Logo

    vescovi

    Explore "vescovi" with insightful episodes like "Un Natale senza luci e senza tregua "Ma in Ucraina sarà comunque festa" (di Manuela Tulli)", "Macron vieta le messe, ma i cattolici francesi non ci stanno e scendono in piazza a pregare", "Governo e Vescovi d'accordo su un'altra sospensione delle Messe", "Il duomo di Milano" and "Non farti prete" from podcasts like ""ANSA Stories", "Coronavirus - BastaBugie.it", "Attualità - BastaBugie.it", "DESCRIZIONE OPERE D' ARTE" and "Babology"" and more!

    Episodes (12)

    Macron vieta le messe, ma i cattolici francesi non ci stanno e scendono in piazza a pregare

    Macron vieta le messe, ma i cattolici francesi non ci stanno e scendono in piazza a pregare
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6358

    MACRON VIETA LE MESSE, MA I CATTOLICI FRANCESI NON CI STANNO E SCENDONO IN PIAZZA A PREGARE da Sito del Timone
    Con la seconda serrata della Francia, che durerà almeno fino al 1 dicembre, i cittadini non possono allontanarsi più di un chilometro dalle loro case, tranne per le ormai note ragioni di lavoro, salute o urgenze. Gran parte delle attività commerciali cosiddette "non essenziali", compresi ristoranti e affini, sono chiusi, così come accade in Italia nelle cosiddette "zone rosse". Anche Oltralpe, come dai noi, non mancano le contraddizioni, tra gli esercizi rimasti aperti c'è per esempio la Fnac leader nella distribuzione di libri e tecnologia, che in Francia conta oltre 69 negozi, invece sono state sospese le Messe.
    A nulla è servito l'appello dell'episcopato francese per poter continuare ad esercitare il culto, appello che è stato respinto lo scorso sabato dal Consiglio di Stato. Dura la replica dei vescovi che «deplorano soprattutto che i fedeli rimangano così impossibilitati a partecipare alla messa, vertice della vita di fede e incontro insostituibile con Dio e i fratelli», poi sottolineano che «le chiese rimangono aperte, che sono luoghi che devono essere vissuti e dove si può venire a meditare, pregare, adorare il Signore e ricevere i sacramenti come quello della Riconciliazione». In questo braccio di ferro con il Governo i vescovi sono riusciti solo ad ottenere che i sacerdoti possano continuare a ricevere i fedeli e ad andare nelle loro case così come negli istituti di cui sono cappellani e che chiunque possa recarsi in una chiesa senza alcuna condizione di distanza barrando, nell'ormai famigerata autocertificazione la casella "convincente motivo familiare". La speranza dell'episcopato, hanno scritto in un comunicato, è che il 16 di novembre la decisione possa essere rivista.
    Ma questo non ha fermato i fedeli, che lo scorso fine settimana sono usciti di casa e sfidando le misure in vigore, per radunarsi all'esterno delle chiese e silenziosamente si sono messi a pregare manifestando il diritto di culto in un Paese dilaniato, nelle scorse settimane, da attentati terroristici di matrice islamica. Da Nantes a Versailles, i cattolici di Francia hanno mostrato che non sono disposti a subire silenziosamente una disposizione che lede quello che hanno più caro. Non solo, qualcuno ha voluto anche condividere sui social il proprio gesto, mostrando la volontà di non sottostare ad una norma ingiusta, e c'è chi ha lanciato l'hashtag #oursoulsmetter ovvero «le nostre anime contano». Anche qualche vescovo si spinge oltre, cercando pertugi di libertà nel burocratese dei testi che regolamentano le restrizioni, come il vescovo di Bayonne, Monsignor Marc Aillet che scrive: «Nulla impedisce ai sacerdoti di celebrare la Messa in luoghi di culto che rimangono aperti e nulla impedisce ai fedeli di entrare individualmente nelle chiese. È l'organizzazione delle cerimonie religiose che viene sospesa...»
    Nella terra delle liberté i cattolici rialzano la testa, scendono in piazza, e si fanno sentire. Come a dire che la libertà di coscienza non ha a che fare con quello che la legge consente, ma è un moto del cuore che muove quando in gioco c'è quello a cui non si può rinunciare.

