, prendiamoci le nostre responsabilità una volta per tutte, abbiamo contribuito tutti a questo stato, è vero che molte volte ce l’hanno fatto sotto il nostro naso in modo truffaldino e non ce ne siamo accorti.
    Sarebbe il primo passo per poter cambiare quello che non ci piace.

    Il Coronavirus e i mercenari che abbandonano le pecore

    Il Coronavirus e i mercenari che abbandonano le pecore
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6045

    IL CORONAVIRUS E I MERCENARI CHE ABBANDONANO LE PECORE di Antonio Socci
    Si dicevano rivoluzionari e si sono svelati tanti pavidi don Abbondio. Niente più ponti, ma muri e molto alti, invalicabili. [...]
    Non si vede in giro nessun san Carlo Borromeo. Tutti rintanati nelle Curie. I "medici" che avrebbero dovuto curare le anime hanno abbandonato il gregge, addirittura aderendo senza nulla obiettare al decreto governativo che sospende in tutta Italia, fino al 3 aprile, le messe con la presenza di fedeli. Un fatto senza precedenti. [...]
    Per la prima volta in duemila anni il paese che è il centro della cristianità resterà totalmente, e per giorni, senza messa.
    Un evento che potrà lasciare indifferenti atei e agnostici, ma per milioni di cattolici è un vero choc. Non solo perché vengono privati del sacrificio eucaristico proprio in una tragica situazione epidemica, nella quale più si avverte il bisogno di pregare, ma anche per quello che la messa è di per sé. Padre Pio da Pietrelcina diceva: "il mondo potrebbe stare senza sole, ma non potrebbe stare senza la Santa Messa".
    Un paradosso con cui il santo mistico intendeva far capire l'infinito potere di intercessione e protezione che è - per l'umanità intera - il rinnovarsi quotidiano del sacrifico di Cristo sulla croce: il grande esorcismo che protegge il mondo dal male e dall'autodistruzione.
    Qualcuno evoca la profezia apocalittica di Daniele che vide un giorno "abolito il sacrificio quotidiano" ed "eretto l'abominio della desolazione". Di certo è un evento traumatico per la Chiesa.
    C'è chi sostiene che, in base al Concordato e anche alla Costituzione, è discutibile che le generiche parole del decreto governativo possano significare abolizione delle messe. Di certo la Segreteria di Stato vaticana e la Cei non hanno neanche tentato di opporsi o discuterne.
    Eppure avrebbero avuto ottime ragioni. Infatti non si vede perché sospendere le messe quotidiane in tutta Italia, quando centri commerciali, bar, ristoranti e metropolitane non vengono chiusi nemmeno nelle zone rosse. Così come viaggiano treni e aerei e tutti continuano a lavorare.

    MESSE, PERCHÉ NO?
    Perché mai a messa dovrebbe essere più facile il contagio che in ufficio, in metro o al ristorante? Oltretutto alle liturgie feriali partecipano quattro gatti e possono dunque stare molto distanziati.
    Sembra che il governo italiano [...] abbia - a dir poco - un pregiudizio negativo sulla messa... Ma Vaticano e Cei sono perfino peggio.
    Infatti - se anche avessero dovuto cedere - avrebbero potuto proporre che in ogni città venissero scelte almeno alcune chiese in cui poter celebrare messe continue (diciamo ogni due ore) per mandare ai fedeli e agli italiani il messaggio di una preghiera continua di intercessione per il nostro Paese e per permettere ai partecipanti di diluirsi in tante messe e quindi presenziare fisicamente a un metro di distanza.
    Nelle altre parrocchie i vescovi avrebbero potuto disporre l'adorazione permanente, per tutto il giorno, ancora una volta come preghiera costante per l'Italia, contro l'epidemia.
    Non solo. I vescovi che sospendono le messe e chiudono le chiese avrebbero dovuto mandare sacerdoti - o meglio andare loro stessi - come presenze fisse negli ospedali a disposizione dei malati (quelli di coronavirus e gli altri) e del personale medico e infermieristico.
    Che testimonianza se tutti i vescovi, in questi giorni, si fossero stanziati negli ospedali. Invece no, se ne stanno rintanati nelle curie.
    Talvolta sprofondando nell'assurdo come il vescovo di Firenze che è arrivato a scrivere: "il provvedimento governativo... sembra in qualche modo indicare nella preghiera privata una strada per continuare a nutrire la vita spirituale".
    Quasi che Conte, Casalino e Speranza fossero diventati i nuovi pastori della vita spirituale dei cristiani. [...]
    I vescovi hanno abdicato alle loro responsabilità. Potevano lanciare una grande preghiera per l'Italia lasciando tutte le chiese aperte, anche di notte. [...]
    Oggi tutta l'Italia è materialmente in ginocchio eccetto chi dovrebbe essere fisicamente in ginocchio: papa, cardinali e vescovi.
    Il messaggio che è arrivato al popolo - se ne sia coscienti o no - è terribile: sembra che nella disgrazia e nella sofferenza sia meglio lasciar perdere Dio, perché non serve a nulla. Ma se non serve lì, non serve mai (o bisogna ricordarsene solo per firmare l'otto per mille?).

