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    sudancoup

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    Episodes (4)

    Guerra civile in Sudan… con partecipazione esterna

    Guerra civile in Sudan… con partecipazione esterna
    https://ogzero.org/tag/sudan/ La prima vittima della militarizzazione dell’economia sudanese è la transizione democratica nella nazione più politicamente attiva e consapevole del continente. Quegli stessi uomini e donne che hanno animato la protesta la protesta a Khartoum in questi ultimi 5 anni, morendo a centinaia macchiando di rosso sangue le acque del Nilo Bianco e Azzurro e, già decimati dai golpisti, ora muoiono sotto le bombe dell’aviazione.
    Tutte le nazioni si candidano a dimostrare la propria forza geopolitica attraverso il successo nel comporre uno scontro tra lobbies giocato in Sudan, una proxy-war, di cui è facile ricostruire la divisione sulla scacchiera. Però il gioco è innanzitutto interno ai confini – che subito vengono messi in discussione dalle potenze locali vicine (visto che si tratta di territori in cui le nazioni e i loro limes sono stati imposti da una cultura esterna) –, questo è l’epilogo del movimento di liberazione, i cui componenti sono stati in larga parte decimati, mentre gli esponenti del regime sono fuggiti dai luoghi di contenzione dopo lo scoppio delle ostilità tra due contendenti al redde rationem in un contesto che mette il Sudan al centro e dunque i progetti, le contrapposizioni in un’atmosfera locale che strategicamente è così fondamentale da mettere in campo tutte le potenze locali. Ma è anche un territorio dove si sta rinnovando il modello, sempre più diffuso, di militarizzazione della società, ma nel caso di Khartoum è palese con i due militari golpisti che sono giunti a contendersi definitivamente il potere, concludendo la parabola iniziata il 25 ottobre 2021, quando si è smantellato il consiglio sovrano che doveva terminare la transizione dopo al-Bashir. Ognuno dei due vecchi amici – complici stragisti in Darfur – vuole la fetta di torta più grande… che poi ci siano interessi auriferi della Wagner da un lato, o gli interessi egiziani dall’altro che evidenziano l’importanza strategica della regione, è palese; come se ne avvantaggia probabilmente l’Etiopia che probabilmente vede indebolita l’opposizione alla Diga della Rinascita da parte delle nazioni a valle del Nilo.
    Lo scacchiere però è fondamentale a livello globale: infatti c’è la polarizzazione tra grandi potenze, ma si affacciano gli interessi di tutte le potenze locali; su cui si innestano i tribalismi interni al Sudan, che vedono contrapposti i clan palesemente distinti e schierati in blocco nei due campi; peraltro le zone suddivise dalla colonizzazione in nazioni differenti rendono a macchia di leopardo le presenze di comunità affini in stati diversi, rischiando la regionalizzazione del conflitto, estendendosi alle zone ahmara, o verso il lago Ciad, ma soprattutto con il coinvolgimento delle basi egiziane – alleati di Burahn – e degli Emirati, che si erano molto impegnati a sostenere i golpisti.
    Sta di fatto che il controllo dell’oro direttamente dipendente da Hemmedti – che è il vero interesse della Wagner in Sudan – è dove va ricercata la causa di questo scontro finale; ma sono innumerevoli i materiali preziosi, le connessioni territoriali, gli intrecci geopolitici legati all’importanza del Mar Rosso.

    11-04-21 Adil Sudan Discussion

    11-04-21 Adil Sudan Discussion

    This discussion describes the concerns around 11-04-2021 shortly after the military coup took place in Khartoum and throughout Sudan. Adil is a journalist from that region. He says that a national government is difficult if not impossible because there are 5 major armies, many ethnic groups, and a tradition of being organized by localized tribal groups. He says that outside influences from Egypt, United Arab Emirates, and Western powers play a major role in shaping events in Sudan. For example, Egypt does not want Sudan to use more Nile water that would come with development and The UAE is dangling money for control. Western powers are trying to support a transition back to civilian control and a more democratic governance based on a national governance. Duration: 1:14:00   Released: 2021-12-24

     

    https://en.wikipedia.org/wiki/Sudanese_Revolution 

     

     https://twitter.com/liberty_sudan 

     

     #SudanCoup #SudanJunta #SudanUprising

     

    A link to the preceding report: 11-04-2021 Sudan Report

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    Sudanese Voices Speak to the World pt 2

    Sudanese Voices Speak to the World pt 2

    Dean Edwards begins by sharing his experience of listening to Sudanese voices in Twitter spaces.  https://help.twitter.com/en/using-twitter/spaces. We must match the tone of our reporting with the tragedies that have plagued Sudan for so long. His related article in LinkedIn https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6862638962700374016

     

    Next, from Toronto Babajide Alao who works with  https://daugembassytv.com which strives to provide voice to people throughout Africa without the control of African governments whose censorsoring, intimidating, murdering, and imprisoning of journalists makes this very difficult in Africa. Nigeria is number one in Africa for danger to Journalists. For example, they tried to kill a lady that recorded with her phone on Instagram the military firing live ammo at citizens. Killing dozens of civilians at a peaceful protest. October of 2020 protest at Lekki Expressway Tollgate. Peaceful young people holding the Nigerian flag were murdered by the military killing dozens.