    Nota di BastaBugie: Leone Grotti nell'articolo seguente dal titolo "Francia, il governo minaccia i cattolici: Se si riuniscono, li multiamo" spiega come, dopo aver vietato le Messe durante il lockdown, il ministro dell'Interno ha intimato ai cattolici di non riunirsi davanti alle chiese per pregare. Eppure quelle manifestazioni sono legali...
    Ecco l'articolo completo pubblicato su Tempi il 15 novembre 2020:
    Le porte delle chiese in Francia resteranno sbarrate per quei cittadini che vogliono andare a Messa. Dopo che il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Conferenza episcopale francese, che chiedeva al governo il rispetto della libertà di culto durante il nuovo lockdown, la Chiesa non ha potuto fare altro che adeguarsi, pur non nascondendo il fastidio per come si è comportato l'esecutivo guidato dal premier Jean Castex. Il Consiglio di Stato, infatti, aveva imposto al governo di incontrare i vescovi entro lunedì per trovare una soluzione. Castex ha ignorato la Chiesa per tutta la settimana, salvo inviare una convocazione in extremis per domani per non contravvenire all'indicazione della corte.
    Se i vescovi hanno dovuto cedere all'indicazione del Consiglio di Stato, pur contando di trovare un accordo con il governo, i cattolici hanno deciso di protestare contro il divieto. Domenica 8 novembre 600 fedeli si sono riuniti a Nantes davanti alla cattedrale dei santi Pietro e Paolo per chiedere di poter partecipare alle funzioni. Anche a Lione e Versailles i cattolici si sono riuniti a centinaia cantando e pregando il rosario. Altre manifestazioni simili sono previste a Orléans, Parigi, Bordeaux e Meaux.
    Tutti gli eventi sono stati regolarmente dichiarati in prefettura e durante le manifestazioni sono state mantenute le distanze di sicurezza. Le riunioni sono perfettamente legali dal momento che il governo, varando il nuovo lockdown, non ha proibito le manifestazioni.
    La reazione dell'esecutivo però non si è fatta attendere. Il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ha dichiarato a France Info: «Non voglio inviare la polizia a multare dei fedeli davanti a una chiesa, ma se le manifestazioni verranno ripetute, lo farò a partire da questo fine settimana. Non ci saranno più sabati e domeniche di lassismo».
    Al ministro ha risposto, sempre su France Info, Jean-Benoit Harel, fondatore dell'associazione Pour la messe (Per la Messa), che ha organizzato molte proteste: «Sono rimasto sbalordito dalle parole del ministro. Dovrebbe sapere che le nostre manifestazioni sono tutte autorizzate, come previsto dall'articolo 3 del decreto del 29 ottobre. Se il ministro vuole multare chi si reca a manifestazioni autorizzate dai prefetti e dalla polizia, è lui che viola la legge. La Messa è essenziale per un cattolico»

    VIDEO: LE VEGLIE DI PREGHIERA IN FRANCIA
    Preghiere davanti alle chiese francesi durante il lockdown. "La Messa è vitale... se dovremo disobbedire, disobbediremo"

    Governo e Vescovi d'accordo su un'altra sospensione delle Messe

    Governo e Vescovi d'accordo su un'altra sospensione delle Messe
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6319

