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    virtã¹

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    Episodes (14)

    Nessun esempio di virtù è assente dalla croce

    Nessun esempio di virtù è assente dalla croce
    VIDEO: Le migliori scene della passione di Cristo ➜ https://www.youtube.com/watch?v=W6NvfJUMpyw&list=PLolpIV2TSebUsSP8uQi0qHD_QddjH-_R3

    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7363

    NESSUNA VIRTU' E' ASSENTE DALLA CROCE
    Il Dottore Angelico ci spiega come e perché fu necessario che il Figlio di Dio soffrisse per noi nella sua passione

    di San Tommaso d'Aquino
    Fu necessario che il Figlio di Dio soffrisse per noi? Molto, e possiamo parlare di una duplice necessità: come rimedio contro il peccato e come esempio nell'agire.
    Fu anzitutto un rimedio, perché è nella passione di Cristo che troviamo rimedio contro tutti i mali in cui possiamo incorrere per i nostri peccati.
    Ma non minore è l'utilità che ci viene dal suo esempio. La passione di Cristo infatti è sufficiente per orientare tutta la nostra vita.
    Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò. Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce.
    Se cerchi un esempio di carità, ricorda: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13).
    Questo ha fatto Cristo sulla croce. E quindi, se egli ha dato la sua vita per noi, non ci deve essere pesante sostenere qualsiasi male per lui.
    Se cerchi un esempio di pazienza, ne trovi uno quanto mai eccellente sulla croce. La pazienza infatti si giudica grande in due circostanze: o quando uno sopporta pazientemente grandi avversità, o quando si sostengono avversità che si potrebbero evitare, ma non si evitano.
    Ora Cristo ci ha dato sulla croce l'esempio dell'una e dell'altra cosa. Infatti «quando soffriva non minacciava» (1 Pt 2,23) e come un agnello fu condotto alla morte e non aprì la sua bocca (cfr. At 8,32). Grande è dunque la pazienza di Cristo sulla croce: «Corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia» (Eb 12,2).
    Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il crocifisso: Dio, infatti, volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato e morire.
    Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte: «Come per la disobbedienza di uno solo, cioè di Adamo, tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti» (Rm 5,19).
    Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il re dei re ed il Signore dei signori, «nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza» (Col 2,3). Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.
    Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perché «si son divise tra loro le mie vesti» (Gv 19,24); non agli onori, perché ho provato gli oltraggi e le battiture (cfr. Is 53,4); non alle dignità, perché intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo (cfr. Mc 15,17) non ai piaceri, perché «quando avevo sete, mi han dato da bere aceto» (Sal 68,22).

    La confessione generale abbraccia tutta la vita

    La confessione generale abbraccia tutta la vita
    TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6807

    LA CONFESSIONE GENERALE ABBRACCIA TUTTA LA VITA di Padre Angelo Bellon
    La confessione generale è quella che abbraccia tutta la propria vita.
    La Chiesa richiede per la valida celebrazione del sacramento della Penitenza l'accusa di tutti i peccati gravi commessi dopo il Battesimo e non ancora confessati in una confessione individuale.
    Ma alcune persone, per la loro devozione personale, desiderano fare di quando in quando una confessione generale.
    In passato, e anche oggi, alcuni desiderano farla prima di compiere un passo molto importante: ad esempio la professione religiosa, l'ordinazione sacerdotale, il matrimonio. Alcuni la fanno quando iniziano con il confessore un cammino di direzione spirituale.
    Ma perché confessare di nuovo i propri peccati? Non certo per mettere in discussione il perdono ricevuto, ma esclusivamente per ravvivare il pentimento per il male commesso.
    Infatti accusare di nuovo i propri peccati, soprattutto se non è richiesto, può costare una certa fatica. E qui sta appunto il merito.
    Don Bosco la consigliava tra i vari fioretti che assegnava giorno per giorno durante il mese di maggio.
    Alcuni, soprattutto all'interno degli Ordini religiosi, fanno la confessione generale dal periodo decorso dagli ultimi esercizi spirituali (in genere un anno).
    Papa Giovanni, quando compì 80 anni, fece la confessione generale di tutta la sua vita e la trascrisse nel Giornale dell'Anima. E da lì si evince che il Santo papa aveva conservato sempre la grazia ricevuta nel giorno del Battesimo.
    San Domenico morente fece la Confessione generale davanti a 12 frati.
    A questa confessione ci si prepara passando i rassegna i dieci comandamenti.
    Inoltre si deve chiedere al Confessore se è disposto ad ascoltare la confessione generale.
    Può darsi che il Confessore dica che non ce n'è bisogno oppure che non è opportuna, magari a motivo dell'inclinazione allo scrupolo da parte del penitente. In questo caso si obbedisce, e davanti al Signore si acquista il merito dell'obbedienza. [...]
    Ecco uno schema di esame di coscienza per la confessione sacramentale di adulti.