    2020 Lekki shooting - Wikipediahttps://en.wikipedia.org › wiki › 2020_Lekki_shooting

     

    Daugembassytv is based outside Africa in Canada to escape control and protect journalists. They use multiple media outlets to get their message out. For example, they have over 50,000 followers on Facebook https://www.facebook.com/search/top?q=daugembassy%20tv  They are also on Instagram https://www.instagram.com/daugembassytv/?hl=en , YouTube https://www.youtube.com/channel/UCU_vsO__mALHaKURNLekb8g , and LinkedIn https://www.linkedin.com/search/results/all/?keywords=daugembassy%20tv%20inc&origin=RICH_QUERY_SUGGESTION&position=0&searchId=67efa9e9-bdfb-401c-8ee0-7ccb69ebb383&sid=4kV . Africa currently gets very little media attention in the world. 

     

    Babajide describes one of their initiatives to assist incarcerated youth in Africa. The Dream Again Prison and Youth Foundation  https://dreamagain.org.ng which provides training and education to those youths.

     

    Babajide also describes the horrific conflict happening in Cameroon World Report 2021: Cameroon | Human Rights Watchhttps://www.hrw.org › 2021 › country-chapters › came…

     

    A discussion followed of how Daughembassytv and Democracy Watch News might collaborate. Recorded 2021-11-2. Duration 43:15

     

    This, our second report on Sudan was preceded by our first 11-04-2021 Sudan Report .

     

    #daughebassytv#PressFreedom#BabajideAlao#africa#BringBackOurGirls#NoMoreNeocolonialism#SudanCoup#SudanUprising

     

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    Sudan di nuovo in piazza contro la restaurazione

    Sudan di nuovo in piazza contro la restaurazione
    Un golpe anomalo dove il deposto primo ministro vive i primi giorni di cattività a casa del generale che lo ha defenestrato; molti aspetti sono ambigui, compreso il ruolo e la posizione attendista delle potenze straniere. Ciò che sembra evidente è che forse la comunità africana più attenta e ribelle, la nazione più politicizzata è di nuovo costretta a scendere in piazza a difendere quello che sembrava un diritto acquisito con la cacciata di al-Bashir, di cui sono stati scarcerati alcuni fedelissimi, espandendo un odore di restaurazione sull'intera operazione. La repressione è pesantissima e le attività sospese, i servizi non sono erogati per la disubbidienza civile generale. Oltre ai consueti sbarramenti in strada ripresi anche nell'immagine in copertina, il 10 novembre si prevede una One million march.
    Abbiamo quindi chiesto ad Adam, portavoce della comunità sudanese a Roma di esporci il punto di vista di chi sta richiedendo ai militari il rispetto degli accordi e dunque che venga restituito alla società civile il potere. Il colpo di mano era nell'aria da mesi e anzi si erano verificate già delle prove generali: abbiamo chiamato Antonella Napoli (@AntonellaNapoli) per aiutarci a comprendere meglio strategie internazionali e politica interna agli stati dell'area di cui fa parte il Sudan che forse non a caso vede contemporaneamente andare in scena una sanguinosa guerra civile tra tigrini, alleati degli oromo, e ahmara, con il supporto dell'Eritrea di Afewerki, divenuto sostenitore del governo di Ahmed, il premio Nobel per la pace presidente etiope. Ci sono probabilmente molti elementi in comune tra ciò che avviene a Khartoum e ciò che sta avvenendo alle porte di Addis Abeba, e ci sono anche molte differenze, ma come ci dice Adam per gli abitanti di quelle zone sudanesi, etiopi, egiziani, eritrei sono fratelli, il resto – Diga della Rinascita compresa – sono beghe tra potenti e stati... come la spartizione del potere (si parla di un governo di tecnici, come il coniglio dal cilindro dei colloqui tra il generale golpista al-Buhran e il primo ministro deposto Hamdok) che si sta sostituendo ora dopo il colpo di stato al dettato costituzionale voluto dalla piazza insorta due ani fa, paventato dalla base del Movimento che richiedeva di non operare alcuna trattativa con i militari genocidi.
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