    GOVERNO E VESCOVI D'ACCORDO SU UN'ALTRA SOSPENSIONE DELLE MESSE? di Paolo Gulisano
    L'insistente propaganda mediatica sul Covid, la propaganda della paura finalizzata a restringere sempre più le libertà, col pretesto di tutelare la salute pubblica dalla minaccia di un nemico che avanza inesorabile, sembra trovare un interlocutore che accoglie con zelo e pieno consenso la narrazione governativa. Si tratta, e spiace dirlo, dell'Episcopato. La Chiesa in Italia è sempre più una Chiesa patriottica, una Chiesa di Stato, ovvero una Chiesa le cui posizioni e i cui giudizi collimano perfettamente con quelli del Governo.
    Circolano sempre più insistentemente le voci che la Conferenza Episcopale Italiana non avrebbe nulla da eccepire su una richiesta di parte governativa di chiusura delle chiese, di sospensione delle Messe e della celebrazione dei Sacramenti. Anzi: a leggere le dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni dal sottosegretario della Cei monsignor Stefano Russo, la Chiesa stessa sarebbe pronta a sacrificare nel nome della sanità pubblica le proprie attività liturgiche e pastorali. Una Chiesa in totale ritirata, più realista del re.
    Il motivo sarebbe, come lo fu in occasione della prima chiusura, dall'inizio della Quaresima fino a maggio, evitare che le celebrazioni liturgiche possano diventare occasione di contagio. Ma è da credersi che questo rischio sia reale? Se così fosse, vorrebbe dire che i protocolli concordati tra Cei e governo e che sono in vigore da maggio sono insufficienti. Ma questo non è sostenibile: a maggio infatti il numero dei casi, dei ricoveri, dei decessi, era estremamente più alto dell'attuale.
    Come mai ora queste Messe biocompatibili, a numero chiuso, con distanziamenti, con mascherine, con igienizzazioni, spesso senza più panche, spesso col divieto di inginocchiarsi, col divieto di ricevere la Comunione secondo quanto stabilito dalle norme canoniche della Chiesa stessa, cioè in bocca, non sarebbero più sicure, tanto da indurre alla serrata liturgica? Ci sono elementi di tipo igienico-sanitario che possano rendere necessaria questa misura? A noi addetti ai lavori non risulta. Nessun focolaio di casi ha preso il via da una Messa, da una confessione, da un Battesimo. Se i vescovi hanno dei dati epidemiologici diversi sarebbe opportuno che li rendessero noti.
    Sarebbe interessante sapere come sarebbe possibile la trasmissione del virus in condizioni di limitazioni di contatti come quelli delle attuali celebrazioni che non hanno eguali in nessuna altra attività pubblica: né ai supermercati, nei bar, nei ristoranti o nei negozi o per le strade esistono misure tanto drastiche come quelle che vigono nelle chiese. Quindi, non esistono motivi e ragioni di tipo sanitario per tornare alla sospensione delle Messe, alle chiusure di quelle che un tempo vicinissimo, ma che ora sembra infinitamente remoto erano le attività pastorali.
    Il timore di molti fedeli è inoltre che tale sospensione potrebbe essere a tempo indeterminato, forse addirittura fino alla messa in commercio del rimedio farmacologico tanto auspicato da ambienti ecclesiali anche di vertice. Un tempo di contumacia indefinito. Una quarantena interminabile, che ci priverebbe - dopo averlo fatto con la Pasqua - anche del Santo Natale.
    Se davvero la Cei intendesse accettare questo tipo di imposizione, o addirittura volesse per prima operare una sua spontanea rinuncia, si assumerebbe una gravissima responsabilità di fronte al popolo di Dio. La responsabilità di privarlo di ciò che i cristiani hanno di più caro, cioè la presenza reale di Nostro Signore, che si realizza attraverso i sacramenti, a cominciare dall'Eucaristia.
    Qualche prelato, durante il lockdown della scorsa primavera, ironizzò sulla "fame eucaristica" dei fedeli, visti come "zeloti", quasi come dei fanatici insensibili al dramma sanitario che stava andando consumandosi. Oggi sarebbe difficile continuare a sostenere questa tesi, soprattutto davanti a un quadro epidemiologico molto mutato, con un virus che si può curare e guarire.
    Se una certa Chiesa crede che queste scelte, che comporterebbero il ritorno alle celebrazioni in streaming, che hanno il solo vantaggio di far sì che la casalinga possa continuare a preparare il sugo lanciando ogni tanto un'occhiata allo schermo, unisca e affratelli tutti i fragili e i disperati e li renda uguali nella stessa sorte, tutti sulla stessa barca, si sbaglia di grosso.
    La sospensione del culto pubblico avrebbe il solo effetto di allontanare definitivamente la Chiesa dagli uomini, di renderla definitivamente inutile, di farla sparire per lasciare definitivamente campo libero ad una nuova, parodistica, religione dell'umanitarismo, un politeismo di fatto nel cui pantheon un ruolo determinante lo rivestirebbe la Dea Salute.

    Nota di BastaBugie: proponiamo ancora una volta il video (durata: 1 ora e 46 minuti) dal titolo "Hai paura del Coronavirus?" dove il dott. Paolo Gulisano svela tutto quello che avrebbero dovuto dirci, ma non ci hanno detto sul Covid-19.