    LA TESTIMONIANZA DEI MARTIRI E DEI SANTI
    Per la prima volta da secoli in una calamità come questa è stato totalmente cancellato Dio. Per venti secoli nella nostra terra è avvenuto il contrario. Tutte le nostre città hanno chiese che sono ex voto per la fine delle pestilenze, durante le quali le città si mettevano sotto la protezione della Madonna. Oggi si cancella Dio.
    È una situazione inaudita, che sta disorientando del tutto i cattolici, che si sentono abbandonati da quelli che dovrebbero essere i pastori, ma che si sentono anche privati della presenza di Dio nel momento in cui più forte è il bisogno di affidarsi e pregare. [...]
    La messa custodisce il vero tesoro della Chiesa e non saperlo difendere significa annientare la Chiesa.
    Nel Catechismo della Chiesa cattolica, voluto da Giovanni Paolo II e dal card. Ratzinger, si legge: " 'Senza la domenica non possiamo vivere' diceva il sacerdote e martire Saturnino all'inizio del secolo quarto, durante una delle più feroci persecuzioni anticristiane, quella di Diocleziano nel 304 d.C. Accusato di aver celebrato l'Eucaristia per la sua comunità, Saturnino ammette senza reticenza: 'Senza l'Eucaristia non possiamo vivere'. E una delle martiri aggiunse: 'Sì, sono andata all'assemblea e ho celebrato la cena del Signore con i miei fratelli, perché sono cristiana' ".
    La Chiesa ha sempre indicato come esempio la loro testimonianza. E oggi? Il problema è il venir meno della fede e la dimenticanza di Cristo.
    C'è una domanda di Gesù, nel Vangelo, che faceva riflettere Paolo VI. Dove chiede: "Quando il Figlio dell'uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?" (Lc 18, 8).
    In Italia, per ora, sì. [...] Nelle curie la ricerca sarebbe molto più faticosa e forse senza esito.

    Nota di BastaBugie: diversi parroci in tutta Italia hanno cercato di stare vicini ai fedeli in questo momento particolare trovando soluzioni possibili senza disobbedire alla legittima autorità.
    C'è chi si fa trovare più spesso del solito al confessionale e dopo la confessione propone immediatamente la comunione fuori dalla Messa, c'è chi espone il Santissimo Sacramento in chiesa (almeno la domenica) affinché la preghiera personale sia comunque una preghiera fortemente eucaristica (in attesa di poter partecipare di nuovo la Santo Sacrificio), c'è chi è sempre a disposizione per i fedeli per benedire le loro bottigliette d'acqua che poi portano a casa per utilizzarle come sacramentale.
    Insomma problemi nuovi trovano soluzioni antiche che hanno sempre aiutato spiritualmente il popolo cristiano a superare i momenti di difficoltà.
    Scriveteci le idee più originali che vedete applicare dai vostri pastori. Pubblicheremo le più significative.

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    Titolo originale: Contro il Covid2019 dovevano bloccare l'Italia e invece hanno sospeso le Messe
    Fonte: Libero, 9 marzo 2020
    Pubblicato su BastaBugie n. 655

    143 - Apparizioni di sacerdoti

    143 - Apparizioni di sacerdoti
    Tuttavia il ministero più sublime e più delicato di un sacerdote è quello della celebrazione della Santa Messa. Quante cure si prende la Chiesa per formare dei preti compresi della loro dignità e delle loro responsabilità in ordine specialmente alla celebrazione del divin Sacrificio.

    142 - Il Purgatorio dei sacerdoti

    142 - Il Purgatorio dei sacerdoti
    Che dovrà dirsi poi di coloro che in forza del sacerdozio sono divenuti altrettanti Cristi viventi in mezzo agli uomini? Come depositari della scienza sacra non varrà per loro la scusa dell'ignoranza; come dispensatori dei Sacramenti, canali pei quali le grazie e le virtù divine si spandono sugli uomini, non potranno addurre per pretesto la loro debolezza.
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