    PRIMO COMANDAMENTO: NON AVRAI ALTRO DIO FUORI DI ME
    Com'è la mia vita di preghiera?
    Ho cercato di evitare distrazioni?
    Ho curato la mia formazione cristiana partecipando alle catechesi proposte e ascoltando la sacra predicazione?
    Ho atteso all'obiettivo che Dio ha dato alla mia vita, quello della santificazione?
    L'ho amato con tutto il cuore?
    Sono stato alla sua presenza?
    Al contrario ho partecipato a sedute spiritiche? Sono ricorso a maghi, sono stato superstizioso? Ho praticato il maleficio?

    SECONDO COMANDAMENTO: NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO
    Ho fatto dei voti o promesse a Dio che non ho mantenuto?
    Ho bestemmiato? Ho pronunciato il nome di Dio o della Vergine invano?
    Ho giurato il falso usando il nome di Dio?

    TERZO COMANDAMENTO: RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE
    Ho trascurato di partecipare alla S. Messa domenicale o nelle altre feste di precetto?
    Ho ricevuto l'Eucaristia senza aver confessato prima i peccati gravi?
    Ho taciuto peccati gravi in confessione?

    QUARTO COMANDAMENTO: ONORA IL PADRE E LA MADRE
    Sono stato motivo di sofferenza per i genitori, per il marito, per la moglie, per gli altri famigliari?
    Ho compiuto i miei doveri di lavoro?
    Sono caritatevole in casa e con il prossimo? Ho compiuto mancanze gravi di carità?
    Ho perdonato le offese?
    Mi sono vendicato?
    Ho parlato male degli altri?
    Ho seminato discordie?
    Ho dato il mio contributo e il mio impegno alla società?
    Ho contribuito alle necessità della Chiesa?

    QUINTO COMANDAMENTO: NON UCCIDERE
    Ho commesso o consigliato aborto?
    Ho ucciso?
    Ho fatto uso di sostanze stupefacenti?
    Sono schiavo della gola o dell'alcool?

    SESTO COMANDAMENTO: NON COMMETTERE ATTI IMPURI
    Ho commesso atti impuri da solo o con altre persone?
    Nell'ambito matrimoniale ho fatto contraccezione o profanato in altro modo il mio corpo e quello della sposa o dello sposo?
    Prima del matrimonio ho compiuto fornicazione (rapporti sessuali tra persone libere) oppure ho compiuto impurità varie con altre persone sia dello stesso sesso che di sesso diverso?
    Ho conservato la fedeltà matrimoniale oppure ho compiuto azioni o intrattenuto relazioni di adulterio?

    SETTIMO COMANDAMENTO: NON RUBARE
    Ho rubato?
    Ho danneggiato i beni altrui?
    Ho riparato quanto ho rubato o danneggiato?
    Ho cercato guadagni disonesti?
    Ho sfruttato il mio prossimo non rimunerandolo come si doveva?

    OTTAVO COMANDAMENTO: NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA
    Sono stato bugiardo? Le bugie hanno danneggiato il prossimo?
    Ho calunniato?
    Ho espresso sospetti o giudizi temerari?
    Ho riparato le maldicenze, le calunnie e le bugie che hanno recato danno?

    NONO COMANDAMENTO: NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI
    Ho fatto uso di pornografia?
    Ho partecipato a spettacoli immorali, a discorsi osceni?
    Ho custodito il pudore?
    Ho combattuto pensieri e fantasie impure?
    Il mio linguaggio è puro?
    Ho guardato altre persone con concupiscenza?

    DECIMO COMANDAMENTO: NON DESIDERARE LA ROBA D'ALTRI
    Sono invidioso dei beni altrui, desiderando che gli altri non li avessero?
    Ho goduto del male o delle disgrazie altrui?
    Ho organizzato truffe nei confronti del prossimo, anche se poi non le ho realizzate?

    A questo puoi aggiungere altri eventuali peccati non facilmente riconducibili allo schema dei comandamenti:
    Ho osservato il carattere penitenziale del venerdì?
    Ho digiunato secondo le leggi della Chiesa il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo?
    Ho osservato il digiuno eucaristico?
    Mi sono recato a Messa con ritardo colpevole?
    Ho accolto il Signore nella Santa Comunione col dovuto raccoglimento?
    Sono stato imprudente nelle mie decisioni?
    Sono stato superbo, arrogante, vanitoso, invidioso?
    Sono stato pigro nel compimento dei miei doveri?
    Ho mancato di umiltà?
    Ho coltivato la virtù della penitenza?
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