    Il duomo di Milano

    Il duomo di Milano
    #STUDENTI
    #DUOMODIMILANO
    #ARTE
    #PATRIMONIOCULTURALE
    #DIDATTICAADISTANZA
    attiva le notifiche ↑ cliccando sulla campanella 🔔
    ■ 𝗜𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗶𝘁𝗶 ► → https://www.youtube.com/channel/UC2d-7WzI0Y6QRP5bbENJLnw?view_as=subscriber
    📌 www.youtube.com/channel/UC2d-7WzI0Y6QRP5bbENJLnw?view_as=subscriber 💌 dilelovesarts@gmail.com 📳 dilelovesarts

    in dialogo con Mario Barzaghi

    in dialogo con Mario Barzaghi
    Francesco Chiantese dialoga con Mario Barzaghi del Teatro dell'albero di Milano.
    La parola scelta da Mario Barzaghi è: "lavoro".
    L'immagine che fa da locandina è il cristo del Bramantino, scelto da Mario Barzaghi
    Musiche di Kai Engel, Thanasis, The fucket up beat, Breuss Arrizabalaga Quintet, Andy G Coen distribuite su licenza Creative Commons.
    Tutto il podcast è reso disponbile in Creative Commons con diritto di riproduzione ed obbligo di citazione.

    Se vuoi partecipare al dialogo, segnalarci qualcuno con cui "chiacchierare" o contattare Francesco è possibile scrivere all'indirizzo posta@francescochiantese.it

    Informazioni su Mario Barzaghi al sito https://www.tealbero.it/
    Informazioni su Francesco Chiantese al sito https://www.francescochiantese.it

    Coronavirus, non sono d'accordo con le Conferenze Episcopali

    Coronavirus, non sono d'accordo con le Conferenze Episcopali
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6038

    LETTERE ALLA REDAZIONE: CORONAVIRUS, NON SONO D'ACCORDO CON LE CONFERENZE EPISCOPALI di Giano Colli
    Spettabile Redazione di BastaBugie,
    i provvedimenti suggeriti da alcune conferenze episcopali regionali in occasione dell'"emergenza coronavirus" mi lasciano molto perplesso.
    L'aver abolito la santa Messa aperta alla partecipazione da parte del popolo è un cedimento alle logiche mondane.
    A parte il fatto che durante la santa Messa, soprattutto feriale, c'è una così bassa partecipazione che, se vogliono, le persone possono agevolmente mantenere la distanza desiderata le une dalle altre, le forme di devozione indicate come alternative (ad esempio, Adorazione Eucaristica, santo Rosario) non possono sostituire l'Eucaristia.
    È grave che i vescovi abbiano meno fede Eucaristica e, in generale, nell'efficacia soprannaturale della santa Messa.
    Anche durante le pestilenze del passato la santa Messa pubblica non mi risulta che fu sospesa. Cambiarono, semmai, i luoghi in cui veniva celebrata. Non tutti sanno (ma i vescovi dovrebbero saperlo) che molti tabernacoli che sorgono in luoghi pubblici (tipicamente negli incroci delle strade) devono la loro origine al fatto che lì, durante le epidemie di peste, veniva celebrata la santa Messa e il popolo partecipava affacciandosi alle finestre, così da mantenere le distanze ma senza rinunciare alla partecipazione pubblica della celebrazione.
    Faccio notare che si trattava della peste e non, come oggi, di una forma un po' più morbosa di influenza.
    Se, insieme a questa considerazione, ci ricordiamo che intere schiere di martiri preferirono affrontare la morte terrena anziché rinunciare alla santa Messa poiché, come impavidamente molti di loro affermarono, non potevano vivere senza la Domenica, beh, si ha la misura della fede Eucaristica di questi pastori.
    Mi risulta incomprensibile, inoltre, come si possa incentivare l'Adorazione Eucaristica e poi sospendere la santa Messa pubblica o obbligare, come sta accadendo ad esempio in Toscana (dove la Messa per ora non è stata sospesa) a ricevere l'Eucarestia sulla mano, quando è stato provato che così facendo si rilasciano molti più frammenti di ostia rispetto alla modalità ordinaria sulla lingua, ben sapendo per fede che in ciascuno di essi c'è Cristo intero.
    Non nascondano questi pastori la poca fede con un presunto allineamento alle disposizioni impartite dalle autorità laiche poiché esse non hanno sospeso, ad esempio, le frequentazioni dei trasporti pubblici, dei locali commerciali, ecc., normalmente - ahinoi - assai più affollati delle chiese.
    Infine, quest'ultima considerazione: sono quasi trecento anni che più di duecento ostie consacrate si trovano in perfetto stato di conservazione a Siena ed è stato scientificamente osservato come muffe, spore e altri micro organismi si trovino sul cristallo nonché sul fondo e sotto il coperchio del contenitore ma non su di esse...
    Inoltre è stato limitato l'uso dell'acqua santa... Eppure sono più di centocinquanta anni che ogni sorta di malati, sottolineo che si tratta di malati, si bagnano nelle acque di Lourdes e nessuno ha mai preso malattie per questo. In pratica e, tantomeno, nella fede non c'era quindi nessuna necessità di questi provvedimenti, perché se Dio non permette che le ostie di Siena si corrompano e i malati di Lourdes si contaminino, lo stesso farà con noi.
    Già, nella fede... ma noi e i nostri pastori l'abbiamo ancora questa fede? Se noi e i nostri pastori amassimo veramente e adeguatamente la santa Messa, secondo voi non avrebbero escogitato forme alternative di celebrazione come si fece in passato? Se i nostri pastori avessero ancora un'integra fede nella transustanziazione delle Specie Eucaristiche, con ciò che ne consegue, avrebbero obbligato i fedeli a ricevere l'ostia consacrata in mano?
    Pierluigi

