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    sebastiani

    Explore "sebastiani" with insightful episodes like "La guerra e l’America profonda, Il cacciatore 45 anni dopo", "Perché le serie tv ci piacciono tanto?", "Estate (di Massimo Sebastiani)", "40 anni fa Scarface, il successo arrivò molto dopo" and "Hepburn 30 anni dopo, come si diventa un classico" from podcasts like ""ANSA Cinema: ieri, oggi, domani", "ANSA Cinema: ieri, oggi, domani", "ANSA La parola della settimana", "ANSA Cinema: ieri, oggi, domani" and "ANSA Cinema: ieri, oggi, domani"" and more!

    Episodes (29)

    40 anni fa Scarface, il successo arrivò molto dopo

    40 anni fa Scarface, il successo arrivò molto dopo
    Oggi ci lamentiamo della chiusura delle sale e della disabitudine degli spettatori ad uscire di casa per andare al cinema: ma Scarface di Brian De Palma, uscito in Italia a dicembre del 1983, è il perfetto esempio di film che avrebbe potuto fare a meno della sala. Sostanzialmente stroncato dalla critica, insuccesso commerciale clamoroso in sala, girato da Brian De Palma (che perfezionò così il suo virtuosismo barocco) dopo che altri registi avevano visionato il copione ritenenendo la sceneggiatura di Oliver Stone inutilmente violenta, diventò un film di culto grazie all’home video e alle tv. E soprattutto grazie ad un protagonista, Al Pacino, straordinariamente intonato con la rilettura del gangster movie operata da Stone e De Palma.

    Hepburn 30 anni dopo, come si diventa un classico

    Hepburn 30 anni dopo, come si diventa un classico
    Nell’epoca in cui tutto diventa rapidamente iconico, per Audrey Hepburn la parola icona non sembra affatto sprecata. L’immagine della donna in tubino nero e chignon di Colazione da Tiffany e il sorriso aperto alla vita della gita in Lambretta di Vacanze romane l’hanno resa per sempre protagonista del famigerato immaginario collettivo. Qualunque cose significhi ‘essere un classico’, definizione su cui si discute ancora, lei lo è certamente diventata, tanto da essere ancora oggi rappresentazione e pietra di paragone dello stile e dell’eleganza. Abbiamo provato a spiegare i segreti di questa magia con l’aiuto di Mario Sesti, critico cinematografico.

    La parola della settimana: guerra (oltre un anno dopo) di Massimo Sebastiani

    La parola della settimana: guerra (oltre un anno dopo) di Massimo Sebastiani
    Siamo passati dalla guerra come metafora (al virus, dei sessi, all'inflazione) alla cruda realtà della guerra vera a due passi da casa cui ci eravamo disabituati. Eppure la parola continua ad essere usata, forse con troppa leggerezza, anche in contesti diversi (guerra dei favorevoli e contrari, guerra dell'informazione ecc.). Perché? Da dove arriva la parola e cosa c'entrano i barbari che hanno annientato l'impero romano?

    I 50 anni di Arancia meccanica, il film che spaventò anche il suo autore

    I 50 anni di Arancia meccanica, il film che spaventò anche il suo autore
    Auguri Arancia meccanica: il film di Stanley Kubrick apre gli anni ’70 del cinema all’insegna di due elementi che caratterizzeranno il decennio: creatività e violenza. Cosa c’è in quest’opera che spaventò perfino il suo autore inducendolo a ritirare il film che tornò libero solo dopo la sua morte nel 1999? Cosa si nasconde dietro il ghigno inquietante del drugo Alex?

    La parola della settimana: fatti (di Massimo Sebastiani)

    La parola della settimana: fatti (di Massimo Sebastiani)
    Vogliamo sottoporre le affermazioni (di un amico, di uno scienziato, del presidente del Consiglio) alla prova dei fatti e chiediamo fatti, non parole. Bene: ma esattamente cosa stiamo chiedendo? E' proprio vero che i fatti hanno la testa dura? Perché il solito Nietzsche sosteneva che non esistono fatti ma solo interpretazioni? Ci suggerisce qualcosa Daniele Silvestri.

    La parola della settimana: crisi (di Massimo Sebastiani)

    La parola della settimana: crisi (di Massimo Sebastiani)
    'Ma cos'è questa crisi?' cantava già nel 1933 Rodolfo De Angelis, drammaturgo, cantautore e poeta futurista amante dello sberleffo. La infiliamo in decine di modi di dire, dalla crisi finanziaria a quella di coppia, e un motivo c'è: è un termine che ci appartiene molto più di quanto forse non vorremmo. Einstein la considerava una benedizione, Ivano Fossati qualcosa che ci aspetta al portone di casa ogni giorno.

    La parola della settimana: origine (di Massimo Sebastiani)

    La parola della settimana: origine (di Massimo Sebastiani)
    E' una parola insidiosa, forse addirittura pericolosa. Le cose hanno un'inizio ma è più difficile dire, sentenziare e scolpire nella pietra la loro origine. Risalire indietro con certezza molte volte è impossibile, come insegna anche la storia di questa ultima pandemia. E in molti casi è anche inutile: perché più dell'origine conta il percorso, la storia. Perfino di un piatto di pasta.