    RISPOSTA DEL DIRETTORE

    Caro Pierluigi,
    in questi giorni abbiamo ricevuto diverse mail da lettori che chiedevano come comportarsi in questa incresciosa situazione che si è venuta a creare. Abbiamo deciso di pubblicare la tua mail per dare, seppure indirettamente, una risposta a tutti loro.
    Per approfondimenti sulla comunione sulla mano si possono leggere i seguenti articoli che negli anni abbiamo rilanciato sul nostro sito.

    COMUNIONE SULLA MANO: L'ECCEZIONE CHE SEMBRA LA REGOLA
    Ma il cardinale Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, ricorda che la regola resterà sempre la comunione sulla lingua (e quella sulla mano un abuso)
    di Stefano Fontana
    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5101

    SULLA LINGUA E NON SULLE MANI
    Il modo più corretto per prendere la comunione
    di Marcello Stanzione
    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1371

    COM'È STATA INTRODOTTA LA COMUNIONE SULLA MANO
    Storia di un abuso che resta tale nonostante oggi venga tollerato
    di Federico Catani
    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4292

    FERMARE L'ABUSO DELLA COMUNIONE SULLA MANO
    Ecco il video con le penose immagini della profanazione delle ostie durante la Messa nelle Filippine
    di Raymond Leo Burke
    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3600

    LA COMUNIONE RICEVUTA SULLA LINGUA E IN GINOCCHIO
    Dal 2008 Benedetto XVI ha ripreso l'antichissima tradizione per evitare al massimo la dispersione dei frammenti eucaristici e favorire la crescita della devozione dei fedeli verso la presenza reale di Cristo nel sacramento
    da Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Papa
    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2005

    Sai dire esattamente cos'è la simonia?

    Sai dire esattamente cos'è la simonia?
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6014

    SAI DIRE ESATTAMENTE COS'E' LA SIMONIA? di Roberto de Mattei
    La Conferenza Episcopale tedesca [...] è l'azienda più ricca e privilegiata di tutta la Germania. Questa ricchezza deriva dalla Kirchensteuer, una tassa che lo Stato devolve alla Chiesa, trattenendo dal reddito dei cattolici tedeschi, una cifra che ammonta all'8-9% del loro carico fiscale complessivo. Il prelievo fiscale però è obbligatorio, a differenza di altri paesi, dove le chiese sono finanziate dalla generosità dei fedeli che scelgono liberamente di versare ad esse una parte del loro reddito.
    In Germania, chi vuole essere esentato dalla Kirchensteuer deve firmare una dichiarazione di abbandono della Chiesa (Kirchenaustritt) che, come conseguenza, lo priva dei sacramenti. Il 20 settembre 2012, i vescovi tedeschi hanno decretato che quanti hanno chiesto di non essere più registrati per evitare di pagare la tassa ecclesiastica, non potranno più confessarsi, fare la comunione o la cresima e, al momento della morte, non potranno ricevere un funerale cattolico; non potranno nemmeno fare volontariato in un'associazione cattolica, né tanto meno lavorare in un'istituzione della Chiesa come una scuola o un ospedale. In un'intervista sulla Schwäbische Zeitung del 17 luglio 2016, l'arcivescovo Georg Gänswein, ha denunciato in questi termini tale clamorosa contraddizione: «Come reagisce la Chiesa cattolica in Germania con chi non paga la tassa per la Chiesa? Con l'automatica esclusione dalla comunità ecclesiale, il che significa: scomunica. Ciò è eccessivo, incomprensibile. Si possono mettere in dubbio i dogmi e nessuno viene cacciato fuori. Forse che il non pagamento della Kirchensteuer è un'infrazione più grave che non le trasgressioni contro le verità di fede? L'impressione è che, finché c'è in gioco la fede, non sia così tragico, quando però entra in gioco il denaro, allora non si scherza più». Se lo slogan dei coloni americani nel XVIII secolo era: «No taxation without representation», lo slogan dei vescovi tedeschi oggi è «No Sacraments without taxation». Se paghi ricevi i sacramenti, se non paghi ne sei privato. La ricchezza della chiesa tedesca è fondata, in una parola, sulla simonia.

    LA SIMONIA E IL NICOLAISMO
    La simonia è un peccato che ha accompagnato la storia della Chiesa nel corso dei secoli, associandosi spesso al cosiddetto "nicolaismo", il concubinato dei preti. I primi sinodi di san Gregorio VII (1073-1085), il grande papa riformatore del Medioevo, furono proprio dedicati alla lotta contro i vescovi tedeschi simoniaci e trasgressori del celibato ecclesiastico. Una piaga molto più grave della vendita delle indulgenze che offrì il pretesto alla Rivoluzione di Lutero.
    Il termine simonia deriva da Simon Mago del quale si legge che «offrì denaro agli apostoli» (Atti, 8, 18) per acquistare un potere spirituale. San Tommaso d'Aquino, che dedica un'intera questione della Summa Theologica alla simonia (q.100, II-II), spiega che simoniaci sono sia quelli che comprano, sia quelli che vendono le cose spirituali: «Quelli che vendono le cose spirituali assomigliano a Simon Mago nelle intenzioni, mentre quelli che le comprano gli assomigliano nelle azioni» (q. 100, a. 1). Secondo san Tommaso «ricevere il denaro per la grazia spirituale dei sacramenti è un peccato di simonia che non può essere giustificato da alcuna consuetudine: poiché "la consuetudine non può mai pregiudicare la legge naturale o divina"» (q. 100, art. 2, resp.). «Se quindi per consuetudine si esigesse qualcosa come compenso di un bene spirituale, con l'intenzione di comprare o di vendere, si commetterebbe simonia; specialmente poi se lo si esigesse contro la volontà del contribuente» (art. 2, ad 4). Essendo la Kirchensteuer estorta contro la volontà del contribuente, la dichiarazione di uscita dalla chiesa tedesca (Kirchenaustritt) sottoscritta da chi vuole evitare il pagamento, è priva di valore di fronte alla Chiesa.

    CONDIZIONI PER L'ABBANDONO DELLA CHIESA CATTOLICA
    Il Pontificio Consiglio per i testi legislativi della Santa Sede, in un documento del 13 marzo 2006, ha spiegato che l'abbandono della Chiesa cattolica, perché possa essere validamente configurato come un vero actusformalisdefectionis ab Ecclesia deve concretizzarsi nei seguenti elementi:
    a) decisione interna di uscire dalla Chiesa cattolica;
    b) l'attuazione e manifestazione esterna di questa decisione;
    c) recezione diretta da parte dell'autorità ecclesiastica competente di tale decisione.
    Ogni atto che non nasca da una motivazione interna, ma sia obbligato, non può essere considerato come una libera decisione interna di uscire dalla Chiesa cattolica ed è invalido. Inoltre, il parroco dovrebbe constatare se c'è veramente la volontà di abbandonare la Chiesa, il che mai avviene in Germania. Il cattolico tedesco che firma la Kirchenaustritt non deve dunque temere di essere scismatico, se non ha la reale intenzione di abbandonare la Chiesa, ma vuole solo separarsi dal perverso sistema finanziario che lo lega alla Conferenza Episcopale. [...]
    Molti cattolici tedeschi criticano la Kirchensteuer, ma affermano di non potere fare a meno di pagarla per non essere privati dei sacramenti. [...]
    Ma sarà veramente impossibile in Germania e fuori di essa trovare sacerdoti e vescovi disposti ad amministrare i sacramenti agli obiettori di coscienza della Kirchensteueur? Non lo crediamo, anche perché nulla è impossibile a chi cerca prima di tutto il Regno di Dio e la sua Giustizia (Mt 6,33). [...]
    Ciò che io oggi temo di più sono i cattolici rassegnati e rinunciatari. Chi sono i cattolici rinunciatari? Quelli che sono convinti che c'è una sproporzione di forze tra noi e i nostri avversari (il che è vero) e che non possiamo far altro che accettare la situazione de facto (il che non è vero). I cattolici rinunciatari criticano in privato la Kirchensteuer, ma pensano che sia inutile criticarla pubblicamente, perché tanto nulla cambierà. [...] L'Europa secolarizzata ha bisogno di eroismo, non di rassegnazione.

    Roma e il Vaticano: la politica estera al di là del Tevere #4

    Roma e il Vaticano: la politica estera al di là del Tevere #4
    Roma non è soltanto la capitale d’Italia, ma è il centro di un impero universale, un impero che nella sua storia ha unito potere temporale e religioso, e ha reso l’Italia il centro del mondo occidentale per millenni. Se si vuole capire la politica estera italiana e quanto Roma sia stata influenzata dal suo ruolo di capitale della cristianità, non si può non partire dalla riva destra del Tevere. Stiamo parlando del Vaticano, il tema del quarto episodio di Cavour. E per farlo, Francesco Maselli intervista due giornalisti vaticanisti: Carlo Marroni de Il Sole 24 Ore e Matteo Matzuzzi de Il Foglio.

    (140) Dani Vescovi for m2o radio (www.m2o.it) 07 04 2013

    (140) Dani Vescovi for m2o radio (www.m2o.it) 07 04 2013
    Track List: 01 - Kali, Ali Love "Emperor feat. Kali (Maceo Plex Last Disco Remix)" / Crosstown Rebels 02 - Manhattan Vs Inxs "Need You Tonight (Manhattan's Deep Dub)" / Rebeat 03 - Bartok "Cherries (Nick Devon Remix)" / Steyoyoke 04 - Namito "City of Gods (Wehbba Remix)" / Great Stuff Recordings 05 - Clayton Steele "Multiple Feeling (Original Mix)" / No.19 Music 06 - German Brigante "Games (Original Mix)" / Pura Music 07 - Benny Carbone, Giò Time "Break It Down" / JUICE Recordings 08 - Dilo, Santos Resiak "A Better Light feat. Dilo (The Martinez Brothers Remix)" / One Records 09 - Frankie Watch "Geiri (NiCe7 Remix)" / D-Floor Records 10 - Dani Vescovi "Punta Arenas (Dub Mix)" / JUICE Recordings Biography: Dani Vescovi is a young talent among the most active of italian house. He founded one of the main Italian underground movements: the JUICE, whose boast is to have introduced some important artists such as Mike Moday (UK), Danny Freakazoyd and Jona (GetPhysicalMusic) in an Italian club for the first time and hosts the big artists as Seth Troxler, Carl Craig, Jamie Jones, Maceo Plex, Martinez Brothers. Through interested to every kind of art when a child, he soon took a fancy for music, mixing the sounds with the very first record players. In the meantime he improves his technique and gains experience by playing together with some Italian top dj and artists such as Todd Terry, Tiefschwarz, Sven Vath, Tania Vulcano, etc Music is one with art in his shows, communication, emotion and style characterize his exhibitions that turn out to be trasgressive and never banal. Last season saw him resident every Friday at Amnesia Milano, one the events that gave him the chance to test new musical forms. He was also at INDUSTRY, the heart of house music and resident of MAZOOM for the summer season '07. He is presently guest at the best Italian and european clubs: Juice, Echoes, Classic, P:Gold, Amnesia, Mazoom, Magazzini Generali, The Beach, Madame Butterfly, Molocinque, Rise, Wish, Matrix, Ritual, Beach Solaire, Fluid, Frau Marleen, Cocorico', The Lightbox (London), Bora Bora (Ibiza), Space (Ibiza), Delano (Ibiza). Currently he is a resident at ECHOES Liz, the most prestigious club in Italy. Dani Vescovi is a producer for GreelPound and Italobusiness Records, best of Italians labels and he is A&R of the new JUICE Recordings.
    Logo

    © 2024 Podcastworld. All rights reserved

    Stay up to date

    For any inquiries, please email us at hello@podcastworld.io